Cosa ho fatto a Bucarest

Volutamente questo post non è dedicato alle cose da fare a Bucarest. Niente liste di palazzi, chiese e piazze da vedere. Si tratta semplicemente di una serie di cose che ho fatto e visto durante la mia breve permanenza in questa città. Avevo letto, come al solito, tantissimi articoli prima di partire e guardato ancora più vlog su YouTube, dopodiché avevo fatto un elenco con i posti “da vedere assolutamente”. Ma poi è andata in maniera diversa.

Appena arrivati a Bucarest il venerdì pomeriggio, abbiamo deciso di fare una passeggiata per le vie di Lipscani. Si tratta del centro storico e, purtroppo, come accade nei centri storici della maggior parte delle grandi città europee, è un susseguirsi di ristoranti turistici con menù internazionali e schiere di buttadentro. Ma ci sono degli angoli affascinanti.

Dopo Lipscani ci siamo spostati verso le piazze d’ordinanza elencate nelle guide turistiche, come Piata Unirii, Piata Revolutiei e Piata Arcul de Triumf. Non prendetevela se le avete apprezzate, ma a me non sono sembrate niente di sconvolgente. Magari è colpa mia, ma non mi hanno emozionata.

Sono invece rimasta colpita dal Palazzo del Parlamento, che è imponente come lo descrivono. Ma mi interessava al punto da decidere di passare due o tre ore al suo interno insieme a una guida? No, quindi abbiamo deciso che sarebbe stato sufficiente ammirarlo dall’altra parte della strada, prima di andare a bere una birra da Ground Zero Beer Taproom.

Il sabato mattina siamo tornati tra le vie del centro storico, perché volevamo vedere il tanto decantato Macca-Villacrosse Passage: è una galleria coperta in stile Liberty, che sarà anche bella dal punto di vista architettonico, ma è davvero cortissima e tristissima, con i locali e i negozi chiusi al mattino, la puzza di pipì e l’aria di abbandono. Data la brutta impressione, ho preferito evitare di andare a vedere la ancora più famosa via degli ombrelli.

Una cosa che ho apprezzato di questa zona è stata Carturesti Carusel, libreria spesso definita tra le più suggestive al mondo. Ci siamo stati di mattina presto, riuscendo a curiosare indisturbati tra gli scaffali. Non c’era ancora molta gente, ma uscendo non abbiamo potuto fare a meno di notare la fila di persone in attesa di farsi fare la classica fotografia sulla scalinata.

La tappa successiva è stata il quartiere armeno, dove volevamo ammirare i palazzi e le ville in stile Liberty e neoclassico, alcune restaurate e conservate benissimo, altre in totale stato di abbandono. Bucarest viene spesso definita Piccola Parigi per la somiglianza con la capitale francese e, in effetti, qualcosa di parigino c’è. Ma forse sarebbe più azzeccato dire Piccola Berlino Est, soprattutto per l’accostamento tra stile Liberty e architettura brutalista di stampo sovietico. Accostamento talmente brutto da essere quasi bello.

Dal quartiere armeno abbiamo poi camminato fino a Cotroceni, con una breve sosta per vedere la Cattedrale Patriarcale dei santi Costantino ed Elena. Volendo continuare con i paragoni con altre città, mi verrebbe quasi da dire che Cotroceni è sulla strada per diventare una Piccola Brooklyn, con la sua street art e le caffetterie da hipster dove servono specialty coffee. Se capitate da queste parti, vale la pena di fermarsi da Sahar Coffee & Social Space.

A questo punto potrebbe sembrare che ormai la giornata fosse finita, ma in realtà era appena passata l’una. Non avevamo ancora pranzato e avevamo scoperto che da poche ore era stato inaugurato lo Street Food Festival. La location, lungo il Bulevardul Kiseleff, non era troppo lontana, quindi perché no. Ne è valsa la pena? Sì e no. Sì, per l’atmosfera di festa in mezzo alla gente del posto, no per il cibo venduto dalle bancarelle che servono soprattutto hamburger e pizza. Ma c’è di peggio.

Quello che sicuramente vale la pena di fare da quelle parti è una visita al Museo Nazionale di Storia Naturale se anche a voi piacciono i dinosauri e i fossili.

Ultima tappa degna di nota sono le terme di Bucarest. Abbiamo deciso di andarci la domenica mattina prima di partire, visto che si trovano a cinque minuti dall’aeroporto. Siamo stati poco meno di tre ore che, a mio avviso, sono più che sufficienti per passare da una sauna all’altra e da una piscina riscaldata all’altra. Non occorre niente se non il costume da bagno, perché le ciabatte e l’accappatoio si possono noleggiare. Una sosta consigliata per rilassarsi prima di rientrare a casa.

Bucarest mi è piaciuta, anche se potrebbe sembrare il contrario. Bisogna però essere consapevoli del fatto che non ci sono millemila cose da vedere e che alcune di queste possono tranquillamente essere evitate perché, come sempre, non tutto quello che su Instagram luccica è oro. Basta saperlo per non restare delusi.

24 pensieri riguardo “Cosa ho fatto a Bucarest

  1. Mi piacciono sempre tanto i tuoi articoli perché dici con sincerità le cose come le hai viste, senza voler a tutti i costi mostrare di aver visitato un luogo imperdibile se così non è. Bucarest non mi ha mai attirato particolarmente, forse un pò mi immaginavo quello che descrivi ma ho trovato bellissimo il paragone con Berlino Est e credo sia questo lo spirito con cui avvicinarsi a queste dell’Europa Orientale.

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    1. Le tue parole mi fanno davvero piacere, perché ho cercato di essere sincera al massimo. Non è che questa città non mi sia piaciuta, ma non ho trovato tutte le cose entusiasmanti. Anche se spesso vengono descritte come imperdibili. A volte basta esserne consapevoli per riuscire ad apprezzarle.

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  2. L’anzianotta che c’è in me t’invidia tantissimo le tre ore di relax passate alle terme, le ho mancate a Bucarest e pure a a Budapest mannaggia 😛 “Talmente brutto da sembrare bello” è la definizione perfetta, sono accostamenti assai singolari che rendono la passeggiata senza meta piacevolissima, soprattutto se non hai voglia di chiuderti in un museo. Immagino benissimo i buttandentro, ma che noia! Ecco perché uno preferisce allontanarsi e passeggiare nei quartieri che hai citato. Della fila nella libreria me ne sono accorta solo dopo che ho scattato con comodità tutte le mie tremila foto, quando mi sono girata c’era un plotone di sguardi inferociti di influencer agghindate di tutto punto con vestiti fashion pronte a farsi la foto sulla scalinata. Me ne sono dovuta scappare di corsa! Instagram: mi hai appena fatto realizzare che di Bucarest non ho mai postato nulla. PS: c’era più degrado nella galleria Macca che nel passage degli ombrelli. Peccato comunque, Bucarest potrebbe essere una bomboniera, anche se ha ugualmente un suo fascino. Sono contenta che sei riuscita a vederla Bucarest, hai fatto bene a non seguire i classici itinerari turistici… però dimmi che sei almeno entrata nel Caru! 😉

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    1. Pensa che ero indecisa sulle terme perché temevo di trovare troppa gente, invece al mattino alle dieci eravamo noi e altri attempati come noi 😂 Poi in effetti anche lì più tardi sono arrivate le ragazzine che pure lì si facevano la foto sulla scalinata, come in libreria. Probabilmente erano le stesse della libreria!
      Volevo andare al Caru Cu Bere ma avevo visto su YouTube un video di una cena con tanto di musicisti e la cosa mi ha spaventata un po’ 😅

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  3. In effetti leggendo il tuo articolo, l’impressione è che la città non ti abbia colpito particolarmente come invece scrivi al fondo. Mi verrebbe da pensare che l’ha più vissuta che visitata e questo forse ti lascia comunque un bel ricordo

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  4. Bucarest, con mio sommo dispiare, mi manca. Il vero problema è che sulla mia “mappa dei posti da vedere a ca… so” ho segnato un’enormità di cose e quindi mi sembra strano scoprire che tu non hai trovato nulla di davvero interessante da visitare. Okay… ammetto che nella mia lista il numero di ruin pub è esoso… però anche così…

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    1. Non è che manchino le cose da vedere, anzi ce ne sono. Il fatto è che arrivati per esempio in Piata Unirii, in due minuti risolvi tutto: ti aspetti dei getti tipo le fontane del Bellagio, e invece sono degli spruzzetti ridicoli. E la tanto decantata galleria Macca-Villacrosse è veramente triste e puzzolente. Ci sta assolutamente, però bisogna prendere sempre con le pinze quello che viene “venduto” sui social.
      Niente ruin pubs perché mi sa che quelli sono a Budapest, non a Bucarest!

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  5. Con delle amiche stavamo pensando di andare a Bucarest durante il weekend del mio compleanno, approfittandone per visitare anche le terme vicino l’aeroproto. Non mi sono ancora informata molto sulla città peró dal tuo resoconto non sembra nulla di che. Peccato anche per la galleria in stile Liberty.

    Invece mi segno il tuo consiglio di visitare la celebre libreria all’apertura, così da evitare la fila e godermi veramente un bel giro tra gli scaffali.

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  6. Ho letto il tuo articolo con piacere e un pizzico di malinconia. Vedi, io a Bucarest ci ho vissuto negli anni universitari, nel secolo scorso, quando la città era ancora un vero frammento d’Est, ruvida, autentica, senza fronzoli e senza alcuna voglia di piacere ai turisti — anche perché non ce n’erano. Il Palazzo del Popolo dominava tutto, immenso e assurdo, e i musei e i teatri erano gli unici veri punti di riferimento culturale.

    E sì, mi è piaciuta, proprio per i suoi contrasti: l’architettura brutalista che graffia certi quartieri, ma che convive con un fascino decadente e silenzioso, fatto di dettagli sbrecciati, cancelli arrugginiti e palazzi di un’altra epoca.

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    1. Chissà che esperienza, quella di vivere una città come Bucarest in quel periodo storico. Anche a me è piaciuta, non vorrei dare l’impressione che non l’abbia apprezzata (ma forse ho dato proprio questa impressione 😅): il fatto è che secondo me bisogna riuscire a vederla per quello che, senza illudersi di trovare una versione di una “piccola Parigi” o angoli dove fare scatti perfetti per IG. Per me la sua bellezza sta proprio nei suoi contrasti, come per esempio nei palazzi bellissimi che però hanno un dettaglio bruttissimo come una galleria di cemento. Anche questa è l’anima di questa città.

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  7. Bucarest mi manca, mi fa piacere il tuo giudizio schietto e sincero che non mi sorprende, penso anche io che sia da vedere ma non incredibile come a voltee vedo su Ig “la città economica più bella d’Europa” o altre frasi simili. Merita sicuramente una visita come ogni luogo per poter giudicare secondo i propri gusti o aspettative

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