La maledizione di San Silvestro

Anche questa volta, puntuale come ogni anno, è arrivata la maledizione di San Silvestro. Nonostante la situazione sanitaria mondiale, mi ero concessa un po’ di ottimismo, e un paio di mesi fa avevo prenotato due biglietti per Siviglia: partenza il 31 dicembre e rientro il 2 gennaio. Una toccata e fuga, che nella mia mente mi avrebbe tenuta lontana dalle serate di Capodanno da incubo a cui ho partecipato negli anni passati. E invece…

E invece C-19, come un personaggio robotico di un improbabile film post-apocalittico, si è messo in mezzo costringendo me e chissà quanti altri viaggiatori a cancellare ogni piano. Immagino che ci siamo sentiti tutti come un palloncino bucato da uno spillone.

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Il 15 dicembre arriva la notizia che nessuno di noi voleva sentire. Hai il Green Pass? Sì, casella spuntata! Hai completato il ciclo vaccinale? Sì, altra casella spuntata – e con ben tre dosi! Pensi di poterti muovere liberamente tra i paesi dell’Unione Europea? Sì, è questo uno dei vantaggi del Green Pass, no? No, ti sbagli: dal 16 dicembre ti è consentito uscire dall’Italia ed entrare liberamente nell’ambito dell’UE, ma quando rientri dovrai anche sottoporti a tampone.

Dopo aver passato la prima mezz’ora a leggere le notizie online ho provato a trovare una soluzione. Soluzione che non è arrivata da nessuna parte perché nella nuova ordinanza, la validità dei tamponi è stata ridotta da 72 ore a 48 per i molecolari, e a 24 per i test rapidi. Ho fatto due conti e in pochi minuti mi sono resa conto che gli orari di partenza dei miei voli mi avrebbero impedito di fare il tampone: all’andata sarei arrivata dopo l’orario di chiusura dei centri che effettuano i test, mentre al ritorno sarei dovuta partire prima dell’apertura. In un attimo, il mio sogno di trascorrere la sera di Capodanno lontano dai terrificanti cenoni è sfumato. Un amico mi ha suggerito di partire senza tampone, contando sulla probabile assenza di controlli all’aeroporto di Torino. Ho subito visto la scena davanti ai miei occhi: l’ansia mi fa sudare e sbuffare più di un vulcano in eruzione. Sarei individuata immediatamente anche da un poliziotto alle prime armi, facendo la fine di un corriere della droga al suo primo (e ultimo) viaggio con gli ovuli di cocaina nascosti… ovunque.

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Dopo una prima fase di negazione e i tentativi di risolvere la cosa a tutti i costi, sono passata a quella della rabbia nei confronti di chi non si è vaccinato. Ci sono ancora troppe persone irresponsabili che hanno pensato bene di non fidarsi della scienza e della medicina, mettendo a rischio la loro salute e quella degli altri. Il loro desiderio di libertà di scelta limita la mia libertà e quella di tutti coloro che invece hanno deciso di vaccinarsi. Per colpa del comportamento egoistico e irresponsabile di pochi, in tanti siamo costretti a rinunciare a una vita normale. In effetti la fase della rabbia non è ancora passata. No-vax, no-greenpass, negazionisti: sono incazzata nera con voi.

Alla rabbia si è poi aggiunta la depressione. Non sono l’unica costretta a rinunciare all’ennesimo viaggio, per cui è inutile che vi descriva la sensazione di morte che assale ognuno di noi nel momento in cui apre la casella della posta, cerca la mail di conferma della prenotazione dell’albergo e clicca, tremando, su “Cancel your reservation”.

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In un attimo tutto finisce. Ciao ciao camera con balcone in un palazzo a due passi dall’Alcazar, ciao ciao colazioni nel patio interno. E non solo. Avevo prenotato la cena di Capodanno in un ristorante del Barrio di Santa Cruz: anche in questo caso, cliccando su cancella mi sono sentita un po’ morire. Niente da fare per il biglietto con Ryan Air, per il quale non è possibile richiedere rimborsi a meno che il volo sia cancellato. Avrei potuto scegliere nuove date, a un costo più alto di quello del biglietto, che avevo pagato davvero una sciocchezza. Ma non è quello il punto.

Ancora più problematico è stato venire a patti con la triste realtà, ovvero accettare di dover passare la serata a casa dei soliti amici con cui da anni trascorriamo la sera di San Silvestro. Amici che conosco dai tempi delle medie e a cui voglio molto bene. Però durante la cena del 31 dicembre giocano a Risiko e a Monopoli e guardano le trasmissioni di Carlo Conti, Linus e Federica Panicucci. Non sono loro, sono io. La colpa è tutta mia, sono io che non sopporto nulla. Vorrei andare a dormire alle undici evitando trenini, brindisi e petardi fatti esplodere in cortile. Ma nemmeno questa volta sono riuscita a scamparla. Maledetto virus, maledette restrizioni.

Cover photo by Billy Huynh on Unsplash

23 pensieri riguardo “La maledizione di San Silvestro

  1. Io, non avendo nessuno dei requisiti richiesti per viaggiare liberamente, ho organizzato il solito capodanno alternativo. Tradizionale cena in macchina con vista mozzafiato su una vallata illuminata da fuochi artificiali e sotto le coperte alle 00.01. Sarò vecchia, ma non riuscivo a stare sveglia di più!

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    1. In questo momento, l’unica cosa che mi viene in mente è che chi “non ha i requisiti per viaggiare” dovrebbe fare una riflessione profonda sul fatto che la sua scelta insensata ed egoistica mette a rischio tutti gli altri e limita le libertà degli altri. Per consentire a queste persone di poter organizzare il loro bel capodanno alternativo, gli altri devono rinunciare al capodanno che avevano in mente.

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  2. Anche se non amo viaggiare sotto Natale e Capodanno, posso capire la tua frustrazione: dover sostituire Siviglia per guardare con gli amici lo spettacolo di Carlo Conti è davvero un brutto colpo! Anche io ce l’ho chi, per ignoranza o stupidaggine, impedisce a noi persone civili di avere una vita normale. E non si tratta solo di vaccini, sai quante persone vedo ancora girare con la mascherina sotto il naso o senza?!

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  3. Guarda oramai la questione è diventata ingestibile, non che fino a ora sia stata chiarissima. Io ho passato le vacanze da positiva e ogni notizia era il contrario della precedente. Alla fine mi ha liberato non un molecolare ma un rapido, allo scadere dei 21 giorni di isolamento. E comunque ancora aspetto esito di due molecolari fati due settimane fa e spariti nel nulla!!!

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  4. Mi dispiace ma non hai provato a vedere di farlo presso l’aeroporto dal quale saresti dovuta partire? Io sono in partenza per Budapest, sono vaccinata e all’andata non mi serve il tampone però al rientro lo farò in aeroporto prima di partire, il risultato viene fornito dopo 30 minuti .

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  5. Ma che peccato!! Mi sembra davvero pazzesco che tu non sia riuscita a trovare la soluzione per fare il tampone prima di partire da Siviglia… capisco la tua rabbia e la condivido in pieno. La libertà di non vaccinarsi non deve ledere la libertà di cercare di tornare alla normalità che tutti noi desideriamo. Quanto al capodanno… io andrei a letto alle nove con un buon libro e tanti saluti ai festeggiamenti!

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  6. Purtroppo è sempre più difficile fare programmi a medio termine: la pandemia ha evoluzioni strane e diverse, si modifica e con le tutte le regole. Ci si ritrova infatti ad avere nuove disposizioni a poche ore di distanza e soprattutto a poche ore da una prenotazione. Anche io ho rinunciato al mio Capodanno, mangiando unghie e panettone davanti alla Panicucci. Speriamo nel prossimo anno!

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  7. Ricordo il post che avevi scritto l’anno scorso, ma credo quest’anno tu abbia passato il peggiore di tutti vista la scelta di dover cancellare il viaggio. Tra l’altro questa cosa che in Italia le regole cambino nel giro di ventiquattr’ore è assurda. Non danno nessun tempo per prepararsi. Noi quando siamo tornati in Italia, abbiamo dovuto fare un tampone appena arrivati, perché le regole erano cambiate mentre eravamo in volo con effetto immediato!!!!

    Mi dispiace moltissimo per te, perché hai proprio ragione, sta iniziando a stufare tutti che per colpa di alcuni irresponsabili, non si possa tornare alla normalità. Ho dovuto cancellare un viaggio per cui sarei partita tra dieci giorni proprio per colpa loro e del fatto che i contagi sono sempre più in aumento.

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    1. Questa cosa dei cambiamenti con effetto immediato fa passare qualsiasi desiderio di organizzare qualcosa: io avevo iniziato a pensare al 25 aprile, ma ora chi se la sente più di comprare un biglietto per poi correre il rischio di dover di nuovo cancellare tutto?

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  8. Tu dici la Panicucci, pensa che dall’altra parte c’era Orietta Berti che ha cantato proprio poco prima del conto alla rovescia… alla faccia dell’anno “fresco e nuovo” 😛 Tutto il macello che sta accadendo è colpa di chi [non] ci sta governando, e proprio in questi minuti stanno partorendo le ennesime misure di macelleria sociale. Per cosa ottenere? L’unico a “viaggiare” liberamente sarà lui: il Covid. Spero che quest’anno si becchi un overbooking, un volo cancellato e le cimici da letto nell’hotel 😉 Mi dispiace per la tua fuga annullata 😦

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    1. L’ho vista Orietta Berti! E non cantava nemmeno la canzone della scorsa estate ma qualche hit degli anni Sessanta…
      Mi immagino i non governanti in una stanza con dei dadi e una sorta di tabellone alla monopoli da cui pescano dei “suggerimenti” a caso sul da farsi 😱

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  9. Mi dispiace tantissimo, so cosa si prova a dovere rinunciare a un viaggio per colpa della situazione sanitaria e condivido anche le virgole di ciò che pensi sui non vaccinati! Negli ultimi anni avevo iniziato a trascorrere il periodo a cavallo di Capodanno al caldo, ma tra restrizioni sanitarie e conseguente impossibilità di prenotare con largo anticipo al momento è un miraggio purtroppo. Ci siamo accontentati di una gita fuori porta il 30/12 (e, giuro, è stata una boccata d’aria fresca perché in questo momento sono in seria astinenza da viaggi!) e a Capodanno serata casalinga solo noi, alla faccia della tradizione, ormai abbiamo l’età per distinguerci dalla massa 😀

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    1. Pensa che ieri un cliente si è presentato in ufficio da me e gli ho chiesto il green pass: questo mi ha risposto dicendo che doveva uscire a fare una telefonata… e non è più tornato! Per colpa di certa gente siamo ridotti così.
      L’idea della gita fuori porta, anche se solo di un giorno, mi sembra ottima. Io volevo approfittare della bella giornata per andare a Torino, ma ho una cena questa sera e temevo di non riuscire a tornare in tempo. Ma rimedierò presto!

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  10. Ancora una volta la maledizione ha colpito anche me: dovevo partire per la Giordania e invece… Quel maledetto 16 dicembre ha scombussolato anche i miei programmi! 3 dosi, 4 tamponi già prenotati, escursioni davvero sicure e lontane da grandi centri abitati… Eppure? Nulla, niente, nada, niet. Non ti nascondo il mio profondo sconforto: ora spero che a luglio si possa poter ripartire dato che ho spostato a quel mese il mio viaggio.

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