Paese che vai, usanza che trovi. In questo caso sarebbe meglio dire città, o addirittura metropoli. Perché New York è come un mostro affamato che rischia di fagocitarti e di inghiottirti se non fai attenzione: è enorme, caotica, formata da tante anime diverse che convivono una accanto all’altra. Chi arriva per la prima volta in questa città può sentirsi smarrito e disorientato, ma qualche semplice consiglio potrà aiutare chiunque ad essere a proprio agio in quella che, secondo me, è una delle città più belle. Perlomeno lo è tra quelle che ho visto finora.
Cosa sapere prima di organizzare un viaggio a New York: i pagamenti
Se in occasione dell’ultimo viaggio a New York ero partita con dei contanti, questa volta ne ho portati pochissimi, in previsione di eventuali pagamenti alle bancarelle di street food o per i trasporti, perché già sapevo che avrei in realtà fatto molta fatica a usarli. Se vi chiedete perché abbia scelto di partire comunque con un po’ di dollari, la risposta è molto semplice: quelli della mia generazione si sentono più sicuri con un supporto cartaceo. Ad ogni modo, preparatevi a pagare qualunque cosa in maniera digitale: dal taxi al caffè, dal panino all’ombrello di emergenza comprato al negozio di souvenir per riparavi da un diluvio improvviso.
Io che vivo costantemente nell’ansia di vedermi negare una transazione per qualche motivo inspiegabile (cosa che mi è successa), ho risolto ormai da qualche anno partendo con due carte di credito tradizionali e una prepagata che ricarico prima di ogni viaggio. Probabilmente una sola carta sarebbe più che sufficiente, ma preferisco fare così. Troverete che spendere soldi a New York in questo modo è semplice, troppo semplice: la tentazione di comprare qualunque cosa con una strisciata è fortissima.
Cosa sapere prima di organizzare un viaggio a New York: come funziona la metropolitana
Prima del mio primissimo viaggio a New York anni fa, avevo sentito tante leggende metropolitane di gente che, per l’appunto, si era persa nella metropolitana. Come i coccodrilli che escono dalla doccia, ci sarà forse un fondo di verità? In qualunque caso, mi sento di dire che una volta capito il funzionamento della New York City Subway, ci si può spostare da una zona all’altra della città senza nemmeno dover usare una mappa online. Ma come si fa? Semplice: basta sapere se la nostra meta si trova a nord o a sud rispetto al punto in cui siamo noi.
Per esempio, se ci troviamo a Canal Street e dobbiamo raggiungere Central Park, ci basterà sapere che possiamo prendere un treno qualsiasi delle linee N, Q o R in direzione uptown. Se invece da Canal Street volessimo andare a Wall Street, allora andrà bene qualunque treno 4, 5, 6, R o W diretto verso downtown. Attenzione alla distinzione tra treni local ed express: mentre i primi fanno tutte le fermate, i secondi fermano solo in alcune stazioni. Per sicurezza, meglio prendere un locale.
Per quanto riguarda il biglietto, al costo di un dollaro si può acquistare la Pay Per Ride Metro Card che va ricaricata alle apposite macchinette (sia in contanti che con carta di credito). Ogni corsa ha un costo di due dollari e settantacinque centesimi. Va strisciata all’ingresso della metropolitana ma non all’uscita, e ha una validità di due anni dalla data di emissione.
Cosa sapere prima di organizzare un viaggio a New York: la mancia
Con alcuni colleghi ho avuto una discussione sull’obbligatorietà della mancia, argomento che a quanto pare è molto controverso. Ma la mancia è obbligatoria? La risposta lunga è che non c’è niente di obbligatorio e non esiste nessuna regola scritta ma, se non la lasciate, passate per cafoni. Quindi se non volete essere maleducati, la risposta è semplice: sì, lasciare la mancia è un dovere. Al vostro Uber, alla tavola calda in cui avete ordinato un panino e una limonata, al ristorante in cui avete cenato, alla caffetteria dove avete appena fatto colazione.
Per quanto riguarda l’ammontare della mancia, ci sono diverse scuole di pensiero diffuse qui in Italia. Ma là le cose sono molto chiare: una buona mancia si aggira intorno al 22-25 per cento del totale. In genere, in nove casi su dieci, quando chiedete il conto, ci sono tre opzioni con i calcoli già fatti equivalenti al 18, al 22 e al 25 per cento di mancia. In altri casi dovrete calcolare voi il totale, in base alla percentuale che desiderate lasciare. Non ho mai lasciato il minimo, ma sempre una cifra compresa tra il 22 e il 25 del conto. Se vi dicono che va bene il dieci per cento, non fidatevi e non fatelo – a meno di trovare un topo morto in bagno e una mosca nel piatto.
Cosa sapere prima di organizzare un viaggio a New York: l’ingresso ai musei
Dire che New York costa cara è un’ovvietà. Ci sono modi per risparmiare? In realtà credo molto poco a quelli che propongono “i dieci segreti per girare Manhattan in lungo e in largo senza spendere un centesimo”, perché questa è una città in cui è fin troppo semplice spendere dei soldi e dove ci si deve aspettare di pagare cinquanta dollari per due panini e due bevande (in una caffetteria di buon livello). Tuttavia, è possibile risparmiare qualche dollaro per l’ingresso ai musei che, comunque, non sono gratis. Anche in questo caso, non credete a chi vi dice che i musei a New York non costano niente.
La verità è che in certi giorni e in certi orari vale la norma del pay what you wish: non esattamente gratis, ma per esempio al costo di un dollaro. Ogni museo ha le sue regole: per esempio, il Guggenheim offre questa formula il sabato tra le sei e le otto di sera, ma i biglietti vanno acquistati il lunedì alle dodici. Inutile dire che non ho mai avuto questa fortuna perché i nostri orari di visita non coincidevano mai con l’ingresso a prezzo ridotto, ma magari a voi andrà meglio. Ricordatevi sempre di verificare costi e orari sulle homepage dei vari musei.
Conoscevate già queste consuetudini?
Un articolo interessante, anche perchè non sono mai stata a New York e mi piacerebbe tanto andarci. Ci sono tanti posti da vedere e da scoprire. Devo dire che questi consigli mi saranno utili.
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Te la consiglio perché è una città che ti ruba il cuore!
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Bellissima la foto del murales di Audrey Hepburn a Little Italy! Pensa che dal mio viaggio a NY è ilo mio salvaschermo sul cellulare! 🙂
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Ma dai! Anche il mio 😀
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amo new York alla follia! Ci sono stata molte volte alche per lavoro ma manco da alcuni anni e ho voglia di tornare. Uso sempre e solo la metro, perfetta, comodissima e intuitiva una volta che hai capito le semplici regole che hai descritto così bene.
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Io vorrei già tornarci, magari quest’inverno. La metro è comodissima: ti permette di arrivare ovunque.
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Non sono mai stata capace di orientarmi tra nord e sud. Credo che avrei difficoltà a prendere la metro a New York. Anche se il mio sogno è quello di fermare al volo un taxi a Manhattan, come in Sex and the city!
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Sembra più difficile a parole che quando ti trovi lì sul posto. Fermare un taxi per strada comunque non ha prezzo!
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New York è stata una tappa del viaggio più lungo e importante che ho fatto in vita mia, e tutto quello che hai scritto non solo è utile, ma una sacrosanta verità! Ricordo di essere rimasta stupita al primo scontrino in cui mi veniva suggerita una mancia!
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New York per me rimane una delle città più belle tra quelle che ho visto. Sì, la mancia è una cosa alla quale noi italiani siamo poco abituati!
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Ottimi consigli! Quando sono arrivata effettivamente mi sono sentita spaesata, probabilmente la tarda notte e la pioggia intensa non hanno aiutato. Però dopo il mal di testa da jet lag e aver imparato che senza una felpina non si può andare in giro (almeno d’estate data l’altissima escursione termica tra gli interni e gli esterni) me ne sono innamorata totalmente.
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Io quando ci sono stata l’ultima volta ad agosto ho sofferto tantissimo il caldo fuori e il freddo polare nei locali!
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Personalmente ho trovato NY molto facile da visitare; una volta l’ho girata anche in moto in occasione di un tour che partiva proprio da questa città. Cosa che non ho provato a LA per esempio. I prezzi sono alti, vero; mi ricordo di aver speso 50 dollari per il parcheggio della moto per una notte. Sono riuscito a visitare il Guggenheim gratis 🙂 Una fila lunghissima che si è però smaterializzata presto
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Sì, una volta che capisci se devi andare a nord o a sud (o in direzione est o ovest) è molto più semplice rispetto ad altre città. Ma dai, in moto, chissà che esperienza!
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Ciao Silvia, anche io come te sto molto attenta alle carte di credito e ho sempre la prepagata di scorta. Una volta a mio fratello (che era New York) hanno rubato la carta e io gli ho salvato la vita facendogli subito un versamento su carta postepay dall’Italia. Ricordo ancora quando mi ha chiamato per dirmelo. Certe storie ti segnano. Fortunatamente in quell’occasione abbiamo risolto subito e nel migliore dei modi.
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Hai proprio ragione: certe storie ti segnano. Quando mi sono vista negare la transazione (per qualche motivo che non ho mai scoperto) per pagare l’albergo a Barcellona, se non avessi avuto un’altra carta mi sarei sentita morire. Certo, uno può sempre prelevare con il bancomat, ma quando va tutto liscio è meglio.
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Ogni volta che leggo qualcosa di NYC mi chiedo, riuscirò un giorno a vederla ? da sempre la desidero ma per svariati motivi non sono mai riuscita ad andarci .
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Ti auguro di poterla vedere presto perché è una città stupenda ❤️
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Ho anch’io la fobia della carta che si smagnetizza e quando lascio la mancia cerco sempre di essere generosa, infatti cerco di sbirciare l’espressione del personale (che in genere è gratificato😂). Ecco, c’è sempre il retroscena, mi pareva strana la gratuità in effetti. È come dire “gratis ma con offerta a piacere” Madonna quel pastrami 😀 Mi stavo strozzando sul gioco di parole “leggende metropolitane sulla metropolitana” 😂
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La carta che si smagnetizza o il pos che non funziona sono tra i miei incubi peggiori, soprattutto in viaggio perché a casa puoi sempre dire al negoziante “Tienimi tutto qui che torno più tardi con i contanti”. Sulla mancia cerco sempre di essere generosa se mi sono trovata bene perché mi metto sempre dalla parte di chi lavora in un ristorante/caffè.
Ah, non devo pensare a quel pastrami!
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MI sa che mio marito dev’essere della tua stessa generazione, almeno mentalmente, perché anche lui si sente più sicuro ad avere sempre qualche contante con lui, mentre io non li porto mai con me.
Utilissimo invece sapere che alcuni musei hanno dei giorni pay as you wish! Sulla mancia invece non mi pronuncio perché per me è impensabile che questi poveri lavoratori debbano fare affidamento sull’arrotondare del conto del cliente per campare anziché avere un minimum wage adeguato.
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Oddio, non porti mai contante??? Io morirei dall’ansia 😂 Capisco bene tuo marito! Ma magari è solo questione di abitudine e infatti di solito quando partivo per un viaggio portavo sempre con me le copie cartacee di tutto, dai biglietti alle prenotazioni alberghiere. Questa volta ho fatto un grosso passo avanti portando solo l’autorizzazione ESTA perché sul sito consigliavano di stamparne una copia (che comunque non è servita). E ce l’ho fatta senza agitarmi troppo 😉
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No, mai, perché sono troppo abituata ad usare la carta per qualsiasi cosa ma so anche di poter fare affidamento su Marco se ne avessi bisogno 😂 Però anche io stampo tutti i biglietti in versione cartacea che “non si sa mai”!
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