Ogni aeroporto è diverso dall’altro ma, allo stesso tempo, ogni scalo è un po’ come un microcosmo. Stazioni, villaggi turistici, campeggi e spiagge sono mondi a parte che racchiudono al loro interno quasi tutte le tipologie del creato. Gente con la quale, che ci piaccia o no, siamo costretti a condividere lo stesso spazio per un lasso di tempo che, per fortuna, è limitato.
A me piace osservare la gente per cui, quando sono in attesa al gate, ammazzo il tempo facendo caso a come si comportano le persone intorno a me. E certe volte si fanno degli avvistamenti bizzarri.
Tipi da aeroporto: la fisica, questa sconosciuta
Lo vedi già al controllo bagagli, il tizio con il trolley rigido metallizzato che fatica a passare nello scanner. Avrà sicuramente comprato l’imbarco prioritario. Invece no, perché lo incontri di nuovo al gate, nel tuo stesso settore, dove ci troviamo noi poveracci senza priorità. Ma mentre tu temi che lo zainetto che usavi in prima media superi di un centimetro la dimensione consentita, lui sta seduto con disinvoltura sulla valigia. Per qualche inspiegabile motivo, viene lasciato passare dall’addetto all’imbarco, che forse non ha voglia di fare discussioni, forse è a fine turno o forse ha paura di venire aggredito con il bagaglio gigantesco.
Così ti imbatti di nuovo nel passeggero con il trolley sproporzionato lungo il corridoio dell’aereo, mentre blocca tutta la fila cercando di incastrare il suo baule nella cappelleria che è chiaramente più stretta e più corta. Ma cosa faceva a scuola quando il professore di fisica spiegava che lo spazio occupato da un corpo non può essere allo stesso tempo occupato da un altro corpo? Occorrerà l’intervento di uno steward per risolvere l’impasse.
Tipi da aeroporto: i documenti… Quali documenti?
Lavoro in un ufficio dove la gente deve mostrarmi i documenti, e ho pochissima pazienza quando i clienti ci impiegano un secolo a cercare il portafoglio nella borsa o nella tasca della giacca e a trovare la carta di identità nascosta in uno dei mille scomparti segreti. Immancabilmente mi danno la carta fedeltà del supermercato, e spesso faccio fatica a convincerli che non è quella la tessera di cui ho bisogno.
Se ci fate caso, vedrete che anche in aeroporto è così. A niente servono gli annunci in tre lingue che invitano i passeggeri a preparare la carta di imbarco e il documento di riconoscimento aperto alla pagina della fotografia. Immancabilmente ci sarà chi arriva al gate senza niente in mano e che si stupisce anche alla richiesta di mostrare boarding pass and ID, please.
Tipi da aeroporto: scappa lavoro!
Qualche mese fa, all’aeroporto di Praga, mio fratello ha avuto un problema al controllo automatico della carta di imbarco: lo scanner non leggeva il codice a barre e il cancello non si apriva. Dopo vari tentativi, ho chiamato l’addetta che fino a quel momento aveva tenuto lo sguardo fisso sul pavimento, forse cercando di convincersi che se non ci avesse guardati, saremmo spariti. Quando le ho spiegato il problema, mi ha riposto di riprovare un’altra volta e, quando non ha funzionato, come prevedibile, le ho dovuto chiedere di fare qualcosa. Per tutta risposta, ha alzato gli occhi al cielo, chiaramente seccata di dover intervenire.
Come si dice dalle mie parti, scappa lavoro! Con uno scazzo incredibile, si è avvicinata al computer e ha risolto il problema in maniera sgarbata, facendoci domande con tono brusco e sbrigativo. Capisco che abbia a che fare con migliaia di persone ogni giorno, ma le abbiamo semplicemente chiesto di risolvere il problema.
Tipi da aeroporto: gli amici dello sposo
In occasione della mia ultima partenza da Malpensa, noi passeggeri/zombie pronti a partire sul volo delle sei del mattino siamo stati disturbati da un gruppo formato da una decina di ragazzi. In pochi minuti, tutte le persone presenti al gate (e a quelli limitrofi) hanno capito che si trattava dello sposo (futuro) e degli amici dello sposo in partenza per l’addio al celibato. Cori da stadio, risate sguaiate e foto di gruppo che hanno allietato l’equipaggio e i passeggeri anche durante il volo.
Ho perso di vista il gruppo appena uscita dall’aeroporto, senza più pensarci. Ma alla partenza del volo di ritorno, ho ritrovato la combriccola al gran completo al gate. Gli eccessi e la goliardia però non sono per tutti: poco dopo il decollo, una delle hostess ha chiesto se ci fosse un medico a bordo. In men che non si dica, due donne si sono precipitate verso la prima fila di sedili dove, dal mio posto, scorgevo i piedi di una persona distesa a terra, mentre uno steward estraeva la bombola dell’ossigeno dalla cappelliera. Dopo qualche minuto il poveraccio si è rialzato ed è tornato con gambe malferme al suo posto. Ovviamente era uno degli amici dello sposo. Non avrà retto gli eccessi del weekend da leoni.
Vi piace osservare la gente negli aeroporti? Quali sono gli incontri più curiosi che vi sono capitati?
The Food Traveler 
Condividiamo la passione di osservare la gente! io mi perdo letteralmente in questa operazione da risultare completamente estraniata alle persone che viaggiano con me. I tipi da aeroporto sono incredibili e dimostrano che anche per viaggiare bisognerebbe fare un corso, prima di tutto di buona educazione. Hai mai viaggiato con un gruppo della Terza Età al primo volo?
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Sì, anche quelli sono un bello spettacolo! Li avevo incontrati anni fa all’aeroporto di Torino, da cui avevano appena inaugurato una tratta per Lourdes. Lo avevo rimosso ma ora me lo hai fatto tornare in mente 🙂
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Riguardo al primo tipo, ti dirò che in Australia nei viaggi domestici i documenti d’identità non li chiedono quindi a volte qui in Italia mi dimentico di tirarli fuori!
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Però se un passeggero parte per un viaggio internazionale non può cadere dalle nuvole alla richiesta dei documenti 😉
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Ma quelli che arrivano al gate senza avere pronto il biglietto e il documento e fanno perdere un sacco di tempo, da dove vengono? Io che sono super organizzata non sopporto queste cose!
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Neanche io le sopporto! Io praticamente entro in aeroporto già con il passaporto aperto e la carta d’imbarco in mano 😂
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Io, al di la degli aeroporti sono sempre stata un’attenta osservatrice. E per di più mi piace immaginare la vita delle persone che scruto..se aspettano qualcuno, se scappano da qualcuno, se hanno animali domestici etc.. è il mio passatempo preferito.
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Il tuo è un passatempo bellissimo! Io avevo l’abitudine di immaginare la vita delle persone intorno a me quando viaggiavo da sola per lavoro e andavo al ristorante da sola 🙂
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Ho passato talmente tanto tempo negli aeroporti in attesa di aerei che sembrano non arrivare mai che ormai ho sviluppato un “radar” per i casi umani di cui hai parlato: io cerco sempre di rimanere in disparte, con il bagaglio assolutamente ancorato alle mani per essere sempre puntuale e possibilmente con un libro o un giornale, magari locale acquistato proprio in aeroporto. Quelli che più non sopporto sono i “ben educati” che lasciano sulle poche sedie del gate una montagna di borse e valigie… Nello svacco più completo, come se fossero a casa loro… Che nervoso!
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Esatto, dopo un po’ di tempo riconosci i casi umani prima ancora che inizino a parlare o ad agire!
Ah, quelli che occupano una fila di posti con zaini, borse, shopper, ecc senza lasciare posto agli altri! E poi spesso non hanno l’imbarco prioritario ma li lasciano passare comunque. Mah…
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tra i mille “tipi da aeroporto” che abbiamo incontrato, voglio condividere con voi una meravigliosa coppia di Francesi in cui siamo incappati all’aeroporto di Haneda (Tokyo) in fila davanti a noi all’imbarco bagagli. Evidentemente il dividere il peso tra le valige è un concetto che non gli era stato spiegato, così una superava il peso e l’altra era semivuota. Nessun problema, con disinvoltura hanno aperto i bagagli e apparecchiato tutto sul pavimento. Ma la collaborazione pacifica è durata ben poco e hanno cominciato a litigare tra loro lanciandosi pacchetti vari e biancheria. Fortunatamente il volo aveva tre ore di ritardo, così senza ansia, ci siamo goduti la scena divertiti e scommettendo tra noi su come sarebbe andata a finire. Indimenticabile.
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Si vede che non avevano studiato il metodo Marie Kondo! Mamma mia chissà che scena assurda 😂
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Adesso si sono aggiunti quelli che fanno i tik tok in aeroporto. Ne hai mai visti? A parte le battute, io rimango sempre molto colpita da quelli che si vestono elegantissimi per volare, non li capisco.
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Figurati che io tik tok non so nemmeno cosa sia!
Nemmeno io li capisco quelli che si vestono elegantissimi perché io ho sempre i jeans e la t-shirt, ma magari è semplicemente questione di abitudine.
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Sì, piace anche a me guardare i tipi da aeroporto, del resto in quelle occasioni il tempo non manca e nemmeno la “fauna” da osservare.
Devo anche dire che ultimanente sto diventando piuttosto intollerante e mi piacerebbe essere armata e uccidere senza pietà vari personaggi fastidiosi da aeroporto, specie quelli rumorosi e, ancora peggio, gli strafottenti coi loro mille bagagli enormi, ma purtroppo non si può fare e devo farmene una ragione. Anche quelli che si mettono in piedi in fila al gate 2 ore prima che atterri l’aereo mi hanno sempre colpita… ma tutto sommato, almeno, sono tendenzialmente innocui! 🙂
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In effetti è come dici tu: in quelle occasioni di fauna da osservare ce n’è parecchia!
Quelli rumorosi e i maleducati dei bagagli enormi andrebbero abbattuti senza pietà, gli altri come dici tu sono per lo più innocui!
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Gli amici dello sposo o della sposa, li becco sempre sia in aeroporto che ogni weekend in quel di Cardiff. Immagina la mia gioia quando facevo la receptionist in hotel e li vedevo arrivare, sapendo che mi sarebbe toccato anche spiegare a dei tipi già ubriachi marci tutte le informazioni del caso al check-in.
Gli scappa lavoro invece li ho sempre e solo visti in Italia agli arrivi. Sarà che vivo in un paese dove tutti sono diligenti e quindi trovare i tizi agli arrivi che si fanno una bella chiacchierata tra loro o sono in pausa caffè anziché pensare ai passeggeri sbarcati mi fa abbastanza spazientire…
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Eh certo che doverli sopportare anche in hotel, perennemente ubriachi e molesti, non doveva essere divertente…
Sì, gli scappa lavoro anche io li avevo visti quasi sempre negli aeroporti italiani, e in effetti trovarne una a Praga mi ha molto stupita. E per di più era antipaticissima!
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Mi hai fatta davvero sorridere! anche io osservo le persone negli aeroporti così come in stazione. Quelli che mi danno decisamente fastidio durante i voli, sono le comitive posizionate da un capo all’altro dell’aereo che schiamazzano e si alzano ripetutamente e rumorosamente per andare dai “compari”. Purtroppo mi è capitato più volte! 😦
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Ah le comitive! Io l’ultima volta ne avevo trovata una sul volo da Roma a New York: una cosa insopportabile!
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Mamma mia quanto sono fastidiosi quelli che non preparano i documenti! C’è gente che proprio non ce la fa!
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A volte cerco di essere buona, giustificandoli con la scusa che forse non sono abituati a viaggiare. A volte invece penso che siano insopportabili e basta 😂
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Mi hai fatto venire in mente che ho incontrato gente sgarbata a Praga un po’ ovunque (musei, supermercati ecc). Non ne parliamo, potremmo profilare un bestiario di tipi da aeroporto. Mi è capitato di volare con un gruppo di musicisti in un aereo mezzo vuoto. Figurati che molti di loro avevano gli strumenti musicali sui sedili! Non erano chiassosi o molesti… però ho avuto l’insana paura che l’aereo precipitasse, io già immaginavo i titoli dei giornali “Musicisti in trasferta perdono la vita nel volo inaugurale per la Lituania” 😂 Comunque con il post pandemia i frequentatori di aeroporti sono triplicati, e non oso immaginare che fauna 😂😂
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Sì, a Praga in generale anche io ho notato che la gente è abbastanza maleducata, o comunque poco gentile.
Quando ho letto dei musicisti mi è tornato in mente quella volta in treno che avevi incontrato un gruppo di volontari della protezione civile, se ricordo bene 😂
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Sì, ricordi bene, mi presero in giro per la storia dei “gattini” che in realtà erano le radioline ricetrasmittenti 😂
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Ora ricordo 😂
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