Cosa non sopporto dei viaggi di gruppo

Odio i viaggi di gruppo, senza mezzi termini. Da un po’ di tempo non ci pensavo più ma, di recente, il mio compagno è stato in trasferta con un gruppo di colleghi. Così mi sono tornate in mente quelle volte in cui, anni fa, mi capitava spesso di viaggiare con l’armata Brancaleone formata da chi lavorava con me. L’ufficio è un microcosmo, dove si trovano personaggi diversi e variegati, e può capitare di dover partire con una serie di compagni di viaggio più o meno sopportabili.

Per questo le partenze di gruppo del genere avventure nel mondo e simili non mi avranno mai. Già non lo sopportavano quando ero obbligata per lavoro, figuriamoci per scelta personale.

Quali sono le tipologie di compagni di viaggio con cui non vorrei mai partire, a meno di esserne costretta?

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Quello che non ha idea di dove sia

Avete presente quando siete in una città che non conoscete e chiedete a chi è con voi quale dovrebbe essere la prossima tappa e, in risposta, ricevete un’alzata di spalle? Questa persona non solo non sa dove andare ma, molto spesso, non sa nemmeno in quale quartiere si trovi. Ammesso che si ricordi in quale città sia.

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Mi torna in mente il mio ex boss, anni fa, in macchina insieme ad altri colleghi durante un viaggio negli Stati Uniti. Rispondendo al cellulare, disse di non poter parlare a lungo, perché si trovava in Wyoming. In realtà eravamo in Connecticut. Nessuno pretende che si sappiano a memoria i nomi di tutti gli stati degli Stati Uniti, ma almeno di quello in cui ci si trova sì.

Quello che critica sempre tutto

Capisco che non tutte le destinazioni di un viaggio possano sempre fare al caso nostro, ma come si fa a sopportare quelli a cui non va mai bene niente? La camera d’albergo troppo piccola, la pressione dell’acqua della doccia troppo bassa, il ristorante troppo rumoroso, la colazione troppo scarsa. Va bene far notare quello che non va, ma c’è un limite.

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Anche perché poi, di solito, questi compagni di viaggio non prendono mai una decisione, nemmeno se costretti. Forse non ci riuscirebbero nemmeno. Ma, purtroppo, riescono benissimo a criticare quelle che prendono gli altri. Non potrei sopportarlo, e purtroppo finirei per criticare io stessa qualsiasi parola pronunciata dal viaggiatore in questione.

Quello che cambia outfit a seconda del panorama

Immaginate immensi campi di lavanda nella campagna francese all’alba, oppure un’isola greca con le case bianche e il mare blu al tramonto: non farete fatica a immaginare anche la tizia che si è messa in posa con il vestito bianco e lilla e il cappello di paglia in mezzo ai fiori e alle api, oppure con un completo dello stesso azzurro delle imposte delle finestre greche.

Greek Island
Photo by Matt Artz on Unsplash

Quello che trovo ridicolo (oltre a essere una perdita di tempo notevole) è il fatto che queste persone spesso lascino l’albergo vestite in un modo e si portino dietro il cambio di outfit in modo da essere in pendant con i colori del paesaggio solo per lo scatto da postare su Instagram. Perché? Vi prego, spiegatemelo. In viaggio con me, una persona così finirebbe dritta giù dalla scogliera.

Quello che sembra un bambino in gita

Al contrario di chi critica tutto, in un gruppo c’è anche il rischio di trovare quello che invece si entusiasma per qualunque cosa. Ma anche questo potenziale compagno di viaggio per me è altrettanto insopportabile. Come un bambino in gita o al parco giochi, al viaggiatore ingenuo piace tutto, anche il pezzo di porfido che si è staccato dalla strada e che lo ha fatto inciampare.

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Anni fa, partii per Londra con una collega di lavoro, che iniziò ad esprimere il suo entusiasmo già in aereo. Erano bellissime le nuvole intorno a noi, le montagne sotto di noi e quasi quasi anche le divise degli assistenti di volo. Una volta arrivate a destinazione, ha scattato qualcosa come mille fotografie a qualunque cosa. Anche all’insegna dell’Apple Store di Covent Garden perché era davvero pazzesca. Ma chi ha rischiato di impazzire ero io.

Quello che vuole prendere tutte le decisioni

Ultimo ma non meno importante è il compagno di viaggio che vuole prendere tutte le decisioni: dove dormire, dove andare, quanto camminare, dove mangiare e cosa mangiare. Senza lasciare spazio agli altri. Guai a chi prova a suggerire anche solo una parvenza di idea: finirebbe per essere fulminato con lo sguardo all’istante, e ignorato per il resto del viaggio.

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Ho una confessione da fare e, a questo punto, probabilmente non è una sorpresa: appartengo a quest’ultimo gruppo. Non mi va di sottostare alle decisioni degli altri quando sono in vacanza, ma voglio fare quello che piace a me.

Io non mi sopporterei, quindi perché dovrei partire con un gruppo di persone che facilmente non tollererebbero di passare del tempo con me?

Cover photo by Duy Pham on Unsplash

37 pensieri riguardo “Cosa non sopporto dei viaggi di gruppo

  1. Ho fatto un paio di viaggi di gruppo solo per lavoro e devo ammettere che non ho amato particolarmente l’esperienza, tanto che quest’anno, ripresentandosi l’evento, ho preso una scusa per non andare ed evitare il dolo alla mascella per il sorriso finto stampato in faccia per le ore di viaggio in un pulmino con i colleghi. E sì, tra di loro c’è la criticona, la bambina in gita che é anche quella che prende le decisioni, non un bel connubio.

    Invece, un viaggio di gruppo in un posto che mi interessa con altri viaggiatori, forse lo farei. Poi mi ricordo di essere asociale e che non vivrei il viaggio come voglio io e quindi non ho mai prenotato.

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    1. I viaggi di gruppo di lavoro credo che siano i peggiori, perché non puoi nemmeno scegliere con chi partire, ma ti trovi con gente che magari non sopporti già quando sei in ufficio.
      A me è capitato una volta un paio di anni fa di organizzare un viaggio a Valencia per me e il mio compagno, e ci siamo ritrovati a partire con altri otto amici. Non è andata male, ma da soli per me è meglio!

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  2. Ho viaggiato spesso con altre famiglie e ti assicuro che è ancora peggio. Puoi sgridare i tuoi figli ma non quelli degli altri, ad esempio, e questo è limitante. Invece ho partecipato a diversi blog tour e posso sicuramente affermare che c’è sempre il puntiglioso di turno.. e spesso sono io!

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  3. Mi trovo totalmente d’accordo con il tuo pensiero. Viaggerei solo con me stessa (vabbé con mio marito.) perché io sono terribile, non sopporto i viaggi di gruppo perché in realtà non sopporto nessuno. Detesto quelli che si entusiasmano, odio quelli che criticano, mi danno sui nervi quelli che non decidono mai e allo stesso tempo voglio in realtà avere io il comando della situazione. No, finché avrò energia i viaggi di gruppo non mi avranno e poi forse piuttosto che il gruppone che segue inebetito una bandierina, credo che preferirei restare a casa

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  4. Cosa non sopporto dei viaggi di gruppo? Gli altri! 🙂

    Viaggiamo sempre in coppia, al massimo in 3 se c’è un amico fidatissimo e buonissimo, altrimenti raus.

    Mi spiace ma sono abbastanza intransigente, non sopporto i viaggi di gruppo, è matematico che ci sarà sicuramente qualcuno che non sopporterò e finirebbe per rovinarmi il viaggio. Pochi ma buoni, sempre e comunque!

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  5. Spezzo una lancia: ho fatto un viaggio di gruppo in Madagascar con Avventure nel Mondo e mi sono trovata bene, è stata la mia esperienza nell’Africa del Sud e pure di gruppo, quindi era tutto nuovo per me. A distanza di 10 anni sono pronta a fare un’altra esperienza di questo genere in Marocco: io e Uomo Moribondo saremo i più giovani ma questo non ci scoraggia, infatti sapere che ci sono viaggiatori ancora più rodati di noi e soprattutto un coordinatore con i gabbasisi mi rendono ancora più sicura. Per lui invece sarà questa la prima volta: come reagirà? Te lo racconterò a metà Agosto!

    Una cosa che però non farei probabilmente mai è viaggiare con gli amici: nessuno ha le stesse esigenze nostre e dato che gli itinerari in viaggi di questo genere vanno immancabilmente a ramengo non mi ci metto nemmeno.

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  6. Sicuramente prediligo i viaggi individuali e non di gruppo, qualche volta però mi sono trovata a fare condivisioni di gruppo e devo dire che sono state esperienze bellissime, in ultimo quelle fatte con le travel blogger italiane ma anche alcuni viaggi tipo in Perù c’eravamo divertiti tantissimo, diciamo che tutto dipende dal gruppo, la tipologia di viaggio e di situazione può coniugare spirit simili. Difficile però ottenere un bel bilanciamento meglio da soli

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  7. Sono d’accordo in parte con ciò che dici, i profili che descrivi li soffro moltissimo e mi mettono di malumore. Crescendo prediligo sempre di più il viaggio individuale o con persone strettamente selezionate ma in alcuni momenti di vita viaggiare con sconosciuti è stata un’opportunità grandiosa. Ho avuto modo di fare viaggi di gruppo, con Avventure nel Mondo e altre associazioni. Sono stata fortunata ma le persone che erano con me mi hanno arricchita, ho avuto modo di relazionarmi con loro stando al di fuori dei luoghi comuni, dalle ovvietà e dai discorsi viziati dalla conoscenza. Ciò mi ha permesso di esternare parti di me che in altre circostanze, anche quelle più in solitaria, non ho avuto modo di esprimere e sopratutto scoprire. Non sono viaggi per tutti e vanno presi con il giusto spirito, quello di trasformare un disagio in una opportunità.

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    1. Non ho mai provato esperienze del tipo Avventure nel Mondo, ma ho viaggiato tantissimo in gruppi più o meno grandi per lavoro, e non è quasi mai stato piacevole. Riconosco che magari è più colpa mia che delle persone che erano con me, perché mi adatto davvero pochissimo, però preferisco sempre evitare queste situazioni se posso 🙂

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  8. Non ho mai partecipato ad un viaggio di lavoro in gruppo, dell’ufficio mi bastavano le cene aziendali. Non ho mai utilizzato un viaggio organizzato, a Parma si dice “Stam su d’adòs!” che letteralmente si traduce lasciatemi stare. In compenso sono riuscita a trovare tutti i difetti che avete citato, e forse ne manca ancora qualcuno, condensati in una sola persona: entusiasta ma depressa, pignola ma disorganizzata, la personificazione del non sapere stare al mondo. Credo che sia il mio prezzo da pagare per aver viaggiato per anni senza rompiscatole al seguito.

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  9. Team quello-che-vuole-prendere-tutte-le-decisioni, presente! Dio solo sa quanti sacrifici per far coincidere ferie, impegni, occasioni… e che fai, lasci il comando al soggetto che non sopporti? Che poi mettendomi nei panni degli altri, chi vorrebbe viaggiare con una che rischia la pellaccia in posti abbandonati o vuole visitare i musei militari? 😛 E perché io dovrei al contrario sottopormi al supplizio delle foto di rito in gruppo o morire di noia nelle attrazioni per bambini? Però un merito va riconosciuto a quelli come me e te: sappiamo fare autocritica e di conseguenza ammettere che non è il caso rovinare la vacanza agli altri, dunque sappiamo tirarci indietro e lasciarli partire senza di noi per il loro bene. E soprattutto per il nostro 😛

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    1. Hai ragione: dopo tutti i sacrifici per prendersi qualche giorno di ferie, che senso avrebbe rovinare il tutto con la presenza di chi sappiamo già di non sopportare. E come dici tu, meglio evitare anche di rovinare la vacanze a chi non sopporterebbe di stare con noi 😅

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  10. L’esperienza del viaggio di gruppo per lavoro ancora mi manca, ma a quel che leggo non me ne faccio un cruccio… A tutte le categorie di compagni di viaggio insopportabili che elenchi ne aggiungo una, forse due: quella di chi all’estero pretende di voler mangiare italiano o comunque che denigra a prescindere la cucina locale e, strettamente legata a questa e sua pericolosa deriva, quella di chi pensa di visitare un Paese dalla cultura inferiore alla nostra, quindi esprimendo critiche con supponenza e superiorità a caso. Ecco, io con questi direttamente ci litigo, senza mezzi termini.

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    1. Non potrei essere più d’accordo: prenderei a schiaffi quelli che cercano sempre e ovunque la cucina italiana. Non per la curiosità di vedere com’è la pizza in America, per esempio, ma proprio perché pensano che la nostra cucina (e la nostra cultura) siano superiori. Per me questi individui potrebbero tranquillamente restare a casa!

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  11. lo sai vero che io adoro i tuoi articoli, sei troppo forte

    Però sono d’accordo a metà

    NO ! non andrei mai in viaggio di gruppo organizzato da altri, sono troppo abituata a farlo da me e poi sono una fanatica precisetti …

    SI, se li organizzo io ( ma solo con amici e senza bambini)

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  12. un No Grazie bello deciso il tuo … devo ammettere che trovare compagni di viaggio affini non è una cosa facile e al tuo elenco di motivi, aggiungo anche quelli che sono sempre in ritardo e tutto il gruppo deve aspettarlo.
    Noi viaggiamo in famiglia e qualche volta, quando i ragazzi erano piccoli, avere compagnia non mi sarebbe dispiaciuto ma non abbiamo trovato nessuno che condividesse i nostri ritmi folli

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    1. Avevo dimenticato quelli che sono sempre in ritardo: purtroppo mi è capitato anni fa in viaggio con i miei genitori e una coppia di loro amici con figlio e fidanzata. Loro erano in un altro albergo e li dovevamo sempre aspettare perché erano sempre in ritardo. Un incubo!

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  13. Ho partecipato a viaggio di gruppo e tour e ho fatto molte amicizie e mi sono trovata bene… magari sono stata fortunata ed il gruppo era piacevole…però devo dire che preferisco un viaggio in solitaria per godermi i luoghi, le popolazioni e la cultura con tranquillità …mentre con i tour è spesso tutto molto veloce .

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  14. Anche io sono quella che prende le decisioni!!! 😂 a volte solo perché ho studiato TUTTO prima di partire, a volte perché non sopporto le scelte degli altri. Io aggiungerei quelli che cercano cibo italiano anche se siamo in un villaggio sperduto di beduini nomadi, criticando qualsiasi cosa “straniera” abbiano nel piatto. Insopportabili.

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