Cosa si dimentica in viaggio?

Vorrei tanto poter rispondere: niente, non è il mio caso! Invece mi è successo più volte di dimenticare qualcosa a casa prima di partire per un viaggio, ma anche in giro per il mondo prima di rientrare. Sandra di Passaporto e Colori ha avuto un’idea divertente, raccontando cosa ha dimenticato durante i suoi viaggi, e invitando altri blogger a fare altrettanto.Siamo nel periodo di Natale per cui, come un Ebenezer Scrooge moderno, torno indietro nel tempo e ripercorro i viaggi passati per ricordare gli sbagli commessi e alcuni degli oggetti dimenticati qua e là nel corso degli anni…

Il cappellino

Il mio primo viaggio in Irlanda, ai tempi dell’università: una vacanza on the road di una settimana durante la quale facciamo il giro ad anello del sud dell’isola, partendo da Dublino e rientrando nella stessa città passando per Cork, Killarney, Kilkenny e Galway. I giorni passano in fretta, facciamo tanti chilometri e vediamo posti bellissimi.

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L’ultimo giorno, arriviamo in aeroporto con largo anticipo, restituiamo la macchina all’ufficio dell’autoloneggio, facciamo il check in e ci imbarchiamo. Poco dopo il decollo, quando mi sto quasi per addormentare, ho una visione: il mio bellissimo cappellino, quello che per anni mi ha riparato dalla pioggia e dal vento, è rimasto nel vano portaoggetti della Punto. Perso, andato per sempre.
Non che avesse niente di particolare, ma mi piaceva e ci ero affezionata, per quanto sia possibile affezionarsi a un oggetto. Ancora oggi, se ci penso mi viene il magone immaginando quel povero cappellino abbandonato in macchina su un piazzale di cemento.

Le scarpe di scorta

Quando preparo lo zaino per una partenza mi assicuro sempre di lasciare un po’ di spazio per un paio di scarpe scorta. Quasi sempre, perché in occasione di un viaggio a Londra sono partita con le sole scarpe che avevo nei piedi: un paio di Adidas di pelle bianca, scomodissime.
Dopo mezza giornata tra incontri e riunioni da una parte all’altra della città, spostandoci in metropolitana per via del budget limitatissimo, le mie sneakers sono ormai fuse ai piedi, al punto che probabilmente avrò bisogno di un trapianto di pelle. Impensabile affrontare ancora due giorni per le strade di una Londra insolitamente calda e afosa con le stesse scarpe.

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Così, finite le riunioni, abbandono il mio collega al pub in compagnia di una pinta e mi trascino da Covent Garden fino a Neal Street, dove si trova il negozio in cui anni prima avevo comprato il mio primo paio di Birkenstock rosa confetto, quelle che vorrei tanto avere con me. Si avvicina l’orario di chiusura e non c’è molta scelta, per cui compro il modello “infermiera”, noto anche come “tedesco in vacanza”. Non sono né belle né eleganti, e il colore verde oliva non mi fa impazzire, ma almeno mi permetteranno di sopravvivere nei giorni successivi, evitandomi l’amputazione dei piedi.

L’adattatore per la presa americana

Volete sapere come sono le prese elettriche a Taiwan? Chiedete, e ve lo dirò. Volete conoscere il voltaggio utilizzato alle Svalbard? Sicuramente ho un appunto da qualche parte. Avete bisogno di un adattatore per l’Australia? Ce l’ho, anche se non sono mai stata in terra australiana. Quando avete una madre che chiama la protezione civile se il vostro cellulare è spento, non potete permettervi di lasciar scaricare la batteria e di non poterla ricaricare perché non avete l’adattatore. Meglio essere pronti a qualsiasi evenienza.
Soprattutto se viaggiate con il mio ex capo, che per un’inezia potrebbe scatenare l’inferno. A dirla tutta, durante il viaggio a San Francisco, il colpevole della dimenticanza è lui: è partito senza adattatore per la presa americana e, dopo nemmeno due ore in giro per la città, il suo telefono non da più segni di vita.
“Dammi qualcosa per ricaricarlo!” tuona.
Ma il mio fedele adattatore è rimasto in albergo, insieme al caricabatterie del cellulare. Inutile dirlo, la mia risposta non gli piace, così mi spedisce lungo le strade di San Francisco per cercare un negozio che venda apparecchiature elettroniche. Non è una mission impossible, per carità, e infatti trovo l’adattatore in una farmacia, ma anche il compito più semplice diventa un’impresa quasi epica quando c’è di mezzo lui.

Le chiavi del B&B

Torno in Irlanda, questa volta insieme a due colleghe americane che per qualche strano motivo hanno deciso di trasferirsi per un po’ in Piemonte. Partecipiamo a un evento organizzato nella contea di Kerry, e come al solito il nostro budget ci impedisce di prenotare una stanza nell’hotel in cui dormono gli altri partecipanti. Ripieghiamo su un B&B poco distante: una casetta in una via secondaria di Kenmare.

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Prendiamo una doppia con lettino aggiuntivo, dove mi ritrovo a dormire io, essendo più bassa rispetto alle due colleghe. La nostra landlady non è particolarmente simpatica e ci raccomanda di non usare il bagno dopo le dieci di sera, perché lo sciacquone è molto rumoroso…
Il secondo giorno usciamo presto e passiamo tutta la giornata fuori, tra workshop e incontri.
Quando rientriamo dopo cena, ci fermiamo davanti all’ingresso di servizio.
“Chi ha le chiavi?” domanda una di noi tre. Occhi pieni di terrore cercano rassicurazione in altri occhi terrorizzati, mani aprono borsette alla ricerca di mazzi di chiavi che non trovano. Poi le recriminazioni: Ma non le hai prese tu? Pensavo che le avesse lei.
Ormai sono le undici passate, e non c’è soluzione: dobbiamo suonare il campanello. Quando la padrona di casa viene ad aprire la porta, non ci lascia nemmeno il tempo per scusarci.
Mugugna qualcosa che suona come Fucking Italians, al quale le mie college rispondono precisando che loro sono Fucking Americans.

A questo punto sono curiosa di sapere cosa hanno dimenticato in viaggio altri blogger:

Ovviamente chiunque abbia un blog e abbia voglia di partecipare è libero di farlo: l’importante è citare Sandra di Passaporto e Colori come ideatrice del tag, ringraziare chi vi ha nominato e coinvolgere altri blogger.

Fatevi avanti, provate a ricordare cosa avete dimenticato!

Cover photo by Matt Seymour on Unsplash

42 pensieri riguardo “Cosa si dimentica in viaggio?

  1. Ma nooo peccato per il cappellino, chissà chi se lo stia godendo adesso 😦
    Ho il terrore di dimenticare qualcosa, terrore che inspiegabilmente si acutizza subito dopo che giri l’ultima mandata della serratura di casa. Il tragitto casa-aeroporto è una litania di: ho preso questo, ho preso quello…come la check list che fanno i piloti prima di partire hahahah!
    Per fortuna oggi tra centri commerciali, aeroporti sempre più shopperosi e catene internazionali possiamo recuperare il perduto 😉
    Una volta ho dimenticato le chiavi di un hotel sulla Costiera Amalfitana, nel senso che me le sono dimenticate in tasca al check out! A metà strada (un’ora di macchina) siamo dovuti tornare indietro per riconsegnarle 😀 😀
    Buona giornata :*

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    1. Secondo me non se lo gode nessuno perché quelli dell’autonoleggio lo avranno buttato nella spazzatura, che tristezza!
      Ah ah la check list dei piloti, è vero! Io una volta le facevo le liste prima di partire, ma poi continuavo ad aggiungere voci e alla fine era un casino unico 😉
      Dimenticare le chiavi dell’hotel in tasca non è male: è capitato anche al mio ex capo e quando se n’è accorto in aeroporto alla mia richiesta di consegnarmele in modo che potessi spedirle all’albergo, lui ha alzato le spalle e le ha gettate in un bidone… Ti lascio immaginare la scena 😞
      Buon Natale ❄️🍾🎄

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  2. Io ho dimenticato il biglietto aereo in un ostello di Puerto Natales (Cile). Me ne sono accorto a El Calafate, in Argentina. Ho dovuto contattare la signora dell’ostello, la quale ha dato il biglietto all’autista di un bus, il quale lo ha passato a un altro autista che io ho aspettato per due giorni… il solito genio, nulla da dire…

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  3. Sono in partenza proprio domani mattina, e il mio caro zaino 40l è praticamente pronto… questo post mi ha sollevato da parte dell’ansia previaggio che spesso mi assale.
    Oltre al fatto che ho solo un paio di scarpe (ops!), mi sembra proprio di aver tutto, e in caso, si compra quel che manca 🙂
    Una delle cose che spesso quasi dimentico? Cuffiette, caricatori vari e la card della macchinetta.

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  4. Devo dire che in viaggio fortunatamente nulla, casomai prima del viaggio. Partenza per Rodi, preparo con cura tutta la mia macchina fotografica, quando siamo a bologna, lei mi fa “Luca hai preso il carica batteria per la macchina fotogrfica?” Panico!!! 2 ore in giro per la città, poi trovato.
    Montreal invece finisco di caricare la macchina con le valige, la mia compagna sta sistemando i figli: “hai preso tutto? Guarda che se chiudo la porta, non si può più rientrare.” Le dico. “Si ho tutto!” Mi risponde. “Ok chiudo. Siamo in orario?” “Aspetta che guardo l’ora sul telefono. Cazzo il telefono!!!!!” Era rimasto in casa con e la porta ormai chiusa. Ce l’hanno spedito alle NIagara ed è arrivato il giorno della partenza.

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    1. Per un attimo ho temuto di leggere che alla domanda della tua compagna ti fossi reso conto di aver dimenticato uno dei figli anziché il telefono! Ma per fortuna non è stato così grave e si è risolto 😅
      Io di solito mi vanto di essere precisa e di ricordarmi le cose… e invece sono pure io smemorata.
      Grazie della visita!

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  5. Mi piace questo argomento!Capisco cosa significhi affezionarsi a un oggetto, peccato per il tuo cappellino 😦 Io invece dimenticai in campeggio il carica batterie della mia vecchia macchina fotografica…ancora adesso non capisco come ho fatto a dimenticarlo attaccato alla presa! Un abbraccio e buona giornata 🙂

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  6. Con questo post stai aprendo il vaso di Pandora!! A memoria non credo di aver mai dimenticato qualcosa in viaggio, fortunatamente. Ma parecchie volte ho realizzato post partenza di aver lasciato a casa piccole cose utili, ecco perché da alcuni anni ho un dettagliato foglio Excel 🤣
    Ho dimenticato la spazzola, le ciabatte da camera e l’adattatore. Ma il vero quesito è: come mai mi succede solo nei viaggi di lavoro e non in quelli di piacere?!? 😁

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    1. Un foglio di Excel! Io sono una fanatica di Excel, faccio liste praticamente per tutto, ma prima di partire purtroppo no. Forse perché sarei sempre lì ad aggiungere, riordinare in ordine alfabetico e alla fine dimenticherei di fare la valigia 😉
      Se hai dimenticato cose solo nei viaggi di lavoro c’è sicuramente un motivo!
      Buone feste 😍

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  7. Sandra ha sempre idee carinissime e le mie dimenticanze in viaggio non sono poi tanto diverse dalle tue. Ho scordato adattori, caricabatterie del cellulare, cappelli, le chiavi di un b/b in Toscana che abbiamo dovuto riportare indietro e un libro a Mauritius che avevo cominciato a leggere da pochissimo. Che testa…😉
    Se non ci sentiamo prima ti faccio tanti auguri di buon Natale cara! Un abbraccio!

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  8. Una della sensazione che più detesto è proprio quello di aver dimenticato qualcosa, proprio come scrivi per il primo oggetto, il cappello, anche quando si tratta di oggetti di scarso valore economico lascia sempre un po’ una sensazione di “vuoto” perdere qualcosa che si è usata durante il viaggio, soprattutto se si ha un legame affettivo. Invece, anche senza legami di sorta, e a proposito degli adattatori mi hai fatto tornare in mente quando a Londra io e il mio ragazzo abbiamo ENTRAMBI dimenticato i nostri adattatori attaccati alle prese, che tra l’altro erano uno accanto all’altro infilati in due prese gemelle sopra la scrivania del nostro affittacamere. Insomma, una sbadataggine di coppia! 😀

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    1. Hai ragione, dispiace non tanto per il valore economico perché era un cappellino o di H&M o di un negozio simile, ma per il valore “affettivo”: praticamente lo avevo in tutte le foto…
      Dimenticare entrambi gli adattatori è un bel colpo 😉 Almeno è certo che come coppia siete in sintonia!
      Grazie e auguri ❤️

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  9. Ma dove l’avete trovata una irlandese così acida 😂? Oh cielo che ridere, so che non è bello sghignazzare sulle disgrazie altrui, ma quando leggo questi tuoi momenti in giro per il mondo, descritti con la grande ironia che metti nei post, non riesco a trattenermi. Poi se in qualche modo c’è di mezzo Lui, l’uomo demoniaco, potrei passare ore sul tuo blog! Ma fammi capire: l’uomo demoniaco dimentica l’adattatore…e tu devi rimediare? È orrendo!!!
    PS: ultimamente, giuro non è una battuta, dimentico di continuo gli slip nelle stanze d’albergo, quando viaggio… Dopo questa confessione, mi ritiro per riflettere.
    Baci
    Claudia B.

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    1. Certo Claudia, che domanda 😉 LUI dimenticava qualcosa e IO dovevo rimediare, LUI sbagliava qualcosa e la colpa era MIA. Dopo un po’ uno si convince che sia proprio così!
      Gli slip, oddio mi fa morire dal ridere e mi ricorda molto 50 sfumature di grigio 😂 😂😂
      Grazie Claudia, un bacione e buone feste ❤️

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  10. Io penso di aver disseminato per il mondo guanti, sciarpe e cappelli, l’adattatore me lo dimentico sempre anche io! Le scarpe scomodo grazie al cielo mai capitato, ma proprio perché sempre mi porto dietro delle scarpe di riserva!

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    1. Io ho dimenticato talmente tanti ombrelli che quelli non rientrano nemmeno più nella categoria “oggetti dimenticati” 😉
      Anche io porto sempre le scarpe di riserva ma la sfiga ha voluto che l’unica volta che le avessi dimenticate, quelle che avevo nei piedi fossero scomode come dei ferri da stiro!
      Grazie e auguri ❤️

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  11. Questo post mi ha fatto ridere!!! Perché se penso alle mie di dimenticanze… vabbé, a parte varie utilities per cui non mi sgomento più di tanto, la mia più grave dimenticanza è stata la mia agenda. A Stoccolma. Su una panchina. Ecco, lì ho perso davvero un “pezzo di cuore” perché c’erano le tappe dei miei viaggi passati, i resoconti ironici di mio marito, disegni, canzoni che abbiamo ascoltato, qualche foglia raccolta qua e là, biglietti e annotazioni di ogni tipo (codici della banca a parte :DDD). Ancora non sono riuscita a sostituirla! E pensa che me ne sono accorta quasi subito e sono tornata a cercarla sulla panchina dove sono certa di averla lasciata, ma aveva già preso il volo! 😦

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  12. Io, prima, dimenticavo puntualmente a casa una sciarpa/pashmina che mi difendesse o dalle improvvise folate di vento o dall’aria condizionata degli aeromobili. Oggi ne tengo una apposita nello zaino che uso solo per i viaggi, così è molto più difficile che possa dimenticarla…ma non impossibile!
    Se torno indietro con la memoria, invece, mi viene in mente un copricostume a cui tenevo molto, dimenticato sul muretto del mio appartamento a Ios, In Grecia. Sono passati più di dieci anni, ma se ci penso, ci rimango ancora male (anche se adesso mi andrebbe a mo’ di maglietta!).
    Un mega bacio, Silvia, e augurissimi di buon 2018! :*

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    1. In effetti l’idea di tenere sempre la sciarpa in valigia è un ottimo modo per essere sicura di non dimenticarla 😉
      Ti capisco per il copricostume, perché per esempio per il mio cappellino da allora ho la sensazione che tutti quelli venuti dopo di lui non fossero altrettanto belli!
      Un bacione 😘

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  13. Ti devo confessare che faccio parte del tuo stesso team “ho dimenticato il cappellino a cui ero affezionata” 😭
    Eravamo in aereoporto e, dopo ore di attesa, il gate è cambiato improvvisamente rispetto a quello segnalato precedentemente dall’A1 al B13.
    Nella fretta mi son scordata il cappellino rosso che mi aveva accompagnato in tutti i viaggi nel Nord Europa 😭

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  14. Ciao Silvia!! Mi sono ricordata solo ora di questo tag divertentissimo ed un po’ nostalgico, Appena posso scrivo qualcosa anche se dovrò concentrarmi, non ricordo di aver lasciato involontariamente molto in giro…Ho paura di averlo rimosso per tristezza XD
    Certo che la signora del B&B, che allegriaT_T Il capo neanche lo commento, si commenta da solo. Posso solo dire che mancano le avventure con lui nella rubrica dedicata alle digrazie che capitano nei viaggi con lui! XD
    Buon anno cara Silvia e grazie per avermi scelta, lo farò presto! ❤

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  15. Silvia, arrivo solo ora accidenti!! Ti ringrazio per la nomination, come al solito apprezzatissima ;D
    Non credo di poter però partecipare, perchè non credo di essermi mai dimenticata niente degno di nota, e del resto non ho ricordi particolari. La sola cosa che mi viene in mente è l’adattatore per la corrente, rimasto nel B&B di Londra.
    Mi si è gelato il sangue al tuo racconto delle chiavi, maccheccarina la signora….

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  16. …secondo me, la verità è che portiamo sempre troppe cose in giro e quindi diventa difficile riportarle tutte a casa.
    Io sto sempre attenta perchè penso che anche gli oggetti abbiano un’anima (cioè… non sono pazza, lo so che non è così… ma a me piace pensarlo!), e quindi, se ne dimenticassi uno, mi parrebbe di abbandonarlo in giro, di dargli poca importanza…..

    Ritratto, forse un po’ pazza lo sono!

    😉

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    1. Guarda, io non volevo dirlo perché temevo che la maggior parte della gente non avrebbe capito, ma quando perdo qualcosa sto proprio male non solo perché non ho più quella cosa che mi serve, ma anche perché mi dispiace che quell’oggetto “si senta solo”…
      Ok, forse un po’ pazze lo siamo ma non diciamolo a nessuno 🤫

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