Arrivando in Cornovaglia non ho avuto l’impressione di essere nel Regno Unito, dove durante il mese di agosto di qualche anno fa mi sarei aspettata nebbia, umidità e pioggia. In questo corno di terra all’estremità sud-occidentale delle isole britanniche, il clima ci ha sorpresi dal primo all’ultimo giorno: c’è sempre stato il sole e, in certi momenti, faceva anche caldo.
Ma, d’altra parte, la Cornovaglia è una contea atipica. A differenza di altre zone del paese, non ha subìto la dominazione romana, rimanendo indipendente sotto la guida dei capi celtici. La Cornovaglia ha un passato torbido, fatto di contrabbandieri, di nascondigli segreti e di bottini saccheggiati dalle navi.
Non è una facile raggiungerla né spostarsi da una parte all’altra della contea, a meno di avere una settimana a disposizione e tanta voglia di percorrere centinaia di miglia lungo strade tortuose.
Primo giorno: verso la Cornovaglia
Non ci sono voli diretti tra l’Italia e la Cornovaglia per cui si può optare per un volo per Newquay con scalo a Londra. Non avendo trovato offerte convenienti a orari comodi, avevamo scelto un’altra opzione, meno comoda ma più economica: volo per Londra Gatwick, e noleggio di una macchina. La prima tappa è stata a metà strada, a Bradford-on-Avon.
- Dove dormire: Burghope Manor è un maniero di campagna, con poche stanze arredate in maniera classica. Al momento purtroppo è chiuso per lavori di ristrutturazione.
- Dove mangiare: da Timbrell’s Yard, locale dove si cucina con prodotti locali.
Secondo giorno: da Minehead a Port Isaac
Dalla periferia di Bath si impiegano due ore per arrivare a Minehaed, città che fa ancora parte della contea del Somerset e che merita una passeggiata al vecchio porto e alla spiaggia.
In altre due ore si raggiungono i villaggi di Boscastle e di Tintagel, accomunati dal mito di Re Artù. Sembra che il personaggio leggendario sia nato proprio nel castello di Tintagel, di cui ora non esistono che le rovine su una scogliera a picco sul mare. Boscastle è un villaggio minuscolo che si sviluppa intorno al fiordo scavato da due fiumi e caratterizzato dalla presenza di case con i tetti di paglia e cottage di pietra.
Con l’ultimo spostamento si raggiunge Port Isaac, cittadina in riva al mare nota per il commercio di granchi e ostriche.
- Dove dormire: The Slipway, B&B nel centro di Port Isaac; come tante strutture della zona vanta un passato di contrabbandieri e pirati. Poche stanze, moderne ed essenziali, con vista sul porto.
- Dove mangiare: aperitivo da Fresh From The Sea, negozio di pesce con caffetteria annessa dove bere una birra e dividere un lobster roll. Per la cena, ancora pesce da Outlaw’s Fish Kitchen: piatti semplici, in base al pescato del giorno.
Terzo giorno: da Padstow a St. Ives
Da Port Isaac si parte per Padstow, un paese più grande, con un’atmosfera più mondana rispetto ad altri villaggi della costa. Ottimo per una tappa in riva al mare e per provare il fish & chips da passeggio di Stein’s Fish & Chips, il takeaway del celebrity chef Rick Stein.
Newquay, ad appena appena quindici miglia, è un paese di 20.000 abitanti: in riva al mare, con una bella spiaggia di sabbia e nient’altro che abbia attirato la mia attenzione.
Molto più pittoresca è St. Ives che, anche se è più turistica, è molto piacevole da vedere. Un tempo fiorente porto di pescatori, negli ultimi decenni si è trasformato in luogo di villeggiatura di artisti. Tantissime le gallerie lungo la baia, dove vengono esposti i lavori dei pittori locali.
- Dove dormire: N° 27 The Terrace, hotel a gestione famigliare sopra la spiaggia di St. Ives, con camere moderne e luminose.
- Dove mangiare: al Porthminster Café, con tavoli in riva al mare.
Quarto giorno: da Land’s End a Marazion
Ci si sposta a Land’s End, il punto più a sud-ovest della Gran Bretagna. Poco distante si trova il Minack Theatre, un teatro all’aperto costruito a picco su una scogliera dove, per via del clima particolarmente mite, crescono piante subtropicali.
La tappa successiva è Penzance, rinomata meta dove trascorrere qualche ora in riva al mare o a passeggio lungo le stradine del centro. Da qui ci si sposta a Marazion, piccolo paese della Mount Bay.
- Dove dormire: The Marazion Hotel, in pieno centro. Camere spaziose con vista mare.
- Dove mangiare: Ben’s Cornish Kitchen, piccolo ristorante gestito da uno chef autodidatta.
Quinto giorno: da St. Michael’s Mount a Falmouth
La mattinata va dedicata all’attrazione principale di Marazion, il St. Michael’s Mount. Il nome, la storia e le caratteristiche sono del tutto simili al “fratello maggiore” francese: entrambi i luoghi sono dedicati all’arcangelo Michele. Come Mont-Saint-Michel, anche questo monte sacro è un’isola che con la bassa marea può essere raggiunta a piedi.
Da Marazion ci si sposta a Lizard Point, l’estremità più a sud del paese, mentre l’ultima tappa del giorno è lungo l’estuario del fiume Fal, a Falmouth, città con un ricco passato legato al mare e alla pesca.
- Dove dormire: The Falmouth Townhouse, vicino al porto, in una zona con molti negozi indipendenti.
- Dove mangiare: si raggiunge Helford Passage per assaggiare i piatti di The Ferry Boat Inn, un pub dove si segue la filosofia del farm to table.
Sesto giorno: da Mevagissey a Polperro
La prima tappa del giorno è Mevagissey, villaggio di pescatori all’estremità della baia di St. Austell. Un tempo noto per la pesca delle salacche – pesci simili alle sardine – ora deve la sua fama alla spiaggia di Pentewan. A poche miglia si trova St. Austell, una delle città più grandi della Cornovaglia, famosa per il mercato che si svolgeva già in epoca medievale nel centro del paese.
Da qui, una strada stretta e tortuosa porta a Polperro, minuscolo centro con decine di botteghe di artisti e negozi di artigianato ospitati in vecchi cottage dipinti di bianco.
- Dove dormire: The Cottage B&B, una struttura nel centro di Polperro, con poche stanze piccole ma accoglienti.
- Dove mangiare: dal B&B si raggiunge a piedi il Three Pilchards, il pub più antico della città e frequentato in passato da contrabbandieri, marinai e pescatori. Ottime le birre, che accompagnano piatti sostanziosi.
Settimo giorno: Looe
Dopo una passeggiata a Polperro ci si sposta a Looe, paese diviso in due dal fiume omonimo. Nella zona est si trovano il porto e le principali attività commerciali, mentre a ovest la città è più tranquilla, con piccoli negozi e ristoranti. Sul porto ogni giorno si svolge la vendita all’asta del pescato, dove anche la gente di passaggio può acquistare il pesce direttamente dalle imbarcazioni.
- Dove dormire: The Fieldhead Hotel, situato lungo la costa di West Looe, con vista sulla baia e sul villaggio.
- Dove mangiare: a metà strada tra Polperro e Looe si trova il Talland Bay Beach Cafè, un locale sulla spiaggia che serve panini e Cornish pasties.
L’ottavo giorno abbiamo lasciato questa contea magica per ritornare alla realtà caotica di Londra e, da qui, di nuovo in Italia.
Siete stati in Cornovaglia di recente? Avete dei consigli su qualche tappa da non perdere?
La Cornovaglia finora è forse il più bell’on the road che io abbia mai fatto. Io invece, sebbene fosse agosto, ho trovato un tempo tipicamente inglese. Non ti nascondo che visitare Tintagel avvolta dalla nebbia e con una fitta pioggerellina mi ha dato l’impressione di fare un salto in epoche passate.
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Anche per me, forse è secondo solo a quello in Scozia. Sai che tutto sommato avrei preferito un tempo più British? Vuoi mettere tutti questi posti nella nebbia?
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Infatti erano splendidi così. Anche Boscastle dove abbiamo alloggiato per 3 giorni.
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Quando tornerò mi piacerebbe fermarmi di più in posti come Boscastle e Polperro, evitando di spostarmi come una trottola ogni giorno.
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La penso proprio come te, anche io ho trovato le stesse sensazioni
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Un posto selvaggio e magico!
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Mi manca completamente, Londra a parte, il sud dell’Inghilterra. E le mie due mete dei sogni, qui, sono la Cornovaglia e i Cotswolds. Sogno una vacanza tranquilla, passata a passeggiare e poco altro, chiaramente alloggiando in un tipico cottage in pietra. E sentendomi Jane Austen… O perlomeno Elizabeth, Elinor, o Marianne…
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Una vacanza tranquilla sarebbe l’ideale perché in Cornovaglia abbiamo fatto davvero tanti chilometri. Se e quando tornerò sicuramente sceglierò meno posti.
Ora che dici Jane Austen, sai che sogno da anni un tour letterario?
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Sì, anche io, da anni! 🙂
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Se trovo qualche tour interessante ti faccio sapere 😉
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Che sogno quello di vedere la Cornovaglia! *_*
E’ un viaggio che desidero fare moltissimo, ovviamente tutto in macchina, magari partendo proprio dall’Italia…quanti km!!!
Ma leggendo qui ho sempre più la conferma che varrebbe davvero la pena!
Un bacio!
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Dall’Italia in effetti è un po’ lunga ma i miei genitori una decina di anni fa lo avevano fatto in camper partendo dal Piemonte.
Ne varrebbe davvero la pena, ne sono convinta!
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Non ci sono mai stata e onestamente non ho nemmeno mai letto qualcosa che riguardasse la Cornovaglia, quindi questo post e le info su dove dormire/mangiare mi è molto utile per capire com’è il posto. Belle le foto dal look vintage!
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Le foto sono quasi vintage perché oltre ai filtri è dovuto al fatto che per un periodo il mio compagno si era messo in testa di fare le foto con una vecchia macchina fotografica quindi queste sono scansioni di fotografie cartacee. Bello ma scomodo 😉
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Silvia una cosa non hai spiegato in questa guida: come hai fatto, con che cuore sei tornata a Londra? Dopo 7 giorni così ci vuole assolutamente un tutorial che spieghi per filo e per segno dove trovare la forza per tornare a casa! A parte i paesaggi meravigliosi e i borghi pittoreschi esattamente come li definisci, la Cornovaglia quindi è una sorta di covo di pirati british? *_* Sarebbe bello anche organizzare un tour sulle tracce di Re Artù!
Anche a me sono piaciute le tue foto vintage! ❤
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Eh hai ragione, tornare in una metropoli dopo una settimana in posti così belli e così selvaggi non è semplice!
Sì, è un covo di pirati! Ho anche letto un libro ambientato in Cornovaglia, un giallo che coinvolgeva pirati e contrabbandieri – se mi torna in mente il titolo ti dico.
Per le foto merito dei filtri e il fatto che siano state scattate con una macchina analogica. Il fascino delle cose vecchie 😉
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Queste foto sono bellissime, danno un look vintage all’articolo che mi piace molto. Pensa che tempo fa avevo in testa di fare la Cornovaglia in un weekend, prendendo completamente sottogamba la possibile difficoltà delle strade… Sei-sette giorni, in effetti, mi sembrano molto più ragionevoli dei 3-4 che avevo in mente io. La Cornovaglia mi affascina da morire! Tra questa parte dell’Inghilterra e le Cotswold non saprei davvero a cosa dare precedenza❤️ps:mi segno tutto, itinerario, locali e alloggi❤️❤️❤️
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In realtà non sarebbero sufficienti nemmeno sei-sette giorni perché anche noi abbiamo un po’ sottovalutato le strade non troppo scorrevoli, quindi un weekend direi proprio di no.
Nelle Cotswold ho visto solo un villaggio e mi ispirano molto, ma la Cornovaglia un po’ di più perché è più wild 😉
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Ho deciso di interpretare il tuo articolo come un segno. Sogno la Cornovaglia da anni e l’ho sempre rimandata, mi hai fatto venire voglia di partire immediatamente! Una settimana mi sembra un buon compromesso! Come stagione consigli solo l’estate o anche mezze stagioni?
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Ogni motivo è buono per partire per cui ti direi di interpretarlo assolutamente come un segno!
Io ci sono stata in estate ma ti confesso che non mi dispiacerebbe andarci in autunno!
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La Cornovaglia!!!! STUPENDA! L’ho fatta qualche anno fa e tra poco sarà pronto anche il mio articolo. Sono posti che meritano un on the road! I posti che mi sono piaciuti di più sono stati Polperro, St. Yves e Land’s End.
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I miei preferiti sono Polperro, Land’s End e Looe! Quanto vorrei tornarci, magari in una stagione più piovosa.
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” Le bianche dune della Cornovaglia”, un libro della Pilcher che ho amato molto, non tanto per la storia in sé, quanto per i meravigliosi racconti delle candide coste di questa regione. Da allora che ho in mente di fare un viaggio on the road costeggiando queste falesie.
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Sì, ricordo bene quel libro! L’avevo letto ai tempi dell’università e da allora fino al viaggio ho sognato questi posti 😍
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Mi piacerebbe visitarla e poi rimanere qualche giorno a Londra, sto pensando di farlo il prossimo giugno. Ho saputo che si può girare anche coi mezzi pubblici ma mi dovrò informare meglio.
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Con i mezzi pubblici mi piacerebbe da matti! Secondo me con un po’ di organizzazione è fattibile: io per esempio una volta da Newquay a Londra mi sono spostata in treno, ma oltre ai treni penso che ci siano anche alcune linee di autobus, soprattutto tra le varie cittadine.
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Adoro il tuo stile da diario di viaggio, si avvicina un po’ al mio. Sono un po’ indietro sull’Inghilterra, considerando che sono stata per la prima volta a Londra questa estate…
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Ho letto i tuoi racconti di Londra e mi hanno riportata in questa bellissima città. Devi assolutamente rimediare perché l’Inghilterra ha tanto da offrire!
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Hai davvero ragione. Ora che l’ho scoperta ci tornerò!
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Siamo stati in Cornovaglia proprio il mese scorso ed abbiamo visitato un po’ tutti i posti che hai elencato. Condividiamo la tua stessa percezione: in questa contea non sembra affatto di stare in Inghilterra!
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Vi invidio tantissimo perché ho in mente di tornare da tanto – praticamente ogni anno mi studio l’itinerario e poi puntualmente rimando a data da definirsi… Sono curiosa di leggere i vostri resoconti 😊
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Purtroppo non ho mai visitato la Cornovaglia, ma dev’essere bellissima con questi villaggi pittoreschi a ridosso del mare. Se non sbaglio, una delle mie serie tv preferite, Doc Martin, è proprio ambientata in un paesino della Cornovaglia a cui hanno dato un nome fittizio. Vedere le tue foto mi ha fatto ricordare le scene della serie!!
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Non conosco questa serie. Vado a cercarla su Netflix perché mi piace vedere film/serie ambientati in posti che ho visto, e più isolati sono meglio è!
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La Cornovaglia è un dolce ricordo anche per me, Ale, che con altri due amici ho seguito un itinerario molto simile al tuo. Posti stupendi, alcuni selvaggi, ricordo il rumore di sottofondo del mare nelle notti stellate sulla costa, i piccoli borghi con le case da hobbit e gli inquietanti cimiteri al fianco delle chiese. Ho promesso di tornarci con Kiki e questa volta raggiungeremo Land’s End! 🙂
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Esatto, posti stupendi e selvaggi. Spero che sia così anche ora, dopo alcuni anni dal mio primo viaggio.
Land’s End è davvero estremo, merita il viaggio!
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L’otr in Cornovaglia m’ispira in maniera esponenziale. Devo solo trovare il coraggio, e conoscendomi non è facile, di noleggiare un’auto, con tutte le assicurazioni del caso, e fare il mio bel viaggio on the road tranquillamente, senza paranoie e ansie varie. Perchè ad oggi solo il pensiero di guidare al contrario un’automobile non mia mi blocca…
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Sinceramente se dovessi guidare io non me la sentirei! Però sai che credo che sia fattibile con i mezzi pubblici? Io una volta ero in Cornovaglia per lavoro e hanno cancellato il volo per nebbia ma sono riuscita ad arrivare comodamente a Londra in treno. Secondo me con un po’ di organizzazione si può fare!
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Sogno la Cornovaglia da tempo ed ho divorato questo articolo Silvia!! Segno tutto sperando di andare presto, se non il prossimo anno, almeno quello successivo ❤️
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Anche io spero di tornarci presto! Probabilmente nemmeno io nel 2020, ma magari l’anno dopo. Chissà forse ci incontreremo là ❤️
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Speriamo!! Accordiamoci sul periodo, facciamo prima! 😂
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Vero 😂
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Mai stato in Cornovaglia, ma è uno di quei posti che vorrei vedere da sempre. Non so bene se per un desiderio veramente mio o di mia madre, che me ne parlava sempre quando ero bambino.
Prima o poi…
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A me è piaciuta veramente tantissimo. C’è da dire che io amo tutto ciò che è British, ma questa zona ha qualcosa di particolare.
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Hai presente un posto che non prendi mai in considerazione? Ecco, per me era la Cornovaglia. dico era perchè, come ho iniziato a leggere il tuo post e vedere le foto, ho cambiato istantaneamente idea! Per un attimo su quei villaggi di pescatori, ho avuto un flashback di Sausalito a San Francisco, ho veramente dovuto riguardare la foto perchè il colpo d’occhio è stato pazzesco.
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Hai ragione, Sausalito! Non ci avevo pensato ma è davvero molto simile, solo un po’ più wild.
Se ti capita la Cornovaglia vale davvero la pena!
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Ho già inviato il messaggio per metterla nella lista dei next travel!
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La Cornovaglia mi ha proprio conquistata! Nell’estate del 2013, mentre mi trovavo a Torquay, nel Devon, per un corso di inglese, ho approfittato di una gita proposta dalla scuola: un’intera giornata in Cornovaglia alla scoperta di St. Ives e Land’s End. Quel giorno c’era un bellissimo sole e sono riuscita a scattare delle belle foto che ogni tanto riguardo, pensando che mi piacerebbe molto tornare in Inghilterra e scoprire meglio questa bella contea.
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Anche noi abbiamo sempre trovato giornate di sole e di caldo che hanno reso ancora più particolare i giorni passati da quelle parti. Ci tornerei anche io molto volentieri!
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La Cornovaglia è un sogno…..
Mi vedo lì, in un grazioso cottage nei pressi di chissà quale impraticabile spiaggia, con un golden retriever noleggiato per l’occasione insieme alla casa……ehhhhh…. quanto vorrei andarci…..
E lo farò! Prometto che lo farò!
Bellissimo questo post, Silvia…. davvero utilissimo!!!
Un abbraccio,
Elena
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E mi avresti come vicina di casa! Però partirei in macchina da qui così potrei portare anche la mia gatta 😉 Immagino di poter uscire mal vestita ogni mattina, con i gambali di gomma e la tuta da ginnastica per andare a prendere il caffè in qualche baracca sperduta sulla spiaggia. Che fantasia abbiamo 🙂
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È da tantissimo tempo che sogno di andare in Cornovaglia, mi attira in maniera particolare St. Ives e l’abbazia di Re Artù. Bellissime queste foto vintage, le adoro ❤
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Io non pensavo alla Cornovaglia da un sacco di tempo, poi all’improvviso sembra che tutto mi riporti là, per un motivo o per l’altro. E’ davvero un posto magnifico. Le foto sono state fatte con una macchina fotografica con il rullino: uno sbattimento ma il risultato mi piace molto 🙂
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Quanto mi piacciono i paesaggi della Cornovaglia, praticamente avevo iniziato a veder la serie TV Poldark proprio per perdermi tra scogliere e distese di verde! Per il momento la sogno attraverso le tue foto vintage, che mi ricordano l’epoca dei rullini, alla quale sono affezionata!
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Invece pensa che forse sono tra i pochi a non aver visto Poldark! Quelle sono proprio foto fatte con il rullino perché il mio compagno si era messo in testa di farle così… bello ma un po’ scomodo 😉
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[…] Anche questa contea è stata tra le mete che mi sarebbe piaciuto vedere di nuovo durante le vacanze estive, ma come tutte gli altri progetti al di là dei confini europei, anche questo è andato in fumo. Almeno avevo già una lista dei locali in cui avrei voluto mangiare, e che potrò utilizzare quando potrò tornare in Cornovaglia. […]
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