Cosa cercano i lettori in un blog: quarta puntata

Ci risiamo. Sono passati un po’ di mesi dall’ultima volta che ho controllato i termini di ricerca che hanno portato i lettori tra le pagine di questo blog, ma poco o nulla è cambiato. Ancora una volta, qualcuno ha provato a cercare delle risposte tra le righe dei miei post e, ancora una volta, le parole chiave utilizzate dagli utenti mi hanno fatto dubitare della mia utilità come blogger.

Ma soprattutto mi hanno fatto capire che purtroppo non posso aiutare queste persone a risolvere i loro dubbi più o meno seri. E non sono sola, per fortuna, perché anche le domande rivolte a Orsa Nel Carro fanno dubitare della sanità mentale di chi usa i motori di ricerca. Ma non è solo colpa nostra, nel senso che non sempre siamo noi blogger e non avere la risposta giusta: spesso è una questione di domande sbagliate da parte della gente che c’è là fuori.

giphy

Atene: andare o non andare, questo è il dilemma

Non lo avrei mai immaginato, ma Atene è una città che può spaventare. E lo posso dire con certezza perché un numero notevole di aspiranti viaggiatori è arrivato ai miei post sulla capitale greca dopo aver provato a risolvere non pochi dubbi affidandosi a Google.

  • Atene perché certa gente non ci va? Non lo so, ma sarei curiosa di scoprirlo.
  • Non sono mai stata ad Atene. Non è nemmeno una domanda, forse più una confessione? Ma tranquilla, c’è sempre una prima volta, cara amica.
  • Atene è una città caotica? No, il traffico è un problema a Palermo, non ad Atene.
  • Atene bella o brutta? per rimanere in ambito greco, suggerisco di rileggere i capitoli del volume di filosofia dedicati a Eraclito, ideatore della logica degli opposti, dove tesi e antitesi, e dunque, bello e brutto, sono due aspetti che coesistono.
  • Dove mangiare, maiale, ad Atene? La punteggiatura, santo cielo! Se vuoi mangiare maiale ad Atene posso farmi venire in mente qualche indirizzo, ma se ti stai rivolgendo al tuo interlocutore dandogli del maiale, allora cerca un compagno di viaggio meno rozzo.

Atene Anafiotika

Il Regno Unito e il cibo: una paura ingiustificata

Un tema ricorrente delle puntate precedenti: il terrore che il cibo del Regno Unito sembra provocare in tantissimi lettori. O forse è sempre lo stesso individuo che, periodicamente, fa a Google domande simili e finisce sempre qui nella speranza di trovare delle risposte.

  • Le cose da mangiare nel Regno Unito? Questo va bene, tutto sommato è una domanda sensata (un punto a favore del mio blog, che è riuscito a rispondere a qualche dubbio, ma è un caso più unico che raro).
  • Dove vanno a mangiare gli inglesi? Dove mangiano i francesi, gli italiani, i russi, i giapponesi: a casa oppure al ristorante.
  • Perché in Inghilterra il burro è salato? Forse le mucche hanno una dieta ricca di sodio.
  • Perché a Londra si mangia male? Se fossi qui davanti a me, caro lettore, ti darei uno schiaffo. O almeno ti insulterei. A Londra mangi male se ti ostini a cercare i ristoranti pseudo-italiani o le catene di fast food e all you can eat a cinque sterline.
  • In Inghilterra si mangia? No, si vive di tè.

SkyWay del Monte Bianco: non è l’Everest

Gli articoli dedicati alla SkyWay del Monte Bianco sono da tempo i più letti in assoluto sul mio blog. Mi chiedo come mai, visto che la mia è stata una comunissima ascesa in funivia e non una coraggiosa scalata a mani nude sulla roccia e sul ghiaccio.

  • SkyWay gira la testa? Consulta il tuo medico curante o il tuo farmacista di fiducia nel caso in cui questo disturbo si fosse manifestato in passato.
  • Cosa fare sulla SkyWay? Ma che domanda è? Sono sicura che sul sito ufficiale ci siano tutte le risposte.
  • Come vestirsi a Courmayeur a dicembre? Sicuramente con la pelliccia e i doposci, come per andare a una festa a casa della contessa Serbelloni Mazzanti.
  • Cosa è ski wai? Non lo so, forse è una cosa completamente diversa dalla SkyWay.

Skyway ghiacciaio

Dalla Russia (e da Mosca in particolare) con terrore

Anche Mosca e la Russia sono due argomenti che ritornano con un certa regolarità tra i termini di ricerca. Ma d’altra parte, si tratta di un paese enorme e che spaventa chi non ha mai varcato i confini nazionali. In fondo è normale avere dei dubbi. A non essere normali sono le domande.

  • Le ostriche del nord della Francia arrivano anche in Russia? Probabilmente sì, ma soprattutto, il caviale del nord della Russia arriva anche in Francia?
  • Posso usare in Russia la carta prepagata del mio compagno? Se lui lo sa ed è d’accordo credo che non ci siano problemi.
  • Meglio soli o mal amati a Mosca? Per me meglio soli, ma forse dovresti chiamare il camper di Stranamore.
  • Cremlino finto a Mosca? Lo ammetto: dopo aver letto questa domanda, ho fatto anche io copia-e-incolla su Google. Il mio blog non è nei risultati della ricerca, e non ho trovato comunque nulla che supporti l’ipotesi del Cremlino finto.
  • Negli hotel a Mosca c’è la carta igienica? Sì, non siamo mica negli anni Ottanta. E se te lo domandi, chi fa le pulizie in camera non ti ruberà i profumi e i trucchi.

Stampa dal web Mosca

Cibo non italiano, questo sconosciuto

E poi ci sono loro: quelli che mangiano solo la pasta al pomodoro o la pizza, anche a Ushuaia. Non vedono l’ora di partire, ma prima ancora di salire in aereo compilano l’elenco dei ristoranti italiani in Irlanda, Romania, Canada. Mi spiace, ma tra queste pagine non troverete risposta.

  • A Budapest c’è il pane? Non credo sia necessario un commento.
  • C’è il pesce a Helsinki? No comment, anche in questo caso.
  • Dove mangiare malissimo e serviti male? Lo chiedi perché vuoi evitare un posto del genere, o perché ti piace stare male e farti maltrattare?
  • Peggior ristorante cinese della mia vita? Della tua non lo so, ma della mia è l’unico all you can eat in cui sono stata costretta a cenare un paio di anni fa.
  • Dove mangiare a Barcellona senza spendere? Ovunque tu voglia: scappa senza pagare il conto alla fine del pasto, poi fammi sapere.

I dubbi esistenziali 

Non sono una psicologa né una consulente, quindi questi lettori dovrebbero rivolgere le loroo domande a un professionista.

  • Scuse credibili per non andare in vacanza con amici anche se già prenotato? In questo periodo te la cavi dicendo che hai fatto un tampone rapido e sei positivo.
  • Mangiatori seriali blogger? Questa è una definizione che mi piace molto: sicuramente la copierò, anche se non ho capito il senso della domanda.
  • Le stanze dell’hotel sembrano set di film porno? Spero proprio di no, e soprattutto spero di non trovarmi il cast completo al rientro in camera.
  • Viaggi di nozze peggiori? Mai stata in viaggio di nozze, ma sarebbe un tema interessante da approfondire.
  • Un nuovo tour, ma i compagni di viaggio saranno cortesi? Chiedilo a una chiromante.
  • Il mio capo non ricorda il mio nome: sei in buona compagnia! Ho lavorato dieci anni nello stesso posto e il boss mi ha sempre chiamata gioia.

Non fatemi sentire sola e ditemi che anche i vostri lettori cercano risposte a domande bizzarre!

Photo by Christin Hume on Unsplash

51 pensieri riguardo “Cosa cercano i lettori in un blog: quarta puntata

  1. Leggere il tuo articolo mi ha fatto star male dal ridere, però in effetti questa è la tragica realtà; anche io rimango stupita dal tipo di cose che gli utenti cercano sul web. Questo rende a noi blogger la vita abbastanza difficile, visto che nello scrivere un articolo dovremmo interpretare le loro intenzioni di ricerca… mah!

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  2. Ho il mal di pancia a furia di ridere. Non so davvero quale sia la domanda più divertente, ma il problema è che la gente chiede davvero queste cose. Personalmente non amo essere tratta male e con cibo pessimo, ma magari qualcuno apprezza!!

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  3. Anche io a volte rimango basita sulle ricerche effettuate sul web e sul blog dagli utenti… però sai, anche io spesso pensi che la stanza in cui soggiorno potrebbe essere stata un set per film porno!!!

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  4. Su “gente che c’è là fuori” ho avuto un brivido… sono alieni, non c’è altra spiegazione, e vanno pure su Google! Quello poi che ha dato del maiale a Google dev’essere un’aliena femmina 😀
    Dopo il libro che devi assolutamente scrivere sui viaggi con il capo, dovresti fare un pensierino su un saggio (sicuro best seller) per smontare tutti i falsi miti sul cibo del Regno Unito, avresti tutta la competenza e l’autorità per farlo. Che poi sarebbe bello conoscere la fascia d’età degli utenti con tutti questi dubbi su inglesi e cibo, non voglio credere che siano giovani viaggiatori dalla mente aperta, devono per forza essere âgée.
    Infatti ho appena sbirciato da me e ho scoperto “crociere per anziani single”, “kripstak e petrektek” (ormai siamo a Zelig) e un fresco fresco “mangiare qui vicino” (magari aveva il gps attivo).
    Comunque ho scoperto che c’è chi approfitta di queste ricerche non ortodosse, per la serie domanda e offerta che s’incontrano. Tipo so che ci sono articoli che spiegano “come vestirsi per il folliage” indicando la camicia a quadri da boscaiolo, o “come vestirsi per i mercatini di Natale”…
    Sono morta sulle “cose russe” hahahahah quella che vuole usare la carta del compagno e lo chiede a Google è un genio. Ora però sono curiosissima, voglio assolutamente saperne di più sul Cremlino finto perché ha tutto il sapore di un intrigo internazionale… magari scopro anche dove mangiare senza spendere 😀 Grazie per la citazione e per le risate, Silvia! ❤

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    1. Quella del maiale mi ha fatto morire! Eppure c’è tanta gente che scrive così (o che viaggia con dei maiali) 😂
      Secondo me anche tu dovresti di nuovo farci ridere con un secondo articolo, perché se i nuovi termini di ricerca che hai trovato sono come quelli delle “crociere per anziani single” allora il divertimento è assicurato. Ma anche “mangiare qui vicino”: ma come si fa???
      Non ci posso credere: veramente esistono degli articoli su come vestirsi per il foliage? Però ora che ci penso ricordo di aver letto un articolo su come vestirsi e quali colori abbinare per andare a vedere la fioritura della lavanda 🤔

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  5. Silvia, i tuoi articoli mi fanno sempre troppo ridere (in senso buono!!). Che ci sia un certo grado di pazzia o imbecillità là fuori è ormai noto, quindi non ti stupire. Piuttosto io ancora non riesco a capire da dove posso vedere le ricerche che hanno portato al mio blog.

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  6. Voglio spezzare una lancia a favore di queste ricerche cosi strambe. Non ti è mai capitato di ricordare solo vagamente qualcosa che avevi letto o sentito dire, e per trovare quell’argomento su google hai cominciato a fargli domande strane, poco precise e un pò senza senso? a me capita, ed ogni tanto sono anche riuscita, attraverso parole chiave improbabili, a trovare esattamente quello che mi interessava! Comunque come si dice, il mondo è bello perché è vario, e le domande su Google ne sono una prova 😉.

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  7. Mi fai sempre morire dal ridere! A volte credo che la gente affidi a google delle domande esistenziali sperando di ottenere risposte, abituati come siamo al fatto che su internet si trova tutto e invece e per fortuna che il tuo blog e quello delle colleghe non è in grado di dare risposte sensate a domande insensate

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  8. Ma le ricerche strane portano solo a te e Orsa nel Carro? Anche questa puntata riserva parecchie sorprese. M’inquietano soprattutto le domande sullo Sky Way. Nonostante cerchino di documentarsi su Google finiscono per salire su in tenuta da spiaggia… no comment…

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  9. Ho riso fin troppo ad almeno tre domande/risposte: quella sul traffico a Palermo perché, purtroppo, è la pura verità; quella degli inglesi che vivono di tè; quella del “maiale” però mi ha distrutta!!! Prima o poi dovrei vedere anche le mie per farmi altre quattro risate!

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