The great Instagram swindle: quando la realtà è diversa dai social (secondo capitolo)

Dopo aver elencato una serie di luoghi che avevo sperato di trovare affascinanti per averli visti su Instagram, mi sono resa conto che la mia lista personale non era ancora esaurita. Anche perché l’inganno dei social non smette mai di operare, illudendoci ogni volta che un luogo del tutto insignificante (e a volte anche brutto) sia invece degno di stare nella top ten delle destinazioni più magiche al mondo.

Poi per carità, non è bello ciò che è bello eccetera eccetera, e quello che piace a me non piace necessariamente a un altro, ma è innegabile che intorno a certi posti si crei un hype, secondo me, del tutto ingiustificato.

Quando la realtà è diversa dai social: Greyfriars Kirkyard, Edimburgo

Mi è di nuovo capitato di recente, in occasione del weekend trascorso a Edimburgo. In questo caso la “colpa” non è solo di Instagram o dei social più in generale, ma anche dei tanti consigli da parte della maggior parte delle persone con un blog di viaggi che hanno dedicato un articolo a questa città, e secondo cui il Greyfriars Kirkyard è una tappa magica e imperdibile a Edimburgo. Mi dispiace doverlo dire: non lo è.

L’unico aspetto che lo rende particolare, forse, è la posizione nel pieno centro cittadino, ma finisce tutto lì. Non voglio sminuirne l’importanza dal punto di vista storico, ma è un normalissimo cimitero, per niente affascinante se paragonato ad altri cimiteri lungo la costa scozzese, in luoghi remoti, estremi e battuti dal vento. E la statua di Bobby? Amo i cani e la storia di questo fedele amico a quattro zampe è commovente, ma non giustifica la fila di gente che aspetta di farsi fotografare accanto a Bobby facendo il segno della vittoria.

Quando la realtà è diversa dai social: l’orologio astronomico, Praga

Purtroppo Praga si merita per la seconda volta un posto nella lista. Nel caso in cui non si fosse capito, questa città non mi ha entusiasmata in maniera particolare. Ma sono partita con la mente aperta e volevo farmi travolgere dal fascino delle sue strade e delle sue piazze, a partire dalla piazza dell’orologio astronomico, che è una delle principali attrazioni turistiche di Praga.

Ma oltre al fascino da un punto di vista scientifico e architettonico non c’è davvero niente altro, se non le vie con locali turistici e negozi di souvenir made in RPC uno in fila all’altro. E non parliamo dell’invasione di maleducati (soprattutto italiani) che non si fanno nessun problema a prenderti a gomitate nella schiena e non esiterebbero a passare sul cadavere di qualcuno: l’importante è riuscire a fare la diretta delle figure animate che fiancheggiano il quadrante dell’orologio e che si mettono in movimento allo scoccare di ogni ora.

Quando la realtà è diversa dai social: La Rambla, Barcellona

Amo Barcellona, ci torno quasi ogni anno, per cui mi dispiace davvero doverla includere in questa lista, ma quando ci vuole ci vuole. Probabilmente La Rambla è la prima tappa di chiunque si trovi per la prima volta a Barcellona, e lo è sicuramente per le mandrie di turisti scaricati ogni giorno dalle navi da crociera e che si riversano lungo la nota via che collega Plaça de Catalunya al Port Vell. Qui i turisti nemmeno li vogliono, figuriamoci quando sembrano delle pecore che hanno perso il pastore e vagano senza meta.

La Rambla è un susseguirsi di locali e negozi turistici che vendono cibo e bevande non tipici o finti souvenir, e di sedicenti artisti di strada che proveranno a convincervi a non andare via senza prima aver comprato un utilissimo cerchio fluorescente. Sempre che riusciate a non essere travolti dai crocieristi che si muovono in gruppi di quindici-venti persone: non è colpa loro, ma poiché hanno al massimo un paio di ore prima di tornare a bordo, devono per forza vedere tutto di corsa. Passate lungo La Rambla, se dovete, ma sappiate che si tratta senza dubbio di uno dei posti meno belli di Barcellona.

Quando la realtà è diversa dai social: Marsaxlokk, Malta

Malta è un’altra destinazione che mi dispiace includere in questa lista perché non c’è niente che non mi sia piaciuto tra le cose che ho visto. Nemmeno Marsaxlokk mi è dispiaciuto, ma trova comunque un posto in questo elenco. La vista sulle imbarcazioni colorate che galleggiano sull’acqua del porto dei pescatori è innegabilmente molto suggestiva. Ma finisce tutto lì.

Oltre alle barche colorate e alla passeggiata lungo il porto che non è lunga nemmeno un chilometro, non c’è molto da vedere. Non troverete nient’altro se non un susseguirsi di ristoranti/caffetterie di livello bassissimo, con personale scortese e menu di dubbia qualità. Lo posso dire con cognizione di causa perché ci siamo fermati in uno di questi locali per una birra e una Coca Cola ma per fortuna non per pranzo. Basta esserne consapevoli: è una tappa che merita di essere vista, ma per non più di mezz’ora, e sicuramente non per pranzare o cenare.

Cosa ne pensate di Instagram e del modo in cui distorce la realtà dei luoghi, facendoli vedere in maniera diversa da quello che sono veramente? Vi è capitato di rimanere delusi vedendo dal vivo un luogo che su Instagram vi aveva colpiti?

20 pensieri riguardo “The great Instagram swindle: quando la realtà è diversa dai social (secondo capitolo)

  1. Sono d’accordissimo sulla Rambla. Non so cosa mi aspettassi di preciso ma è a tutti gli effetti uno stradone pieno di negozi. Credo che, a parte il mosaico di Mirò, non abbia nulla di particolare rispetto ad un altra gran via di qualche altra città turistica.

    Per le altre tappe, differisco per esperienze diverse, però come dicevo nella prima parte, ci sono molti luoghi osannati sui social che poi non vale davvero la pena vedere e perdere tempo.

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  2. Ma infatti, la Rambla è una bella passeggiata, nulla di più. Chi ce lo doveva dire: IG si è trasformato nella più grande truffa del turismo contemporaneo. Da tempo ho rinunciato a nutrirne l’algoritmo, preferisco che uno scorcio resti un ricordo nella mia memoria, senza filtri e senza #. Quindi a Marsaxlokk non mi sono persa niente… meglio così 😉

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  3. D’accordissimo, Instagram per i viaggi è una grande vetrina pubblicitaria che ti lascia sempre un po’ di amaro in bocca. Perché magari c’è la foto di quell’unico scorcio, quell’angolazione particolare, scattata nell’unico secondo senza persone davanti e sembra tutto wow, quando poi è un posto normalissimo.

    Mi rendo però conto anche di quanto siano le situazioni ed esperienze a cambiare la nostra percezione dei lunghi.

    Di quelli citati, Edimburgo è stato il mio primo viaggio lungo mentre ero in Erasmus, insieme a gente che non conoscevo ma con cui mi ero trovata bene, e il cimitero e Bobby erano stati la primissima tappa con tanto di guida, quindi ne conservo un bel ricordo 😊

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  4. Non voglio essere distruttiva, ma la Rambla di Barcellona è uno dei luoghi più infimi d’Europa. Un ricettacolo di micr criminalità, di pessimo cibo e di turisti da strapazzo. Mi segno subito cosa evitare ad Edimburgo, perchè come gia sai vorrei andare a marzo ed il tempo è già troppo breve per perderlo dietro a luoghi sopravvalutati.

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  5. Del tuo elenco ho avuto esperienze personali a Marsaxlokk, con una cena carissima a base di grigliata di pesce… peccato che il pesce sembrava scappato dal piatto perché erano 5 minuscoli pezzi quasi invisibili. Quando l’ho fatto notare mi hanno risposto che le loro porzioni sono così. Bene, ma non benissimo visto che mi sono alzata dal tavolo affamata. Barcellona invece non mi aveva fatto impazzire neanche una quindicina di anni fa quando ancora non era stato coniato il termine overturism. Però con la Spagna ancora non è nato un amore ricambiato quindi lì forse è colpa mia.

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    1. Ah ah il pesce scappato dal piatto 😂 Io per fortuna mi sono fermata solo a metà mattina per bere qualcosa, e non sono rimasta colpita né dalla pulizia né dalla cortesia.
      Barcellona a me piace molto, al punto che ormai da tempo cerco di tornare ogni anno tra novembre e dicembre. Però certi posti come La Rambla proprio non riesco a farmeli piacere!

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  6. Concordo con te su tutta la linea e rincaro la dose! La vetrina di Ig, su di me sortisce l’effetto opposto: se un luogo è troppo “incensato”, non solo non mi attrae, ma non ci vado proprio.

    Fra le località di cui hai scritto, ho avuto il piacere di vedere sia Praga che Malta che Barcellona circa una trentina di anni fa, roba di antiquariato, ovviamente. Al tempo non c’era IG e chi ci andava trovava uno spirito diverso in quei luoghi. Pare che oramai, il “turismo di massa” o overtorism che dir si voglia, abbia invece fatto uscire il “peggio” sia dal versante turisti che fra i gestori di attrazioni, alloggi o ristoranti.

    Comunque, Instagram, a lungo andare, ha ancor più appiattito tutto: si va in un posto solo per scattare una fotowow o per scrivere un articolo che tiri. Che poi, in quegli stessi articoli, leggi tante valutazioni di una superficialità (e ignoranza a volte) disarmante.

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    1. C’è stato un periodo in cui usavo Instagram per cercare gli alberghi mentre organizzavo un viaggio, ma anche in quel caso solo menzogne! Ovviamente alberghi bellissimi in cui influencer famose dormono gratis, ma se noi comuni mortali vogliamo anche solo la stanza più scarsa dobbiamo vendere un rene 😂
      Hai ragione: il turismo di massa ha fatto uscire il peggio da entrambe le parti! E il problema secondo è dell’ignoranza – tutto si riconduce sempre a questa causa!

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  7. Replico su Barcellona perché le altre non le ho viste o le ho viste troppissimi anni fa, da averne un ricordo sfumato, ma almeno allora non c’era un luogo instagrammabile e un altro no.

    Comunque tornando a Barcellona a me non ha lasciato grandi ricordi né la Rambla né il resto, a parte forse la luce dentro la Sagrada che mi è rimasta appiccicata agli occhi

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    1. Uno dei vantaggi di avere iniziato a viaggiare anni fa forse è proprio quello: una volta si andava in un posto perché almeno avevamo fatto lo sforzo di leggere una guida del Touring Club! Ora è triste, ma per tanta gente IG è diventato il punto di riferimento e ispirazione per le mete “da vedere”…

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  8. Di Instagram ne penso tutto il male possibile, ovviamente! 🙂

    Credo che i social, e in particolare proprio Instagram (forse anche Tik tok, ma non lo uso), stiano distruggendo la bellezza di viaggiare. Passerò per radical-chic, ma io m’informo ancora sulle guide cartacee, mi studio i posti che vado a visitare e non ci penso nemmeno di cercare informazioni su Instagram. Non sopporto le file di ragazzine/i che devono assolutamente farsi il selfie nel luogo instagrammabile. Peraltro molto spesso maleducate/i e senza alcun rispetto per gli altri turisti, che magari sono lì per visitare davvero il luogo che stanno vedendo. Sembra che oggi conti solo una (mille) foto nel punto clou (stabilito da qualcun altro), si condivide sui social e via verso un nuovo punto instagrammabile. E’ orribile. Ma so di essere in minoranza.

    Comunque Praga è (o meglio era) bellissima. Ma rovinata proprio da questo tipo di turismo. Che però è molto “facile” e rende tantissimo. Ho avuto la fortuna di andarci diverse volte, anche parecchi anni fa. Non ci torno da più di 10 anni e ho il terrore di tornarci.

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    1. Nemmeno io uso TikTok (e non sto più nemmeno usando Instagram) perché mi sembra davvero impossibile farsi un’idea di un posto o di un argomento in pochi secondo, o attraverso un solo scatto visto e rivisto mille volte.
      Hai ragione anche sulla maleducazione: spesso queste ragazzine e questi ragazzini non si fanno scrupoli a passarti davanti, darti gomitate e pestarti i piedi. A volte anche davanti ai genitori, che ovviamente non dicono nulla. Per me non è il modo di viaggiare. Cosa gli rimane di un posto se lo vedono solo attraverso lo schermo di un cellulare?
      Praga probabilmente è stata rovinata, come dici tu, da questo tipo di turismo. La piazza dell’orologio astronomico per me è stata un trauma!

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  9. Ricordo ancora la mia prima volta sulla Rambla, ho assistito a due furti nell’arco di poco meno di mezz’ora!
    C’è talmente tanta gente che ti sfilano i pantaloni di dosso senza che te ne accorga!
    La stessa cosa a Lisbona la sera nei weekend estivi…sembrava di essere all’uscita di un concerto di Vasco a Modena!!!
    A parte questa parentesi per me i social sono uno spunto per conoscere anche nuovi posti ma faccio sempre le mi opportune ricerche non mi baso mai su quello che vedo lì!

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