Come fare a organizzare un viaggio a Belfast

Da tempo sognavo di vedere Belfast e, nel 2020, il progetto era diventato una possibilità concreta che come tanti altri progetti di quell’anno andò in fumo e venne destinato a chissà quando. Finalmente, a forza di rimandare, sono riuscita a riprogrammare per lo scorso maggio. Una meta non ancora molto turistica, pur essendo la città più grande dell’Irlanda del Nord. Belfast è famosa perché qui fu costruito il Titanic, oltre che a essere tristemente nota per il periodo dei Troubles che ha visto scontrarsi cattolici e protestanti.

Volevo visitarla per un insieme di motivi e, se qualcuno condivide la mia stessa curiosità, allora potrà trovare utili questi consigli su come organizzare un viaggio a Belfast.

Come fare a organizzare un viaggio a Belfast: il volo

L’unica compagnia con voli diretti dal Nord Italia è RyanAir, che parte da Bergamo: non comodissimo per me, ma comunque più comodo e più economico di un volo con scalo. Il lunedì, il giovedì e il sabato la compagnia collega lo scalo di Orio Al Serio a quello di Belfast International e viceversa, con partenze a orari decenti. Molto buono anche il prezzo, di poco meno di settanta euro per un biglietto di andata e ritorno con il solo bagaglio a mano incluso.

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Attenzione ai documenti: poiché Belfast fa parte del Regno Unito, dalla Brexit è necessario viaggiare con il passaporto valido fino alla data di soggiorno nel paese. Non è dunque più possibile raggiungere Belfast con la carta di identità italiana.

Come fare a organizzare un viaggio a Belfast: i mezzi di trasporto

Per raggiungere il centro dall’aeroporto internazionale di Belfast, il mezzo più economico è l’Airport Express 300, il servizio di autobus che parte direttamente dal terminal degli arrivi. Per evitare le code alle casse automatiche, conviene comprare il biglietto tramite l’app ufficiale mLink. Attenzione, perché una volta acquistati, i biglietti dovranno essere utilizzati entro i tre giorni successivi. Prima di salire a bordo dell’autobus, occorrerà attivarli direttamente dall’app. Il costo della singola corsa è di otto sterline e cinquanta centesimi, e il tempo di percorrenza fino alla fermata di Donegall Place di circa quaranta minuti.

Al ritorno, con un volo alle dieci del mattino, abbiamo preferito prendere un taxi prenotandolo con Uber. Il costo è stato di venti sterline e il tempo di percorrenza ancora più breve rispetto a quello dell’autobus.

Per spostarci in città, non abbiamo utilizzato né i mezzi pubblici né i taxi, preferendo andare ovunque a piedi. Chi avesse intenzione di fare come noi farà bene a mettere nello zaino un paio di scarpe comode perché in un solo giorno abbiamo camminato per quasi diciassette chilometri da una parte all’altra della città.

Come fare a organizzare un viaggio a Belfast: dove dormire

La scelta dell’hotel dipende molto, come sempre, da cosa si ha intenzione di vedere in una città. Noi abbiamo scelto un hotel centralissimo, a pochi minuti a piedi dal Cathedral Quarter, preferendolo ad altre strutture meno centrali, seppur più economiche. Il Bullitt Hotel è un albergo moderno, ricavato negli spazi che un tempo appartenevano a un magazzino per lo stoccaggio delle merci.

The Bullitt Belfast

Lo stile delle aree comuni e delle stanze è post-industriale, con dettagli moderni e di design. La camera, al primo piano, è molto confortevole, con un letto super king-size e un bagno spazioso. La colazione è inclusa e viene servita nel bar della lobby, che la sera si trasforma in un locale dove bere birra e ascoltare musica fino a tardi.

Come fare a organizzare un viaggio a Belfast: dove mangiare

Come sempre, prima di partire avevo prenotato i due ristoranti in cui avrei voluto cenare, sia per il sabato (temevo di non trovare tavoli liberi) che per la domenica (molti chiudono alle sei del pomeriggio). La prima sera abbiamo cenato da Mourne Seafood Bar, un locale che, come il nome lascia intendere, è specializzato in pesce. Abbiamo mangiato l’avocado ceviche tostada, il fish & chips e il classico seafood chowder. Il tutto accompagnato da gin e sidro. Ottimo non solo il cibo ma anche il prezzo: cinquanta sterline in due. Ci è piaciuto al punto tale che il giorno dopo, a metà pomeriggio, abbiamo fatto un’altra tappa per un piatto di ostriche.

Mourne Seafood Bar Belfast oysters

La domenica a pranzo ci siamo fermati al St George’s Market, tappa secondo molti imperdibile. Si tratta di un mercato molto carino, ma non troppo diverso da tanti altri mercati anglosassoni: qui si trova un po’ di tutto, dall’artigianato (finto) locale, ai souvenir, allo street food. In realtà, l’offerta per quanto riguarda il cibo di strada non è così ampia o, comunque, non come mi aspettavo. Ma abbiamo trovato pane per i nostri denti con una porzione di gamberi impanati e fritti serviti con le patatine, e un bicchiere di limonata fresca. Alcuni stand non accettano i pagamenti digitali e noi non avevamo nemmeno una sterlina, ma abbiamo chiesto di poter pagare in euro e siamo stati accontentati.

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Per la cena della domenica abbiamo prenotato un ristorante dietro l’angolo rispetto all’albergo, prevedendo che saremmo stati parecchio stanchi (e così è stato). Fish City serve essenzialmente piatti a base di pesce, ma anche una buona scelta di piatti di carne e vegetariani. Qui abbiamo mangiato gamberi con maionese all’aglio e curry di verdure, concludendo la cena con una fetta di cheesecake al cioccolato e alle arachidi salate. Il prezzo è in linea con quello del sabato sera, anche se in questo caso il servizio è stato decisamente più lento, nonostante il locale non fosse affollato.

Come fare a organizzare un viaggio a Belfast: cosa vedere

Con poco tempo a disposizione, ossia la sera del sabato e tutta la domenica, siamo per forza stati costretti a fare delle rinunce. Volevamo assolutamente vedere West Belfast, quindi abbiamo camminato lungo la Peace Line e, da qui, ci siamo addentrati nel Gaeltacht Quarter per cercare alcuni dei murals più noti, in particolare quelli di Bobby Sands e di George Best.

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Un’altra tappa che non volevamo perdere era il St George’s Market, dove però sarà più che sufficiente mezz’ora di tempo, e il Cathedral Quarter. Abbiamo dedicato qualche minuto anche al famoso Big Fish, che però secondo me si potrebbe anche tralasciare. E poi i pub: Belfast è un susseguirsi di vecchie public houses dove la gente di ogni età si ferma a tutte le ore del giorno per bere birra e per chiacchierare. Volendo sentirci come i locals, non ci siamo potuti tirare indietro e ci siamo fermati in più pub di quanto fosse nostra intenzione. Ma a Belfast non si può evitare.

23 pensieri riguardo “Come fare a organizzare un viaggio a Belfast

  1. Anche noi abbiamo camminato quasi ovunque e abbiamo macinato chilometri su chiloemtri ma Belfast è una così walkable city che non li senti neanche (solo a fine giornata quando, stanchissima, ti butti nel letto).
    Visto che vorrei tornare a Belfast per portarci Marco stavolta, mi segno il seafood bar e fish city!

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  2. Interessanti i locali che hai provato e consigliato, trovo che tu abbia pagato anche poco solo 50 sterline in due. Mi piacerebbe approfondire il discorso walking pub, di pinta in pinta 😛 Insomma si cammina, si mangia bene e si spende in linea senza aumenti giustificati dal fattore turismo. Comoda l’attivazione via app, così non devi mostrare il cellulare o puntarlo su qualche sensore a bordo. Io ho sempre la paura immotivata che qualcosa non funzioni correttamente. E infatti tanto per rimanere in tema ho il terrore di mangiare le ostriche in viaggio 😛

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  3. Interessanti i locali che hai provato e consigliato, trovo che tu abbia pagato anche poco solo 50 sterline in due. Mi piacerebbe approfondire il discorso walking pub, di pinta in pinta 😛 Insomma si cammina, si mangia bene e si spende in linea senza aumenti giustificati dal fattore turismo. Comoda l’attivazione via app, così non devi mostrare il cellulare o puntarlo su qualche sensore a bordo. Io ho sempre la paura immotivata che qualcosa non funzioni correttamente. E infatti tanto per rimanere in tema ho il terrore di mangiare le ostriche in viaggio 😛

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    1. La nostra passeggiata di pub in pub è stata abbastanza casuale ma in un posto così è facile: c’è veramente l’imbarazzo della scelta.
      Ah guarda, non parlarmi di ansia legata al fatto che qualcosa non funzioni: io ancora parto con un po’ di paranoia con le carte di imbarco sul cellulare 😂
      In effetti le ostriche sono un po’ rischiose ma fortunatamente finora è sempre andato tutto bene 🤞🏻

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  4. io andrei subito a mangiare ostriche, anche se dovessi arrivare in città per colazione. Tra l’altro il locale che hai consigliato è anche abbastanza economico, per cui da salvare subito!

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  5. Sempre interessanti i tuoi articoli e questa volta lo confermi: è un pò che mi dico “perchè non andiamo a Belfast?”. Ed ecco che arrivi tu con questa mini guida… grazie! Importante sapere da che aeroporto partire, dove mangiare e cosa…anzi approfondisci la questione cibo, mi interessa molto!

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  6. Avevo già letto il tuo articolo su Belfast ma in questo ho trovato una notizia fondamentale a farmi considerare quella città come mia prossima meta: si può partire da Bergamo!

    Capisco che per te sia un aeroporto scomodo ma per me è uno dei più comodi e quindi, quando possibile, cerco sempre di partire da lì!

    Sul fatto poi che ci siamo migliaia di pub e che venga voglia di provarli tutti… ecco, quello potrebbe essere un problema! Qualcuno dovrebbe inventare un servizio che riporta a casa a forza i turisti! 🤣

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    1. Se per te è comodo allora non puoi perderti Belfast perché i voli hanno dei prezzi veramente bassi e spesso si trovano delle occasioni a cui è impossibile resistere. E poi anche gli orari sono comunque comodi: niente levatacce alle tre del mattino o rientri in piena notte.
      In effetti può essere il business a cui pensare in una città come Belfast: non solo per riportare a casa i turisti, ma anche gli autoctoni 😉

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