Uno dei vantaggi dell’avere un blog è lo scambio di idee e di opinioni con i lettori e con altri blogger. Scriviamo resoconti di viaggio, diamo consigli organizzativi o facciamo riflessioni sui temi che ci stanno a cuore. Come funziona dall’altra parte? Il lettore trova il nostro articolo, lo legge, e spesso commenta facendo domande, aggiungendo informazioni rispetto a quelle che abbiamo dato noi, o esprimendo il suo punto di vista in maniera collaborativa. Ma non sempre.
Ci sono stati dei casi in cui è capitato, a me come ad altre colleghe, di ricevere commenti di cui avremmo fatto volentieri a meno. Perché va bene la libertà di espressione, ma fino a un certo punto. Infatti, ci sono dei lettori che nessuno vorrebbe mai avere: quelli che lasciano commenti inappropriati e fuori luogo, quelli che non hanno capito nulla di ciò che hanno letto, e quelli che hanno sempre un modo sgradevole di porsi. Quali sono capitati in sorte a me?
Il lettore maleducato
Senza dubbio la categoria più fastidiosa. Quella dei lettori che non sono d’accordo con ciò che scrivi (ma più probabilmente non capiscono quello che leggono) e commentano di conseguenza, dimenticando però le buone maniere. Per fortuna è successo una sola volta, quando il Prigioniero ha raccontato il suo viaggio in Giordania, parlando delle paure prima della partenza e descrivendo le sue esperienze, sia quelle positive che quelle negative. La lettrice, precisando di essere avvocato come la sorella (in che modo è pertinente, tra l’altro?) ha accusato il Prigioniero di essere “purtroppo un italiano medio”.
Il tutto condito con frasi in minaccioso stampatello. Insomma, come se lui avesse descritto il viaggio in maniera negativa, cosa che non ha fatto. Evidentemente l’avvocata è abituata a leggere una parola su dieci. Spero non faccia lo stesso con gli atti giudiziari.
Il lettore saccente
Sulle loro pagine, i blogger possono scrivere quello vogliono, a patto di non offendere nessuno e di non violare la legge. Sul mio blog posso quindi raccontare che una determinata città non mi ha colpita, o che alcuni posti di una destinazione che ho visitato non mi sono piaciuti, motivando le mie parole. E invece no. Una lettrice non ha apprezzato che io abbia dichiarato di non amare Camden Town, e ha deciso di farmi capire che stavo commettendo uno sbaglio. Lo ha fatto con toni da maestrina, come se lei fosse stata mandata tra i paragrafi di quell’articolo per insegnare a tutti noi, poveri sciocchi, ad amare alla follia questa zona di Londra.
C’è modo e modo, cara lettrice. Presentarti per la prima volta sulla pagina di un blog con le parole “tutti voi conoscete i Clash, vero?”, come se io e gli altri lettori fossimo un branco di capre ignoranti, non ti rende né simpatica né gradita.
Il lettore superficiale
Ai rappresentanti di questa categoria rivolgo una preghiera: se i miei articoli vi annoiano, lasciate perdere. Se leggete una frase sì e quattro no, evitate di scrivere un commento accazzodicane. Qualche mese fa, in mancanza di viaggi, decisi di pubblicare un paio di articoli sul fashion blogging. Se i lettori approssimativi avessero letto con un minimo di attenzione, anche saltando qualche riga qua e là, avrebbero colto il messaggio: da alcune fashion blogger ho imparato a creare un armadio più minimale, ad acquistare meglio e di meno, e a fare ordine tra i miei capi di abbigliamento.
Chi si è limitato a guardare le immagini e a leggere una riga qua e là, ha interpretato il messaggio come qualcosa del tipo voglio imitare Chiara Ferragni e andare in giro griffata dalla testa ai piedi. Care lettrici, se per caso mi state leggendo, non serve che vi sentiate migliori perché voi non vi fate condizionare dalle mode, né che vi vantiate perché non seguite le fashion blogger. Manco fossero una categoria pericolosa da cui stare alla larga. Magari c’è gente in giro che si vanta di non seguire i travel blogger.
Il lettore che crede che tu sia un’agenzia di viaggi
Chi ha un blog di viaggi è disponibile a dare consigli sull’organizzazione di una vacanza, ma non sta scritto da nessuna parte che debba fornire assistenza in tutte le fasi, compresa quella dell’acquisto dei biglietti. Un lettore (un uomo, per la prima volta, non una donna come nei casi precedenti!), dopo aver letto uno dei miei articoli sulla Norvegia, scrisse un commento con una domanda molto specifica sui biglietti per la Flåmsbana, il treno panoramico che attraversa i fiordi. Gli risposi fornendogli il link delle ferrovie norvegesi, dove avevo comprato il biglietto. Non soddisfatto, il tizio mi inviò una mail, facendomi domande molto precise, come se io lavorassi per un’agenzia di viaggi.
Non sono stata in grado di rispondere ai suoi quesiti, del tipo: posso prenotare solo l’andata e non il ritorno, posso viaggiare in una direzione il sabato e rientrare la domenica, ci sono sconti per i bambini, posso effettuare la transazione con carta di credito in euro anziché in corone? Gli scrissi spiegando che avevo comprato un biglietto di andata e ritorno, ma che non sapevo se fosse possibile acquistare biglietti specifici per le sue necessità di viaggio. Anziché ringraziarmi, il simpaticone mi rispose qualcosa del tipo “a cosa serve un blog di viaggi se poi non sai dare queste riposte.” Cestinato.
Il lettore suscettibile
Quello a cui vorresti solo rispondere: ma fattela una risata! E invece no, perché purtroppo c’è chi prende tutto sul personale, chi non capisce che quello che avete scritto era volutamente ironico o, peggio ancora, capisce che era ironico e si indispettisce ugualmente (a dire la verità non so cosa sia peggio). E si offende, facendotelo notare.
Ma non mi voglio dilungare, anche perché magari la lettura di questo post potrebbe urtare ulteriormente la sensibilità di quei lettori suscettibili che tanto hanno patito quando si sono riconosciuti in alcune delle categorie dell’articolo dedicato ai blog che non apprezzo. A questi lettori suggerisco di farsene una ragione, ma soprattutto di prendersi meno sul serio.
La soluzione, in teoria, ci sarebbe, per quanto drastica: non approvare i commenti di cui sopra. Però verrebbe meno l’idea dello scambio. Finora, la mia scelta è stata di approvare anche i commenti antipatici, provando a rispondere alle critiche/obiezioni/offese. È servito? Secondo me no, perché questi lettori fanno come i petardi: si incendiano, ma poi si spengono subito. Quasi nessuno infatti ha postato un nuovo commento alla mia risposta.
Capita anche voi di avere dei lettori dei quali fareste volentieri a meno?
Io odio invece chi nel commento esalta un articolo proprio, riguardante l’argomento trattato, come se fosse il migliore al mondo e contenesse informazioni rare e preziose. Capisco che Si voglia portare acqua al proprio mulino ma suvvia…. senza far passare gli altri per quaqquaraquà!
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Verissimo, anche questa categoria è insopportabile! Perché è un po’ come dire: “tu hai parlato di questo argomento ma io ne ho parlato un po’ meglio”. Che nervoso!
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Il mio piccolo blog non riceve molti commenti, devo ammetterlo, ma in alcuni casi mi rendo conto che chi ha scritto non ha manco letto l’articolo..e questo mi fa discpiacere. Se non ti interessa o non ti piace meglio non scrivere nulla che commentare con ovvietà
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Sono d’accordissimo: se non interessa un argomento, perché commentare?
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Sono tutte categorie sgradevoli, ma quella che sopporto meno è il lettore saccente; capita che una persona abbia trascorso una sola giornata in una destinazione per ritenersi un esperto conoscitore del posto. Quello che a me capita di più, però, è il lettore che ti scambia per una agenzia di viaggio e ti scrive chiedendo informazioni sui costi!
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Poi per carità, ci sta che uno conosca un posto e lo dica, però tante volte è il modo in cui le cose vengono dette a essere fastidioso.
Ah, il lettore che ci scambia per agenti di viaggi, che noia 😂
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Non riesco proprio a capire chi si arrabbia se in un blog si racconta un’esperienza negativa o un luogo che non ci è piaciuto. Io trovo molto più interessanti ed informativi i blog con un pò di spirito critico (senza eccedere), che mi raccontano anche i disagi, i problemi, le cose che a loro non sono piaciute di quel viaggio o di quella meta. Alcune preferenze sono molto soggettive, altre possono essere uno spunto importante da tenere in considerazione nelle mie pianificazioni. Che noia un blog che dice che tutto è bello e perfetto!
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Infatti, certe cose sono incomprensibili. Anche perché non è che per forza ci deve piacere tutto, né sta scritto da nessuna parte che devono piacere a tutti le stesse cose. Ma niente, evidentemente c’è chi non è d’accordo e si sente in dovere di dirlo in modo aggressivo!
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Finora sono stata fortunata perchè ho sempre avuto commenti carini.
Speriamo continui così
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Magari sono io che attiro questi personaggi 😂
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Evidentemente c’è chi non afferra la differenza tra un blog e un’agenzia di viaggi. O, peggio, tra un blog e un qualunque gruppo sui social media in cui esprimere negatività a prescindere. I commenti negativi comunque a primo impatto ti fanno restare male.
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E più in generale c’è chi vomita maleducazione e cattiveria, sui social come sui blog! Uno cerca di farsene una ragione ma come dici tu il primo impatto fa restare male.
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Per fortuna non mi sono mai imbattuto in nessuna delle categorie che hai illustrato brillantemente (anche l’immagine che hai individuato rende subito l’idea della fattispecie). Nell’universo digitale, forse, il blog è l’angolo meno attaccato da messaggi fuori luogo. Pessimi sono i social
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Il blog probabilmente è l’angolo meno attaccato, come dici tu, ma le persone fastidiose purtroppo si muovono un po’ ovunque!
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“Fascistella”, oppure “A quando il post su come fare bungee jumping da piazzale Loreto” e altre amenità che cestino per direttissima, senza rispondere né approvare. Ecco, i lettori che frequentano i centri sociali, di quelli farei volentieri a meno.
Che poi è gente che neanche si prende la briga di leggere, la loro missione è insultare e vomitare odio.
Ricordo invece una blogger che scrisse qualcosa tipo “Seguite il mio nuovo blog!” così, senza neanche spendere due parole sul mio articolo. Mi è capitato anche di trovare gli stessi commenti copiati e incollati da altri blog, neanche la fantasia di diversificarli, che pena. Poi ci sono gli spammoni, quelli che fanno finta di scriverti qualcosa di carino e interessato per poi infilarci il link alla loro attività commerciale. Per un periodo girava un tizio che si firmava “Massimo Pulito” e che linkava la sua azienda specializzata in sanificazioni all’ozono! Ma tu ormai mi conosci bene, sai che me la faccio eccome la risata perché è verissimo quello che dici, gli insolenti, i saccenti e i maleducati sono proprio come i petardi. Ma non capiscono che mentre loro scoppiano e “brillano”, io invece m’illumino 😛
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Sono molto fastidiosi gli spammoni come anche quelli che colgono al volo l’occasione per fare pubblicità al loro blog o al loro articolo a tema simile. Però quelli che insultano proprio no! Se non sono d’accordo con quello che leggono, perché leggere e commentare? Penso di sapere l’articolo al quale ti riferisci. Comunque in genere i commenti fuori luogo sono dettati dall’ignoranza – non che sia una consolazione…
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I tuoi articoli su cosa non vorresti trovare leggendo un blog e cosa non vorresti mai leggere come commento, mi fanno sorridere. Nel precedente post ho risposto : è belllo vedere tutto con leggerezza e il mondo è bello perché vario, penso che tu abbia interpretato male la mia battuta, adesso ti rispondo di nuovo con la stessa frase, il mondo (e la gente) è bella perchè varia … però tu leggilo dal lato ironico e fattela una risata!
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Mi fa piacere averti fatto sorridere perché lo scoop è quello (ma non solo).
Riguardo al commento sul post precedente, mi sa che forse tu hai interpretato male la mia risposta. Non mi conosci (come io non conosco te) e la mia risposta non voleva essere né severa né acida. Facciamocela tutti una risata 😂
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Sono contenta, per ora, di non essermi ancora imbattuta in nessuna di queste categorie! Anche perché io non ho molta pazienza e non penso riuscirei a rispondere adeguatamente!
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Io faccio appello a tutta la santa pazienza possible immaginabile ma non sempre funziona 😂
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A me il lettore che infastidisce di più è quello che, anche se tu specifichi nel titolo o nel testo che stai raccontando un certo tipo di esperienza, deve comunque far presente che a lui non interessa e che non dovrebbe essere oggetto di articolo . Mi chiedo : sul mio blog ci sono centinaia di articoli, se non ti interessava quello in particolare perché sprecare tempo a leggerlo e lasciare un commento quando potevi trovare qualcosa di tuo gradimento ?
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Esatto! Magari tu scrivi un articolo su dove e cosa mangiare a xyz, e il lettore ti risponde che non si va solo a xyz per mangiare, perché c’è anche questo quello e quell’altro da fare. Mi chiedo: cosa non capiscono queste persone?
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Diciamo che sono articoli diretti e cristallini, e non tutti riescono ad incassare se dovessero rivedersi nelle descrizioni. Io preferisco, apprezzo sempre la sincerità e mi trovi d’accordo su tutto e anche sulle aggiunte apportate dagli altri commenti. Chi spamma il proprio blog senza contesto in primis. Ma lasciare un commento intelligente che attira l’attenzione e porta, me e chi legge, sul tuo blog no? Troppo difficile 😅
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Il problema è che tra i lettori ce ne sono davvero troppi che prendono tutto troppo alla lettera e che non hanno un minimo di ironia. Un commento intelligente che attira l’attenzione e porta su un altro blog? Troppo difficile! Meglio il classico “ti aspetto tra le mie pagine” 😂
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Ahahaah potrebbe anche essere una minaccia 🤣🤣
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Ah ah è vero! Il “ti aspetto fuori” dei giorni nostri 😂
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Ti ho immaginata a fare le markette come Chiara Ferragni quando parlavi dei commenti lasciati ai post sull’abbigliamento! Mi fai morire ogni volta, devo dire che a me quello che più infastidisce sono i link ai blog altrui che magari non c’entrano molto con l’articolo in questione appena letto. Altra cosa: quando non leggono davvero e palesemente scriviamo in due un post e la gente commenta solo come fosse una l’autrice!
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Ah ah come Chiara Ferragni! Però un post sponsorizzato con il suo cachet lo farei senza pensarci due volte 😂
Sarà che leggo sempre sia te che Rainbow per cui anche senza leggere il nome dell’autrice vi distinguo ad occhi chiusi, ma quindi c’è gente che non se ne accorge? Magari ti scrivono in privato per chiederti consigli sul make up 😉
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15K a foto tra poco… Ci metto la firma ahahah
Un sacco di gente, non sai quanti commenti devo modificare con il nome giusto. Fortuna che consigli di makeup mai se no sarebbero a mare xD
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Io mi accontenterei di 15 euro 😂
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Ora che ho letto il tuo articolo, ho deciso cosa voglio fare da grande, commentare i post altrui rimproverando i blogger che non mi sanno dare tutte le informazioni di cui ho bisogno!!! Scherzi a parte, il mio blog è piccolo e non riceve molti commenti, non ho quindi esperienze da raccontare in merito. Desta qualche perplessità i “mi piace” 4 secondi dopo la pubblicazione del post, ma anche questo è internet. Scrivo sul blog solo per mio piacere, se lo facessi per i commenti, per avere complimenti o addiruttura per soldi avrei smesso tre giorni dopo aver cominciato.
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Mi sembra un’ottima idea: commentare i posti altrui! E ti confesso di averlo fatto con una persona che mi aveva lasciato un commento antipatico – lo so, sono una brutta persona 😂
Sì, i “mi piace” istantanei sono strani…
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Io non sopporto quelli che “se non viaggi con zaino e sacco a pelo non sei un viaggiatore”. Odio chi continua a distinguere viaggiatori e turisti da parvenu alternativo. Ognuno è libero di vedere il mondo come meglio crede.
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Paola, se fossi qui davanti a me ti abbraccerei! Proprio oggi un’altra blogger mi ha dato della “viziata” perché dormo in “alberghi di lusso”. Mi piacerebbe, ma mi limito ai tre stelle o ai quattro 😂
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Come sempre la tua ironia mi piace sempre molto, originale questa analisi dei lettori del blog. Io non sopporto i superficiali che leggono solo alcune righe per poi commentare, sulle informazioni come agente di viaggio talvolta mi capita ma in tal caso cerco di rispondere per cortesia sentendomi parte in causa.
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Anche perché nove volte su dieci, se leggono solo una riga qua e là poi rispondono a sproposito.
In effetti a te le possono chiedere le informazioni più dettagliate 😉
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Ma come fa a non piacerti Camden Town?!? Ma non lo conosci il punk? ahhahha ma come si fa?! Io comunque devo dire che ai commenti cattivi rispondo sempre a tono, soprattutto di quei lettori che sono analfabeti funzionali e che non hanno capacità di comprendere un testo. Un po’ sì, poi a casa mia devi mostrare rispetto.
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D’ora in poi anche io ne farò una missione 😂 Ma il rispetto ultimamente si è un po’ perso. Proprio in questi giorni ho lasciato un commento su un altro blog in cui si parlava di green pass, e mi sono vista cancellare il mio commento. Io almeno lascio parlare tutti, anche i maleducati!
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Sono d’accordo con te sul lettore occasionale, che se non gli piace quello che scrivo può anche mollare, invece di commentare a caso…
Quando parli che non ti è piaciuta Camden Town, mi viene in mente che io ho avuto la bella idea di dire che non mi ha colpito particolarmente Parigi… Apriti cielo! Tutti maestri e viaggiatori a spiegarmi perchè deve per forza piacermi! 🙂
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Allora mi capisci! Ci sta assolutamente che non ti sia piaciuta Parigi, come qualsiasi altra città. Però in tanti non riescono a capire: forse si aspettano che un blogger trovi sempre tutto bellissimo!
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Guarda purtroppo anche io ho avuto qualche esperienza con questo genere di persone, soprattutto con i maleducati e i saccenti: per i primi non bisogna abbassarsi al suo livello per i secondo beh… Perché non si aprono un blog loro e scrivono quello che sanno così bene? Che nervoso…
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Hai ragione, e mi sa che la prossima volta che mi capita risponderò “apriti un blog e scrivi quello che sai” 😂
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A me il commento che più mi fa cadere le braccia per terra è “che bello, non ci sono mi stat*, me lo segno per la prossima volta”. Ecco, lì capisco che commenti tanto per fare, ma alla fine non hai letto una parola. Anche quelli che si prendono sul serio però insopportabili. Una volta scrissi un articolo ironico sui tipi di viaggiatori che non sopporto in viaggio e una blogger mi rispose che non avevo capito niente perchè l’essenza del viaggiatore è accettare senza mai giudicare. Ma si faceva solo per ridere… Bisognerebbe seguire dei corsi di leggerezza ogni tanto 😀
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“Me lo segno per la prossima volta” ma anche “Ti metto il link all’articolo che ho scritto anche io sulla stessa città”!
Ti capisco bene quando dici che l’ironia non sempre viene compresa perché a me in un articolo ironico hanno commentato consigliandomi di essere meno severa…
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Ora sento la pressione nell’essere aggiunta a questo articolo con il mio commento! 😂😂 Molto simpatico e.divertente come hai descritto queste categorie di commenti. Purtroppo online a volte le persone si dimenticano l’educazione.
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Ma no, il Kenya è grande, di cose da fare e da dire ce ne sono tante!
E’ vero, a volte ci si dimentica dell’educazione.
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[…] che va un po’ meno bene). Mi è capitato di nuovo di trovare alcuni messaggi da parte di lettori che, onestamente, preferirei non […]
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Siccome ho letto la terza parte di questa serie e mi sono appassionta, sono andata a riprendermi anche la parte 1 e 2 e… ho commentatori suscettibili da vendere!
Personalmente li adoro perchè si attaccano a cose davvero, davvero stupide. In un video io e il marito abbiamo fatto una scenetta in cui io voglio andare in un posto e lui, cedendo alle mie richieste, mi dice “Fai su la roba che andiamo”.
Ora, “fai su la roba” è un termine prettamente dialettale che probabilmente vorrà dire cose diverse a seconda di dove uno abita, ma da me vuol dire qualcosa tipo: “Prendi la tua borsetta che partiamo”.
Qualcuno però mi ha fatto notare che questo ordine da parte di un uomo verso una donna è puro patriarcato e svilente per la mia condizione di donna e moglie… come se io permettessi a mio marito di prendere/toccare/guardaredalonano la mia borsetta… 🙂
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Secondo la spiegazione è una sola: la gente ha dei problemi, poi se ci aggiungi che non capisce cosa legge e si sente comunque in dovere di dire la sua, allora hai un mix esplosivo.
Non avevo mai sentito “fai su la roba” ma qui dalle mie parti si dice “datti un andi che andiamo” ma mai e poi mai mi verrebbe da pensare che è svilente. Ah no certo, i mariti devono stare lontani dalle borsette!
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