Packing light: come preparare un bagaglio leggero

Anni fa, quando era ora di partire per un viaggio, portavo con me tutto il guardaroba della stagione. Il mio bagaglio preferito all’epoca era un trolley enorme dove un contorsionista non avrebbe fatto troppa fatica a entrare. Ancora oggi, il Prigioniero mi prende in giro per aver messo in valigia un abito che avevo indossato a un matrimonio e che ha viaggiato con noi in lungo e in largo per la Cornovaglia, senza mai vedere la luce del sole.

Da allora le mie abitudini sono cambiate, e ora parto esclusivamente con il bagaglio a mano, indipendentemente dalla durata del viaggio. E non mi manca mai niente, perché riesco a portare con me tutto quello che mi serve. Semplicemente, ho smesso di essere vittima dell’overpacking.

C’è bisogno di elencare i vantaggi che ha il viaggiatore leggero? Forse no, ma visto che ci siamo, tanto vale farlo. Innanzitutto, partendo solo con il bagaglio a mano, non si corre il rischio che venga smarrito durante le coincidenze aeree, si risparmia tempo in aeroporto, si evita di trascinare un peso morto durante gli spostamenti, e si spende di meno sul costo del biglietto.

Packing light: la scelta del bagaglio

Una volta archiviati i trolley, mi sono convertita allo zaino. Ne ho di diverse misure, a partire da quello che utilizzo per i viaggi di due o tre giorni con una capacità di diciotto litri, passando per quello intermedio da ventotto, per arrivare allo zaino più grande da trentacinque litri, adatto ai viaggi di una settimana o più. Sono tutti di Cotopaxi, un brand statunitense specializzato in articoli da trekking, che realizza zaini di diverse taglie e colori e che, oltre a essere capienti e resistenti, sono anche belli da vedere.

Per chi non può fare a meno della valigia rigida, ci sono tantissime opzioni di misure contenute, come per esempio i trolley che rientrano nelle dimensioni del bagaglio a mano della maggior parte delle compagnie aeree e che quindi possono essere riposti nella cappelliera. Devo ammettere che ultimamente è una soluzione che mi attira, in particolare da quando ho visto online il Bon Air DLX 55 di American Tourister: forse mi eviterebbe il fastidio alle spalle e alla schiena che purtroppo gli zaini, anche quelli più comodi, possono provocare.

In ogni caso, la scelta tra zaino e valigia è molto personale e dipende dai gusti e dalle abitudini: l’importante è che le misure rientrino in quelle consentite.

Packing light: borsetta o zainetto

Oltre al bagaglio a mano, quasi tutte le compagnie permettono di portare in cabina quello che viene comunemente chiamato personal item. Può essere uno zainetto oppure una borsetta, a seconda di come siamo abituati, purché riusciamo a infilarlo sotto il sedile di fronte.

Quando viaggio con le compagnie low cost che non permettono di portare a bordo altri articoli oltre al bagaglio a mano, scelgo una borsetta piccola e sottile che possa eventualmente essere riposta all’interno dello zaino. In realtà non è mai stato necessario perché se si tratta di una borsa dalle dimensioni ridotte, di solito non rappresenta un problema e può essere tranquillamente indossata. Quella che uso di solito è la mia Celine Trio, compatta e capiente, ma soprattutto sottile.

Celine Trio

Se invece la compagnia permette di portare un articolo personale oltre al bagaglio, allora opto per una tote bag non troppo grande al cui interno riesco a far stare la borsetta, oltre ad altri oggetti essenziali per affrontare un volo più lungo, come l’iPad, la borraccia per l’acqua, i documenti, il portafogli e alcuni effetti personali. Molti preferiscono lo zainetto, cosa che evito perché, avendo già uno zaino come bagaglio, troverei scomodo muovermi con due bagagli del genere.

Packing light: la destinazione e il meteo

La scelta di cosa mettere effettivamente in valigia dipende essenzialmente dal tipo di destinazione. Se dobbiamo partire per una grande città, allora il nostro guardaroba da viaggio dovrà includere capi di abbigliamento più casual e magari anche qualcosa di più elegante, se fa parte del nostro stile. Se invece la nostra destinazione è l’Islanda, dove prevediamo di fare trekking in più occasioni, allora non potremo fare a meno di mettere nello zaino dei capi sportivi.

Potrebbe essere scontato, ma è ovvio che sia necessario informarsi anche sul meteo del posto che vogliamo visitare. Dato che però in aeroporto ho visto gente con le ballerine indossate senza calze in pieno inverno, è meglio non dare niente per certo. Sapere se sono previste nevicate o temperature tropicali ci aiuterà a fare la valigia in maniera più efficace.

Packing light: come trascorreremo il tempo a destinazione

A meno di partire all’ultimo minuto per una destinazione di cui non so nulla, mi piace farmi un’idea in anticipo di come trascorrerò il tempo una volta raggiunta la mia meta. Voglio dedicarmi allo shopping e spostarmi da un negozio all’altro in taxi, per poi fermarmi solo per cenare? Allora queste scelte influenzeranno la preparazione del bagaglio. Dato che di solito i miei viaggi hanno come meta una grande città, mi piace camminare molto per rendermi conto dei quartieri. Per questo non potrei fare a meno di partire con paio di scarpe da ginnastica comode e versatili.

Autry Medalist

La mia regola è sempre la stessa: un paio indossate (di solito le sneaker, comode anche in aereo e troppo voluminose per stare comodamente nello zaino), e un paio nel bagaglio, magari un po’ più femminili. Lo stesso principio vale per i capi di abbigliamento: parto con una felpa o un maglione comodo anche in estate perché l’aria condizionata in aereo può scendere a livelli polari, mentre in valigia metto gli altri capi che ho in mente di indossare una volta arrivata a destinazione.

Packing light: preparare outfit versatili

Quando si tratta di arrivare al dunque, ovvero al momento in cui effettivamente bisogna decidere cosa mettere in valigia, vale una regola semplicissima: portare solo lo stretto necessario. Tanto sappiamo benissimo che non ci servirà niente di più e, se dovesse servire, possiamo sempre comprarlo.

La mia regola d’oro è molto semplice, e prevede un cambio al giorno per quanto riguarda l’abbigliamento intimo e le t-shirt, due paia di jeans per i viaggi di una settimana (uno per un viaggio breve), una maglia di cashmere più o meno pesante a seconda della stagione. Oltre ovviamente ai capi che indosso e che possono essere riutilizzati, soprattutto se si tratta di un maglione o di una felpa.

Jeans

La scelta dei colori è fondamentale: se sono neutri, possiamo abbinare tra di loro i capi, evitando l’effetto pugno in un occhio. Un blazer scuro, per esempio, potrà essere indossato sia con i jeans chiari che con quelli neri, e starà bene sia con le t-shirt che con le camicie.

Packing light: organizer da valigia o rolling?

Le tecniche vedono i viaggiatori divisi essenzialmente in due categorie: gli amanti degli organizer da valigia e gli “arrotolatori” seriali. Ho provato una volta sola i packing cubes, ma devo ammettere di non essermi trovata benissimo perché, dopo averli riempiti, non riuscivo a sistemarli per bene nello zaino. Sicuramente rappresentano un ottimo vantaggio perché permettono di suddividere il contenuto dello zaino o della valigia per categoria, ma non sono ancora convinta.

Arrotolando i vari capi di abbigliamento, trovo che sia più semplice sfruttare al massimo gli spazi, usando per esempio le calze e le t-shirt arrotolate per riempire gli angoli. Sicuramente è una soluzione meno ordinata rispetto a quella degli organizer ma, anche in questo caso, si tratta di una questione di abitudini e di gusti personali.

Packing light: prodotti per il make-up e per la cura del corpo

Non faccio parte di quella categoria di persone che parte con il beauty case rigido sistemato sopra il trolley, dato che il mio beauty case è una semplicissima bustina dell’Ikea di plastica trasparente. Non sarà il massimo dal punto di vista estetico, ma è molto pratica quando si tratta di prepararsi ai controlli in aeroporto.

Dato che però non ho amo le mini size normalmente in commercio, travaso i prodotti che uso anche a casa in contenitori da viaggio che poi porto con me. La mia lista delle cose essenziali è molto scarna, e comprende semplicemente la crema viso, il burro struccante, il fondotinta, il mascara e la matita per gli occhi, il deodorante, il profumo (che non travaso ma che compro sempre nel formato più piccolo), il dentifricio e la crema per il corpo.

Toiletries hotel

Per quanto riguarda altri articoli come shampoo, balsamo e bagnoschiuma, chiudo un occhio e uso quelli forniti dagli hotel, anche se non sempre sono il massimo, ma per qualche giorno posso tranquillamente adattarmi.

Quali sono le vostre abitudini? Siete overpacker o preferite viaggiare leggeri?

23 pensieri riguardo “Packing light: come preparare un bagaglio leggero

  1. Anche a me piace stabilire in anticipo cosa fare una volta arrivata a destinazione, proprio perchè in questo modo posso ottimizzare la valigia. Porto abiti elegnati solo ed esclusivamente se ho un evento programmato, per il resto abiti svelti e intercambiabili. Tra zaino e borsa ancora sono indecisa. Lo zaino mi fa sudare la schiena, la borsa mi segna la spalla. Sarebbe perfetto un marsupio, ma bisognerebbe trovarlo davvero cool!

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    1. Sapere prima cosa si vuole fare è un ottimo strumento per preparare la valigia in maniera efficace! Sai che pur essendo abituata allo zaino, spesso trovo anche io che mi faccia sudare la schiena e male alle spalle. Infatti non mi dispiacerebbe provare un trolley piccolo, di quelli che stanno nella cappelliera!

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  2. Io son solita partire con un bagaglio leggero, anche per un viaggio di 2 settimane! I sacchetti sottovuoto aiutano e soprattutto prima di recarmi in un determinato posto mi informo sempre sulla presenza di lavanderie self service…sono una manna dal cielo.

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  3. Sono disordinata. Lo sono e basta e non penso di voler perdere tempo a cambiare le mie abitudini, quindi fare la valigia è facile: prendi e butta.

    Se mi sposto in auto non tiro nemmeno fuori valigia o zaino ma butto tutto in una busta della spesa e poi in baule. Opplà! Fatto. Sto via tanto? Aggiungo buste.

    Se invece ci sono di mezzo gli aerei vale la regola che fino a una settimana basta un bagaglio a mano in due che è rigorosamente uno zaino che verrà appioppato al marito.

    Ho uno zaino mio solo se si arriva sopra i dieci giorni.

    Allo scattare delle due settimane o più arriva invece la valigia da stiva che deve contenere sempre e solo abiti “sacrificabili” e nient’altro. Così se si perde fa lo stesso.

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    1. Andresti molto d’accordo con il mio compagno: per un viaggio di lavoro di due settimane è partito in macchina con uno zainetto per il computer, e le borse del supermercato buttate nel cofano 😂
      Comunque alla fine anche nel proprio disordine ognuno riesce a trovare il metodo adatto alle sue esigenze. Ottima tra l’altro l’idea degli abiti sacrificabili!

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  4. Avrei voluto scrivere questo articolo! È un argomento interessante che ha molto a che fare con la psicologia della persona e la sua evoluzione nel corso della vita. Nei miei primi viaggi “giovani” portavo di tutto di più, cose inutili (smalti, piastre capelli, ferri da stiro, tante scarpe…) sempre con l’idea che nel posto in cui andavo non ci fossero negozi per acquistare ciò che mancava. Nel tempo il bagaglio si è alleggerito ed è molto migliorato nella qualità. Negli ultimi anni soffro molto la preparazione del bagaglio e mi riduco a prepararlo poche ore prima di partire mettendo veramente lo stretto necessario e con l’idea che se mi manca qualcosa me lo compro! Monocolore non sbaglio mai, qualcosa lavo in loco, scarpe tutto fare.

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    1. La penso proprio come te: preparare la valigia ha molto a che fare con la psicologia di una persona e della sua evoluzione negli anni, come hai detto tu. E io ho fatto esattamente come te: anni fa partivo anche io con lo smalto per le unghie, il solvente, la maschera per i capelli e pure la piastra per i capelli!
      Ora anche io preparo lo zaino poco prima di partire. E oltretutto ho eliminato anche le liste che un tempo facevo ogni volta prima di partire.

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  5. Io mi trovo molto bene con gli organizer da valigia, a volte divido addirittura gli outfit così da non dover stare a pensare agli abbinamenti quando sono in viaggio. Sono comodi soprattutto nei viaggi itineranti per non disfare ogni volta la valigia. Il beauty rigido per me non è mai stata un’opzione, ho da poco scoperto quelli che si ripiegano su se stessi e poi si possono appendere: tutto a portata di mano. P.S. Mi piace un sacco la tua Celine

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  6. Ammetto di essere un tantino overpacker ma sto migliorando con gli anni riuscendo ad organizzare sempre al meglio il bagaglio: vero che io sono una pasticciona e che sudo molto quindi devo portarmi più magliette e pantaloni perché o mi sporco o mi devo cambiare ma anche su questo ci sto lavorando. Per il viaggio on the road di questa estate previsto per il Marocco ho deciso di portare solo due trolley e due zaini (saremo io e Gabriele): cercheremo di ridurre a due trolley e ad uno zaino ma con la strumentazione fotografica sarò difficile.

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  7. che bello questo post! Abbiamo un’altra borsa in comune, tra l’altro borsa che ho sempre ritenuto geniale e che ho portato in viaggio più volte! Non ho l’abitudine di arrotolare ma preferisco il metodo della nonna: capi piegati e “sdraiati”, anche io porto l’essenziale e valuto opzioni abbinabili tra loro, pochi pezzi che girano e stanno bene con tutto! Mi piace poter risparmiare centimetri di spazio per eventuali cose che compro durante il viaggio per poi riportare a casa, quindi sì assolutamente minimale. Comparto beauty: una pochette in cui metto ciò che mi serve come te, non conto di fare un viaggio e passare ore tra scrub e maschere tendenzialmente, soprattutto viaggi brevi…anzi…mi strucco poi mi strucco, detersione crema e via! Sempre bello leggerti!!!!

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    1. Hai ragione, una borsa geniale! E ancora una volta Celine ha deciso bene di non farla più…
      Quello dei capi sdraiati è anche un altro metodo molto diffuso, ma non l’ho mai provato perché sbagliando penso che le cose occupino più posto, ma in realtà lo spazio è sempre quello.
      Grazie Serena 😘

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  8. Anch’io sono per il bagaglio minimalista: di solito ci portiamo dietro 2 zainetti (uno fotografico per il mio compagno) e un trolley, che preferisco allo zaino (resta tutto più in ordine e non mi pesa). Anni di esperienza in viaggi più o meno lunghi hanno fatto sì che col bagaglio a mano siamo andati pressoché ovunque, stando via anche 3 settimane, senza particolari problemi. Certo si viaggia in modo abbastanza spartano, ma decisamente più comodo. E, soprattutto, nessuno ce lo perde! 😉

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    1. Da un po’ di anni parto sempre con lo zaino, ma da un po’ di tempo noto anche io che in effetti per quanto comodo ed ergonomico sia, alla fine mi fa venire male al collo e alla schiena. Credo proprio che la prossima volta proverò un mini trolley da cabina. Come te anche io amo andare ovunque con il bagaglio a mano, soprattutto perché così non rischia di perdersi!

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  9. Arrotolatrice seriale presente! 🙋🏼‍♀️Ho provato anche io i packing cubes e li uso soltanto per tenere la biancheria intima, il makeup e le scarpe così da non entrare in contatto con il resto dei vestiti.

    Purtroppo non riesco ancora a fare viaggi di una settimana con lo zaino ma i weekend sì! Come te, anche io tengo il cambio della maglietta per ogni giorno della vacanza. Anche se sono più tipo da vestito e leggins sotto, con le immancabili sneakers che sono una macinatrice di chilometri seriale in viaggio!

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  10. Proprio ieri sera qualcuno nel palazzo in cui vivo ha lasciato un trolley enorme nei pressi del bidone dell’indifferenziato. Spero che si sia convertito all’arte del partire col bagaglio a mano, arte che padroneggiamo da anni 😉 Io sono del club di quelli che preferiscono morire di freddo piuttosto che di caldo, in aeroporto sfido che tu abbia visto le ballerine ai piedi in pieno inverno, si vede sempre più gente in maniche corte perché ultimamente c’è un abuso di aria calda ovunque. Tanto una volta abbottonato il giubbotto/piumino, si sta caldi. L’ombrello invece non me lo faccio mancare mai. Anche i miei trucchi stanno tutti in quella tasca trasparente, ma ho notato che non chiedono più di esibirla ai controlli. Prima dell’avvento dei profumi da viaggio io il profumo lo spruzzavo direttamente sui capi, così evitavo di portarlo dietro. Grazie al kit di cortesia di alcuni hotel che includono anche le pantofole usa e getta, ultimamente evito anche quelle (prima usavo quelle dell’Ikea perché erano poco ingombranti). Mi piace tantissimo la tua blusa bianca che si intravede nella foto di copertina! 🙂

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    1. Ah ecco, dici che la ballerine sono per il caldo asfissiante che c’è ovunque? In effetti anche io in coda all’aeroporto di Bergamo ho avuto caldo, anche perché non volevo tenere la giacca in mano per paura che mi dicessero che insieme allo zaino non rientrava nella baggage allowance 😂
      Io invece sono abituata a camminare scalza in casa per cui non porto mai le ciabatte, anche se in albergo sarebbe meglio farlo per evitare di mettere i piedi dove hanno camminato migliaia di persone prima di me!

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  11. Questo articolo è molto utile…Io arrotolo sempre i vestiti in modo che non si stropiccino eccessivamente, poi uso sacchettini diversi per le scarpe, i trucchi e magliettine. Il giubbino lo lego alla vita o li indosso…

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