Dove mangiare in Valle d’Aosta: Bard, Fénis e Aosta

Non ho avuto molto tempo per pianificare il fine settimana in Valle d’Aosta, quindi non ho avuto occasione di scegliere con cura i posti in cui mangiare. Questa volta mi sono limitata a cercare, solo un paio di giorni prima della partenza, i locali in prossimità dei castelli che avremmo voluto visitare, affidandomi a Google Maps e ad alcune guide online.

In due casi è andata molto bene, in uno un po’ meno.

Dove (non) mangiare in Valle d’Aosta: La Polveriera, Bard

Eravamo all’interno del Forte di Bard all’ora di pranzo e, durante la salita a piedi lungo i vicoli del borgo, non abbiamo trovato nessun locale che ci ispirasse. Così abbiamo deciso di pranzare al ristorante La Polveriera, situato all’interno del forte.

Esperienza deludente, da tutti i punti di vista. In teoria, il locale avrebbe tutte le carte in regola per essere una tappa degna di nota, a partire dalla posizione che potrebbe essere spettacolare, trovandosi tra le mura del forte. La realtà è diversa, perché lo stile del ristorante e l’atteggiamento del personale contribuiscono a dare l’impressione di trovarsi in una mensa scolastica.

La Polveriera va bene per una tappa veloce, ma i piatti scelti (fonduta valdostana e tagliolini al ragù di cinghiale) erano del tutto insignificanti, pur essendo mascherati da “piatti della tradizione valdostana”. La mia fonduta era completamente insapore e la pasta era pesante e indigesta. Peccato, perché il contesto potrebbe essere interessante.

Dove mangiare in Valle d’Aosta: Trattoria Le Bourg, Fénis

Poiché avevamo prenotato una stanza in un albergo di Fénis, l’intenzione era quella di cenare in un posto vicino, al massimo a pochi minuti di macchina. Le opzioni disponibili erano un paio di pizzerie e un’unica trattoria, non lontana dall’albergo Lo Tzeno, dove abbiamo trascorso la notte.

Le Bourg, a pochi passi dal castello di Fénis, è stata una bella sorpresa. Si tratta di una trattoria in stile di montagna con boiseries alle pareti e arredamento rustico. Accogliente il locale e disponibile il personale, che ci ha accolti nonostante fossimo arrivati oltre mezz’ora in anticipo.

Abbiamo ordinato un tagliere con salame, mocetta, lardo di Arnad e formaggi a latte crudo da condividere, seguito da flan di zucca con fonduta di blu di capra, brasato con purè di patate, e bonet alla grappa per finire. Il tutto accompagnato da un calice di vino locale e birra, per un totale di trentacinque euro a testa.

Dove mangiare in Valle d’Aosta: Stefanelli Desk, Aosta

Per il pranzo della domenica abbiamo deciso di fare tappa ad Aosta, e ci siamo affidati ai consigli della Guida Michelin. Stefanelli Desk si trova nel centro storico della città, in un edificio del 1772 dove predominano legno e pietra in entrambe le sale: una più moderna, al piano superiore, e una più elegante con soffitti a volta al piano inferiore.

Mangiare da Stefanelli Desk è un’esperienza culinaria, non un semplice pasto. Il viaggio dello chef Marco Stefanelli parte dalla Valle d’Aosta e passa per Bonn, per il lago di Costanza e per l’Irlanda. Il risultato è una cucina che accosta sapori e ingredienti tradizionali a tecniche tipicamente nordiche.

Abbiamo provato il salmone marinato all’aneto e agrumi servito con carpaccio di ananas, tamarillo, sorbetto al lime e basilico, l’insalata tiepida di faraona con ciliegie, asparagi, salsa alla citronella, gli gnocchi di patate e maggiorana con salmerino di montagna affumicato, funghi shiitake e aglio orsino, e la Picanha di manzo alla piastra con chutney di albicocche, pak-choi scottato alla soia e sesamo nero. Per golosità abbiamo ordinato anche una porzione di crostata di visciole e una di mousse al caffè e al cioccolato.

Il conto è stato un po’ più alto rispetto ai due pasti precedenti, ma ne è valsa la pena data la qualità dei piatti e l’esperienza complessiva.

Quale di questi posti vi ispira di più?

12 pensieri riguardo “Dove mangiare in Valle d’Aosta: Bard, Fénis e Aosta

  1. Il salmone marinato all’aneto dovrebbe diventare patrimonio immateriale dell’UNESCO!! Come sempre nei tuoi articoli trovo preziosi consigli di viaggio e, soprattutto, gastronomici. Non dimenticherò di evitare il ristorante La polveriera, semmai dovessi visitare il forte di Bard, e salvo le altre due proposte, che reputo davvero interessanti per il mio palato.

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  2. Grazie dei consigli. In effetti noi avevamo mangiato una roba veloce (forse un dolce col cappuccio, ma non ricordo esattamente) dentro al castello di Fenis e non ho un ricordo malvagio come il tuo.
    Essendo un luogo che ospita anche molte scuole credo he il target medio non sia così pretenzioso.
    Ottimi gli altri suggerimenti, da provare una volta o l’altra, dato che in Valle d’Aosta andiamo spesso

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  3. Mi spiace per l’inconveniente con la Polveriera, purtroppo fa parte del gioco del testare posti nuovi ahimè.

    Quel tagliere di Le Bourg invece fa venire l’acquolina…gnam è davvero invitante😂
    Consigli ottimi di cui terrò conto per la prossima volta che capiterò in Valle D’Aosta, ti ringrazio!

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  4. Vista l’ora mi fermerei a tutti quelli descritti!
    Mi attirano la fonduta, i formaggi a lette fresco, ma l’ultimo ristorante è quello che maggiormente ha stuzzicato il mio appetito!
    Il piatto di salmone marinato agli agrumi e gli gnocchetti con i funghi sarebbero sati sicuramente la mia scelta.

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  5. Come vuoi quando viaggio amo cercare luoghi autentici dove assaporare le delizie del territorio e questo ennesimo articolo mi conferma che cerchiamo praticamente gli stessi luoghi: accoglienti, con piatti ben realizzati e con sapori autentici.

    Mi spiace per La Polveriera, sicuramente potrebbe avere le carte in regola per poter essere meglio. Spero che questa recensione possa essere utile. Del Stefanelli Desk mi ispirano particolarmente gli accostamenti e la Picanha non me la farei scappare!

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    1. Cercare luoghi autentici in cui mangiare è una parte importantissima del viaggio, perché ci permette di scoprire un pezzo in più del posto in cui visitiamo. La cucina valdostana mi ispirava molto già prima di questo breve viaggio, e almeno in due casi la mia impressione è stata confermata. Peccato per la Polveriera, ma gli altri due locali hanno decisamente alzato la media!

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  6. Direi proprio che il forte di Bard è stata una delusione su tutti i fronti per voi. Peccato che La Polveriera non faccia invece uno sforzo in più sulla presentazione del locale e, soprattutto, nella cura dei piatti.

    Molto meglio invece l’esperienza a Fénis. Quel tagliere della Trattoria fa venire voglia di pane e salumi freschi. Se non ci fosse stata la fonduta di blu di capra, anche il flan mi avrebbe attirata.

    Ma tra i tre andrei volentieri allo Stefanelli Desk. Tutti i piatti che avete scelto sembrano squisiti e con un twist fusion diverso rispetto al solito. Sicuramente il prezzo valeva il pasto!

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