Dove mangiare a Malta

La storia complicata di questa isola del Mediterraneo a metà strada tra la Sicilia e la Tunisia si riflette inevitabilmente nella sua cucina. C’è una forte influenza italiana, in particolare siciliana, che si esprime attraverso i piatti di pasta e le zuppe, con influssi della gastronomia nordafricana e di quella araba. Ma non può ovviamente mancare l’impronta tipicamente maltese, per esempio nei secondi di pesce e di carne, primo tra tutti il coniglio.

Come potevo resistere al fascino di un mix così insolito? Volevo provare di tutto per sperimentare la cucina maltese autentica. Ma attenzione, perché nella capitale è facilissimo cadere in una delle tante trappole per turisti che si susseguono in maniera preoccupante lungo le vie del centro storico. Un ristorante dietro l’altro, senza soluzione di continuità, con tanto di menu stampati all’esterno con le gigantografie dei piatti e le traduzioni (improbabili) in cinque lingue. E i fastidiosissimi buttadentro che qui a Valletta sono forse più molesti che in tanti altri posti.

Se avete in mente di organizzare un viaggio a Malta, vi consiglio un paio di posti dove mangiare (più uno così così) se volete evitare di cadere in trappola.

Dove mangiare a Malta: Guzè Bistro

Ho trovato il nome di questo ristorante sulla guida Michelin (attenzione: non è un locale stellato, ma è comunque consigliato dalla nota guida), per cui non avevo grossi dubbi quando ho prenotato. Pur trovandosi nel centro di Valletta, Guzé Bistro è in una strada non troppo frequentata dal traffico pedonale e, in una città con un’altissima concentrazione di trappole per turisti, è già in sé una garanzia di qualità.

Si accede al locale attraverso una scala che porta in un seminterrato con pareti di pietra, luci soffuse e tappeti sui pavimenti: il tutto contribuisce a creare un’atmosfera raccolta e intima. Il titolare è molto gentile, e ci consiglia di provare il coniglio, che è il piatto nazionale di Malta. Lo assaggiamo nella terrina con fichi e castagne, e nel famoso Stuffat tal-Fenek che è, in sostanza, uno stufato di coniglio e verdure. Da non perdere la pasta: ottime le linguine con la bottarga.

In due abbiamo speso poco più di cento euro, con due piatti a testa, un dolce da condividere e una bottiglia di vino maltese. Il linea con la spesa media per un pasto nella capitale, soprattutto considerando che spesso un piatto di pasta pubblicizzato sui cartelloni dei ristoranti turistici costa di più che in questo locale.

Dove (non) mangiare a Malta: Angela’s Valletta

Forse avrei dovuto leggere con più attenzione le recensioni su Google anziché fidarmi ciecamente del consiglio di un travel blogger, secondo cui da Angela’s Valletta si può provare la vera cucina maltese. E le foto di Instagram fanno apparire i piatti più “affascinanti” di quanto siano in realtà. Va detto comunque che il locale è carino e accogliente.

La scelta dei piatti è, secondo me, un po’ limitata. Per esempio, quando ho chiesto alla signora in sala quale fosse il pescato del giorno in accompagnamento alla pasta, mi ha guardata con il vuoto cosmico negli occhi. Le ho fatto notare che era scritto sulla lavagna e lei, con tono interrogativo, mi ha risposto: “Shrimps?” Come se lo stesse chiedendo a me. Abbiamo preferito scelte più sicure come la bruschetta (non male), i ravioli al formaggio (senza infamia e senza lode) e, di nuovo, lo Stuffat tal-Fenek (meglio del previsto).

Il conto di settanta euro mi è sembrato giusto per quello che abbiamo mangiato, ma la qualità non è stata il massimo. Niente di terribile, ma non ci tornerei.

Dove mangiare a Malta: Grain Street

Altro locale consigliato dalla guida Michelin, in questo caso con tanto di stella. In realtà si tratta di due ristoranti all’interno della stessa struttura, che fanno capo a un’unica cucina: Under Grain (lo stellato), e Grain Street (la versione più “rilassata” ed economica). Abbiamo pranzato da Grain Street la domenica, e ci siamo trovati talmente bene da decidere di tornare il lunedì.

Il responsabile della sala, che nel caso di Grain Street non è una sala vera e propria ma una veranda riscaldata a livello della strada, ci ha spiegato che alcuni piatti del menu sono gli stessi del ristorante stellato, ma con una scelta più limitata. Si tratta di un luogo conviviale e molto casual, dove assaggiare alcuni dei piatti che hanno reso famoso lo chef Victor Borg, come per esempio la lasagna nera con calamari, nero di seppia e nduja: l’ho provata ed è strepitosa.

Oppure i bignè con formaggio e noci candite, e le linguine cacio e pepe con pistacchio e limone. Piatti raffinati ma con sapori ben definiti, dove la tradizione maltese si mescola con ingredienti insoliti.

Il conto ovviamente è stato più salato rispetto a quello degli altri due locali: centodieci euro in due per due piatti a testa, un dolce, svariate birre e un bicchiere di vino maltese. Ma ne è valsa la pena, entrambe le volte.

10 pensieri riguardo “Dove mangiare a Malta

  1. Sicuramente, avendo un palato fine, opterei per il bistrot suggerito dalla guida Michelin. Quando vado a mangiare nei ristoranti, soprattutto in viaggio, cerco sempre la qualità. Preferisco spendere di più ma mangiare bene ed essere servita altrettanto.

    Piace a 1 persona

  2. Che spettacolo! Quanto mediterraneo fa “terrina con fichi e castagne”? E poi la nduja davvero? Quindi c’è anche un po’ di Calabria oltre alla Sicilia, che fantastico mix di sapori! Mannaggia, se ripenso alla mia esperienza gastronomica 😛 E non hai avuto modo di assaggiare i pastizzi? Quelli invece li ricordo con piacere, davvero buoni e e parecchio speziati. Buttadentro: immagino quanto fossero agguerriti con i turisti in visita a Malta fuori stagione!

    Piace a 1 persona

    1. Eh sì, effettivamente c’è anche un po’ di Calabria! Ci credi che se guardo le foto di quel piatto mi viene ancora l’acquolina in bocca?
      I pastizzi li ho cercati, ma nelle vie del centro non ho trovato nessun negozio che li vendesse, tranne una sorta di supermercato dove però avevano un aspetto veramente triste…

      "Mi piace"

  3. Tendo a non leggere troppe recensioni quando si tratta di luoghi ma ammetto che se sono all’estero la prima cosa che faccio è controllare The Fork e vedere se ci sono sconti in localini carini assolutamente non turistici: per me la parte gastronomica del viaggio è assolutamente importate e sia il palato che l’occhio vogliono la sua parte! Quando viaggio da sola infatti non mi limito ai luoghi più alla mano e… Faccio bene! Uomo Moribondo invece vede il cibo solo come un bisogno e non sta molto attento a ciò che mangia e dove mangia. A malta la scelta che hai fatto mi sembra ottima ma anche io non consiglierei un locale in cui la sala non conosce il menu, non si fa.

    Piace a 1 persona

Scrivi una risposta a Libera Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.