Erano passati anni dal mio ultimo viaggio a Edimburgo, capitale che conoscevo in maniera superficiale. Visto che in passato ci ero stata in tre occasioni, ma per appena un giorno, durante la breve vacanza di maggio ho guardato la città con gli occhi di una persona che la vedeva per la prima volta (o quasi). Le mie aspettative erano molto alte, e devo dire che non sono rimasta delusa perché si tratta a tutti gli effetti di una città bellissima.
Tuttavia, ci sono dei posti che forse avrei evitato con il senno di poi. E avrei dovuto essere più scettica nei confronti di quei profili Instagram che descrivono molte tappe come se fossero imperdibili: in realtà non sono così straordinarie, o comunque non lo sono per chi è già stato a Edimburgo.
Cosa evitare a Edimburgo: il Dean Village
A chiunque sarà capitato di vedere una fotografia o di aver sentito nominare il Dean Village, storico villaggio risalente al XII secolo noto per la presenza di mulini per la macinazione ad acqua e simbolo del passato industriale della città. Ora viene spesso descritto come un’oasi di pace all’interno della città e, in parte, è così.

Non bisogna però aspettarsi molto, perché il Dean Village è formato da alcune strade che si snodano tra edifici di pietra e ponti che regalano scorci sulle acque del Leith. Niente di più. Carino, per carità, per chi non è mai stato a Edimburgo, ma è bene tenere presente che in cinque minuti si vede tutto quello che c’è da vedere che, in fondo, non è altro se non il famoso ponte in cui si dovrà essere pronti a fare la fila per scattare la famosa fotografia con vista sul fiume.
Cosa evitare a Edimburgo: il Royal Mile
Ammetto che non mi è dispiaciuto percorrere il Royal Mile, la strada che collega il Castello a Holyrood House: una passeggiata piacevole che non porta via troppo tempo. Ci sono negozi, caffetterie, ristoranti e anche suonatori di cornamusa qua e là, ma resta comunque una zona estremamente turistica. I negozi vendono principalmente souvenir come kilt e whisky scozzese di dubbia qualità nonostante i prezzi elevati, e i bar e i ristoranti propongono ovviamente menù turistici.

Non dico di non andarci, anche perché si tratta di una delle principali attrazioni della città. Sarebbe un po’ come andare a New York e non mettere piede a Times Square, o andare a Parigi e non salire sulla Tour Eiffel, ma sicuramente è meglio non avere aspettative troppe alte nei confronti del Royal Mile.
Cosa evitare a Edimburgo: il Greyfriars Kirkyard
Il Greyfriars Kirkyard è un altro posto che compare sempre nella lista delle cose da vedere assolutamente a Edimburgo, anche per la presenza della famosissima statua di Greyfriars Bobby, il fedele cane noto per aver vegliato sulla tomba del suo umano. Non potevo certo perdermela, anche per il mio amore per gli amici a quattro zampe ma, anche in questo caso, è stata un’esperienza deludente.

Non c’è niente di speciale nel Greyfriars Kirkyard, meno evocativo di tanti altri cimiteri situati in luoghi più remoti della Scozia. Non è silenzioso, tanto per cominciare, per via della massiccia presenza di turisti che si aggirano tra le tombe facendosi seflie accanto alle lapidi e, anche qui, in coda davanti alla statua di Bobby.
Cosa evitare a Edimburgo: Thistle Street, Rose Street, George Street
In linea di massima mi è piaciuto passeggiare nel quartiere di New Town, noto per gli edifici in stile neoclassico e georgiano: un’architettura austera ed elegante che caratterizza molte parti della città e che la rende così particolare e affascinante. Anche qui, tra le vie da non perdere per nessun motivo al mondo ci sono le famose Thistle Street, Rose Street e George Street.

Vale la pena di vederle, non voglio dire il contrario, ma bisogna farlo con la consapevolezza che anche qui è un susseguirsi di pub per turisti dove ordinare perlopiù birra industriale (nella maggior parte dei casi nemmeno scozzese) e di negozi di brand internazionali, come capita nella maggior parte delle high street di tante grandi città del Regno Unito.
Cosa evitare a Edimburgo: sperare di visitare il Castello senza prenotare in anticipo
In questo caso la colpa della delusione è da attribuire esclusivamente a me. Non avevo pensato di controllare il sito del Castello di Edimburgo e non volevo nemmeno essere vincolata a un orario specifico, per cui ho pensato di presentarmi davanti alle biglietterie al mattino presto, prima dell’orario di apertura.

Peccato che dall’ultima visita di qualche anno fa, le biglietterie fisiche siano state abolite. Esiste solo un chiosco dove ritirare il biglietto cartaceo presentando il QR code ricevuto al momento dell’acquisto online. Strada non percorribile neanche sul posto tramite il sito ufficiale, dato che la prima disponibilità sarebbe stata per il giorno successivo quando avremmo dovuto già essere in aeroporto per il rientro. Peccato: sarà per la prossima volta.
Ora aspetto con ansia i lettori pronti a dirmi che invece loro hanno amato Edimburgo. L’ho amata anche io, mi è piaciuta tantissimo e vorrei tornarci. Ma sono rimasta colpita da altre cose e da altri angoli della città che ho trovato più speciali.

Caspita, questa cosa dell’over tourism sta diventando una piaga ovunque, zero civiltà e zero rispetto neanche nei cimiteri 😦 Ma poi per cosa, per una foto! Non ho potuto fare a meno di scoppiare a ridere sull’espressione “oasi di pace” 😀 Ho paura che con la democratizzazione dei cieli, le aspettative saranno sempre più deluse. Mi dispiace per il castello, chissà se quei siti che vendono biglietti saltafila con inclusa visita guidata avevano ancora qualche posto libero! Una curiosità: oltre alle gambe ci sono mezzi o navette per arrivarci? Quella visuale da sotto prospetta una bella scalata! 😛
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Nemmeno nei cimiteri! Io mi vergognerei a essere rumorosa e a sghignazzare, ma a quanto pare si usa così…
Sai che non mi è venuto in mente di guardare i siti dei biglietti saltafila? È un’opzione che avevo usato anni fa per l’Empire State Building e in effetti era stata un’ottima soluzione! Con il taxi puoi arrivare proprio sotto: rimangono solo direi un centinaio di metri da fare a piedi, quindi si può fare 😊
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Ciao Silvia, ho letto con interesse! :Ma sai che spulciando qua e là fra i vari siti/blog/profili non avevo letto nulla circa Rose/George/Thistle Street??
Dean Village, invece, viene citato un po’ ovunque..
Per il Castello, in effetti, ho prenotato dal sito ufficiale qualche giorno fa.
Non appena tornata scriverò le mie impressioni, per me è la prima volta.
Buona serata!
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Il tris di vie di New Town lo avevo trovato un po’ ovunque, anche su YouTube! Ma una passeggiata ci sta, soprattutto la prima volta in città.
Il Dean Village per me è stata un po’ una delusione: non dico di non andarci, ma basta sapere che non è chissà cosa e che in dieci minuti si vede tutto!
Hai fatto benissimo a prenotare la visita al castello altrimenti avresti rischiato di rimanere delusa come me 🥲
Buon viaggio 😘
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Ottimi consigli per pianificare il mio viaggio a Edimburgo. I posti da evitare sono il mio primo pensiero nella creazione di un itinerario, poichè spesso mi sono trovata in situazioni imbarazzanti o in luoghi super pubblicizzati su instagram che poi dal vivo sono stati una vera delusione. Accetto volentieri i tuoi consigli e vado avanti…
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Ti capisco benissimo perché anche a me a volte è capitato di andare in un posto che su Instagram sembrava bellissimo, e di rimanerne profondamente delusa dal vivo!
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Sono stata a Edimburgo una sola volta, ormai parecchi anni fa, e per alcuni giorni. Gran parte dei quali pioveva, quindi non ne ho un gran ricordo. Però ammetto che difficilmente sarei andata via da lì senza un’occhiata al Greyfriars Kirkyard e una passeggiata sul Royal Mile. Per il resto, all’epoca non era necessario prenotare per visitare il castello, quindi almeno quello sono riuscita a farlo senza problemi.
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La pioggia sicuramente non aiuta, però forse avrebbe reso il Greyfriars Kirkyard un po’ più particolare! Anche io anni fa ero entrata al castello senza prenotare, ma ora ho imparato la lezione per la prossima volta 😊
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Io sono stata ad Edimburgo in tempi non sospetti e visitai il Dean Village di mattina. Probabilmente molti turisti ancora non lo conoscevano e quindi io e Marco abbiamo camminato per le stradine senza incontrare anima viva. A me era piaciuto molto proprio per quell’aria un po’ fuori dal tempo ma mi sa che le cose sono cambiate.
Invece, per il Royal Mile e il cimitero, per me erano tappe fondamentali da amante di Harry Potter e forse per questo hanno acquistato, negli anni, ancora più fama. Il primo avrebbe ispirato Diagon Alley )ma le leggende su strade di alcune città britanniche e Diagon Alley si moltiplicano ogni anno), nel secondo la Rowling avrebbe trovato ispirazioni per i nomi dei personaggi tra cui Riddle (Voldemort), tanto che noi andammo alla ricerca della tomba, trovandola.
Che peccato però per il Castello, anche noi non l’avevamo visitato ma è una scusa per tornare!
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Sicuramente il fatto di aver visitato il Dean Village prima che diventasse famoso ha fatto la differenza. Ora, come tanti altri posti, è preso d’assalto da gente armata di smartphone e che sembra più interessata a scattare una foto che a guardare quello che ha intorno.
Ah, sai che non penso mai a Edimburgo dal punto di vista di Harry Potter? Ho letto i libri da adulta per cui forse non essendo cresciuta con i personaggi della Rowling non ci penso mai!
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Che peccato, perché ho dei ricordi del Dean Village in completo silenzio!!
Tra l’altro ad Edimburgo c’è il caffè dove lei scrisse i primi due libri!
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Devo essere stata fortunata perché quando visitai Edinburgo tre anni fa non la ricordo così invasa dai turisti, /sarà che poi non mi affido ad Ig per scegliere cosa visitare): quasi nessuno a fare la fotografia con Bobby e soprattutto dentro il cimitero, poche persone nel Dean Village. Nel Royal Mile è comunque piacevole passeggiare.
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Certe zone le ho trovate molto tranquille, ma altre invece no. Soprattutto però ho riscontrato che alcuni posti sono stati un po’ deludenti rispetto a quello che mi aspettavo!
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A parte la questione “prenotazione castello” che, voglio dire, ci arrivano anche i bimbi che si debba prenotare, il resto io l’ho amato letteralmente, soprattutto il Dean Village: mi ha trasmesso davvero pace e serenità, non c’era nessuno se non una coppia di sposi con kilt e cornamusa, l’acqua scorreva placida e gli edifici sembravano dipinti.
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Sarò io che non sono normale ma per non è così scontato che un’attrazione sia visitabile solo prenotando in anticipo ed esclusivamente online. Sia perché la volta scorsa non era così, sia perché mi vengono in mente tantissimi posti dove ci sono biglietterie fisiche e dove è possibile acquistare il biglietto direttamente sul posto. Ma per il castello di Edimburgo ho imparato la lezione e la prossima volta non sarò impreparata!
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[…] allo stesso tempo, ci sono anche alcuni luoghi che non mi hanno colpita in maniera particolare, nonostante siano presenti in ogni articolo con i consigli su cosa vedere […]
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Questo articolo mi ha subito catturata perché si legge sempre di cosa fare in una determinata destinazione e mai cosa evitare, e visto che a Edimburgo ci sono stata finora una sola volta (toccata e fuga di un paio di giorni con un’amica) ma dovrei tornarci l’anno prossimo mi interessa particolarmente il focus su questa città. Sul Dean Village tendo a essere d’accordo, anche noi l’abbiamo girato in poco tempo e non trovando questo vibe particolarmente più pittoresco di altre zone, come ti vogliono far credere alcuni… detto questo felice di averci fatto almeno un giretto, poi noi sarà stato l’orario ma in effetti l’abbiamo trovato abbastanza deserto, ma niente di fenomenale ecco. Mentre il Royal Mile e il cimitero di Greyfriars, per quanto sia d’accordo con la tua impressione, per me essendo la prima volta a Edimburgo erano almeno da vedere e sono felice di averlo fatto, ma per dire di cimiteri ne siamo andate a visitare anche altri con uguale interesse (e senza farci selfie davanti alle lapidi o sghignazzare in giro, questo davvero non lo capirò mai).
L’ho trovata anch’io una città molto bella e suggestiva dove, infatti, non vedo l’ora di tornare 🙂
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Sarà che ultimamente trovo che molti posti descritti come “imperdibili” in realtà non siano niente di speciale (e in alcuni casi anche brutti), per cui quando mi capita di rimanere delusa trovo utile condividerlo. Così almeno si può essere preparati alla delusione.
Hai fatto benissimo a vedere sia il Royal Mile che il cimitero, anzi anche io ci sono tornata questa volta perché sarebbe un po’ come non vedere Times Square a New York!
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[…] ci siamo presentati con la fame ai denti al Bistro du Vin, una struttura elegante (a due passi dal Greyfriars Kirkyard), dove non ci siamo sentiti a disagio nonostante indossassimo felpa e scarpe da ginnastica. […]
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