Scarpe e viaggi: Autry Medalist

Dopo il mio epic fail con l’acquisto delle Veja Esplar, ero rassegnata a non trovare un paio di sneakers adatte a questa stagione. Ormai ero convinta che le calzature disponibili sul mercato fossero belle ma scomode come le Veja, oppure confortevoli ma costose come le Nike Dunk, e avevo quasi gettato la spugna. Fino a quando, nella vetrina di un negozio della mia città, ho visto un paio di scarpe che mi hanno riportato agli anni della mia infanzia, quando le sneakers si chiamavano ancora scarpe da tennis ed erano realizzate in vera pelle.

Sono entrata, le ho provate, ma non le ho comprate. Volevo pensarci un po’, e quelle in vendita nel negozio erano di un colore troppo sgargiante. Ma erano morbide e leggere, per cui me ne sono andata con l’idea di rifletterci, annotandomi il nome del brand. Dopo due giorni ho cercato il sito di Autry, e ho trovato il modello e il colore ideali.

Autry: il brand

Fondata negli anni Ottanta a Dallas, a un certo punto la Autry scompare dal mercato delle aziende produttrici di scarpe da tennis. Le mode cambiano, nuove aziende spuntano come funghi e, come capita spesso, dall’oggi al domani un prodotto che aveva un discreto successo non vende più e la ditta chiude i battenti. A un certo punto, anni dopo, un gruppo di investitori si rende conto del potenziale del marchio e del prodotto, e decide di rilevare il brand e di rilanciarlo. Succede nel 2019 e, nel giro di appena tre anni, gli investitori (tutti italiani) aumentano il fatturato di ben dieci volte.

Attualmente Autry è un brand diffuso in tutta Europa e negli Stati Uniti, e si è affermato nel settore dello sport e della moda.

Autry: il design

Se anche voi, come me, siete stati bambini negli anni Ottanta, probabilmente avete passato un periodo in cui tutto quello che ricordava vagamente quella decade vi faceva storcere il naso. O, almeno, per me è stato così. Poi a un certo punto, come succede sempre nella storia, tutto ritorna e così nel mio caso ho ricominciato ad apprezzare quel tipo di scarpe che le fashion blogger oggi definirebbero chunky.

Detto all’italiana, queste scarpe sono leggermente massicce, comunque meno delle Nike, con un design chiaramente ispirato alle scarpe usate per giocare a tennis negli anni Ottanta. Il modello Medalist ha la suola in gomma color panna, la tomaia di pelle con punta traforata, e la soletta interna in morbida gommapiuma. Il più classico è quello bianco, ma ci sono tantissime versioni con dettagli colorati. Il logo iconico con il nome del brand e la bandiera americana è cucito sul lato esterno della scarpa, e impresso sulla parte posteriore.

Autry: il prezzo e la taglia

Come le Veja, le Autry Medalist si collocano in una fascia di prezzo medio-alta ma, a differenza delle Veja, valgono ogni singolo centesimo. Calcolando di indossarle quasi ogni giorno per andare al lavoro o per uscire (e anche in viaggio), il cosiddetto cost per wear è ridotto al minimo, soprattutto perché queste scarpe sono realizzate in vera pelle, con dettagli e finiture di altissima qualità che le rendono durature e resistenti all’uso.

Hanno una calzata regolare, per cui ho scelto il mio solito 39, che si è rivelato perfetto. Le avevo comunque provate in precedenza in negozio, per cui sono andata sul sicuro. Sono ideali per chi come me ha la pianta larga e non ama sentirsi i piedi costretti in scarpe troppo strette che impediscono qualunque movimento.

Autry: dove acquistarle

Prima di comprarle, ho confrontato i prezzi su vari siti. Le ho trovate su Zalando, Farfetch e Luisa Via Roma ma non c’erano sostanziali differenze di prezzo, così ho deciso di acquistarle direttamente dal sito ufficiale, anche perché la spedizione viene fatta direttamente dall’Italia.

Autry Medalist

Mi sono state spedite il giorno successivo all’acquisto, con consegna con corriere in due giorni lavorativi e spedizione gratuita in tutta Italia. Nella confezione c’era anche l’etichetta di reso, nel caso in cui avessi dovuto restituirle.

Autry: la mia opinione

Pur avendo una suola “importante” ed essendo realizzate interamente in pelle, la prima impressione è quella di leggerezza. La pelle è morbidissima non solo al tatto, ma anche quando le scarpe sono indossate. La suola è molto flessibile, la soletta interna confortevole e soprattutto la linguetta non si sente, a differenza di quella delle Veja Esplar che mi aveva escoriato il collo del piede. Sono facili da infilare (e da sfilare) senza l’aiuto di un calzascarpe e sono state comodissime fin dal primo istante. Si sono infatti adattate subito alla forma del mio piede, permettendomi di camminare e di indossarle dal mattino alla sera senza crearmi nessun tipo di problema, sia con le calze che senza.

Le ricomprerei? Assolutamente sì. Anzi, le comprerò anche il prossimo autunno, magari in un colore più scuro.

24 pensieri riguardo “Scarpe e viaggi: Autry Medalist

  1. Hai proprio ragione, chi è stato adolescente negli anni ’80 le chiama ancora “scarpe da tennis”, definizione assolutamente proibita nel mio settore dove è d’obbligo la parola sneakers! Belle le tue Autry, sono vintage ma non troppo, chunky ma non troppo, mi piacciono molto!

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  2. Sono una grandissima fan delle sneakers ma ahimè ho appurato che quando sono in Grecia cammino per circa 20 km al giorno i miei piedi ne risentono tantissimo! Sono obbligata ad utilizzare scarpe da ginnastica tipo Sketcher, ma la sera le sneakers non me le toglie nessuno

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  3. Contenta che alla fine tu sia riuscita a trovare la scarpa perfetta per le tue esigenze e che fosse allo stesso tempo morbida e comoda. Devo dire che non conoscevo le Autry, non credo di averle mai viste in giro ma sicuramente è un brand da tenere d’occhio!

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  4. Oh finalmente ti sento contenta per le scarpe e ne sono molto felice! Mi piacciono, sono semplici ma sembrano molto comode, sono “diverse” da quelle delle grandi marche conosciute e il design mi ricorda molto le scarpe anni ’80. Ottimo acquisto!

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  5. Belle massicce, finalmente una scarpa da tennis capace di “sbloccare un ricordo”! 😂
    Mi fa piacere che gli investitori siano tutti italiani, e mi fa ancora più piacere leggere che hai viaggiato comoda con queste scarpe! Niente, le scarpe in pelle non deludono mai… compresi i miei tostissimi ma adorati anfibi 😂

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  6. Quando ho visto che hai scritto un nuovo articolo sulle scarpe mi ci sono fiondata! Mi ricordavo l’altro tuo articolo sull’acquisto dell’altro paio di scarpe che non ti aveva soddisfatta. Proprio stamattina ho fatto un giro per negozi perché ho bisogno di un paio di scarpe così, da indossare per il lavoro ma anche in viaggio. Mi hai dato una bella idea, ora vado a farmi un giro sul loro sito!

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  7. Capisco il dramma dell’acquisto scarpa perché io vado sempre in panico al cambio e, te lo giuro, se avessi visto il tuo articolo una settimana prima queste le sarei andate a provare molto volentieri perché a me la suola importante piace (ma io credo nelle zeppe, quindi forse non faccio testo). Purtroppo presa da un attacco di disperazione mi sono fiondata in un negozio specializzato in scarpe da trekking e alla fine sono riuscita a trovare qualcosa di non troppo oltraggioso…

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    1. Anche io al cambio di stagione mi faccio sempre prendere dal panico perché ho il terrore di ritrovarmi da qualche parte con un paio di scarpe scomode, soprattutto dopo l’acquisto fallimentare delle Veja. Ora però sono curiosa di vedere quelle che hai comprato tu 😉

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