Il dialetto cockney e le espressioni legate al cibo

Ricordo ancora, a distanza di anni, il giorno in cui la nostra insegnante di inglese del liceo decise di dedicare una lezione intera al cockney. Immaginate le facce di un gruppo di sedicenni assonnati e annoiati di fronte a una professoressa eccentrica che entra in classe dicendo cose in un inglese che sembra senza capo né coda. E in effetti l’impressione che si ha con il cockney è proprio quella di sentire delle frasi che in apparenza non hanno nessun significato. In realtà un significato ce l’hanno eccome, anche se molto diverso da quello letterale.

Ma cos’è il cockney? Una lingua, un dialetto, uno slang? Sicuramente non è l’inglese della famiglia reale.

Prima di tutto un po’ di storia. Pare che il termine sia stato usato per la prima volta intorno al 1300 da Geoffrey Chaucer in The Canterbury Tales con un significato dispregiativo, per arrivare nel corso degli anni a indicare gli abitanti della zona di Bow Bells a Londra. Siamo ormai nel 1600 e l’area di Bow Bells equivale a quello che oggi è l’East End londinese: tutti gli abitanti che vivevano nella parte della città in cui si sentivano suonare le campane della chiesa di St Mary Le Bow venivano chiamati genericamente cockney. Nei secoli il termine è rimasto, così come la connotazione negativa: un dialetto popolare, associato ad aree un tempo degradate e parlato nei bassifondi. Definirlo dialetto sarebbe però riduttivo perché in realtà è quasi un gergo o una lingua in codice. Si basa sulle rime per la costruzione delle frasi, che non hanno mai un significato letterale perché quello che si intende veramente va cercato proprio nella rima. Sembra che l’idea sia da attribuire ai criminali dell’East End che parlavano tra di loro in codice per non essere capiti dalla polizia.

Di tempo ne è passato parecchio da allora, ma la tradizione è rimasta e alcune frasi caratteristiche del cockney sono rimaste ancora oggi nell’inglese parlato in diverse zone di Londra. Tantissime espressioni sono legate al cibo, proprio perché trattandosi di un dialetto popolare, si basa sugli aspetti della vita quotidiana. Il significato però è sempre completamente diverso da quello che ci si potrebbe immaginare.

Rabbit and pork

La mia professoressa di inglese ce lo ripeteva spesso quando in classe non la smettevamo di parlare. Ma che legame c’è tra conigli, maiali e chiacchieroni? La spiegazione è semplice, una volta capito il trucco. Rabbit and pork fa rima con talk, per cui nel dialetto cockney viene usata per indicare chi parla molto, e non chi si comporta come un coniglio e un maiale insieme.

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Ancora oggi, non è raro sentir dire qualcosa del tipo: “Will you stop rabbiting?” per invitare qualcuno a smetterla di parlare. Un po’ come il nostro chiudi il becco, ma molto più fantasioso.

Bacon and eggs

Questa è facile: bacon e uova. Si parla di colazione? In realtà no, si parla di donne e di bellezza. Così, se per strada qualcuno vi fischia dietro e vi urla: “You’ve got nice bacon and eggs, haven’t you” non vi sta chiedendo se avete del bacon e delle uova a portata di mano né se vi va di offrigli la colazione, ma vi sta facendo un complimento. Un po’ maschilista, senza dubbio, ma vi sta dicendo che avete delle belle gambe. Il motivo ancora una volta va cercato nella rima: bacon and eggs fa rima con legs, per cui ecco spiegato il mistero.

Biscuits and cheese

Ancora due elementi fondamentali della gastronomia delle isole britanniche: i biscotti e il formaggio. Due prodotti che spesso vengono consumati insieme, magari qualche biscotto salato insieme a una fetta di Cheddar che in cockney indicano… le ginocchia!

Biscuits cheese
Photo by Rod Long on Unsplash

Cheese fa rima con knees, quindi se qualcuno vi dice che una persona “has got knobbly biscuits and cheese”, non aspettatevi di veder arrivare questa conoscenza comune carica di biscotti e formaggi. In maniera molto elaborata vi sta dicendo che la vostra amica o il vostro amico ha le ginocchia appuntite.

Crosta di pane

“Use your crust!” potrebbe sembrare un’esortazione a mangiare quello che resta del pane ma in realtà dovete sapere che in questo caso la persona che avete davanti probabilmente non ha un’ottima impressione di voi. Vi sta infatti dicendo di usare la testa. Questo perché crust of bread fa rima con head, per cui molto probabilmente nel dialetto cockney in origine veniva usata l’espressione completa e poi, forse per comodità, soltanto la prima parte.

Pig’s ear

Le orecchie di maiale sono una parte dell’animale che ancora oggi viene utilizzata in cucina nell’ottica di ridurre al minimo lo spreco. Ogni parte del maiale è preziosa e va utilizzata in cucina, soprattutto in tempi di ristrettezze economiche. Ma se un amico londinese vi invita fuori per una pig’s ear, non temete: non sarete costretti a mangiare l’orecchio di un povero maialino.

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Vi sta solo chiedendo di bere un’innocua birra insieme. Ormai è semplice capire il nesso: ear fa rima con beer.

Baked bean

Un altro elemento fondamentale della colazione inglese: i fagioli cotti nel sugo di pomodoro serviti insieme alla salsiccia, ai funghi e alle uova strapazzate. Un elemento della Full English Breakfast che non sono mai riuscita ad apprezzare, e una frase con un significato del tutto inaspettato che non ha niente a che vedere con il cibo. Se dovessi pensare a una parola che fa rima con bean, mi verrebbero in mente mean, green, team, ma non di certo queen. E invece baked bean indica proprio la regina. Per cui se sentite qualcuno dire “Look, the baked bean!” con ogni probabilità vi sta indicando la regina Elisabetta.

Avete mai sentito parlare del cockney? Conoscete altre espressioni curiose?

Cover photo by Brett Jordan on Unsplash

36 pensieri riguardo “Il dialetto cockney e le espressioni legate al cibo

  1. Che espressioni buffe e bizzarre, soprattutto chiamare la Regina baked bean! Pur vivendo a Londra non mi capita troppo spesso di sentire parlare cockney e quando succede ho sempre un pò di difficoltà a capirne la pronuncia (con tutte quelle lettere che non vengono pronunciate o vengono storpiate! 🤦🏻‍♀️)

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  2. E io dove vivevo che non ne sapevo proprio nulla? Davvero interessanti questi parallelismi “cucineschi”, certo che gli inglesi sono famosi per l’humor, ma anche la fantasia applicata alla proprietà di linguaggio non scherza!
    Espressioni legate al cibo no ma ho scoperto che la traduzione di drakarys in inglese è whatever it takes… ok ora mi banno mi defollowo e mi blocco da sola hahahaah 😀

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  3. Beh sicuramente un modo elegante di fare catcalling, usare la terminologia “bacon and eggs”! Anche se io penserei subito alla cellulite, al lardo e alle cosce grosse sinceramente 🙂 Se non avessi letto l’articolo dubito che l’avrei preso per un complimento!

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  4. Davvero pazzesco questo articolo! Non conoscevo tutte queste espressioni ma sono davvero interessanti e divertenti da conoscere! Mi ha fatto troppo ridere “bacon and eggs”, non avrei mai pensato potesse essere un modo per fare dei complimenti ad una ragazza! Non vedo l’ora di sentirlo dal vivo ahaha 🙂

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  5. Considerato il mio spiccato interesse per il cibo, se qualcuno mi parlasse utilizzando questo dialetto non capirei nulla. Sarei talmente focalizzata sui singoli cibi che non ci arriverei proprio! Divertenti, comunque, queste espressioni. La mia preferita è “baked bean”: un modo davvero inusuale di rivolgersi a The Queen…non credo di averlo mai sentito nella serie tv! 😉

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  6. Ad avercela avuta una professoressa come la vostra!! La prima volta che un mio ex collega mi fece alcuni esempi di espressioni cockney ero così confusa che non capivo più di cosa parlasse!! Però c”era un’espressione che usava sempre “lump of ice”. “Can i give you a lump of ice?” lo usava sempre quando stava per darti un consiglio!

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  7. Mai sentito parlare di questo dialetto a dir poco particolare. Mi sembra di capire che sia tutta questione di rime, dunque. Alcune sono davvero eccentriche. Sicuramente quella piu’ particolare e’ l’ultima per me. Non avrei mai e poi mai pensato alla Regina Elisabetta!

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  8. Mi piacciono sempre un sacco i tuoi post sulle espressioni e i modi di dire.
    Però, questa volta, in una scuola come quella italiana di oggi che insegna l’inglese in una maniera davvero discutibile (non voglio far di tutta l’erba un fascio, ma nella maggior parte delle realtà, come metodologia e come risultati ottenuti, facciamo pena…), sono molto ammirata dalla tua vecchia prof, che metteva all’interno delle sue lezioni vere espressioni utilizzabili e curiose!

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    1. La mia vecchia prof era veramente un personaggio. Pensa che all’epoca non erano obbligatorie le lezioni con un madrelingua, ma lei decise ugualmente di “invitare” una volta alla settimana un’amica inglese che viveva nella nostra città per abituarci a fare conversazione con un native speaker.

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  9. Sono questi insegnamenti che ti rimangono dentro e non te li scordi più: perchè quando si impara una lingua non si deve solo studiare la grammatica e i tempi verbali ma si devono scoprire le sfaccettature, la storia e, come in questo caso, i dialetti particolari!

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  10. Da insegnante posso confermare…è davvero difficile tenere viva l’attenzione degli studenti specie se adolescenti! Questa è davvero una buona idea per proporre lo studio della lingua in modo diverso ed accattivante, oltre a far conoscere meglio questo dialetto…proporrò il tuo articolo ai miei studenti adulti!

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