La verità sugli organizer da valigia

Packing cubes, organizer da valigia, cubi da imballaggio: tanti nomi diversi per indicare i famosi sacchetti da utilizzare quando ci prepariamo a partire per un viaggio. Secondo tanti travel blogger e influencer, sarebbero un articolo senza il quale è impossibile anche solo pensare di fare la valigia. Per tanto tempo ho resistito alla tentazione, poi mi sono lasciata influenzare anche io e ho deciso finalmente di provarli.

È stata una decisione saggia? Mi ha cambiato la vita? La risposta non è univoca: in parte sì alla prima domanda, no alla seconda.

La verità sugli organizer da viaggio: i vantaggi

Il vantaggio innegabile dei packing cubes è evidente: permettono di suddividere il contenuto della valigia o dello zaino in categorie: i pantaloni in un organizer, le t-shirt in un altro, l’abbigliamento intimo in un altro ancora. Così sarà facilissimo trovare quello che stiamo cercando senza svuotare il bagaglio. Se poi il pannello superiore è in rete o in materiale trasparente, possiamo vedere facilmente cosa c’è dentro ogni cubo.

C’è chi li trova utili per dividere i capi in base all’outfit, ma questo non fa per me. Apprezzo però il fatto che permettano di tenere separati i vestiti, evitando che entrino in contatto con altri capi già usati o che si macchino nel caso in cui lo shampoo o la crema per il corpo dovessero fuoriuscire dai contenitori. Inoltre, con gli organizer da valigia possiamo fare a meno di utilizzare armadi e cassetti degli hotel, nel caso non fossimo sicuri della loro pulizia.

Wardrobe closet
Photo by jordi pujadas on Unsplash

Essendo disponibili in set di varie misure, possiamo utilizzare gli organizer più idonei ai capi che vogliamo portare con noi, oltre a poter scegliere quelli con le dimensioni che meglio si adattano al nostro bagaglio, sia che si tratti di un trolley, sia che si tratti di uno zaino.

La verità sugli organizer da viaggio: i contro

Se mi dite che i packing cubes permettono di organizzare meglio il contenuto del nostro bagaglio sono d’accordo, ma se mi dite che occupano meno spazio, allora mi sento di dire che non è così. Se la fisica non è un’opinione, è facile immaginare come due corpi occuperanno inevitabilmente più spazio di uno: se mettessi solo i capi di abbigliamento nel mio bagaglio, avrei uno strato in meno. I travel organizer aggiungono materiale (e peso) allo zaino o al trolley: un aspetto da tenere in considerazione se viaggiamo con le compagnie low cost, che hanno regole molto rigide sulle dimensioni dei bagagli a mano.

Per di più, siccome gli organizer da valigia sono stati riempiti con vestiti ripiegati o arrotolati, sono poco flessibili: questo fa sì che sia difficile inserirli negli spazi vuoti della valigia o dello zaino, cosa che si riuscirebbe a fare più facilmente utilizzando i capi più piccoli come “tappabuchi”.

Folding clothes
Photo by Sarah Brown on Unsplash

Aiutano a prevenire le pieghe di maglie, pantaloni e di tutto il resto? Secondo me no, perché per sistemare nei packing cubes i capi di abbigliamento occorre schiacciarli un po’, e il risultato inevitabile è che le cose ne usciranno più stropicciate, soprattutto se usiamo gli organizer a compressione o sottovuoto.

Se per di più non abbiamo la pazienza di arrotolare ogni capo o di ripiegarlo secondo il metodo di Marie Kondo, allora sarà ancora più difficile sistemare in ogni organizer le cose che abbiamo intenzione di portare con noi in viaggio.

La verità sugli organizer da viaggio: per che tipo di viaggio non li consiglio

Dopo averli provati quando sono andata a Belfast e quando ho cercato invano di raggiungere Los Angeles lo scorso agosto, sono giunta alla conclusione che non siano adatti a tutti i tipi di viaggio. Non lo sono se ho in programma una vacanza in cui penso di trascorrere tante notti nello stesso hotel. In questo caso, tanto vale svuotare la valigia all’arrivo e sistemare i vestiti nell’armadio, in modo da non dover rovistare tra i capi di abbigliamento ogni giorno al mattino e alla sera.

La verità sugli organizer da viaggio: per che tipo di viaggio li consiglio

I packing cubes possono essere utili in quei viaggi in cui cambio spesso hotel o in cui ho in programma di dormire fuori casa una o due notti. In questo caso, eviterò di svuotare lo zaino appena arrivata, riuscendo comunque a trovare con facilità quello che sto cercando.

Bagaglio Londra zaino

Così si risparmia anche la fatica di dover ripiegare e rimettere tutto nel bagaglio dopo nemmeno ventiquattro ore.

Sicuramente sono un’ottima soluzione se l’ordine vi trasmette tranquillità.

Cosa ne pensate degli organizer da viaggio?

Cover photo by Tuan Nguyen on Unsplash

22 pensieri riguardo “La verità sugli organizer da valigia

  1. Concordo con te su tutto, non è vero che organizer a tutti i costi, il loro utilizzo va ragionato in funzione della destinazione e del numero di notti, perché come dici tu la loro presenza nel bagaglio si sente eccome! Io da molti anni utilizzo la custodia di stoffa dell’accappatoio in microfibra (fatta con lo stesso materiale), ha la cerniera, pesa praticamente niente e una volta chiusa è come se compattasse per magia tutto il contenuto. Di solito la uso per metterci il pigiama, i cambi intimi, la fedele federa, pacchetti di fazzolettini, assorbenti e calzini. Non esagero nell’affermare che sia un autentico buco nero 😛 appiattisce e compatta davvero tutto quello che ci metto. Se non sbaglio la marca è Kisenè, è un vecchissimo modello e le dimensioni sono più piccole di quelle del tuo pullover bianco in foto. Nello zaino prende pochissimo spazio, non so come farei senza! 😉 È vero però: il vantaggio di ritrovare subito qualcosa con gli organizer è innegabile!

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    1. Inizio a pensare che sempre più influencer e blogger di viaggio a volte promuovano un articolo (o un servizio) solo perché quell’articolo gli è stato regalato, magari non lo hanno nemmeno provato! Nel caso degli organizer, anche io non li uso normalmente ma utilizzo quei sacchetti di stoffa che spesso si trovano nella confezione delle scarpe: li uso anche io per la biancheria intima e per alcuni oggetti piccoli.
      Ho cercato Kisenè e ho visto che c’è un punto vendita in un centro commerciale di Torino, grazie del suggerimento 🙂

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  2. Hai descritto in modo così dettagliato e sincero i pro e i contro dei packing cubes. Spesso si tende a idealizzare questi accessori come “indispensabili” senza considerarne le effettive limitazioni. Il tuo punto di vista bilanciato, che mostra sia i vantaggi (come la facilità di organizzazione) che gli aspetti meno positivi (come l’ingombro e il peso extra), è davvero utile per chi sta decidendo se investire in questi organizer.

    È vero, sono perfetti per chi cambia spesso hotel o ha bisogno di una valigia super ordinata, ma non sempre sono la soluzione ideale per tutti i tipi di viaggio.

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  3. Io trovo gli organizer molto pratici per i viaggi itineranti, riesco a separare bene i capi (a volte ahimé li divido addirittura per outfit..) e non devo ogni volta rovistare nella valigia per cercare le cose. Evitano di appoggiare i vestiti sui ripiani degli hotel e secondo me riescono anche a sgualcirsi di meno rispetto ai famosi “rotolini” che detesto con tutte le mie forze. Certo è che se si prevede una serata formale o una vacanza stanziale nello stesso hotel perdono il loro significato

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  4. Ho un set completo di organizer da viaggio ma alla fine uso solo tre o quattro buste su dieci. Quella per le scarpe la trovo fantastica, un salva vita, niente entra in contatto con lo sporco delle suole. Prima usavo le classiche cuffie per doccia da mettere sotto le suole ma l’organizer lo trovo migliore. Poi uso quello piccolo per la biancheria e porto sempre la laundry bag così da avere i capi sporchi separati.

    Il resto praticamente giace inutilizzato perché, come dici tu, i cubi occupano spazio e spesso non si va a sfruttare ogni centimetro della valigia in questo caso.

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    1. Mi attraggono molto ogni volta che li vedo ad altri. La meticolosità nella preparazione, l’ordine mantenuto durante il viaggio, la suddivisione ordinata. Credo che non siano utili a tutti ma a chi di base ha già un approccio alle cose organizzato. Nel mio caso, e per chi come me ha un’organizzazione mentale caotica, gli organizer creano solo più confusione perché una volta aperta la valigia le cose vagheranno senza una logica di

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      1. Come dici tu, anche secondo me un metodo o un altro di fare la valigia dipende molto dall’organizzazione mentale. Mio fratello per esempio butta tutto a caso e si trova benissimo, io invece devo avere una sorta di mappa mentale per sapere dove si trova esattamente ogni pezzo 😅

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  5. Giuro che almeno so di cosa si sta parlando perchè ho visto video su video di gente che impacchetta roba a caso… sì, guardo quel genere di video perchè per me sono rilassanti tanto quanto quelli di chi fanno i rangoli.

    E questa è tutta la mia esperienza con i packing cubes perchè quei cosi urtano il mio ordine mentale ‘valigifero’. Ci perderei più tempo a pensare a come usarli rispetto al buttare dentro tutto nel solito modo ormai collaudatissimo.

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  6. Le (mie) verità sugli organizer da viaggio sono due: 1. non sapevo esistessero; 2. non sapevo di averli già inventati io ante litteram! XD Sul punto 2 sto scherzando, ovviamente, ma forse nemmeno troppo… E’ da anni che quando faccio il bagaglio suddivido i capi in base alla tipologia, solo che invece di metterli negli organizer li metto in banali sacchetti di plastica di dimensioni diverse. Lo so, non è proprio la stessa cosa… ma ci ho messo del mio, dai! 😉

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