Shopping a New York: le cose che ho comprato

Lo shopping in viaggio è una di quelle cose che amo fare quando mi trovo in una città lontana da casa. O perché nel posto in questione ci sono dei negozi o degli articoli che non si trovano in Italia, o perché vedo qualcosa che mi piace in una vetrina e mi va di comprarlo. Più di frequente, si tratta semplicemente di acquisti che mi permetteranno di conservare un ricordo speciale di quella vacanza.

Ma davvero ho bisogno di un paio di sandali nuovi? Forse no, però vogliamo mettere la soddisfazione di sapere che arrivano da Brooklyn?

Così, in un posto come New York, non sono stata in grado di trattenermi, per usare l’eufemismo dell’anno. Anzi, temo di essermi fatta prendere un po’ troppo la mano.

Cosa ho comprato a New York: le Air Jordan

Un acquisto non per me, ma per quel genio del mio compagno che ha pensato bene di partire con un solo paio di scarpe da ginnastica di tela, per di più con la suola consumatissima e con parecchi strappi sulla tomaia. Dopo un’ora in giro sotto la pioggia, erano completamente inzuppate.

Come risolvere il problema? Entrando in un negozio di Foot Locker nell’Upper East Side, con la speranza di rimediare un paio di scarpe decenti. E lo ha trovato eccome! Delle Air Jordan bianche e azzurre che ha indossato subito, insieme a un paio di calze nuove di zecca che hanno sostituito le altre, completamente fradicie fin quasi al ginocchio.

Il giorno dopo, soddisfatto dal suo acquisto, ha deciso di entrare nel Nike Store sulla Fifth Avenue solo per dare un’occhiata. E non ha saputo resistere al fascino di un altro paio di Air Jordan verdi e bianche.

Un’esagerazione? Forse, ma in Italia sono diventate praticamente introvabili e su certi siti possono arrivare costare quattro volte tanto rispetto a quanto le abbiamo pagate a New York. Se avessimo portato con noi una valigia vuota, l’avremmo potuta riempire di scarpe da rivendere una volta tornati a casa: senza dubbio saremmo riusciti a finanziarci il prossimo viaggio a New York.

Cosa ho comprato a New York: prodotti per la skincare Glossier

Ho conosciuto Glossier grazie a una YouTuber che seguo e che aveva postato un video del negozio di Londra, l’unico in Europa oltre a quelli negli Stati Uniti. Purtroppo non spediscono in Italia, quindi uno dei modi per mettere le mani sui loro prodotti, al momento, è quello di andare nel negozio di Spring Street.

Qui ho comprato l’After Baume, una crema idratante concepita per pelli molto secche e sensibili. Ha una consistenza burrosa ma non unta, che si è rivelata perfetta per la mia pelle che tende ad arrossarsi molto facilmente.

Il secondo prodotto che ha attirato la mia attenzione è stato il Balm Dotcom, un balsamo idratante per labbra in diverse colorazioni e profumazioni. Io ho scelto quello neutro, che ha anche un leggero effetto gloss.

Bocciato invece il Perfecting Skin Tint: in teoria dovrebbe essere un fondotinta dalla consistenza leggera, ideale per l’estate. In realtà, ha l’unico pregio di essere una buona base idratante, ma purtroppo non copre minimamente né le imperfezioni né le macchie della pelle.

Cosa ho comprato a New York: le scarpe Sabah

Come ho già scritto tante volte, le Sabah sono le mie scarpe preferite. Le ho in tutti i colori dell’arcobaleno, in più tonalità di quante possa davvero avere bisogno. Ma come resistere, quando ne vedi un paio dal vivo? Mi ero ripromessa di non passare davanti alla vetrina per non cadere in tentazione, ma in occasione del nostro ultimo viaggio a New York, alla Sabah House di Bleecker Street era in programma una festa per celebrare l’anniversario dell’inaugurazione del negozio del Village, per cui ho pensato che, tutto sommato, una capatina veloce non avrebbe fatto male a nessuno.

In effetti non ha fatto male a nessuno se non al mio portafoglio. Appena entrata, bicchiere di tequila in una mano e carta di credito già pronta all’uso nell’altra, le ho viste che mi chiamavano da uno dei tanti scaffali: un bellissimo paio di scarpe rosse. Questa volta però ho preso le Baba (il modello slipper), dato che mancavano ancora nella mia collezione.

Cosa ho comprato a New York: la borsa di Goyard

Per due o tre anni ho avuto una borsa di Goyard comprata a Parigi, ma poi l’ho rivenduta. Me ne sono pentita quasi subito perché è un brand che mi piace tantissimo: lo conoscono in pochi quindi non è facilmente riconoscibile, non vende online e realizza borse di ottima qualità. A questo punto vi chiederete: allora perché l’hai venduta?

Il motivo è semplice: quella che avevo comprato a Parigi era la versione Grand Modèle della Saint Louis che, in effetti, si è rivelata troppo grande per me. Così, quando nella vetrina di Goyard a New York ho visto la stessa borsa nella versione Petit Modèle e per di più di un bellissimo rosso, non ho potuto resistere al richiamo delle sirene. Una volta entrata nella boutique (dopo un quarto d’ora di attesa sotto la pioggia perché non ammettono più di due clienti per volta), mi è bastato un attimo and just like that, come direbbe Carrie Bradshaw, ho fatto il danno.

Vi piace fare shopping in viaggio? Riuscite a trattenervi oppure, come me, vi lasciate tentare?

22 pensieri riguardo “Shopping a New York: le cose che ho comprato

  1. Confesso che aspettavo con ansia questo tuo resoconto degli acquisti newyorkesi d’altra parte come si fa a non comprare nulla proprio a New York!! La borsa è bellissima, è un brand che non conoscevo ma me lo sono già andato a cercare…..

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  2. Hai fatto benissimo a sfruttare l’occasione di trovarti a New York e ad acquistare tutto ciò che in Italia è introvabile! Non amo lo shopping di vestiario ma quando sono in viaggio cerco sempre di acquistare prodotti locali o manufatti artigianali. L’altro ieri ero a Sovana e ho comprato la statuetta fatta a mano in tufo di un gatto!

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  3. Contrabbando di scarpe: beh potrebbe essere un’idea per un eventuale business 😂 Sto ancora ridendo sul “solo per dare un’occhiata”, espressione che se pronunciata da labbra maschili è ancora più pericolosa 😂 Dunque la tua è una collezione di Sabah invidiabile! Stavo guardando i modelli Baba, alcuni hanno dei motivi davvero bellissimi, per non parlare del modello “cow” che quasi quasi ci faccio un pensierino. Assolutamente sì, spesso mi lascio tentare, ma non è pericoloso fare shopping sotto l’effetto della tequila? 😛

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    1. Sai che il prigioniero sta seriamente pensando a questa idea delle scarpe? Dice di essere disposto a pagare di più per il bagaglio da stiva pur di avere lo spazio per le Air Jordan da rivendere 😂
      Le Baba cow piacciono tantissimo anche a me! Un po’ estreme, ma uniche. Mi sa che saranno il mio prossimo acquisto… Poi fare shopping sotto l’effetto della tequila toglie per un attimo il senso di colpa!

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  4. Io non parto mai con l’idea di fare shopping, ne faccio poco anche a casa, però se capita l’occasione non mi faccio pregare. Per esempio a NordKapp quest’anno ho comprato una bellissima felpa calda, che mi ricorderà durante i mesi invernali, la mia avventura nel freddo nord.

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  5. Mi aspettavo subito le Sabah, sapendo quanto le ami! Personalmente non faccio quasi mai shopping in viaggio, più che altro perché spendo gran parte del budget in cibo e/o esperienze. In più, ammetto che lo shopping spesso mi esaurisce, quindi compro tutto online, lo trovo più comodo. Solo nel periodo natalizio, se trovo qualcosa che so non esiste o costa di più da me, allora mi concedo dello shopping.

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  6. Io ormai da anni ho adottato un ottimo deterrente contro lo shopping compulsivo da viaggio: parto quasi sempre con il solo bagaglio a mano, per cui nei luoghi dove vado posso comprare solo piccole cose. Comprare un paio di scarpe o una borsa sarebbe impensabile! 😀 Però devo dire che faccio così anche perché non mi interessa fare shopping di vestiario, quindi non è un grande sacrificio. 😉

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    1. Nel mio caso non è compulsivo, nel senso che compro cose che desidero davvero e da tempo. Anche io parto solo con il bagaglio a mano ma essendo una professionista dello shopping e del packing light riesco a portare tutto a casa: è sufficiente partire con le sole scarpe che si indossano e comprarne un paio che che stia in borsa et voilà 😉

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  7. Shopping sì, sempre quando si viaggia! Non sono una pazza che compra solo per il gusto di spendere soldi, ma negli anni ho affinato la tecnica, quindi compro quello che in Italia non trovo, o costa troppo. Ovviamente mi si attaccano alle mani anche qualche calamita e palla con la neve da appoggiare sulla libreria, ma soprattutto palle di Natale particolari, tipo gli stivali da cowboy in miniatura comprati in Arizona. Paolo è peggio di me, a casa non va neanche a comprarsi le mutande, ma in viaggio si riempie la valigia di magliette. Insomma è uno “sport” che ci piace assai 🙂

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    1. Anche io, come te, amo comprare quello che in Italia non si trova o che qui da noi avrebbe costi troppo elevati. Le calamite non sono una mia fissazione (ma solo perché il mio frigorifero è di quelli a incasso quindi con la porta di legno) ma le palle di neve le adoro! Ah ah anche il mio compagno proprio ieri si è comprato tre t-shirt visto che quando siamo a casa non compra mai niente ed è partito con delle magliette bucate 😂

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