Disavventure in bed and breakfast

Hotel o bed and breakfast? Tante volte mi sono fatta questa domanda prima di un viaggio. Ma non sono ancora riuscita a risolvere il mio dubbio amletico: scelgo una sistemazione più economica ma con più carattere, oppre una di livello superiore ma più impersonale? Non saprei nemmeno dire quale soluzione sia la migliore perché mi è capitato di dormire in strutture bellissime, sia che si trattasse di alberghi, sia che si trattasse di b&b. E non sono mancate le disavventure, soprattutto nel secondo caso.

L’esperienza peggiore in assoluto è stata quella della casa delle bambole in Irlanda del Nord. Dopo quel soggiorno, per un po’ non ho più prenotato una stanza in un bed and breakfast per il timore di ritrovarmi in un posto del genere. Ma mettiamo da parte i casi più estremi da racconti dell’orrore, concentrandoci su quelle cose più o meno sgradevoli che non possono quasi mai mancare in una guesthouse: la moquette polverosa ovunque, il bagno spesso condiviso, la mancanza di ascensori e l’obbligo di intrattenersi con i padroni di casa fingendo di essere interessati a quello che ci stanno raccontando.

Disavventure in bed and breakfast: la colazione dei campioni

Dopo ore di viaggio lungo strade tortuose sotto una pioggia battente, arriviamo finalmente a destinazione nel villaggio di Dornie, dove trascorreremo la notte. Il bed and breakfast è una casa a due piani in periferia, con le finestre illuminate che la fanno sembrare accogliente già dall’esterno. Parcheggiamo la macchina a noleggio e suoniamo, aspettando che ci vengano ad aprire. Abbiamo in mente solo due cose: una doccia calda e la cena. Veniamo accolti dalla padrona di casa, che ci accompagna nella nostra stanza. Il riscaldamento è acceso e la camera è spaziosa… ma dov’è il bagno? Dall’altro lato del pianerottolo. Non è in condivisione con altri ospiti, ma per me è comunque una seccatura.

Eilean Donan Scotland

Parto armata di asciugamani, bagnoschiuma e un cambio di vestiti e mi chiudo nel bagno in fondo al corridoio per una doccia lunghissima. Quando ritorno, il Prigioniero sembra preoccupato: durante la mia assenza la padrona di casa ha bussato alla porta per sapere cosa volessimo mangiare a colazione il giorno successivo. All’epoca l’inglese del mio compagno di viaggio era molto limitato, per usare un eufemismo, quindi per non sembrare maleducato ha pensato bene di dire di sì a qualunque prodotto elencato dalla donna. Il giorno dopo ci ritroviamo di fronte a un buffet degno di un pranzo di nozze. Frutta di ogni tipo, cereali in varie forme e colori, salsicce bollite, fagioli e pomodori. La donna e il marito continuano a uscire dalla cucina servendoci qualunque cosa. Non osiamo dire di no, e ci troviamo costretti a mangiare per dieci persone per colpa del Prigioniero. A parte questo, rimane sicuramente il bed and breakfast con la vista migliore.

Disavventure in bed and breakfast: la padrona ficcanaso

Questa volta siamo in Cornovaglia, e anche in questo caso soggiorniamo in un bed and breakfast. Arriviamo presto, facciamo rapidamente il check in e lasciamo le valigie in camera prima di fare una passeggiata nel villaggio poco lontano. Quando torniamo, decidiamo di riposarci un po’ prima di uscire per cena. Appena entrati, capiamo subito che qualcuno è stato nella nostra stanza. Ora le tende sono accostate, il copriletto è stato risvoltato, la valigia che prima era aperta è chiusa e i pigiami che avevamo lasciato su una sedia ora sono appoggiati sul letto. Niente di grave, ma è comunque un’intrusione che mi mette un po’ a disagio. Dopo cena, torniamo e troviamo le due lampade sui comodini accese. La ficcanaso avrà curiosato tra le nostre cose? Avrà provato il mio profumo? Non posso fare a meno di pensare alla padrona che, con l’aiuto di un binocolo, sbircia dalla finestra della cucina per cercare di capire cosa succede dai vicini.

Ci assicuriamo di chiudere a chiave la porta, ma nonostante questo faccio fatica a prendere sonno. Ogni rumore mi fa trasalire: e se lei fosse in corridoio, proprio dall’altra parte della porta troppo sottile? Magari ha in mente di entrare per osservarci mentre dormiamo. Guardo troppi telefilm, senza dubbio, e la mia fantasia corre come un cavallo al galoppo. Per fortuna non succede nulla di strano, ma al mattino lasciamo la stanza subito dopo aver fatto colazione. Questo posto non ci mancherà.

Disavventure in bed and breakfast: il corredo nuziale

La donna che ci accoglie nel bed and brekfast di Adare, in Irlanda, è senza dubbio la padrona di casa più loquace che abbia mai incontrato. Siamo partiti nel primo pomeriggio da Dublino e dopo aver sbagliato strada più volte, troviamo finalmente il cottage in cui passeremo la notte. Come sempre, vorremmo riposarci un po’ prima di uscire per la cena ma la cara vecchina ha altri progetti. Ci fa accomodare in salotto su un divano coperto da pizzi e merletti, come il resto della casa, e ci invita a bere una tazza di tè. Mentre armeggia con teiera e tazze, ci elenca le bellezze di Adare, continuando a ripetere ogni due o tre frasi che Adare is beautiful. In effetti, il giorno dopo scopriremo che è proprio così.

Andare Ireland

Al momento però non possiamo vedere la cittadina con i nostri occhi perché la padrona del b&b apre il cassetto in cui custodisce l’album delle fotografie di nozze. Lo sfoglia con orgoglio, mentre a ogni pagina cerchiamo di dire che dovremmo proprio andare. Magari potrebbe accompagnarci nella nostra stanza? Of course, darling, ma non prima di averci mostrato il corredo nuziale. Lenzuola, tovaglie, tovaglioli, tendine e altri pezzi di pregiato lino ricamato che siamo costretti ad accarezzare. A un certo punto pensiamo che forse sta cercando di venderceli, ma finalmente decide che è ora di preparare la cena e ci lascia liberi.

Disavventure in bed and breakfast: non chiudete quella porta!

A Oxford in viaggio di lavoro con due colleghe, prenotiamo una tripla in un b&b in periferia. Arriviamo alla guesthouse, dove ci attende una algida padrona di casa in twin-set di cashmere beige, pantaloni in fresco lana neri e giro di perle al collo. Il suo accento è molto posh e la sua casa molto stylish. Si rivolge a noi tenendosi a distanza, come se emanassimo un cattivo odore. Ci mostra la stanza e ci spiega che dopo le dieci di sera la porta principale viene chiusa a chiave. Se rientriamo più tardi, dobbiamo usare la porta sul retro, che rimane aperta tutta la notte. Ci raccomanda anche, nel caso in cui dovessimo usare quell’entrata, di non chiuderla dall’interno con il chiavistello. Il fatto di non avere le chiavi mi mette un po’ di ansia, ma davanti alla prospettiva della cena al pub non ci penso più. Una birra tira l’altra e la compagnia delle mie colleghe è piacevole, e quando rientriamo al b&b è quasi mezzanotte. Siamo un po’ alticce ma non dimentichiamo di usare la porta sul retro. Che però non si apre. In un attimo torniamo lucide. E adesso che facciamo? Come entriamo in casa? Bussiamo fino a farci male alle nocche, torniamo all’ingresso principale e suoniamo il campanello senza risultati.

Rimangono poche opzioni: sfondare una delle porte, rompere un vetro della cucina, arrampicarci fino alla nostra stanza. Oppure telefonare. La padrona risponde al terzo squillo e una delle mie colleghe spiega la situazione. La donna risponde semplicemente I see, e riattacca. Fortunatamente viene ad aprirci, avvolta in una vestaglia elegantissima. Il suo sguardo è di ghiaccio. Proviamo a spiegarle che forse un altro ospite per errore ha chiuso la porta sul retro, ma lei sembra non sentire. Ci accompagna in camera e ci invita a lasciare la sua casa first thing in the morning.

Cosa ne pensate dei bed and breakfast? Avete avuto qualche disavventura più o meno sgradevole?

53 pensieri riguardo “Disavventure in bed and breakfast

  1. Racconto esilarante ed estremamente verosimile su le varie tipologie di disavventure che possono occorrere qualora si decide di optare per sistemazioni alternative alle tradizionali ed impersonali catene alberghiere.
    Nella mia “carriera” di viaggiatore ne ho viste di tutti i colori: forse la più originale nel cuore della vecchia Pechino, all’interno di un autentico hutong, dove la gente del posto viveva all’interno di casette tipiche (più o meno fatiscenti), spesso prive di ogni comfort, a cominciare dai servizi igienici. Al mattino, lungo i vicoli, si incontravano persone d’ogni età, con dentifricio e rotolo di carta igienica, in processione verso i pochi bagni pubblici, condivisi fra gli abitanti del quartiere. Eppure, contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, ho avuto l’impressione che la gente vivesse in modo sereno ed armonioso. Erano tutti molto gentili e sorridenti. Qualcuno (anche più di qualcuno…) appariva abbastanza incuriosito dalla nostra presenza (non si vedono molti occidentali da quelle parti) ed i più audaci ci chiedevano, sempre con estrema cortesia, di posare per una foto insieme a loro.
    Che dirti? Forse sarei stato più comodo in un hotel a quattro o cinque stelle, ma credo che quella sia stata, indubbiamente, un’esperienza unica che custodirò per sempre come uno dei ricordi più belli 🙂

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    1. Nel tuo caso si è trattato evidentemente di un’esperienza autentica che non avresti potuto vivere in un albergo o in una struttura meno tradizionale. Curioso il fatto che vi abbiano chiesto di posare per delle foto!
      Nel mio caso invece a volte si è trattato di host abituati a trattare con i turisti ma forse poco disponibili a condividere gli spazi!

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      1. Sì, in effetti può sembrare strano quando qualcuno che non conosci e che incontri per caso tira fuori il suo smartphone e ti scatta una foto. Tuttavia in Oriente, in specie nelle aree meno turistiche, lo fanno spesso con noi Occidentali. A me è capitato non solo in Cina ma anche a Singapore e persino in Giappone!

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    2. Mi piace sempre leggere i tuoi storytelling, mi fanno sempre sorridere. Fortunatamente non mi è mai capitato di trovare padrone di casa invadenti o che vogliono mostrarmi a tutti i costi il corredo, ma una volta si che sono rimasta fuori al portone e mi ha salvato una tizia che sapeva il codice di entrata 😅

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  2. Ma come first thing in the morning? Madonna che acida! 😀 Una così dovrebbe andare in vacanza e beccare una padrona di casa tipo quella di Adare! Le foto di nozze no, è incredibile ahahahah, quando hai detto che doveva preparare la cena, ad un certo punto ho pensato che t’invitasse in cucina per scoprire le sue magiche ricette! Comunque a distanza di anni il Prigioniero può tranquillamente confessarlo… ha ordinato lui l’impossibile, volutamente! 😛
    Sulla padrona ficcanaso mi è venuto in mente l’episodio in cui in un b&b trovai il cofanetto della cipria aperto in bagno. Non so se la padrona si sia incipriata il naso o la parrucca, ma il lavabo era strapieno di polvere di cipria. Non ho detto nulla, ma la cipria l’ho cestinata per direttissima.
    Per fortuna non è sempre così, ma il b&b purtroppo lo associo alla colazione con le merendine del discount 😦

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    1. Anche io ho temuto che ci invitasse a cena, ma per fortuna ci ha lasciati liberi (e siamo finiti in un postaccio terribile). La padrona acida dovrebbe cambiare lavoro, se non lo ha ancora fatto – anzi se mi torna in mente il nome del B&B vado a controllare 😂
      Ma la cipria? Almeno poteva richiudere tutto e nascondere le tracce!

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  3. Ahahaha, devo dire che l’Inghilterra e l’Irlanda ti hanno traumatizzata… Beh, io ho vissuto scene da orrore anche negli hotel, a dire il vero. In uno ho preso pure i pidocchi. In un altro ho capito troppo tardi di trovarmi in un luogo un po’ equivoco (avevo scelto l’hotel all’ultimo secondo per disperazione). Insomma, le esperienze non mancano mai.

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  4. Davvero agghiaccianti alcune delle storie . Mi hai fatto venire in mente questa mia esperienza : avevo 15 anni ed ero in un college inglese per alcune settimane con altri ragazzi italiani . Una sera un ragazzo ubriaco si introduce nel college ed entra in una delle camere . Io ero tra quelli che avevano la stanza al piano terra con la finestra che non si chiudeva neanche tanto bene così, presa dalla suggestione il mattino dopo prendo il materasso e lo porto nella camera di una ragazza con cui avevo stretto amicizia , che era al piano superiore.

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  5. Che esperienze! Da amante dei b&b e da persona che ne vuole aprire uno questo articolo per me è favoloso: anche io in Scozia ho trovato davvero persone bizzarre che gestivano questi luoghi di soggiorno ma mai a questi livelli. La colazione da campioni è stata però una piacevole sorpresa dai, almeno potevi fare scorta per la giornata 😉

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  6. Mi ha fatto sorridere la colazione dei campioni e commuovere la signora che sfoglia l’album di nozze. Mi è venuta in mente mia nonna che preparava sempre cibo in abbondanza e, quando mia sorella si è sposata, ha fatto vedere le foto a chiunque le sia capitato a tiro. I B&B hanno un fascino tutto loro e questi episodi credo siano compresi nel prezzo.

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  7. Oddio certo che potresti scrivere un libro su tutte le disavventure che ti sono capitate negli anni!!! La padrona che entra in stanza mi ha fatta rabbrividire comunque! Fortunatamente non ho mai avuto problemi di sorta nelle guesthouse.

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  8. Hai descritto talmente bene queste tue esperienze che mi è sembrato di viverle in prima persona. Chissà cosa avranno pensato i padroni del bed and breakfast nei servirvi la colazione dei campioni o cosa sarà passato nella mente della simpaticona posh con il giro di perle quando gentilmente invitato togliere il disturbo ? Che si siano tutti ispirati a Basil Fawlty?

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  9. Mamma mia l’esperienza del b&b a Oxford deve essere stata davvero terribile!! Tra l’altro credo che la signora sia stata molto scostumata visto che per stare lì si paga e non si è ospiti. Fortunatamente non mi è mai capitato di trovarmi in situazioni come le tue e mi sono trovata sempre bene.

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  10. Non ricordo di aver scelto mai B&B, ma solo per un mio amore incondizionato verso gli hotel (ma anche lì ho vissuto esperienze da incubo, eh!): il fatto è che quando sono fuori casa, mi piace esserlo davvero e provare emozioni che quotidianamente non vivi…essere accolti da una reception, una grande sala colazione, edifici con tanti piani.
    Non so spiegarlo bene, ma entrare in un albergo è come entrare in un’altra dimensione e, probabilmente, l’atmosfera “casalinga e accogliente” dei B&B non mi farebbe lo stesso effetto.
    E mi rendo conto che parlare direttamente con le padrone di casa può far vivere delle esperienze anche surreali! XD

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  11. Direi che la prima, pianerottolo a parte, è la meno peggio dai ahaha. Più che altro sono confusa sull’atteggiamento dell’ultima host. Non era mica colpa vostra? Quel “first thing in the morning” se lo poteva tranquillamente risparmiare eh! A me per fortuna non sono mai capitate disavventure, sono sempre stata molto fortunata. Però leggendoti mi sono ricordata di quando in Spagna ( non era una host, ero lì come sorta di corso di lingua), due studenti piazzarono la loro attrezzatura dietro la porta d’ingresso. L’attrezzatura cadde e bloccò di traverso l’entrata. Per fortuna non era tardi e bussai al campanello. La signora arrivò subito e anzi si scusò lei ahaha.

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    1. Sì la prima ci sta, e tutto sommato anche la signora di Adare. Ma la ficcanaso e la posh no! All’epoca non usavo ancora TripAdvisor altrimenti sarebbe stato interessante leggere le opinioni degli altri ospiti!
      Sì ma infatti la gente normale si scusa per l’inconveniente invece di mandarti via 😂

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  12. Quante avventure e disavventure hai avuto nei bed and breakfast! Devo dire che mi sono divertita a leggerti, e ho provato a vedere la cosa dal punto di vista dei gestori. Noi gestiamo delle strutture turistiche (tra cui un bed and breakfast!) e fortunatamente non mi sono rivista in nessuna delle figure in cui ti sei imbattuta!

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