Cosa non fare prima di partire per un viaggio

Non è una questione di esperienza né di abitudine. Anche dopo tanti anni, anche se ci vantiamo di essere viaggiatori navigati, ci sono una serie di errori che più o meno tutti continuiamo a commettere. O, almeno, è quello che capita a me. Nelle ore prima della partenza, spesso la sera o addirittura la notte precedente, cado quasi sempre in trappola e commetto almeno uno degli errori più comuni tra chi deve partire per un viaggio.

Per fortuna non tutti insieme, e nemmeno tutte le volte, ma una minima dose di ansia pre-partenza è sempre presente, anche se viaggiare è la nostra passione. Se dite che non vi è mai capitato, o siete delle creature mitologiche o siete dei bugiardi (disclaimer: questo è un articolo semiserio per cui non prendetevela troppo).

Cosa non fare prima di partire per un viaggio: l’ansia della sveglia

Questo è un errore che purtroppo commetto ogni volta che mi devo svegliare molto presto, o comunque prima del solito. Vado a letto entro le dieci di sera e punto la sveglia che tengo sul comodino, impostando l’allarme circa mezz’ora prima dell’orario in cui dovrei svegliarmi. Poi cerco di dormire ma, prima di prendere sonno, controllo decine di volte che l’orario sia proprio quello giusto. Quattro e trenta, non cinque e trenta, vero? Meglio assicurarsene.

Non riuscendo ad addormentarmi per paura di svegliarmi troppo tardi, prendo il cellulare, apro l’app della sveglia e la imposto in modo che suoni dieci minuti dopo quella del comodino, con il volume al massimo, perché se la prima non dovesse suonare, almeno sentirei questa. In realtà non mi è mai capitato di non svegliarmi in tempo, ma non si sa mai. Se siete riusciti a smettere di compiere questo errore che impedisce di dormire un sonno tranquillo, vi prego, ditemi come avete fatto.

Cosa non fare prima di partire per un viaggio: le scarpe di scorta

Per fortuna, sbagliando si impara. Soltanto una volta, dopo aver già chiuso la valigia, l’ho riaperta per sostituire le scarpe di scorta che avevo in mente di portare con me in Austria per un viaggio di lavoro. Se la prima idea era quella di indossare per la cena in un castello un paio di ballerine un po’ consumate ma comode, all’ultimo le ho sostituite con paio di sandali nuovi, mai messi prima.

Sbaglio da non commettere mai, soprattutto dopo un viaggio in aereo e una lunga giornata afosa. I piedi si gonfiano come due palloncini e le uniche calzature che riusciremo a indossare saranno delle scarpe da tennis logore e sfondate, o un paio di Birkenstock. Alla fine della serata, non ho avuto alternativa e ho percorso l’ultimo pezzo di strada fino all’albergo a piedi nudi: l’asfalto era meglio dei sandali. Da quella volta, se devo “collaudare” delle scarpe nuove lo faccio solo se so che dovrò camminare dalla macchina all’ufficio ma, soprattutto, non ho mai più sostituito un paio di scarpe già messe in valigia.

Cosa non fare prima di partire per un viaggio: lo zaino o il trolley

Se siete abituati a viaggiare con lo zaino, non traditelo. Se partite sempre con il trolley rigido, non sostituitelo con un altro tipo di bagaglio. O comunque non fatelo se si tratta di un viaggio di più di un paio di giorni. Da anni sono ormai fedele allo zaino, in varie misure, ma c’è stato un tempo in cui usavo sempre il trolley rigido perché, viaggiando per lavoro, dovevo portare con me parecchio materiale promozionale (o riportare a casa i regali che il boss puntualmente dimenticava).

In occasione di una trasferta di una settimana negli Stati Uniti, all’ultimissimo minuto decisi di cambiare il mio fidato trolley Roncato con uno di quei bagagli due-in-uno: uno zaino molto capiente da cui all’occorrenza si possono estrarre ruote e maniglia, trasformandolo in un trolley morbido. Non so se la mia sia stata sfortuna, ma sta di fatto che il mio zaino con le ruote non stava in piedi, non scorreva perché una ruota non toccava terra, e si deformava perché tutto il contenuto scivolava sul lato corto. Portarlo in spalla non era una soluzione, perché le ruote e la maniglia, anche se ripiegate, continuavano a sbattere sulla schiena in vari punti. Insomma, un disastro. Non ricordo di aver mai fatto tanta fatica a trascinare un bagaglio.

Cosa non fare prima di partire per un viaggio: gli ex compagni di scuola, gli ex colleghi, i vecchi amici

Se state organizzando un viaggio in una città in cui non siete mai stati prima ma in cui vive un vecchio compagno di scuola, il cugino di un amico, lo stagista con cui avete condiviso la scrivania, non cedete alla nostalgia. Non commettete mai, per nulla al mondo, l’errore di chiamare le persone che hanno fatto parte della vostra vita secoli fa e contattarle per un “caffè veloce”. Finirete in una trappola dalla quale non saprete più come uscire.

Prima di partire per un viaggio a San Francisco, anni fa, mandai un’email a una ex collega che aveva frequentato l’università della California, chiedendole qualche consiglio. Lei mi rispose mettendo in copia la sorella che aveva vissuto lì fino a qualche mese prima, che a sua volta mi mise in contatto con una sua amica che al mercato mio padre comprò. Risultato: non sapevamo più come toglierci dai piedi questa tizia mai vista prima. Gentile e carina, ma se avessi voluto andare in vacanza con un’amica, me la sarei portata da casa.

Qualunque sia l’errore, il risultato è garantito, almeno per me: incubi la notte prima della partenza o, nella peggiore delle ipotesi, vacanza rovinata.

Quali sono gli errori che vi capita di commettere prima di partire?

Cover photo by Matthew Smith on Unsplash

35 pensieri riguardo “Cosa non fare prima di partire per un viaggio

  1. Sono daccordissimo sul fatto di non contattare persone del posto che hai deciso di esplorare. Ti fanno solo perdere tempo prezioso che invece potresti dedicare a musei, monumenti ed altre attività. ma.. cosa positiva, essendo local potrebbero portarti in posti insoliti, soprattutto locali gastronomici, che magari non arriveresti a conoscere da sola.

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      1. Questo post è veramente spassoso. Anche noi puntiamo sempre due sveglie, soprattutto quando ci dobbiamo svegliare presto, ma immancabilmente ci svegliamo da soli molto prima. L’errore che commetto sempre è quello di portare troppe cose con me, ne metto sempre la metà!!!

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  2. Controllo ossessivo compulsivo della sveglia: presente! 😂 Che io ricordi non sono mai arrivata a farla suonare, ovviamente l’ansia mi fa svegliare prima. Ex compagni di scuola e PARENTI: una volta pur di non incontrarli ho mentito sull’ubicazione del mio hotel, dissi che mi trovavo in tutt’altra città 😂 Sì, è vero, a prescindere dalla scorta mai partire per un viaggio con un paio di scarpe nuove e non rodate, mi è capitato e ancora ricordo gli strati di cerotti! Ma sono cose superabili, invece alla trappola della sveglia mi sa che non c’è rimedio 😛

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    1. Certo, la sveglia non suona mai perché non si riesce a prendere sonno. Oppure suona alle 4.30, quando eri finalmente riuscita ad addormentarti alle 4.25!
      Io ormai non dico mai a nessuno se vado in una città dove stanno parenti, amici ecc, ma questa volta ci ha pensato mio fratello. Tra un paio di settimane – se tutto va bene – ci tocca la cena in viaggio con un suo vecchio amico. Mannaggia 😂

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  3. Un vademecum prezioso😂 Io ho l’ossessione della sveglia in caso di volo (considera che da Genova non riusciamo mai a partire, quindi avendo anche il percorso in autostrada fino a Malpensa o Linate, facciamo delle levatacce da record per paura di intoppi!). Assolutamente mai avvisare chi risiede in quella città: il rischio è che la persona in questione si trasformi in guida, deviando il nostro itinerario di viaggio e che il caffè diventi un aperitivo, poi una cena… e addio alla libertà della vacanza! 😅

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    1. Ti capisco, perché noi non sempre riusciamo a partire da Torino per cui siamo costretti a scegliere Malpensa o addirittura Bergamo. E la levataccia è necessaria perché i voli sono quasi sempre al mattino.
      Hai ragione: avvisando le persone che si conoscono si rischia poi di perdere la libertà di fare quello che vogliamo.

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  4. La sveglia!!!! Nonostante l’abitudine io vado in ansia anche se devo partire in macchina senza grossi problemi di orario. La sera prima non riesco ad addormentarmi, controllo il telefono trenta volte e mi alzo un’ora prima che suoni. E’ più forte di me!

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  5. Più che errori li chiamerei problemi perché, puntualmente, saltano fuori prima della partenza. A parte i consueti ritardi dei mezzi che a beh, non si possono scongiurare, io puntualmente la notte prima del viaggio non riesco a dormire perché il mio stomaco, da sempre nota dolente, decide di farmi avere la più epocale gastrite dell’universo creato: e se non è lui è l’intestino eh, figuriamoci (vedi il mio ultimo viaggio in Umbria). Oltre a ciò una volta anche io ho sbagliato con i sandali nuovi (2020, Castelli Romani) e alla fine ho dovuto acquistare il mio primo paio di Skechers: mai scelta fu più azzeccata!

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    1. Mamma che incubo, ricordo il tuo racconto del viaggio in Umbria! Poi io ho il terrore delle code in autostrada dalla volta che con la neve ci abbiamo impiegato quattro ore ad arrivare a Bergamo, invece di due e mezza. E abbiamo perso l’aereo.
      Le scarpe scomode possono rovinare un viaggio!

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  6. Articolo molto interessante, io quando devo fare un viaggio vado sempre nel panico, ho l’ansia di dimenticare qualcosa, e controllo spesso prima di partire. Fortunatamente riesco a portare lo stretto necessario, anche se certe volte vorrei portarmi tutta casa.

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      1. Questo post è veramente spassoso. Anche noi puntiamo sempre due sveglie, soprattutto quando ci dobbiamo svegliare presto, ma immancabilmente ci svegliamo da soli molto prima. L’errore che commetto sempre è quello di portare troppe cose con me, ne metto sempre la metà!!!

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  7. Ciao Silvia, l’altro ieri ero a Londra e dovevo svegliarmi alle 4 del mattino per prendere il bus per l’aeroporto . Non ho mai controllato la sveglia ma non ho chiuso occhio ugualmente e sentivo tutti i rumori, peggio di una sensitiva. Penso sia stata una sorta di ansia da sveglia inconscia

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  8. L’ansia da svegli è ricorrente, perché mai non dovrebbe suonare proprio stanotte! Però niente da fare non si dorme ugualmente. Sui contatti in loco sono dibattuta talvolta sono occasioni per scoprire chicche ma anche vero che possono farti perdere tempo. Diciamo che dipende dalle situazioni

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  9. L’ansia da viaggio non me la toglie nessuno, anche quando devo scendere dai miei in Italia, dove anche se dimentico qualcosa facilmente la recupero. Metto la sveglia e controllo più volte. Controllo la data del biglietto, faccio incubi nei quali arrivo sempre in ritardo in aeroporto… Per non parlare del fare e disfare la valigia almeno tre volte prima di uscire di casa… che disastro!

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  10. Io la notte prima della partenza non dormo, e se lo faccio mi sveglio almeno 73945 volte! Per quanto riguarda il contattare persone del posto io lo ammetto, lo faccio sempre perché me ne dispaccerebbe non vederli per un caffè, soprattutto se son follower

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  11. Ciao Silvia, i tuoi articoli sono davvero divertenti perché contengono molte amare verità che tu riesci a far passare per quasi accettabili. Inutile dire che dal primo all’ultimo questi errori sono stati commessi anche da me. Figurati che io le scarpe di scorta le ho proprio tolte per far spazio ad un maglioncino e durante il viaggio le mie uniche scarpe si sono totalmente scollate… Comunque se decidi di venire a Roma, inviami pure una mail, prometto che non mi attaccherò come una zecca per tutta la tua vacanza! 😉

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  12. A parte la paura di non alzarmi e quindi dormire male la notte prima, l’errore che non farò mai più è affidarmi ciecamente agli orari di partenza e arrivo previsti e quindi prenotare un treno che alla fine non riuscirò a prendere. Adesso ho sempre un piano B e prendo sempre biglietti rimborsabili.

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  13. Secondo me bisognerebbe anche evitare i parenti! Ogni viaggio o vacanza che faccio il mio compagno mi fa una lista di persone a cui portare un pensierino! E non si limita mai ai genitori! Bisognerebbe nascondere la partenza fino all’ultimo a volte!

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