Cinque motivi per cui la gente non viaggia

Spesso, quando sto per partire per un weekend o per le vacanze, mi sento dire queste parole da chi mi capita di avere di fronte: “Beata te, che puoi viaggiare!”. Potresti essere beata o beato anche tu, se lo volessi o se ti interessasse davvero. Di solito, chiamate a rispondere alla domanda sul perché loro abbiano deciso di non andare da nessuna parte, queste persone proporranno la scusa più gettonata: viaggiare costa troppo. Insieme ad altri motivi che avevo già sentito in passato in occasione di una cena con viaggiatori poco avventurosi, per usare l’understatement del secolo. Ma, di recente, si è aggiunta alla lista una serie di risposte quantomeno fantasiose.

Cinque motivi per cui la gente non viaggia: “Non conosco la lingua del posto”

Se avessi dovuto scegliere le mete dei miei viaggi in base alla mia conoscenza della lingua di un paese, probabilmente sarei stata solo in Nord America e nel Regno Unito. Non avrei mai visto la Norvegia, la Finlandia, la Russia, la Spagna, la Grecia. E chi più ne ha più ne metta. Sarà scontato dire che parlando inglese senza problemi me la sono sempre cavata dappertutto, ma di fatto è proprio così. E a questo punto ecco il non-viaggiatore di turno che risponde: “Eh, ma io non parlo nemmeno inglese!”

La mia risposta è semplice: quando sono andata a Mosca sapevo dire quattro frasi in russo ma non capivo le risposte, quando vado in Spagna mi sforzo di parlare spagnolo a tutti i costi ma nessuno mi ride mai in faccia. Non voglio dire che la buona volontà sia più importante della conoscenza di una lingua, ma a volte aiuta molto. Qualche frase o qualche parola nella lingua del posto, accompagnate da una buona dose di gentilezza e da un sorriso possono davvero fare la differenza, anche se non siamo madrelingua.

Cinque motivi per cui la gente non viaggia: “Non sono in grado di organizzare un viaggio da solo”

Nel 2024 sembra impossibile che ci sia ancora qualcuno che non sia in grado di prenotare un volo o un albergo online. E non parlo solo dei boomer. Quando ho ritirato le sterline per un viaggio in Inghilterra, una ragazza che lavora in banca e che ha la metà dei miei anni mi ha chiesto se fosse semplice prenotare un volo per Londra.

On board aereo aeroporto

Per la maggior parte di noi non è solo semplice, ma è addirittura una cosa che potremmo fare ad occhi chiusi. Però mi rendo conto che per molti non sia così, e non c’è niente di male. La soluzione c’è ed è molto semplice: le agenzie di viaggio, dove poter parlare con persone gentili a cui chiedere di prenotare un volo per qualsiasi destinazione, anche con una compagnia a basso costo. La commissione di solito si aggira intorno ai quindici euro: una cifra assolutamente accettabile se si vuole davvero partire e non si sa come fare.

Cinque motivi per cui la gente non viaggia: “Sto bene solo a casa mia”

Per alcuni dei motivi che spingono la gente a non viaggiare ho dei suggerimenti per superare lo stallo, ma per queste persone non ho una soluzione. Quelli che stanno bene solo a casa sono spesso gli stessi che sostengono che viviamo nel paese più bello del mondo, perché andare altrove. Verissimo, ma il fatto di vivere in un posto come l’Italia non ci impedisce certo di scoprire cosa c’è oltre le sue colonne di Ercole.

Anche io sto bene a casa, anche a me piace trascorrere parte delle vacanze a leggere sul divano o a dormire nella piscina gonfiabile, ma c’è di più. Chissà, magari se queste persone provassero a lasciare la loro città per qualche giorno, potrebbero anche scoprire che tutto sommato una capitale estera non è poi così male come pensavano.

Cinque motivi per cui la gente non viaggia: “Ho tempo solo per il lavoro”

Mi strappano un sorriso quelli che hanno tempo solo per il lavoro e poi però sono sempre al bar per aperitivi interminabili a partire dalle quattro del pomeriggio, quando io, che ho tempo anche per viaggiare, devo ancora rimanere in ufficio per altre tre ore prima di tornare a casa. Poi è chiaro che ognuno nel proprio tempo libero fa quello che meglio crede, però non prendiamoci in giro.

Non mi viene in mente nessuna persona tra quelle che conosco che non abbia tempo per niente se non per il lavoro, soprattutto quelli che sostengono questa teoria. Personalmente penso che non riuscirei a sopportare il pensiero di dover sempre lavorare senza mai concedermi una vacanza, anche se breve, per staccare dalla routine.

Cinque motivi per cui la gente non viaggia: “Viaggiare è pericoloso”

Senza dubbio ci sono destinazioni meno sicure di altre, e io per prima non me la sentirei di partire per un viaggio verso una zona di guerra, né di visitare una città con un tasso di criminalità tra i più alti al mondo. Se penso a una meta pericolosa, non penserei per esempio a Londra, ma purtroppo può succedere che una grande città venga associata all’idea di pericolo.

Warning sign
Photo by Edwin Hooper on Unsplash

La pensa così un mio amico, che da tempo vorrebbe aggregarsi a noi con la moglie e i figli per un weekend nella capitale del Regno Unito perché con noi “si sentirebbe al sicuro”. Da un lato sono onorata da tanta fiducia ma, dall’altro, vorrei dirgli che non stiamo parlando di Ciudad Juarez in Messico. In ogni caso, a meno di essere molto sfortunati e di finire in mezzo a una sparatoria, spesso un po’ di buon senso sarà più che sufficiente. D’altra parte, anche Cuneo può essere pericolosa se sfoggi il Rolex, la borsa Vuitton e la giacca Balenciaga.

Cosa ne pensate? Avete mai sentito scuse curiose da parte di chi non viaggia?

52 pensieri riguardo “Cinque motivi per cui la gente non viaggia

  1. ma daaaaaaiiiiii! pur di non uscire dalla confort zone le persone cercano le scuse più strambe. L’unica che posso giustificare è quella relativa ai soldi, poichè capisco benissimo che non tutti hanno un budget da poter destinare ai viaggi, considerati ancora ( purtroppo) un lusso. Per il resto taccio.

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  2. “Ho tempo solo per il lavoro” è una scusa terribile. Un collega più grande ogni tanto commenta con disapprovazione l’abitudine di viaggiare di noi più giovani: per lui si dovrebbe solo pensare al lavoro. Se io non facessi un viaggetto ogni tanto darei di matto, non so proprio come faccia lui (e la moglie). Poi per carità ognuno fa come gli pare. Infatti come hai scritto tu, chi è davvero interessato a viaggiare un modo lo trova. In caso contrario troverà solo scuse.

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  3. Molti utilizzano la scusa della mancanza di denaro solo per nascondere altre motivazioni più profonde. Io farei un lavoro al contrario: chiederei a quelli che viaggiano in modo poco rispettoso verso altri viaggiatori o verso la destinazione che li ospita di cercarsi un altro modo per spendere i loro soldi. Senza offesa.

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  4. Io ho ‘collezionato’ anche la scusa del “Ho scelto di avere animali e devo rinunciare ai viaggi”.

    Capiamoci, è una scusa validissima quando la persona che la pronuncia ha due cavalli, un pollaio, una colonia felina, 3 gatti, un terrario pieno di serpenti e non ricordo cos’altro… un po’ meno realistica quando si ha un gatto o un cane…

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    1. Anche quella è un’ottima scusa. Per carità, lo capisco perché io ho tre cani e fino all’anno scorso anche un gatto, ma sono sempre riuscita a partire. Per fortuna ci sono i miei che possono fare da “pet sitter” ma a meno di avere uno zoo, direi che si può risolvere!

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  5. Le persone che “sto bene solo a casa mia” sono le stesse che una volta tornate a casa diventano gli esperti assoluti del viaggio. E quelli che hanno tempo solo per il lavoro sono gli stessi che poi passano le ore a scorrere la timeline dei social o peggio, a migliorarsi i selfie con i filtri. Che noiosi mamma mia! Una volta mi ci attaccavo, ora non più, maleducatamente non li faccio neanche parlare 😂 Invece ammutolisco sulla ragazza della banca, davvero, senza voler sembrare una arrogante saputella, ma la credevo finita da un pezzo l’era dei travel blogger costretti a scrivere post della serie “Come prenotare un volo per Londra” 😂 Quindi serviamo ancora! 😛

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    1. Hai ragione: quelli che stanno bene solo a casa loro o che hanno sempre qualche scusa pronta per non partire sono proprio quelle che al ritorno sono super esperte non solo della destinazione, ma anche di viaggi in generale! E sto pensando proprio a un mio amico che è andato una volta a San Pietroburgo con la gita di un giorno ed è diventato massimo esperto di tutto il sistema sovietico 😂
      Vedi, alla fine serviamo ancora! In effetti il mio post più letto di sempre è “cosa portare sullo SkyWay del Monte Bianco” 💁🏻‍♀️

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  6. La scusa del lavoro mi sembra proprio un’americanata, di quelli che vivono per lavorare e basta e hanno paura che se lasciassero la scrivania per qualche giorno, verranno licenziati.

    Per me l’unica scusa plausibile sarebbe quella dei soldi. Capisco che con l’inflazione, sempre meno gente ha soldi da spendere in viaggi e ci sono priorità diverse. Tutte le altre sono, appunto, scuse stupide.

    Anche se il tuo amico che pensa che Londra sia pericolosissima mi fa ridere, ma la stessa cosa capita agli stranieri che si fanno fermare da questa paura e non visitano Roma, Napoli, Palermo, Milano ecc.

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    1. Sul motivo dei soldi niente da dire, anche se spesso queste sono scuse da parte di chi non vuole spendere soldi per viaggiare ma preferisce farlo per altre cose. Che ci sta assolutamente, ma almeno non la usassero come scusa!
      Quella del lavoro è molto diffusa anche qui in Italia, poi anche in questo caso alle quattro hanno già smesso di lavorare 😂

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      1. Silvia perdonami ma la “scusa” dei soldi, come nel mio caso, visto che sono stata disoccupata dal 2008 al 2017, e non per volere ma perché non rientravo nella fascia d’età in cui la ditta può risparmiare, ci sta!.
        Sai quanti viaggi avrei voluto fare? Ho cercato, nel mio piccolo di fare le vacanze ma cercando il più possibile di risparmiare.
        Aggiungo che l’invidia non mi appartiene e gioisco quando le persone che conosco riescono ad ottenere un qualsiasi traguardo.
        Grazie per raccontarci i tuoi viaggi 😀

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        1. Infatti la mia critica semiseria riguarda i motivi che ho elencato nel post, e non quello economico. Il riferimento è a un altro post che ho scritto in cui ho parlato della gente che dice di non viaggiare per ragioni economiche e poi ha una macchina da ottantamila euro. Non mi permetterei mai di criticare chi purtroppo è costretto a rinunciare per motivi economici, ci mancherebbe.

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  7. Persone davvero insopportabili quelle che ti rinfacciano e ti dicono “beata te che viaggi!” – non le sopporto davvero, anche perché se posso viaggiare vuol dire che so gestire bene le mie finanze e che posso risparmiare e scegliere come spendere bene il mio denaro. Non sindaco chi preferisce fare altro ma io di certo non vado a dire “beata te che fai sempre serata!”. Preferisco risparmiare su cene, aperitivi, abiti costosi, lusso e vivere una vita modesta e tranquilla ma poter viaggiare quando e come voglio (nei limiti del lavoro) piuttosto che lamentarmi e sottolineare i pregi delle vite degli altri.

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  8. Io mi chiedo come sia possibile non sentire nemmeno l’esigenza di fare qualcosa fuori dal proprio guscio! Viaggiare è una delle attività che più arricchisce, sotto più punti di vista. Il fattore economico è plausibilissimo, infatti ognuno fa come può…ma se realmente vuole…fa! Anche un weekend in una città vicina può regale l’esperienza, lasciare un ricordo ed arricchire un bagaglio personale. La verità, a mio modesto parere, è che se è consentito, si gode di buona salute e si ha una cifra a disposizione…volere diventa potere! Il lavoro SERVE, ovviamente…tanto per 15 aperitivi quanto per altro! Ti leggo sempre, Serena

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  9. Conosco diverse persone che non viaggiano trovando le scuse più assurde, non ultima quella “il mio datore di lavoro non mi da le ferie”. Poi però quando tu parti loro sono invidiose e devi portare con te corno e mutande rosse affinchè non ti accada nulla di male. Quella che più odio è proprio questa tipologia di individuo, il VORREI MA NON POSSO. La realtà però è una sola: non puoi perchè sei codardo, perchè il mondo e le persone ti spaventano e il problema è solo tuo, hai il braccino corto e le migliaia di euro che hai in banca non si moltiplicheranno per questo. La gelosia è una brutta bestia, alimenta solo la bile che si fa strada nello stomaco. Sicuramente persone così è meglio che restino a casa, il mondo è già pieno di gente che non sa viaggiare.

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    1. Infatti secondo me il commento “Beata te che puoi partire” arriva essenzialmente da questa categoria di invidiosi. Non perché non possano permetterlo, ma perché preferiscono spendere i soldi in un altro modo ma non hanno nemmeno l’onestà di ammetterlo. Io mica dico loro: “Beato te, che hai appena comprato l’Audi nuova”.
      Hai assolutamente ragione: queste persone devono restare a casa, trascorrendo i weekend girando a vuoto con la loro nuova macchina fiammante solo per farsi vedere 😂

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  10. E’ interessante anche capire perchè le persone hanno bisogno di giustificarsi. Oltre a tutto ciò che hai elencato e che condivido, credo che ci siano anche motivazioni più profonde, legate alla sfera personale, culturale e educativa. Azzardo una sesta, legata alla comfort zone, ma non solo.
    “Se scopro che viaggiare mi piace, non è pericoloso e nemmeno così difficile devo rimettere in discussione la persona che sono stata fino ad adesso, devo rimettere in discussione le mie credenze, i miei genitori, i loro insegnamenti, i loro limiti e questa sarebbe un’impresa molto più difficile che prenotare un volo per Londra”

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    1. Sono d’accordo con quello che dici. Perché giustificarsi? Non basterebbe dire: “Non viaggio perché non mi piace, perché preferisco fare altre cose”? Poi uno può non condividerlo, ma ci sta. E poi come dici tu mettersi in discussione è difficile e non sarebbero pronti a farlo.

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  11. Secondo me la gente non viaggia e mette sul tavolo tutte le scuse che hai citato per una ragione semplice: viaggiare costa fatica.
    E’ molto più semplice andare nello stesso posto dove conosci ogni cosa oppure non andare da nessuna parte e non uscire mai dalla propria zona di comfort, che ingaggiarsi in qualcosa di estraneo. Se non ti piace il senso della scoperta e l’idea di allargare la mente accogliendo le diversità del mondo troverai il viaggiare solo un peso

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  12. Ma uuna persona non ha semplicemente il diritto di fare il cavolo che vuole? Cioè di viaggiare o non viaggiare senza rompere le palle a chi fa il contrario? Dove contrario è riferito sia a chi viaggia e sia a chi non viaggia? A voi piace? Fatelo. Ma cosa vuol dire creare una pagina con 50 post dove si critica chi non viaggia?

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    1. Ciao Max! Innanzitutto ti ringrazio per il tempo che hai deciso di dedicare a questo post, leggendo e commentando. Per rispondere alle tue domande: questo è un blog di viaggi, ed è il mio blog, dunque sono io a decidere cosa scrivere. Per quanto riguarda il “rompere le palle”, forse sarebbe meglio che tu leggessi altri blog dedicati ad argomenti che ti stanno a cuore, anziché fartele rompere da me. Grazie per la visita!

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      1. Che argomentazione profonda… se dite che ognuno fa quello che vuole, che senso ha allora criticare chi non fa una determinata cosa, andando ad elencare pure le motivazioni che secondo voi sono le scuse per le quali la gente non viaggia?

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          1. Se su un blog c’è una critica, si presuppone che si accetta il contraddittorio, ovvio che puoi scrivere quello che vuoi sul tuo blog ma se non accetti pareri contrari dillo in anticipo magari con due righe in alto nel sito. Non è detto i motivi siano solo quelli elencati da voi, una persona può avere svariati motivi per i quali non viaggia, non solo soldi o scuse, come le definite voi.

            Poi non mi sembra corretto ritenere le persone valide e stimabili solo perché viaggiano, mentalità aperta, cultura eccetera.

            Perché, una persona che non viaggia per svariati motivi suoi, non può essere una brava persona ugualmente rispettabile, sensibile, profonda e da stimare?

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            1. Guarda, se non accettassi le critiche non avrei nemmeno approvato il tuo commento e non avrei perso tempo a provare a spiegarti il mio punto di vista.
              Nessuno dice che chi non viaggia sia meno valido e stimabile, ci mancherebbe. Evidentemente non sai nemmeno cosa sia il sarcasmo.
              Aggiungo una cosa: non ti conosco ma mi fai comunque tenerezza perché ti stai rendendo ridicolo.

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              1. Fate tenerezza voi e siete ridicoli voi, casomai, a giudicare la gente dal fatto se sale o no sugli aerei a girare il mondo.

                E adesso offendi perché ti da fastidio che qualcuno va contro la teoria del “chi non viaggia è scemo”?

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                  1. Non hai scritto letteralmente quello ma il succo dei post è un criticare chi non viaggia, o pensi che la gente sia così stupida da non aver capito che il succo del discorso è quello? “chi non viaggia inventa solo scuse….”

                    e questo secondo te non è criticare?

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                    1. Il “succo del post” è una tua interpretazione travisata. Non c’è scritto da nessuna parte che “chi non viaggia inventa solo scuse”: lo hai scritto tu. Al prossimo commento te ne uscirai con la teoria del complotto e dei poteri forti 😂 E comunque non hai risposto alla mia domanda dettata da sincera curiosità: perché non viaggi? E soprattutto: perché c’è l’hai tanto con chi viaggia? Perché qui quello con una buona dose di rabbia repressa non sono io.

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                    2. Non mi frega nulla dei complotti e dei poteri forti. La rabbia è vostra, 20 commenti a dire quelli che non viaggiano hanno solo scuse “

                      Siete voi che criticate gli altri che non fanno le stesse cose che fate voi

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                    3. Eh niente, proprio non capisci quello che leggi. Perché dovrei essere arrabbiata se c’è gente che non viaggia? A me piace viaggiare, se a te non piace la cosa mi lascia del tutto indifferente. Ma evidentemente per qualche motivo questa cosa ti urta.
                      Credimi, nessuno critica nessuno ma forse sei tu che hai la coda di paglia, visto che continui a ignorare la domanda.

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  13. Sono uno di quelli a cui non piace viaggiare, quindi la risposta alla domanda “Perché non viaggi?” nel mio caso è tautologica: non viaggio perché non mi piace. Quindi niente scuse. Gli unici viaggi li ho dovuti fare per ragioni che prescindevano in gran parte dalla mia volontà: viaggi turistici fatti da bambino e preadolescente con la famiglia e viaggi fatti da adulto per lavoro, insomma più che viaggi trasferte e quasi sempre brevi. Non sono una persona strettamente sedentaria, nel tempo libero esco volentieri di casa, faccio escursioni e mi piace staria all’aria aperta, ma non sento l’esigenza di viaggiare e, se non avessi, come più o meno tutti, una vita lavorativa e dei doveri sociali che di tanto in tanto mi costringono a spostarmi, probabilmente non mi sarei mai allontanato troppo da casa mia.

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    1. Ciao Renzano, ti ringrazio per aver dedicato del tempo a questo posto, e soprattuto per aver condiviso la tua opinione. Lo apprezzo davvero molto perché hai detto la verità: non ti piace viaggiare e quindi non lo fai. Io per esempio non amo il calcio, quindi non vado allo stadio. L’importante è ammetterlo senza inventare scuse. Facciamo benissimo a non fare quello che non ci piace e a scegliere invece quello che ci fa stare meglio. Grazie ancora e buon weekend!

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