Partiamo dal presupposto che non ci sia niente di male a essere un italiano in vacanza all’estero né a essere riconosciuto come tale. Certe volte però mi è capitato di sentirmi leggermente in imbarazzo nei confronti del comportamento poco encomiabile di un nostro connazionale in vacanza. Per noi è facile riconoscerli, perché ovviamente parlano italiano come noi, ma immaginiamo di non parlare la stessa lingua. In questi casi, ci sono alcuni segnali che ci fanno immediatamente capire che con questi individui condividiamo la stessa nazionalità. A volte il passo successivo consiste nel fingere di arrivare da un altro paese.
Purtroppo il mio aspetto non aiuta molto a mimetizzarmi: per via dei capelli e degli occhi scuri non potrei mai passare per svedese. Ma riesco comunque a cavarmela, fingendo di essere greca o spagnola. In ogni caso, questo è un post semiserio per cui se vi riconoscete in una delle categorie elencate di seguito, non prendetevela troppo.
Italiani in vacanza all’estero: i fumatori
Una categoria alla quale non avevo mai dato troppo peso ma a cui ho iniziato a fare caso dopo uno scambio di commenti con l’autrice del blog La Valigia di Cassandra. Sono un’ex fumatrice, per cui non sono assolutamente intollerante nei confronti di chi fuma, ma ci sono dei limiti. Io stessa, quando ancora avevo questa abitudine, facevo il possibile per non rendermi insopportabile agli altri.
Invece c’è chi se ne infischia altamente e fuma ovunque. In spiaggia, che è all’aperto e ci mancherebbe, ma questo non significa che si possano spegnere i mozziconi nella sabbia. Ma soprattutto in quei luoghi che richiedono un po’ di rispetto. Se sei in coda per entrare al Santo Sepolcro, non resisti proprio? Avendo fumato per anni so che quando si sente la necessità di una sigaretta è difficile resistere, ma in certi luoghi è una mancanza di educazione nei confronti delle altre persone. Fateci caso: nove volte su dieci di tratta di fumatori italiani!
Italiani in vacanza all’estero: i drogati di espresso
In parte mi ci metto anche io, perché se al mattino non assumo la mia dose abituale di caffeina, ho l’impressione di non riuscire a svegliarmi completamente. Ma non mi sento una espresso addicted: non cerco la tazzina di Lavazza ovunque e provo qualunque tipo di caffè si beva in un determinato paese. Americano, freddo, napoletano: va bene tutto e assaggio volentieri le varianti locali.

Ma soprattutto non mi lamento se la bevanda che mi offrono è diversa dal caffè che mi preparo a casa. Quanti volte invece capita che i nostri connazionali all’estero si lamentino della qualità del caffè? Perché, al di fuori dei confini del Bel Paese, ti danno da bere solo acqua sporca. Eh sì, si sa che l’espresso come lo facciamo noi… Quasi sempre, questi individui sono gli stessi che si ostinano a cercare a tutti i costi i ristoranti italiani all’estero, finendo immancabilmente per lamentarsi della qualità della pasta e della pizza.
Italiani in vacanza all’estero: quelli che vorrebbero essere calciatori (o mogli di calciatori) famosi
Gli aspiranti calciatori li riconosci dalla divisa: in genere indossano polo con il colletto alzato, pantaloni troppo stretti e troppo corti che lasciano scoperte caviglie depilate, e possibilmente loghi ovunque: sulla schiena, sulle tasche dei jeans, sulla cintura e sul marsupio griffato che fa pendant con la borsa della moglie/fidanzata. Perché le loro compagne non sono da meno, con borse, scarpe, t-shirt strizzate e cappellini con i loghi di Louis Vuitton o Gucci o Dolce Gabbana su ogni superficie disponibile, in un’imitazione più tamarra e altrettanto griffata di una coppia Calciatore&Velina o Barbie&Ken.
Non ho niente contro le firme, ci mancherebbe, e nemmeno contro chi le indossa (io stessa ho comprato alcuni articoli di alcune note marche di abbigliamento): quello che non sopporto è lo sfoggio a ogni costo. Oltre un certo limite diventa cafonaggine. Va bene la borsa firmata, va bene la cintura con il logo, ma l’uomo con le sopracciglia ad ali di gabbiano con accanto la fidanzata con le unghie in gel e la C di Chanel incollata sullo smalto no. Si capisce subito che si tratta di italiani in vacanza.
Italiani in vacanza all’estero: gli urlatori
Non c’è niente di male a non parlare nessuna lingua straniera o a cavarsela appena in francese o inglese. Gli sforzi a esprimersi in un paese diverso dal nostro vanno sempre apprezzati. O quasi sempre. Se invidio chi riesce ad arrabattarsi un po’ ovunque, non invidio per niente quelli che sono convinti che per farsi capire all’estero sia sufficiente urlare come dei matti nella loro lingua, ripetendo all’infinito la stessa parola con la speranza che l’interlocutore all’improvviso sentirà e quindi capirà.
In generale, basta un po’ di buona educazione: a Mosca sono riuscita a comprare l’abbonamento della metropolitana interagendo con una cassiera che non parlava nemmeno una parola di inglese, sorridendo e cercando di farle capire di cosa avevo bisogno con le quattro parole di russo che avevo imparato prima di partire. Ma quella dell’italiano a Barcellona che vuole ordinare al bar continuando a urlare al cameriere: “Un panino al prosciutto!” e alterandosi perché il poveretto non lo capisce è una scena inguardabile che non dimenticherò mai.
Avete mai incontrato personaggi simili in viaggio?
Verissimo quello che scrivi🤗🤗🤗🤗….
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Purtroppo 😂😂😂
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Ahaha un poco enfatizzato ma rende molto bene l’idea di molti comportamenti degli italiani in vacanza , ma sai che vivendo all’estero ho rivalutato tanto i.connazionali , giuro esiste di peggio
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Immagino! Io per esempio sono spesso a contatto con persone straniere per lavoro, e anche in quei casi ho notato comportamenti poco sopportabili!
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Grazie, mi hai regalato più di un sorriso con questo articolo.
A Londra li riconoscevo per gli occhiali da sole in testa, sempre e comunque.
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Verissimo, quello è un altro segno distintivo per il quale tra l’altro spesso veniamo anche presi in giro dagli stranieri!
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Felicissima di passare spesso per francese!!!! Gli italiani all’estero più che riconoscerli li senti… anche se hai problemi di udito…
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Esatto, e anche se non capisci cosa dicono, stai pur certa che sono italiani!
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Condivido il pensiero di Rita… i connazionali li senti arrivare da lontano! 😀 E purtroppo hai ragione, al pari della divisa tedesca (sandali+calzino bianco), anche gli italiani ultimamente peccano in buon gusto nel vestirsi. Ma basta guardare come si vestono certe influencer italiane per capire da dove arrivino quei consigli di moda. Detto questo mi costituisco in commissariato: amante dell’espresso, presente! Non che non ne possa fare a meno all’estero, chiariamoci, però oggi le macchinette professionali da bar sono internazionali, non si tratta di non poter trovare un buon espresso all’estero, ma di gente che non sa assolutamente usare la macchinetta. Mi è capitato di ordinare un espresso nella vicinissima Francia, e mi vedo consegnare un bicchierone enorme pieno fino all’orlo di acqua colorata marrone. Non dico nulla per gentilezza. La mattina seguente ordino lo stesso caffè ma “ristretto”. Mi presentano la stessa acqua sporca ma in un bicchierino più piccolo! 😀 😀 Per fortuna non è stato sempre così, ho bevuto degli ottimi caffè anche in Europa, così come mi è capitato di bere pessimi caffè qui in Italia.
L’uomo con le sopracciglia ad ali di gabbiano è una cosa che non si può guardare, preferisco di gran lunga l’uomo teutonico con sandalo e calzino bianco 😛
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L’abbinamento look da calciatore + ali di gabbiano dovrebbe essere un reato! Come dici tu è decisamente meglio il tedesco con sandalo e calzino e tra l’altro notavo che tra i giovanissimi va “di moda” il calzino di spugna con la ciabatta da piscina…
Sul caffè sono d’accordo con te: spesso è una questione di talento del barista e di qualità della materia prima. Al bar di fianco al mio ufficio, per esempio, fanno un espresso terribile e la ragazza è italianissima. L’espresso lo amo anche io, ma non sopporto quelli che si lamentano sempre in generale che le cose italiane fatte all’estero fanno schifo 😂
Ora mi vengono in mente anche quelli che in spiaggia si portano lo stereo e fanno sentire la musica a tutto volume a tutti i bagnanti 😱
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Ho sinceramente riso leggendo il tuo post! Se c’è una categoria riconoscibilissima di italiani in vacanza all’estero quelli sono proprio quelli che si vestono simil calciatori. Li hai descritti benissimo 😀
A dicembre 2018 eravamo a Budapest. Un freddo cane e una mezza nevicata, dopo aver percorso la riva del Danubio saliamo verso il Ponte delle Catene e ci ritroviamo un gruppetto di ragazze e ragazze con sneakers, fantasmini e caviglie nude. Ovviamente italiani (urlatori). Morivano di freddo cavolo, ma potevano mai rinunciare a girare come fighetti? 😀
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So che sembrerò vecchissima con questa frase, ma secondo è anche un problema di generazione: hai mai fatto caso alle ragazzine e ai ragazzini che vanno a scuola? Top che lasciano la pancia scoperta, pantaloni strettissimi e borsette firmate per andare a lezione alle superiori. Io a quell’età andavo a scuola con la felpa (e la canotta in ogni stagione altrimenti mi veniva la febbre) 😂 Mi sa che adesso non possono proprio rinunciare a fare i fighetti e a imitare i loro “modelli” come calciatori e veline!
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Ne ho incontrato eccome. Specie di urlatori. Ma la cosa che dà più nell’occhio agli stranieri è il fatto che queste persone ben vestite, tutte tirate, che ti aspetteresti educate, poi gettino i mozziconi per terra o urlino…
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Hai ragione! Mamma mia quanto li odio quelli che buttano i mozziconi per terra! Ma anche la cartaccia della pizza a terra – questa forma di maleducazione purtroppo è molto italiana…
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Una volta il turista nostrano si riconosceva dalla immancabile guida verde del Touring Club! Oggigiorno, se sento parlare italiano faccio la gnorri e parlo inglese, visto che non ho proprio voglia di incontrare connazionali!
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È vero, me le ricordo quelle guide! Anche io faccio come te e fingo di essere straniera 😂
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Eh sì, ne avevamo già parlato e purtroppo, a distanza di tempo, devo dire che le persone non sono affatto cambiate: in un bellissimo parco naturale, ai piedi delle Cascate Vittoria e ammirando un paesaggio suggestivo loro sono lì, con la loro sigaretta, come se tutto il resto non bastasse.
Ma concordo anche sulla tipicità dell’italiano, che esce disgustato dal ristorante di cucina locale, perché la pasta col ragù non era come quella di mammà!
Però sai che risate leggere lo stesso articolo, redatto da una blogger straniera, circa i suoi connazionali? 😀
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Purtroppo quella brutta abitudine non è cambiata, anche perché poi oltre a dare fastidio con il fumo ovunque, buttano pure i mozziconi a terra o nelle fioriere! Sai che mi è capitato di rimproverare della gente per strada? Però ti guardano come se fossi un alieno…
Ah ah sarebbe interessante lo stesso articolo scritto da una persona di un’altra nazionalità 😂
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Simpatica descrizione 😁
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I personaggi lo sono un po’ meno 😁
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Precisamente ahah
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Diciamo che io non sono la tipica italiana (bionda, chiara e occhi azzurri) e in realtà di sangue italiano, ad essere precisi, non ne ho proprio nelle vene, ma mi sono sempre sentita italiana essendo cresciuta qui. Eccetto quando vado all’estero – quando vado all’estero mi è capitato spesse volte di fingere di non parlare italiano per evitare di parlare con persone “imbarazzanti”. In un ristorante in Malesia 2 ragazzi, pensando che non parlassimo italiano commentavano tutti i piatti che prendevamo e io e mio marito ci parlavamo in inglese pur di non farci beccare. Un’altra volta in ascensore 2 ragazzi parlavano tra di loro “secondo me sono italiani” fa lei a lui “noo saranno svizzeri, se ‘erano’ l’italiani t’avrebbero risposto” ha risposto lui.
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Mamma mia anche queste scene con gli italiani che parlano come se tu non fossi presente e immaginando che comunque non capisci 😂 Al mio capo era successo di criticare un tizio in aereo, per poi scoprire che nonostante l’aspetto nordico era italianissimo!
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Questo articolo è un vero spasso; mi sono divertita molto a leggerlo. La categoria più comune, secondo me, e quella che detesto di più è quella degli urlatori. Però devo farti un appunto; uno degli altri difetti degli italiani in viaggio è quello di non rispettare le code, ci hai mai fatto caso?
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Gli urlatori sono fastidiosissimi! Sì quelli che non rispettato le cose li avevo “criticati” in un altro post sui maleducati in viaggio 😂
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Forse quelli che noto più spesso sono gli urlatori: insopportabili!
Sul caffè, devo ammettere che un po’ però hanno ragione.
Mi ricordo che una volta, a Lisbona credo, per espresso ci hanno portato un caffè lunghissimo, proprio a bordo tazzina! Siamo abituati troppo bene in Italia!
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Sì sul caffè forse ho esagerato un po’ ma a volte ci sono persone che criticano veramente qualunque cosa si ritrovino davanti quando sono all’estero 😄
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Mi hai steso! devo confessare che molte di queste cose avevo notato anch’io.
essendo brasiliana, quindi cresciuta in una cultura diversa vedo con gli occhi “da straniera” gli italiani e sono piuttosto stereotipati in quello che hai descritto…
testo a dir poco perfetto!
brava brava brava
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Il punto di vista di una straniera conferma le mie paure: siamo proprio come queste descrizioni 😂
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Mamma mia! Gli urlatori sono la peggior specie insieme ai calciatori wanna be 😀 Anche quelli che saltano le file e si arrabbiano anche se glielo fai notare però, dovrebbero essere inseriti nella lista! XD
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Sì sì quelli che saltano le file erano già in un’altra lista in un post dedicato ai maleducati in viaggio 😄
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Ammetto che non ho mai fatto caso alla prima categoria ma conosco di certo almeno 3 o 4 persone che sono coffee addicted!! Qualsiasi caffé non sia “fatto bene” è suito catalogato come “acqua sporca”.
Gli urlatori li ho conosciuti, soprattutto quando lavoravo in hotel egli italiani che non parlavano inglese, ed ero serviti da un collega inglese o comunque straniero, continuavano a parlargli in italiano come il problema non fosse loro che non sapevano neanche una parola del posto!!!
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In un certo senso è comprensibile perché se è fatto male, il caffè può essere proprio terribile!
È vero, fanno proprio così gli urlatori: pensano che la colpa sia di chi hanno di fronte 😂
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Io sono una drogata di espresso, ma oramai so dove posso trovarlo “decente” in ogni parte del mondo 😉
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Allora non rientri in questa categoria perché non ti lamenti che non è buono 😉
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Ammetto che mi riconosco un pò nei “drogati di espresso”, tendo a cercare il caffè stile italiano e se proprio non lo trovo allora rinuncio del tutto al caffè. Mentre proprio non sopporto gli “urlatori” o comunque tutti coloro che pretendono con arroganza di essere capiti anche se non parlano la lingua locale. Questo lo trovo davvero irritante. 🙁
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Ci sta assolutamente cercare l’espresso, quello che non sopporto e chi si lamenta di tutto: del caffè, del tè, del pesce, della bistecca ecc perché “solo in Italia sappiamo farli”…
Ah, gli urlatori: odiosi 😫
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Non avevo mai notato che i fumatori sono quasi sempre italiani sai? Eppure io non fumo, non ho mai fumato e anzi, non sopporto chi mi fuma in faccia. Ho molti amici fumatori ma di solito si tengono a distanza, o si mettono di lato così da non farmi arrivare il fumo direttamente in viso.
Mi hai fatto molto ridere invece con la questione calciatori e patiti di espresso. Non rientro in nessuna delle categorie ma sono quelli che noto subito ahaha.
Di mio, faccio parte degli urlatori, purtroppo. Ma non in italiano. Solo noto che tendo ad avere un tono di voce alto senza rendermene conto!
Se dovessi aggiungere una categoria, ci metterei anche “i gesticolatori”. Si può dire? La nostra abilità nel voler spiegare a gesti le cose, anche quando parliamo tra di noi, viene subito notata anche all’estero. Ricordo una volta, ero in America con la mia amica, aspettavamo pazienti il bus alla fermata e chiacchieravamo. A un certo punto un signore si avvicina e mi chiede: scusi signorina, parla inglese? Volevo chiederle, ma si sta preparando a una presentazione teatrale? Vorrei sapere dove perché tutti questi gesti sono davvero interessanti e vorrei assistere allo spettacolo”. Io sconvolta, credo che restai immobile per un po’ prima di dire che stavo semplicemente parlando con la mia amica ahaha!
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Facci caso, vedrai che sono quasi sempre italiani, e quasi sempre buttano a terra i mozziconi, o rischiano di darti fuoco ai capelli mentre sono in coda dietro di te e non possono proprio resistere (e te lo dice una ex fumatrice).
I gesticolatori, non ci avevo pensato! Anche io rientro in questa categoria e all’estero cerco di “controllarmi” tenendo le mani ferme ma poi mi accorgo di “fare le facce” 😅 No ma quello che ti ha chiesto della presentazione teatrale: che ridere!
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🤣🤣🤣 ho immaginato ogni scena e mi sono scassata dal ridere perché hai ragione siamo inconfondibili!!! Gesticoliamo anche come dei matti 😜
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Vero, avevo dimenticato questa categoria ma me lo hanno fatto tornare in mente in un altro commento: un ottimo spunto per un altro post 😂
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Verissimo: anche se la nostra simpatia è unica al mondo, spesso siamo esageriamo nel tono e nei modi. Detesto però gli italiani da “pacche sulle spalle”, quelli che prendono troppa confidenza con le persone del posto e si permettono battute, senza considerare la differenza di cultura e abitudini. Anche io, a volte, ho finto di non essere italiana, per imbarazzo.
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Un’altra categoria alla quale non avevo pensato: quelli che vogliono fare gli amiconi senza capire minimamente le differenze culturali. Immagino che dall’altra parte ci si senta un po’ come mi sono sentita io, anni fa, quando un tassista a San Francisco mi chiese: “Do you know any mafioso?” parlando come un personaggio di un film. Ridicolo e offensivo.
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Solitamente come dici tu i connazionali li riconosco dall’abbigliamento, Polo e Hogan ai piedi. Se no dalle “urla” e dal fatto che siamo grandi gesticolatori!
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Avevo dimenticato il dettaglio delle Hogan, hai ragione! E anche i gesti ci fanno subito capire che si tratta di italiani 😂
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Molti anni fa, passeggiando per il quartiere latino di parigi, un signore dall’uscio del suo ristirante mi guarda ed esclama: ” Italiana!!! Pulcinella mandolino berlusconi e vino! “.. io allibita. Non avevo proferito parola, come aveva fatto a capiure che ero italiana?’ dall’abbigliamento! e infatti avevo hoogan e lenti firmate sui levis e giubbottino moncleur. Ci riconosciamo anche per lo stile per fortuna!!
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A volte mi chiedo se ci riconoscano anche dal modo di camminare 😂
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Mamma mia, penso proprio di aver incontrato tutte queste meravigliose categorie di italiani all’estero! 😀 E ogni volta, faccio sempre finta di essere straniera, come te mal li sopporto! Tra tutti, i peggiori sono forse gli Urlatori!
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Agli urlatori bisognerebbe rispondere di smetterla, urlando più forte di loro per fargli capire come ci si sente 😂
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Io all’estero invece amo il caffè lunghissimo, americano, riempito più volte dal bricco … ciò che tanti altri invece chiamano brodaglia!!!
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Anche io come te amo il caffè americano! Lo bevo anche a casa la mattina a colazione 🙂
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Ahahah….che bel articolo. Oltre agli urlatori, che li trovo fastidiosi, ci sono anche i lamentosi, siamo i campioni mondiali. Quando si viaggia bisogna avere anche una buona capacità di adattamento, invece di mangiare la pizza o pasta per poi lamentarsi che non era cotta bene è meglio mangiare qualcosa di tipico del luogo.
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Brava, anche i lamentosi ci starebbero benissimo in questa lista! Quelli per cui l’albergo non è mai abbastanza bello, il cibo non abbastanza abbondante… Dovrebbero rimanere a casa!
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Ho letto con molta curiosità questa tua carrellata di italiani all’estero e ti dico che sei stata anche buona , avresti potuto continuare con almeno altre 20 tipologie diverse.
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Hai ragione: la lista sarebbe lunghissima, purtroppo!
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Vero, vero. Gli italiani in vacanza sono proprio così. E come nella canzone de iPantellas! Ah ah aha!
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Ah ah è vero, non ci avevo pensato 😂
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[…] probabilmente farebbe meglio a evitare come la peste i tour guidati. In un gruppo di più persone può capitare di tutto: il ritardatario, il chiacchierone, l’urlatore, il fumatore seriale. Il pensiero di passare […]
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