Come passare da una settimana a Los Angeles a un giorno a Londra

Non potete neanche immaginare la rabbia, la frustrazione, il dispiacere. Sognavo questo viaggio a Los Angeles dai tempi del liceo e, finalmente, lo scorso dicembre è diventato un progetto concreto. I biglietti erano infatti uno dei miei auto-regali di Natale, insieme a una serie di guide sulla città che in questi mesi ho divorato. Ho letto talmente tanto su Los Angeles da poterci scrivere una guida io stessa, pur non essendoci andata. Sono quasi convinta che sarei stata in grado di orientarmi senza avere bisogno di Google Maps.

E invece, ancora una volta, è finito tutto a schifìo. Volo da Milano in ritardo, coincidenza persa a Londra e nessuna riprotezione su un altro volo perché non c’erano posti disponibili per almeno quattro giorni. L’unica soluzione è stata quella di tornare a Linate il giorno successivo e tanti saluti. Così la nostra vacanza di una settimana a Los Angeles si è trasformata in una giornata a Londra. Più ci penso e più mi viene da piangere, ma magari raccontarlo è terapeutico.

Abbiamo dunque fatto buon viso a cattivo gioco? No, non ci siamo riusciti, ma ci siamo limitati ad aggirarci per Londra come due zombie tristi.

Abbiamo avuto la fortuna, per così dire, di trovare una stanza al Thistle Hotel Terminal 5 dell’aeroporto di Heathrow, che però non è proprio comodo per trascorrere una giornata in città. Ma almeno abbiamo potuto lasciare gli zaini in albergo e muoverci senza pesi (fisici) sulle spalle. Dall’aeroporto parte la linea Piccadilly della metropolitana, che in poco meno di un’ora ci ha portati a Covent Garden. Sembrerà strano ma avevo portato con me le nostre Oyster Cards: forse sentivo che ci sarebbero tornate utili? In ogni caso, non avevamo una meta precisa, ma ci siamo limitati a scendere a quella fermata.

Neals Yard London

La prima tappa è stata il mercato di Covent Garden, dove ho approfittato della presenza del negozio The Ordinary per comprare un balsamo per le labbra, che avevo quasi finito. Di qui ci siamo spostati verso Neal’s Yard per fare di nuovo colazione in un locale che avevo già visto ma dove non mi ero mai fermata. 26 Grains ha qualche tavolo sulla piazzetta e, dato che faceva caldo, ne abbiamo approfittato per sederci all’aperto e ordinare spremuta d’arancia, caffè e pain au chocolat. L’attesa è stata piuttosto lunga, ma d’altra parte non avevamo niente da fare.

26 Grains Neals Yard

Da qui abbiamo sbirciato nelle vetrine di alcuni negozi della zona, ma non eravamo nemmeno ispirati per fare shopping. Quando pensi che avresti dovuto essere a West Hollywood, nemmeno Londra ti può consolare.

Nel frattempo è arrivata l’ora di pranzo, per cui abbiamo deciso di affogare i nostri dispiaceri nella birra in un pub. Ci ha aiutati? No, neanche questo. Come due anime in pena siamo tornati verso Covent Garden e, da qui, abbiamo camminato fino a Piccadilly Circus passando per Leicester Square.

Nemmeno il concerto di un cantante di strada sotto la statua di Eros ci ha sollevato il morale, così abbiamo ripreso la metropolitana verso Heathrow. Almeno non ci sono stati ritardi né altre brutte sorprese. Tappa in hotel per recuperare gli zaini, trasferimento in aeroporto e arrivo al gate. Almeno questo volo era in orario e all’una di notte eravamo a casa. Noi e la nostra tristezza infinita.

27 pensieri riguardo “Come passare da una settimana a Los Angeles a un giorno a Londra

  1. dal tuo racconto traspare tutta la tristezza e la frustrazione del viaggio mancato. Mi sembra di vedervi vagare senza meta in una città bellissima senza cogliere il minimo dettaglio, pensando solo a quello che poteva essere e non è stato. Sinceramente ancora non mi capacito di quello che ti è successo e spero veramente che tu possa recuperare i tuoi soldi e ripianificare il viaggio a Los Angeles

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  2. che frustrazione e delusione quando i sogni di viaggio si schiantano contro la dura realtà. Mi ha però colpito il modo in cui hai trovato la forza di fare buon viso a cattivo gioco e di raccontare la tua esperienza con umorismo e autoironia. La descrizione dei tuoi momenti a Londra, dalla ricerca di comfort in un balsamo per le labbra a scoprire angoli della città, aggiunge una nota di umanità e resilienza che rende la tua esperienza universale: bisognerebbe affrontare la vita intera così

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  3. Mammamia, io sono troppo in fissa col fatto che ti eri portata dietro le Oyster! O_O Pure il rientro in piena notte… sono senza parole. Mi sarei sentita esattamente come te: nulla, neanche Londra avrebbe consolato e mitigato la mia rabbia. Terapeutico forse sì, lo sarebbe ancora di più se magari ci parlassi di come avevi organizzato tutto, in attesa che passi veloce il tempo tra te e la nuova prenotazione del prossimo agosto 😉 Un caro abbraccio! ❤

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    1. Sì anche io! Le tengo insieme ai passaporti, nella stessa scatola, e per qualche motivo quando ho messo i passaporti in borsa ho buttato dentro anche quelle. Praticamente me la sono “gufata” da sola 🦉
      L’articolo è in arrivo ma per il momento non se ne parla di riprogrammare perché il rimborso penso non arriverà mai…

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  4. Posso capire la tua delusione. Io sono amante della California con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, l’ho amata sin dal primo momento in cui vi ho messo piede, e la preferirò sempre a qualsiasi altra meta. Non ho invece mai amato Londra e la sua umida atmosfera. E’ una città che non ho mai desiderato di vedere. Capisco quindi il disagio ancora di più..

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  5. Deve essere una delusione terribile veder cancellato in poche ore il viaggio tanto atteso! Dal tuo racconto emerge questa delusione, insieme alla tristezza, visto che una città cosi bella come Londra non è riuscita a consolarvi!
    Purtroppo sono gli inconvenienti, che chi viaggia, spesso, deve mettere in conto, anche se fa veramente rabbia! Mi sembra assurdo però che British non vi abbia potuto riproteggere neanche con un’altra compagnia, non so le loro policies, però credo che vi dovevano dare la prima soluzione utile anche se di altra compagnia.

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    1. Purtroppo British Airways si è comportata malissimo, con noi e con gli altri passeggeri che si sono trovati nella stessa situazione. In coda per ore insieme a noi c’erano famiglie con bambini piccoli e anche due donne anziane sulla sedia a rotelle, a cui non è stata offerta nemmeno la sistemazione per la notte. Davvero vergognoso.

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  6. Non mi è mai successo niente del genere, ma credo di poter immaginare la frustrazione e la tristezza di quella giornata, e ti sono vicina. Ma, citando una frase banale ma sempre vera, il passato è passato e va lasciato alle spalle, concentrati su nuovi progetti e nuove mete, e vedrai che questo episodio diventerà solo uno sfocato ricordo.

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  7. Tutto il tuo dispiacere e frustrazione traspare in ogni parola. Sembra quasi una maledizione quella dei viaggi cancellati che ti porti da dopo il Covid. Spero vivamente che se hai altri viaggi programmati durante gli ultimi mesi di questo 2024, tutto vada liscio, anche solo per la tua sanità mentale.

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