A Varsavia con Alberto Statti: una vacanza low cost tra passato e futuro

“Il viaggio è l’unica cosa che compri e che ti rende più ricco”. Questa famosa citazione ispira i viaggi di Alberto Statti, blogger in cerca di esperienze da condividere e di storie da raccontare. È appassionato delle tradizioni culinarie del mondo; da Roma scrive sul suo blog dei posti che ha visitato e fantastica di quelli che gli piacerebbe vedere. Oggi ci porta a conoscere la città polacca di Varsavia.

Se qualcuno mi chiede un parere sulle città da visitare spendendo poco e al contempo senza rinunciare a nulla, finisco sempre per consigliare la Polonia: non è di moda, non se ne parla spesso eppure riserva un po’ di sorprese.
Durante il mio soggiorno a Varsavia, la capitale, ho avuto la possibilità, fra l’altro, di provare l’autentica cucina polacca, perciò in questo post vi racconterò cosa vedere in città, cosa assaggiare e in quale periodo dell’anno è preferibile partire.

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Statua della Sirena, uno dei simboli di Varsavia © Alberto Statti

Perché andare a Varsavia in vacanza

Warszawa (questo il nome in polacco) è la città più grande della Polonia, tuttavia non è la più rappresentativa: è una grande metropoli, con tanti grattacieli, edifici moderni, negozi dei marchi più famosi al mondo, e come se non bastasse ha un centro storico interamente ricostruito negli anni Cinquanta.
La prima cosa da dire riguardo alla Polonia è che qui le conseguenze della Seconda Guerra Mondiale sono tangibili: è il paese dove si trovano i più famigerati campi di concentramento (Auschwitz), e dove il nazismo ha sterminato migliaia di ebrei, lasciando un segno indelebile nella storia di questo popolo.

Dicevo del centro storico di Varsavia: a causa dei bombardamenti del 1939 fu distrutto quasi integralmente, perciò quello che si può visitare oggi è una ricostruzione fatta con cura nel dopoguerra, basandosi sui quadri di un pittore italiano, Bernardo Bellotto, che in pratica sono stati adoperati come se fossero delle fotografie!
Per questo motivo il centro storico (che in polacco si dice Stare Miasto) è oggi Patrimonio Unesco.

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Chiesa di Santa Croce © Alberto Statti

È sufficiente una mattinata per girare a piedi il centro e arrivare fino al Barbacane, fortezza anch’essa ricostruita dopo la guerra e che divide la parte vecchia della città da quella nuova.

Il contrasto fra palazzi costruiti in epoche differenti è notevole, soprattutto quando ci si imbatte nel Palazzo della Cultura e della Scienza, l’edificio più alto di tutta la Polonia. Questo palazzo fu terminato nel 1955 e fu un “regalo” di Stalin (all’epoca la Polonia era uno stato satellite dell’Unione Sovietica), non si può dire che sia un monumento di estrema bellezza, e infatti è detestato da tutti i polacchi.

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Palazzo della Cultura e della Scienza © Alberto Statti

Tuttavia ho deciso di visitarlo e di salire fino in cima: all’interno sfoggia ancora uno stile anni ’50 vintage (di sicuro è autentico!) e oggi ospita teatri, cinema, centri congressi e uffici. Si sale in vetta con l’ascensore (è altro 237 metri) e si può ammirare una bella vista su tutta la città.
Il palazzo si trova accanto alla stazione centrale dei treni ed è praticamente circondato da tanti grattacieli che fanno somigliare Varsavia a una metropoli statunitense.
In questa zona ci sono moltissimi negozi e consiglio di fare una passeggiata se avete voglia di shopping, approfittando del cambio molto conveniente (la moneta locale, lo zloty, vale circa un quarto rispetto all’euro).
Per quanto riguarda il periodo migliore dell’anno per visitare Varsavia io suggerisco la primavera, poiché l’inverno è piuttosto freddo e in estate può fare molto caldo (anche più di 30 gradi, ma io sono capitato in un periodo di caldo eccezionale).

Dove mangiare i piatti tipici della cucina polacca

A Varsavia, come del resto nelle altre città della Polonia, non è difficile trovare ristoranti che servono piatti tipici (adatti soprattutto a un clima freddo, perché a base di zuppe, carni e verdure molto condite e ipercaloriche).

Durante il mio soggiorno non mi sono accontentato di mangiare un buon piatto di pierogi (una sorta di raviolo ripieno in un’infinità di modi diversi, da patate e formaggio fino a carne, crauti e funghi) o bere birra a poco prezzo (a proposito, birra si dice piwo!), ma ho voluto provare un posto dove i turisti non vanno, per vivere un’esperienza gastronomica autentica che vale la pena raccontare.
In Polonia esistono ancora i milk bar, che non sono latterie e non c’entrano nulla con quelle di Arancia Meccanica! Questi posti sono delle mense che un tempo servivano pasti caldi a un prezzo molto basso, inoltre erano gestite dallo Stato (se ho capito bene).
Oggi ne sono rimaste alcune e sono aperte da colazione fino alle 20:00 circa, perciò consiglio di andarci a pranzo o di mattina; io sono stato nel milk bar più famoso, Bambino (si chiama proprio così!) e ho avuto non poche difficoltà a ordinare poiché il menù è esclusivamente in polacco!
Naturalmente i cuochi e i gestori del milk bar (a proposito, in polacco si dice mleczny) non sanno una parola di inglese, per cui è meglio andarci dopo essere già stati in altri ristoranti. Io sono stato aiutato da un avventore che sapeva parlare inglese, così ho assaggiato un po’ di pierogi e una Kotlet schabowy (cotoletta di maiale)! Il prezzo è talmente basso da essere imbarazzante, credo di aver speso circa 3 euro per un pasto completo, peraltro molto buono.
Ho scovato anche il sito del Bambino Milk Bar e consiglio una visita a chiunque desideri provare dei piatti tipici in un luogo dove il tempo sembra essersi fermato.
Invito tutti a non sottovalutare Varsavia e a programmare un weekend low cost all’insegna della memoria e dei sapori intensi, sono certo che vi sorprenderà.

Photo by DAVIDCOHEN on Unsplash

21 pensieri riguardo “A Varsavia con Alberto Statti: una vacanza low cost tra passato e futuro

    1. Ciao, ti assicuro che sul posto non ci si rende conto che il centro storico è ricostruito, del resto la storia travagliata della città è importante e mi è piaciuto spaziare dalla parte “vecchia” a quella nuova (piena di grattacieli, boutique e palazzi moderni). Spero che i consigli ti saranno utili!

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  1. Post molto interessante e utile per un futuro viaggio in questa bellissima città che sinceramente non reputavo così bella! Grazie Silvia per aver dato spazio ad Alberto di condividere la sua esperienza attraverso il tuo blog! 🙂

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  2. Effettivamente un pasto completo a 3 euro è davvero imbarazzante! 😀
    Ultimamente mi sto interessando tantissimo alle capitali europee dell’est, hanno un pregresso storico che mi affascina non poco!
    Segno assolutamente il Bambino e i milk bar!
    Grazie Silvia per aver ospitato Alberto, è stato un piacere fare la sua conoscenza!

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    1. Pensa che io non ho mai preso in considerazione le città dell’est per via di una ex collega LEGGERMENTE antipatica che era originaria “di quelle parti”, poi ultimamente ho letto un po’ di cose soprattutto su Varsavia e Bratislava che mi hanno incuriosito parecchio.
      Poi i milk bar sono una cosa che sicuramente mi piacerebbe tantissimo 🙂
      Grazie Daniela per essere passata!

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    2. Piacere mio! Considera che in Polonia tutti i ristoranti costano comunque poco, quello che io ho segnalato è più particolare e ho l’impressione che abbia lasciato invariate le tariffe dagli anni ’60! Però non è stato semplicissimo trovarlo e ambientarsi, in quel posto nessuno parla inglese! Se ci andrai, fammi sapere se ti è piaciuto.

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  3. Proprio i luoghi non molto gettonati sono quelli che, in genere, mi attirano. Liechtenstein e Lussemburgo sono solo alcuni esempi. Per questo, la Polonia è un Paese che voglio visitare da tempo. Il palazzo della cultura e della scienza sarà anche odiato dai polacchi, ma trovo che abbia un certo fascino. Bella anche l’idea delle mense.. devo organizzare questo weekendo lowcost 🙂

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  4. L’est Europa mi ha sempre affascinata e negli ultimi anni mi sono spinta sempre più verso oriente, anche se fino ad adesso il mio massimo è Cracovia.
    Che emozione che provo a leggere di Varsavia, è il primo post che leggo sulla capitale polacca (finora li avevo volutamente evitati). In questi mesi mi sto preparando per andare in Erasmus a Varsavia e questo articolo non ha fatto altro che aumentare la mia voglia di partire!

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