Racconti del 31 ottobre: il fantasma di Cawdor Castle

Viaggiare con il capo aveva qualche vantaggio, come per esempio quello di entrare nelle grazie di un’attempata nobile scozzese che, dopo averci invitato a cena nel suo maniero, ci concede il privilegio di visitare uno dei castelli di famiglia. Una tiepida giornata di inizio settembre e un timido sole autunnale ci accolgono appena mettiamo piede nel giardino: nulla a che vedere con le atmosfere cupe da notte del 31 ottobre.

Impossibile però entrare a cuor leggero, senza voltarsi a guardare la statua del Minotauro che, con la testa taurina che spunta al di sopra della parete di bosso del labirinto, sembra seguire ogni nostro passo lungo il viale di ingresso. Impossibile anche perché Cawdor Castle, a poche miglia da Inverness, è tra i posti più infestati della Scozia e della Gran Bretagna.

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Ce lo racconta la guida appena ci accoglie all’ingresso, come se questa fosse la cosa più importante. A dire la verità, sono abbastanza scettica e immagino che la storia del most haunted castle sia un bella trovata pubblicitaria per attirare i turisti. Prima di condurci attraverso le sale, ci racconta la leggenda del thane – un capo clan locale – che possedeva un maniero poco distante. Per il nobiluomo il pensiero di costruire un altro castello era diventato un chiodo fisso, al punto da intrufolarsi la notte nei suoi sogni. Fu proprio un oracolo apparso nottetempo a indicargli di caricare un forziere pieno d’oro sulla schiena di un asino: il luogo prescelto dall’animale per riposarsi sarebbe stato quello più sicuro che costruire un nuovo castello. L’asino si fermò ai piedi di un biancospino, dove l’uomo fece edificare la torre che tuttora rappresenta il cuore di Cawdor Castle.

Avanzando tra le stanze del castello l’aria diventa più fresca e i misteri più fitti. Ognuna delle camere aperte al pubblico corrisponde all’idea che mi sono fatta di un castello scozzese: pavimenti di pietra, mobili di legno scuro, dipinti di antenati alle pareti. C’è corrente per via delle finestre aperte, ma a un certo punto non è più piacevole: le nuvole nascondono il sole portandosi via il poco calore di fine estate. Ci addentriamo sempre più tra le viscere del castello e poco alla volta la voce della nostra guida diventa più profonda. Forse il suono rimbomba tra le pareti di pietra, forse la donna cerca di sembrare più cupa per impressionarci con la storia che ci sta raccontando.

Cawdor castle interior
Photo by János Korom Dr. on Flickr

Tra divani vecchi centinaia di anni, baldacchini polverosi e scale di legno poco illuminate vive un fantasma che indossa un abito di velluto blu. Si muove silenziosamente tra una camera e un salotto con il fruscio della gonna che sfiora i pavimenti. Apre una porta per entrare e lascia che si richiuda alle sue spalle con un cigolio che ricorda il lamento di un animale. Scosta una tenda di broccato facendola danzare come mossa da un soffio di vento e si ferma per un istante a guardare oltre il vetro della finestra nel giardino buio. Aspetta di veder arrivare finalmente il suo amato e si prepara per uscire in punta di piedi dalla porta di servizio.

Fuori la notte è nera e Muriel Calder fa affidamento sulla memoria per muoversi tra le statue e i cespugli del giardino. Non deve sentirla nessuno: né la servitù, né le sue sorelle né tantomeno suo padre, Lord Calder. Una storia d’amore che risale a un anno non meglio precisato del XVIII secolo, quando la giovane Muriel si innamorò dell’unica persona che non avrebbe dovuto nemmeno guardare: il figlio del lord a capo di un clan rivale. Appuntamenti segreti nel cuore della notte, al riparo da occhi indiscreti. Una storia d’amore consumata di nascosto, fatta di occhiate furtive e baci rubati tra i rovi del giardino. Incontri di pochi minuti e di parole sussurrate con il timore che il vento potesse portarle in casa, oltre le finestre e oltre le tende, fino alla camera padronale dove il vecchio Calder fatica a prendere sonno.

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Forse è stata la sfacciataggine della giovane età, forse l’audacia degli amanti clandestini, o semplicemente un lampo che ha squarciato il cielo nero. Sarà bastato questo a destare il padre della ragazza dal suo sonno leggero e a spingerlo ad affacciarsi alla finestra, guardando verso il labirinto, immaginando di vedere un’ombra – una volpe o una persona. Un altro lampo e la scena per un istante diventa chiarissima: Muriel, con il suo abito blu, che corre verso il castello, e lui che cammina a spasso spedito nella direzione opposta. La rabbia esplode come un colpo di cannone e Calder non capisce più nulla. Mia figlia con quello, come osa? Esce dalla stanza padronale, vestendosi in fretta e furia. Deve rincorrere il giovane impertinente e fargliela pagare. Ma viene fermato nell’intento da Muriel, che a passo spedito ma leggero si sta avvicinando allo scalone che porta al piano delle camere da letto, nel corridoio freddo dove ci troviamo ora con la guida.

Muriel ha le guance arrossate e il fiato corto per la corsa: nessuno dei due ha bisogno di parlare perché entrambi hanno capito che l’altro sa. Calder insegue la figlia, che incespicando riesce ad arrivare alla torre senza rendersi conto di essere in trappola. L’unica via di fuga è attraverso una finestra poco più ampia di una feritoia, ma l’altezza è notevole. Con un po’ di fortuna potrebbe riuscire a calarsi fino al piano inferiore e da qui lasciarsi cadere sui cespugli di rose. Nel buio della torre riesce a scorgere gli occhi di suo padre e sa che non la lascerà mai andare. Senza pensarci troppo si sporge nel vuoto, tenendosi al davanzale con le mani. Scalcia senza riuscire ad appoggiare i piedi alla feritoia al piano di sotto. Spera nella clemenza del padre, lo implora di aiutarla e per un attimo pensa di averlo convinto. Ma lui sfodera la spada e senza pietà lascia cadere un fendente all’altezza dei polsi. Muriel non urla mentre cade e quando tocca il suolo è ancora viva. Muore poco dopo, dissanguandosi dai polsi.

Nonostante siano passati più di trecento anni, queste stanze sembrano rimaste immutate: lo stesso odore di polvere e di umidità, le stesse tende pesanti e gli stessi pavimenti freddi. Tutto sembra come allora e mentre la sera prende il posto del pomeriggio, è facile immaginare il fantasma che tanti dicono di aver visto. Una sagoma senza mani avvolta in un abito di velluto blu, che si muove silenziosa. Un impercettibile movimento, un soffio d’aria all’altezza delle caviglie e in un attimo si sente un brivido dalla punta dei capelli fino ai piedi. Non lo vedo il fantasma di Muriel, ma posso immaginarlo mentre ripercorriamo il nostro percorso a ritroso dalla torre fino ai giardini.

Ghost hand
Photo by Pedro Figueras from Pexels

La sera, nella mia stanza nel B&B, chiudo le tende appena arrivo. Non ci sono labirinti di bosso in questo giardino, né teste di Minotauro con le corna dorate. Guardo in direzione del castello, dove penso che sia la torre – chissà se è quella luce in lontananza che per un attimo lampeggia nella notte? In fondo non mi dispiacerebbe vedere il fantasma di Muriel mentre corre nel giardino di Cawdor Castle e chiederle se dopo tutto questo tempo ha trovato finalmente un po’ di pace.

Cover photo by Brett Sayles from Pexels

#RaccontiDel31Ottobre è un’iniziativa di Orsa nel Carro

32 pensieri riguardo “Racconti del 31 ottobre: il fantasma di Cawdor Castle

  1. Non saprei dirti il motivo ma trovo il Minotauro parecchio inquietante, forse perché decisamente fuori luogo in un labirinto di siepi di bosso in piena Scozia! E quindi da dove alloggiavi potevi scorgere il castello infestato? Immagino l’angoscia soprattutto dopo aver ascoltato questa triste storia che ricorda una tragedia alla Romeo e Giulietta in salsa scozzese…con risvolti creepy. Perché l’accoppiata Scozia + fantasmi è secondo me il binomio perfetto quando si tratta di riunirsi davanti al focolare per parlare di storie da brivido! 😉
    Che belli gli interni del Cawdor Castle in quella vecchia foto d’epoca! *_*
    L’immagine di una sagoma senza mani avvolta in un vestito fluttuante blu mi perseguiterà stanotte, ne sono certa (spero che almeno non abbia il volto di mia suocera altrimenti facciamo bingo!) 😛
    Grazie per aver partecipato anche quest’anno Silvia!
    Un grande abbraccio e buon viaggio! ❤

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    1. Il Minotauro è davvero inquietante, un po’ perché come dici tu è proprio fuori luogo in quel contesto, e un po’ perché da qualunque angolazione sembra che lui ti segua con lo sguardo. Non devo pensarci!
      Parli di Romeo e Giulietta e pensa che infatti Shakespeare si ispirò a questo castello e alle sue leggende per creare il personaggio di Macbeth.
      Spero che la suocera non ti abbia perseguitato questa notte 👻

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  2. Meno male che ti ho letto di giorno guarda. Ero partita all’inizio un po’ scettica perché sembrava davvero che la guida volesse esasperare la situazione per questioni di marketing. Adesso che sono arrivata alla fine però ho un po’ i brividi. LA scena della spada sguainata e di Muriel che cade me la rivedo davanti agli occhi! Mannaggia a te Silvia stasera non dormo ahahah

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  3. La Scozia mi sta affascinando sempre di più soprattutto per le sue leggende, che amo leggere preferibilmente di giorno altrimenti non dormo ahah! Comunque prima o poi dovrò riuscire ad organizzare un bel viaggio on the road tra Edimburgo e le Highlands… quale è il periodo migliore? A me avevano consigliato settembre per evitare i tanti turisti che visitano la Scozia nei mesi estivi. Grazie intanto 🙂

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    1. Meglio sentirle di giorno queste storie e soprattutto meglio non dormire nelle vicinanze di castelli/dimore infestate!
      Io ci sono stata in diverse stagioni e per il momento quella che ho preferito è la primavera, ma immagino che anche l’autunno non sia niente male. In estate sì, c’è parecchio casino, quindi se dovessi scegliere questa stagione ti consiglio di prenotare alberghi e b&b in anticipo.
      Grazie e buona serata 😊

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  4. Pur non credendo ai fantasmi, sono estremamente affascinata dalle storie e tradizioni popolari che ne stanno alla base. Inoltre trovo che una dimora “abitata” da fantasmi abbia un fascino ineguagliabile… soprattutto se si trova in Scozia!

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  5. Ma è di una crudeltà incredibile questa storia! Di solito mi affascinano le storie di fantasmi ma questa che viene uccisa dal padre è atroce! Le immagini del castello invece sono bellissime, è proprio come mi immagino i castelli scozzesi con tanto di scricchiolii sinistri

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  6. Meno male che l’ho letto solo ora altrimenti il 31 notte avrei dormito con gli occhi aperti per vedere se il fantasma di Muriel non veniva fino a Lisbona…. @_@
    Viaggiare col capo ha molti vantaggi. 😉

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  7. Ehm..aiuuuttto! Non sono il genere di persona che si avventura in questi posti un po’ spettrali, come dicevi anche tu poi devo fare i conti con gli incubi notturni! Forse anche stasera data questa letturina….

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  8. Questo racconto mette davvero i brividi… Posso solo immaginare l’effetto di sentire la storia direttamente sul luogo! Comunque i castelli scozzesi mi hanno sempre trasmesso un fascino tutto particolare: mi piacerebbe visitarli tutti, compreso quello di cui parli!

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  9. Silvia!!!! Stavo leggendo il racconto e mi si eè spenta la luce!! E’ andata un attimo via la corrente edho urlato! XD Direi che l’intento di spaventare, con m,è riuscito alla grande! Bellissimi questi castelli e manieri con le loro storie, un poì meno quando si va a dormire. Io sono impressionabilissimaaaa 😀

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  10. Mi hanno sempre intrigato i castelli infestati dai fantasmi, sono affascinanti.
    Mi piacerebbe fare un tour dei castelli in Scozia, compreso quello di cui racconti tu!
    Bellissime le foto! Trasmettono tutta l’atmosfera di mistero del luogo *_*

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