Cibo di strada: posti e piatti da non perdere (secondo capitolo)

Quando mi capita di pensare a un viaggio che ho fatto, il primo ricordo è legato a qualcosa che ho mangiato. E non si tratta necessariamente di pasti stellati, perché per mangiare bene non serve per forza spendere un capitale. In tantissime occasioni, il cibo migliore che ho provato è stato street food. A volte un po’ per caso, imbattendomi in un chiosco che vendeva cibo di strada, altre volte andando a cercarlo di proposito.

Negli ultimi anni mi è capitato di assaggiare un po’ di tutto, e la lista sarebbe lunghissima. In questa occasione c’è posto per sette cose da provare, e per una di cui si può tranquillamente fare a meno.

Cibo di strada da non perdere: kolouri, Atene

La Grecia la conosco pochissimo, e il mio unico viaggio ad Atene risale ormai a qualche anno fa, ma una cosa mi è rimasta impressa: il cibo. Abbondante, saporito, variegato e, soprattutto, a tutte le ore del giorno e a tutti gli angoli di ogni strada. In particolare, il sapore e la consistenza dei kolouri, gli anelli di pane ricoperti di semi di sesamo, li ricordo ancora come se l’ultimo lo avessi addentato cinque minuti fa.

Di origini turche, ma ormai diffusi in tutta la zona dell’ex impero ottomano, i kolouri hanno nomi diversi a seconda del paese. Ad Atene si trovano ovunque e si possono comprare dai carretti parcheggiati lungo strade e piazze. Ho assaggiato quelli di diversi venditori, ma i migliori sono quelli di piazza Monastiraki: ancora caldi, profumati, con il giusto equilibrio tra morbidezza e croccantezza.

Cibo di strada da non perdere: obwarzanek, Cracovia

Nome diverso ma sostanza simile, perché anche gli obwarzanek polacchi sono, come i kolouri greci, degli anelli di pane ricoperti di sesamo, di semi di papavero o di sale grosso. Cambia un po’ la forma ma il risultato finale è molto simile. E anche la storia è diversa, perché pare che la ricetta sia stata inventata nel Medioevo, proprio nella città di Cracovia.

Serve dire che nemmeno in questo caso ho saputo resistere al richiamo di uno dei tanti carretti blu parcheggiati lungo le strade di Cracovia? Ho dovuto provarli tutti per stabilire quale fosse il migliore, ma purtroppo non c’è un vincitore. Il prezzo poi è davvero basso: appena cinquanta centesimi di euro per un obwarzanek intero.

Cibo di strada da non perdere: crab roll, Londra

Questo non sarà un piatto tipico né rappresentativo di Londra, ma se devo elencare sulle dita di una mano le cose più golose che ho mangiato di recente in questa città, senza dubbio il crab roll occupa il primo posto. Se, come me, non avete problemi a mettere sotto i denti pesce e cibi salati prima delle dieci del mattino, allora questo cibo di strada fa per voi.

Crab roll

Essere mattinieri è importante perché se non ci si mette in coda davanti al furgone di Bob’s Lobster a Borough Market prima ancora che apra i battenti, nel giro di pochissimo tempo ci sarà un fila infinita e, peggio ancora, magari i crab roll saranno sold out. Sarebbe terribile perdersi questo panino di pane al burro farcito di polpa di granchio e salsa olandese.

Cibo di strada da non perdere: jamón e salchichón ibérico, Madrid 

Chi vuole provare lo street food di Madrid troverà pane per i suoi denti in uno dei suoi tanti mercati. Da quelli più turistici come il Mercado De San Miguel, a quelli più popolari come il Mercado de San Antón. La scelta è molto personale ma, se si ha tempo, allora vale la pena di visitarne quanti più possibile.

Il comune denominatore è la presenza di stand dove fare la spesa ma anche dove comprare piccole porzioni da degustazione, in particolare di jamón e salchichón ibérico, che vengono serviti su piatti da asporto o in coni di carta e da consumare ai tavoli comuni. Non manca la selezione di bevande: birra, vino e vermut. Il tutto a prezzi ancora più contenuti rispetto al costo medio di un pasto in un ristorante di buon livello.

Cibo di strada da non perdere: xurros, Barcellona

Non amo particolarmente i dolci, ma in qualche caso faccio un’eccezione. I churros rientrano in questa categoria, e a Barcellona ho camminato non poco per arrivare fino alla Xurrería Trebol, votata tra le migliori della città. Non rientra propriamente nella categoria degli stand che vendono cibo di strada, ma di un locale molto piccolo con una vetrina in cui sono esposti i xurros, un banco dove fare l’ordinazione e qualche sgabello lungo la parete, nel caso in cui si decidesse di consumare all’interno la porzione di dolci di pastella fritta.

Ma il bello è mangiarli dal cono di carta camminando per strada, facendo attenzione a non rovesciare il bicchierone di cioccolata calda che viene servito insieme a ogni porzione di xurros. Sono molto dolci, come prevedibile, per cui una porzione singola è di solito più che sufficiente per due persone.

Cibo di strada da non perdere: Philly cheesesteak, Philadelphia

La Philly cheesesteak è senza dubbio la cosa più buona che ho mangiato a Philadelphia. Se pensate che si tratti di una comune bistecca americana, vi sbagliate di grosso, perché in realtà si tratta di un panino. Mettete insieme un hoagie roll (una sorta di pagnotta di pane morbido, simile anche nella forma a quella usata per gli hot dog), carne di manzo sminuzzata, formaggio fuso e qualche cipolla. Ecco servita la Philly cheesesteak.

Noi l’abbiamo provata al Reading Terminal Market, un mercato vivace e chiassoso, fermandoci allo stand della tavola calda Molly Malloy. Anche in questo caso, si può consumare a uno dei tavoli comuni o, se non si teme di veder gocciolare il formaggio fuso e le salse sulla t-shirt, camminando per le strade di Philadelphia.

Cibo di strada da non perdere: fried clams, Coney Island

Sono andata a Coney Island essenzialmente perché volevo vedere dal vivo il posto in cui si svolge la scena finale di The Warriors, nonostante questo film continui a terrorizzarmi a distanza di anni. Ma questo quartiere di New York ha anche un’altra attrazione da non perdere: le fried clams.

Lungo la Coney Island Boardwalk, la passeggiata che costeggia il famoso Luna Park, c’è l’imbarazzo della scelta, con i banchi che vendono cibo da asporto o da consumare direttamente sul posto. In una caldissima giornata di agosto, la nostra scelta è ricaduta su Paul’s Daughter, conosciuto per le vongole impanate e fritte. Da provare insieme a un bicchiere di limonata ghiacciata.

Cibo di strada da (non) perdere: trdlo, Praga

Del trdlo si può tranquillamente fare a meno. Il tanto decantato rotolo di brioche ripieno di crema, per me non è stato niente di speciale (come tante altre cose a Praga, del resto). Anzi, oserei dire che è un prodotto standardizzato, realizzato con ingredienti scadenti e altamente industriali.

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Sembra buono, ma non lo è. Fidatevi. Non vale davvero la pena fermarsi in uno dei tantissimi negozi che vendono trdlo e passeggiare per le vie della città con questa specie di cono gelato che non farà altro che appesantirvi e nausearvi.

Qual è il cibo di strada migliore che abbiate mai provato? E il peggiore?

24 pensieri riguardo “Cibo di strada: posti e piatti da non perdere (secondo capitolo)

  1. Io sono un’amante sfegatata dello street food e non perdo mai occasione di mangiare piatti tipici serviti per strada. Aggiungo alla tua lista le crepes au sucre parigine e il lampredotto! Quando vedo i furgoncini che preparano panini con lampredotto inizio a sbavare. So però che non piace a tutti….

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  2. Mi hai fatto venire una fame con il tuo articolo! Io non ho l’abitudine di assaggiare street food ho sempre paura che non sia conservato bene o cose del genere. Devo però ammettere che nei casi in cui ho ceduto alle tentazioni ho mangiato cose squisite. Quanto mi attira la philly cheesesteack con quel formaggio che cola!!

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  3. Mi dispiace per il trdlo (che io non sapendo mai come pronunciare chiamo con l’altro nome “manicotto di Boemia”), deve essere diventato un prodotto scadente, industriale come dici tu, vista l’esplosione di locali che lo servono. Tra quelli che ho provato a me è piaciuto quello semplice, senza gelati o ingredienti aggiuntivi. Il cibo di strada è comodo, veloce e senza impegni, ma considerata la moda dilagante trovo che si sia abbassata di molto la qualità. In Campania ad esempio vanno tantissimo i cuoppi (frittura di mare o di terra) o la pizzetta piegata a portafogli, tutto street food decisamente NON paragonabile ai prodotti di qualche anno fa. Oggi sono mezzi crudi, infarinati male, lievitati poco e preparati con materie prime scadenti. Per fortuna all’estero è ancora un piacere acquistare qualcosa a un chiosco di cibo di strada. Visto che ho già pranzato ho spasimato poco sulle tue foto salate, ma che darei ora per un bel “cuoppo” di churros pieni di sano e appagante zucchero 😛 

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    1. Infatti a ogni angolo di strada c’è un negozio che vende trdlo. Quello dove siamo entrati noi aveva pure musica italiana a tutto volume, una cosa tamarrissima!
      Non sapevo che anche in Campania la qualità fosse scesa: ero convinta che nella regione della pizza e dei fritti si trovassero ancora cosa buone.
      Il cuoppo di churros a quest’ora ci sta 😂

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  4. Io sono un’accanita visitatrice di ogni mercato in vista, sempre!

    E’ una deformazione professionale perchè tutti in famiglia, da molte generazioni, hanno sempre lavorato nei mercati e quindi ci viene naturale andare a comprare street food in quei posti.

    Detto questo qui abbiamo un problema con i churros perchè il marito quando li vede perde il lume della ragione e anche qualunque dignità… non vuoi sapere cosa succede se te ne mangi quantità smodate, credimi! 🤣

    Per lo street food migliore in assoluto sono di parte e voto gli anolini da passeggio che facciamo a Parma!

    Ultima nota: il trdlo è un dolce tipico ungherese che si è diffuso a Praga solo perchè piace ai turisti, esattamente come il bombardino tra i cocktail… a noi fa sempre tanto ridere quando vediamo i video dei turisti stranieri che lo pubblicizzano come il ‘cocktail tipico di Praga’. Speriamo che pure gli ungheresi ridano di questa cosa del Trdelnik!🤣

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    1. I mercati sono una tappa fissa anche per me, anche quelli più “splatter” come quello di Atene dove ci sono i macellai macchiati di sangue.
      Ecco, ora so perché i trdlo fanno schifo a Praga, e ora che ci penso sono soprattutto i turisti italiani a cadere in questa trappola!
      Gli anolini da passeggio? Mi mancano, devo provarli.

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  5. Lo street food risolve molti dei miei pasti quando viaggio, visto che non mi piace trattenermi molto al ristorante. Le crepes nei paesi di lingua francese sono un must, ma una delle cose più buone, un involtino con i gamberetti, l’ho presa ad un food truck asiatico ad Oslo!

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  6. Sono stata da poco ad Atene e confermo che i carretti di kolouri si trovano ad ogni angolo. È incredibile come ormai lo street food sia così sdoganato non solo in Italia ma anche nel resto del mondo e ci stia facendo scoprire delle vere e proprie prelibatezze.

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  7. Al crab roll ho salivato perché oltre quello anche il lobster roll merita tantissimo a Londra, ma anche nel Devon! Così come ho salivato al Trdlo, so che a te non piace, ma io praticamente ci ho fatto pranzo due giorni di seguito (senza poi riuscire a mangiare nulla a cena perché ancora pienissima, ma quello è un altro discorso).

    Sono super curiosa della Philly cheesestake o di provare il vero salsichon madrileno. Skipperei volentieri le fried clams invece.

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