Cosa non sopporto in un compagno di viaggio

Lockdown, zone rosse, obblighi di coprifuoco e restrizioni varie non hanno fatto altro che peggiorare il mio carattere di persona già poco socievole di natura. Se prima non sopportavo alcuni atteggiamenti della gente, ora farei prima a elencare quelli che soppporto. Anche per questo, sono scappata inorridita dalla vetrina di un’agenzia della mia città che pubblicizzava un viaggio in Normandia: si trattava di una partenza di gruppo. Decisamente not my cup of tea.

Ammetto che dopo quasi due anni senza viaggi degni di questo nome potrei quasi arrivare a tollerare chi salta la fila, chi si ammucchia al gate, chi occupa tutto il posto nella cappelliera. Anzi, ripensandoci bene no. Questa riflessione sulle cose non potrei mai sopportare è nata dopo aver letto su un blog un articolo dedicato al tema, dove l’autrice si lamentava di essersi trovata in viaggio con persone che, secondo lei, si fermavano troppo spesso per fare colazione, aperitivo, pranzo e cena perché questo comportamento denoterebbe, a quanto pare, una scarsa considerazione del valore del denaro. Mi sono riconosciuta immediatamente nella compagna di viaggio da incubo di questa blogger: per me ogni scusa è buona per mangiare! Dal mio punto di vista, significa dare valore alla gastronomia locale, e non, come sostiene lei, essere una spendacciona.

Il seguito dell’articolo descriveva esattamente il mio modo di viaggiare, al punto di farmi sospettare di essere stata in vacanza con questa persona e di averlo rimosso. Mi fermo spesso al bar, non dormo in ostello, offro volentieri un aperivo se capita: sono io! Se la ragazza in questione non sopporta chi usa troppo spesso il portafoglio in vacanza, io non sopporto quelli che invece sembrano averlo dimenticato a casa. Tante teste, tante idee. Ma veniamo al dunque: cosa non sopporto io in un compagno di viaggio?

Quelli che pensano che sia obbligatorio dormire in ostello

Non mi vergogno a dire che non ho mai dormito in ostello, nemmeno per sbaglio. Il campeggio sì, il bed and breakfast pure, la locanda anche, ma in ostello non ce la posso proprio fare. Camerate con letti a castello, bagni sul pianerottolo, pasti al tavolo comune e spazi condivisi in generale: non fa per me, grazie.

Se posso, quando viaggio cerco un albergo o una struttura confortevole dove riposarmi e dove i miei spazi vengano rispettati. Purtroppo però in tanti sono convinti che il vero viaggiatore (cosa vuol dire, tra l’altro?) debba per forza dormire in una camerata insieme a qualche sconosciuto. Spesso la motivazione è il risparmio, ma se non posso permettermi una cosa non la faccio e basta. Troppo drastica forse, e sicuramente non la compagna di viaggio ideale per chi dorme solo in ostello.

Quelli che saccheggiano il buffet dell’albergo

Quante volte i buffet degli hotel vengono presi d’assalto dagli ospiti che riempiono il piatto fino all’inverosimile? Dolce, salato, frutta, verdura: quello che capita, purché sia commestibile. La giustificazione spesso è che “l’ho pagato, quindi mi spetta di diritto”. In realtà ogni ospite ha pagato per fare colazione, ma non per spazzolare tutto quello che è esposto su una tavolata lunga quattro metri.

Buffet food
Photo by Free Creative Stuff from Pexels

Sopporto ancora meno le persone che ai buffet, dopo aver messo nel piatto anche la pianta grassa utilizzata come elemento decorativo, non mangiano nemmeno la metà di quello che hanno preso. Tutto ciò che loro avanzano finirà nella spazatura, e sprecare il cibo mi manda veramente in bestia. Ma mi mandano altrettanto in bestia quelli che usano il buffet della colazione come una dispensa da cui servirsi per il pranzo: un paio di pagnotte, qualche fetta di prosciutto e di formaggio, uno yogurt, e il pranzo è servito. Caro lettore, se ti riconosci in questa categoria, sappi che esistono anche dei negozi di alimentari o dei bar dove ordinare, pagando, degli ottimi panini.

Quelli che non si informano prima di partire

Qualche tempo fa, in aereo, i posti dietro al mio erano occupati da due ragazze in vacanza per la prima volta a Londra. Già prima del decollo hanno iniziato a parlare con il loro vicino, interrogandolo sulla città con domande degne di una trasmissione di Gerry Scotti. Era evidente che le due tizie non avevano la più pallida idea di dove stessero andando, nonostante il gentile passeggero avesse elencato con pazienza le cose più importanti da fare e da vedere. Ma loro avevano sentito parlare solo di Piccadilly Circus, mentre tutto il resto era il nulla cosmico. Va bene l’effetto sorpresa, ma non informarsi per niente mi sembra un po’ esagerato anche per chi ama improvvisare.

A un certo punto una delle due ha chiesto al vicino di posto come raggiungere “il centro”, e lui ha risposto spiegando che il concetto di centro è un po’ difficile da definire per Londra. “Dove dovete andare di preciso, in che zona è il vostro hotel?” Non ho sentito una risposta, per cui ho immaginato i grossi buchi neri negli occhi delle due ragazze.

Quelli che fanno paragoni continui 

Solo qualche giorno fa mi è capitato di parlare con una persona a cui ho espresso il desiderio di tornare di Scozia. Forse perché quel mattino mi era capitata sotto gli occhi una vecchia fotografia scattata a John O’Groats durante un freddo e nebbioso mattino di agosto. Ma poco importa, sta di fatto che la tizia con cui stavo parlando mi ha risposto che secondo lei è meglio l’Irlanda. Ma che paragone è? Che senso ha? Tanto più che lei in Scozia non ha mai messo piede.

Non potrei mai partire con qualcuno che a ogni tappa fa confronti con qualcosa che ha visto o, peggio ancora, che non ha mai visto. Immaginate di trovarvi a Piccadilly Circus e sentirvi dire che la Tour Eiffel è più alta, oppure che Times Square a New York è più spettacolare di Union Square a San Francisco. Sono cose diverse, e in certi casi fare un paragone non ha davvero senso.

Siete più tolleranti di me? O anche per voi ci sono dei comportamenti insopportabili in un compagno di viaggio?

Cover photo: The Travelling Companions by Augustus Leopold Egg at the Birmingham Museums Trust on Unsplash

48 pensieri riguardo “Cosa non sopporto in un compagno di viaggio

  1. Mi sa che l’abitudine di saccheggiare i buffet è un po’ cosa italiana. Io ai finnici non l’ho mai visto fare. Fra le cose che mi irritano, oltre ad un paio di quelle che hai elencato tu, adesso aggiungo chi viaggia con mascherina sotto il naso. Glielo fracasserei volentieri!

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  2. Oh io sono l’intolleranza fatta persona. Preferisco partire da sola, e l’ho fatto, piuttosto che partire con un compagno di viaggio che non condivide le mie stesse idee su come vada vissuta la vacanza. Mi sono parzialmente rovinata il viaggio in Norvegia per i miei 40 per essere partita con qualcuno dal braccino corto che non voleva mangiare local (a parte il primo giorno, mi è toccato solo il fastfood) o che preferiva passare più tempo nella biblioteca dove c’era internet. Quanto agli alloggi sono come te. Ho fatto campeggio ed ostello ma non voglio più viaggiare così. Voglio un hotel e come si deve per riposarmi dopo aver trotterellato per ore in giro. Ho riso sulla questione colazione/aperitivo/cena. Io mi devo gustare tutto, pazienza se mi perdo qualcosa. Voglio sedermi in una bella piazza per godermi il momento, scelgo i ristoranti con cura. Il viaggio è tutto, il viaggio passa dal cibo.
    Meglio soli che male accompagnati.

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    1. Il pensiero del tuo viaggio in Norvegia insieme a un compagno non proprio ideale mi fa star male! Davvero non capisco come ragioni certa gente: capisco la volontà di risparmiare, ma piuttosto meglio rimanere a casa. Lo so che sembro snob, ma non lo sono, anzi sono semplice molto pratica e concreta.
      Anche io come te voglio un albergo bello e confortevole, e voglio sedermi a un tavolino in un locale dove si siede la gente del posto a prendere un aperitivo.
      Decisamente meglio soli che male accompagnati!

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  3. Ma come si può dare della spendacciona a chi apprezza il cibo? Non vedo il nesso, esattamente come l’Irlanda è meglio 😀
    In ostello ci sono stata una volta sola, era una camera con bagno privato, sono stata fortunata dal lato logistico… ma dal lato ospiti lasciamo stare… meglio l’Irlanda anche qua 😀
    No no e no, quelli che si preparano il pranzo col buffet sono terribili, si credono furbastri ma sono solo degli straccioni. Ma sei in viaggio cavolo!
    Esatto, anche io glielo fracasserei volentieri, tra l’altro adesso avremo a che fare anche con la categoria “tanto sono vaccinato” e con quelli che ti mostrano la certificazione con la stessa verve dell’arbitro quando alza il cartellino rosso 😦
    Vero, i livelli di intolleranza e misantropia si sono aggravati… ci vorrebbe un bel viaggio terapeutico per tornare a reggere i viaggiatori zoticoni 😛

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    1. In pratica questa tizia diceva che i soldi spesi per colazioni, pranzi e cene sono sprecati e che il tempo dedicato a queste attività è anche tempo sprecato 🤔
      Mamma mia, quelli della mascherina! Proprio ieri in ufficio è entrato un tizio con la mascherina abbassata e quando gli ho chiesto di indossarla correttamente, ovviamente mi ha risposto di essere vaccinato! E vai a fargli capire che oltre a proteggere noi stessi dobbiamo anche pensare agli altri…

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  4. Non riesco proprio a concepire come si possa partire senza informarsi prima del posto dove si va. Sarà che magari io eccedo nel senso opposto (mi informo prima anche degli autobus da usare per raggiungere le cose che voglio visitare), però mi manda ai matti gente del genere! Va bene che è anche bello andare alla scoperta dei posti nuovi, ma senza informarsi un pò si rischia anche di perdersi tante cose che non rientrano nei tradizionali giri turistici.

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    1. Io sono come te: prima di partire guardo già quali sono i mezzi che dovrò prendere per andare in un determinato posto! Magari esagero ma mi sento più tranquilla così. Ci sono anche delle vie di mezzo, però proporre partire senza sapere nulla, quello no!

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    2. Mi hai fatto un sacco ridere!
      Comunque penso che la caratteristica che odio di più tra le tue sia proprio quella della corsa e saccheggio al buffet!
      Io comunque sopporto poco chi vuole far festa la sera e upoi la mattina non si sveglia! Mi è capitato di lasciare amici in hotel per andare ad esplorare la città, mentre loro dormivano!

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  5. Quando visito un posto nuovo mi piace mangiare con calma e apprezzare la gastronomia locale. Ma anche nei ristoranti vicino a casa mi sembrerebbe di offendere chi ha cucinato se non assaggiassi quasi tutto. Ammetto di tralasciare spesso i secondi perché dopo gli antipasti e i primi preferisco passare direttamente ai dolci. Anche la colazione in albergo è un rituale a cui tengo molto. È il pasto fondamentale per iniziare la nuova giornata e ci dedico tutto il tempo necessario.

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  6. Non so chi sia la tizia di cui hai letto il post ma decisamente è tutto il contrario di quello che cerco in un compagno di viaggio! E devo ammettere che recentemente mi sono capitate un paio di amiche proprio così… per me la “pausa” per assaggiare cibo locale non è solo aprire il portafogli ma anche l’esperienza di conoscere e assaporare una nuova cucina!
    Inoltre non sei neanche la sola a non amare gli ostelli, prima di qualche mese fa, non avevo mai dormito in ostello e adesso so il perché, non tanto l’ambiente perché il posto era anche curato e carino, ma per il bagno in camera minuscolo, la finestra non apribile e la compagnia. Sono però una di quelle che al buffet se vede dei crackers o della frutta, se la porta con sé per uno spuntino. Così come riempio l’acqua per non pagarla!

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  7. Ostelli quando ero studentessa sicuramente sì, avevano anche i loro lati positivi, ora decisamente no, salvo non ci siano alternative (l’ultima volta è stata in Australia pochi anni fa, era strafigo peraltro!). Ammetto che ai buffet degli alberghi fatico a resistere! 😀 Ma mangio tutto quello che prendo, per me la colazione è il pasto principale della giornata, quando sono in viaggio, per cui devo pur rimpinzarmi un po’, altrimenti poi cedo il passo! 😉 Ovviamente l’aspetto culinario per me è assolutamente importante, come e più di un museo. E si parte sempre preparati, almeno un minimo, se poi il volo è lungo ci si legge bene tutta la guida, rigorosamente cartacea, che non può mai mancare 😉

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    1. Ah ah io invece nemmeno da studentessa – piuttosto mi ritrovavo in alberghi di pessimo livello 😂
      Che poi a buffet va bene prendere tante cose se uno ha fame, però riempirsi il piatto solo “perché non costa niente” e avanzare più della metà quello no.
      Un po’ di preparazione ci va, assolutamente!

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  8. Mi rtovo d’accordo su tante cose: anche io non ho mai dormito in un ostello. Certo non vado in 5 stelle – non me li posso permettere – ma neanche nelle camerate! Però sono una di quelle che davanti a un buffet mangia più di quello che dovrebbe – e comunque se qualcosa finisce nel mio piatto, la mangio e basta. Odio sprecare cibo.

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    1. Bene allora mi sento meno sola! Comunque poche volte in viaggio di lavoro ho avuto la fortuna di dormire in un cinque stelle, e se potessi sceglierei strutture di questo tipo anche in vacanza 😉
      Sono d’accordo: se una cosa finisce nel piatto non si dovrebbe sprecare.

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  9. L’unica volta che ho dormito in ostello è stata durante una gita di tre giorni organizzata dall’università in Erasmus. Quindi in quel caso non mi è spiaciuto perché eravamo tutti studenti, e mi ha permesso di conoscere quella che poi sarebbe diventata la mia compagna di viaggio fissa nei weekend successivi. Ci eravamo trovate molto bene insieme.
    Diversamente è un luogo che tendo a evitare, ho bisogno dei miei spazi!
    Tra i comportamenti che poco sopporto c’è il braccio corto per visitare musei, chiese, monumenti e luoghi di interesse vari a pagamento. Cosa ci sei venuto a fare se non entri a visitare nulla?
    E infine, sono maniaca della programmazione 😂 Di solito preparo l’itinerario contato minuto per minuto.

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  10. Alloraaaaaaaaa!!!!
    Credo che non mi vedrai mai e poi mai dormire in un ostello: non critico chi lo fa, ma odio essere criticata perché non lo faccio.
    Per non parlare poi di chi non ha la minima idea di dove sta andando, ma parte solo perché “fa figo”: tagliategli le gambe, please!
    Però devo fare outing sulla colazione: odio tantissimo sprecare cibo, quindi mangio tutto quello che prendo, anche se mi capita di prendere infinite cose, perché adoro le buone colazioni degli hotel…yuhmm, soprattutto in nord Europa! E mi piacciono talmente tanto che sì, porto via qualcosa per il pranzo! Io di solito, in viaggio, faccio un pranzo molto veloce, perché organizzo le mie giornate camminando molto durante il giorno e dedicando la sera alla scoperta del cibo locale: temendo che la “colazione” (intesa come panino farcito) sia una cosa tutta italiana e per evitare di dover ricorrere a catene commerciali, mi premunisco e, quando possibile, porto qualcosa dall’hotel…se poi trovo street food locale e verace, allora è festa!

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    1. Hai espresso benissimo il concetto: nessuna critica verso chi dorme negli ostelli, a patto però che loro non critichino chi invece dorme in albergo. Purtroppo però in tanti pensano che scegliere l’ostello sia un obbligo.
      Per quanto riguarda il buffet, ti capisco: io non sopporto quelli che sprecano il cibo, per cui mi fa rabbia vedere montagne di cibo in un piatto, per poi vederle finire nella spazzatura. Ah ah io invece faccio pasti abbondanti tutto il giorno, anche a pranzo, e il panino non mi basterebbe 😂
      Grazie per essere passata 😘

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  11. Sull’ostello nulla da dire, sono scelte e un modo di viaggiare che non io non farei e che spero non mi propongano mai. Come non concepisco il fatto di partire senza informarsi…io se non programmo quasi tutto o se arrivo impreparata mi viene una crisi 😂

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  12. Dopo aver letto questo articolo posso dirti che siamo letteralmente uguali! Nemmeno io ho mai dormito in ostello e nemmeno ci tengo (va bene conoscere persone nuove ma non così e poi la mia privacy viene prima di tutto, ho bisogno dei miei spazi seppur piccoli). Odio le persone che non si informano: io sarò paranoica perchè pianifico fino allo sfinimento ma non sopporto chi prende e parte così, senza un minimo di organizzazione e ricerca di info a priori… Va bene tutto ma esistono guide, blog, siti, posso capirlo negli anni ’70 ma la beat è finita da un pezzo quindi svegliarsi e camminare.

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    1. Lo avevo pensato anche io leggendo i tuoi diari di viaggio perché da quei post si capisce che sei super organizzata!
      Ai miei spazi non potrei mai rinunciare, e per quanto riguarda il fatto di informarsi, anche quando ho iniziato a viaggiare e non c’erano i blog mi affidavo comunque alle guide del Touring o agli enti del turismo!

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  13. Come ti capisco, anch’io detesto infinitamente le persone che si lanciano sul buffet come se fosse il loro ultimo pasto e quelli che pensano che il loro modo di viaggiare sia migliore di quello degli altri. Per quanto riguarda le persone che non si informano penso che siano fastidiose, ma mai quanto quelle che vogliono andare a tutti i costi all’estero senza saper spiccicare neanche una parola d’inglese! Una volta in un campeggio ho dovuto stare in coda al check per 20 minuti, perché una famiglia di fiorentini non parlava altra lingua al di fuori dell’italiano e non riuscivano a comunicare con la ragazza alla reception. Alla fine sono intervenuta per pietà

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    1. Hai ragione, anche quelli che non parlano una parola di inglese, eppure sono convinti di farlo! Che poi ci sta non parlare nessuna lingua, però in quel caso bisognerebbe avere l’umiltà di chiedere aiuto: a me è successo a Mosca e sono stati tutti gentili.
      Ah ah l’immagine di quelli che si lanciano sul buffet come se fosse il loro ultimo pasto mi fa morire 😂

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  14. L’assalto al buffet è un classico… diciamo che i compagni di viaggio sono fondamentali, noi abbiamo perso una mattinata ad aspettare uno che faceva i suoi comodi in bagno… io e il mio compagno ormai abbiamo i nostri tempi e viaggiamo divinamente.

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  15. Guarda forse io sono anche peggio di te. Le persone con cui scelgo di viaggiare sono poche e selezionatissime. La giusta compagnia è essenziale per la riuscita di un viaggio. A volte si tratta “solo” di trovare le persone che hanno i tuoi gusti/ritmi. Non è necessariamente una quesione di giusto e sbagliato. Per esempio non ci trovo nulla di male nel dormire in un ostello o in un camping, ma per quanto mi riguarda quella non è vacanza.

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  16. Le pause per aperitivi, pranzi e cene sono uno spreco di denaro in viaggio?? Ah benon! Sarà che sono una golosa e adoro sperimentare, ma davvero è una delle cose più belle da fare quando si visita un altro paese!
    Nel compenso mi dichiaro colpevole del saccheggiamento del buffet, anche se a mia discolpa mangio sempre tutto quello che metto nel piatto, ma proprio non so resistere dall’assaggiare tutto (salsicce piccanti e cipolla cruda, compresi).
    Invece non potrei mai viaggiare con un dormiglione. Quelle persone per cui essere in viaggio significa vacanza e quindi sveglia ad orario pranzo!

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    1. Vai a sapere, per tanta gente fermarsi a mangiare equivale a una perdita di soldi e di tempo sottratto a “visitare”. Personalmente preferisco vedere qualcosa in medo, ma godermi un po’ di più la vacanza.
      Anche a me piace assaggiare di tutto (anche le cipolle crude a colazione, ti capisco) – l’importante è non sprecare!

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  17. Per la mia esperienza i saccheggiatori di buffet peggiori sono stati gli egiziani ricchi in vacanza a Sharm. Alla fine dovevo tarare i miei orari dei pasti per non dover vedere tutti quei piatti riempiti fino all’orlo che finivano quasi intatti nel cestino. Uno spreco assurdo. Per il resto NO ostelli e SI al cibo!

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  18. Io credo di essere più come te, voglio dire, mi piace la compagnia, ma sono anche poco sociale. Anche a me non piacciono le persone che fanno paragoni e anche io non ho mai dormito in un ostello….inoltre anche io mi fermo spesso, non tantissimo per mangiare (anche se adoro provare il cibo locale), ma per fare foto ad ogni minimo dettaglio.

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  19. Mi sono riconosciuta in parecchi punti del tuo articolo: no agli ostelli, no ai paragoni, NO a chi non sa nemmeno dove sta andando. Aggiungo NO ad un amico come compagno di viaggio in generale, perché spesso anche le migliori amicizie si incrinano durante le vacanze: se andare a bere un aperitivo insieme può andar bene in città, spessissimo ritmi e modalità diverse di vivere il viaggio creano vere e proprie rotture (in tutti i sensi); è spesso già difficile trovare un accordo con il proprio compagno di vita se non si è super in sintonia…

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    1. Non potei essere più d’accordo: proprio ieri mi sono arrabbiata tantissimo perché a ottobre dovrei andare in Spagna con il mio compagno e mio fratello (i miei soliti compagni di viaggio). Ora una coppia di amici ha sentito che ne parlavamo e hanno “pensato bene” di aggiungersi anche loro nelle stesse date. Parliamo di 5 persone in più, il solo pensiero mi fa venire la nausea 😢

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  20. In questi mesi sto viaggiando parecchio e ti dico che sono sconvolta dal fatto che le persone , dopo un anno e mezzo, non hanno ancora capito cosa sia il plf e quali documenti presentare al check in. Sto assistendo a scene allucinanti! Per me il compagno di viaggio più scomodo è chi si lamenta di continuo oppure chi sta lì a contare i centesimi e fare le divisioni delle spese quotidiane . La mia filosofia è quella di utilizzare il buon senso così da godersi il viaggio evitando di fare i contabili .

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