Viaggiare, quanto mi manchi

Quando senti un trattore nel campo dietro casa e il rumore ti ricorda quello di un aereo che decolla, allora capisci di soffrire di astinenza da viaggio. Sono trascorsi undici lunghissimi mesi da quando sono salita su un aereo l’ultima volta. Stavo contando i giorni che mi avrebbero separata dal prossimo, attesissimo volo, ma poi ho smesso, perché per l’ennesima volta anche il viaggio che speravo di fare a dicembre è stato annullato

In questo periodo terribile ci saranno ancora mesi difficili da affrontare e sicuramente ci sono cose peggiori dell’impossibilità di viaggiare o di andare a cena fuori, per cui se state pensando che i prossimi paragrafi non siano altro che i vaneggiamenti superficiali di una persona superficiale, vi dico subito che è proprio così. Oggi voglio essere egoista e lamentarmi di quello che più mi è mancato in questo 2020: i viaggi. Mi piace tutto di un viaggio, mi piacciono le stazioni dei treni, gli autogrill e gli aeroporti. Mi piace anche l’odore che c’è in aereo: avete presente quel mix inconfondibile di prodotti per le pulizie, cibo precotto e cherosene? Io ci farei un profumo per ambienti e lo chiamerei Eau d’Avion.

Oggi non riesco a non pensare agli ultimi viaggi dell’anno scorso, quando camminavo per le strade del West Village e avevo una sola preoccupazione: trovare un posto dove pranzare. Mai e poi mai avrei pensato di non mettere piede fuori dall’Italia (anzi, fuori dal Piemonte!) per tutto questo tempo e di soffrire per il fatto di non poter viaggiare.

Viaggiare, quanto mi manchi: la libertà di scegliere

La libertà in generale è sicuramente ciò di cui ho sentito maggiormente la mancanza in questi mesi. Dopo il breve periodo di respiro la scorsa estate, qui in Piemonte siamo tornati agli arresti domiciliari – chissà fino a quando. Bar, ristoranti e negozi sono chiusi, e non possiamo nemmeno uscire a fare due passi a meno di rimanere “in prossimità dell’abitazione”. In questo regime di libertà vigilata, mi manca tantissimo la possibilità di aprire Google Flights e scoprire tariffe economiche, oppure esplorare le nuove tratte di Ryan Air per vedere se ci sono delle città in cui non sono ancora stata. E magari comprare un biglietto per una meta mai presa in considerazione. 

Helsinki Senate Square

Così mi sono ritrovata a Helsinki un paio di anni fa: cercando un volo per Riga, e rinunciando quasi subito perché i biglietti costavano troppo. Fu proprio Google a suggerirmi che forse poteva interessarmi la capitale finlandese, e non si sbagliava. Invece quest’anno nessuna scoperta del genere. Niente di niente oltre all’ufficio e al cortile di casa.

Viaggiare, quanto mi manchi: decidere dove mangiare

Scoprire piatti tipici, cercare di capire dove mangia la gente del posto, trovare ristoranti che mi ispirano e leggere i menù immaginando già prima di partire cosa vorrei mangiare. Se ci penso mi sento male. Negli ultimi mesi non c’è stato niente di tutto ciò. Nessuna ricerca su Google, Facebook o Instagram. E dunque nessuna scoperta come quella fatta a Stoccolma, quando ho cenato in uno di quelli che ancora oggi rimane nella top ten dei miei ristoranti preferiti, Oaxen Slip. Cibo ottimo e location perfetta, e che dire delle barche appese al soffitto?

Djurgarden Stoccolma Oaxen Slip

Mi mancano anche le colazioni, gli aperitivi, le pause caffè a metà pomeriggio e le deviazioni chilometriche per andare a vedere un mercato o per comprare un panino da una bancarella.

Viaggiare, quanto mi manchi: decidere dove dormire

Scegliere il posto in cui dormire, guardando su Google Maps la zona che più mi ispira e cercare l’albergo che fa al caso mio è importante quanto gli altri aspetti del viaggio. Una stanza d’albergo non è solo un tetto sulla testa ma è un aspetto fondamentale di una vacanza. Da un po’ di anni ho detto basta alle offerte di Booking, alle basement rooms e ai B&B polverosi gestiti da nonnine con il grembiule a fiori. Voglio stare bene anche quando rientro in albergo per prepararmi prima di uscire per cena e quando mi sveglio al mattino. Una vista come quella dalla nostra stanza all’Hoxton Hotel di Brooklyn rimarrà per sempre nel mio cuore. 

New York Brooklyn The Hoxton

Viaggiare, quanto mi manchi: decidere cosa fare e cosa vedere

Prima di ogni partenza, dedico tantissimo tempo a leggere e a pianificare. Faccio affidamento sui blog più e meno noti per capire cosa non perdere, e mi appunto i consigli sui posti da vedere. Preparo una lista delle cose da fare, cercando di capire come raggiungere i luoghi che mi interessano, quali mezzi di trasporto utilizzare e se è necessario comprare prima i biglietti.

Solo qualche giorno fa, mettendo un po’ di ordine tra le immagini salvate su Instagram, ho trovato una fotografia di uno dei posti che avrei voluto vedere a Belfast lo scorso aprile: il mural di Stephen Street, con Joker e Catwoman. Un altro viaggio cancellato, tanto per cambiare. E un’altra foto che non potrò scattare perché probabilmente quel mural ora sarà stato rimpiazzato da un altro.

Viaggiare, quanto mi manchi: fare la valigia (e pensare allo shopping)

I miei fedeli compagni di viaggio, gli zaini in diverse misure a seconda della lunghezza del viaggio, sono in letargo nel letto-contenitore da gennaio. Ogni tanto penso che dovrei farli respirare un po’, riempirli con una felpa e una sciarpa e portarli fuori a fare un giro. Mi manca anche questo: pensare a cosa portare con me in viaggio e preparare la valigia.

Ma non solo. Mi piace anche lasciare un piccolo spazio nello zaino per un po’ di shopping. Lo scorso gennaio a Londra sono capitata davanti a un bellissimo negozio di jeans a Shoreditch. Centinaia di modelli tra cui scegliere in tantissimi colori: come fare a resistere?

Shoreditch streets

Viaggiare, quanto mi manchi: l’ansia pre-partenza

Avete presente quell’emozione che si prova prima di ogni partenza? Quella sensazione di ansia che fa sì che nella mente si insinuino dubbi atroci. Sarà tutto in regola con la prenotazione del volo? Ho salvato la conferma dell’hotel? L’agitazione raggiunge il massimo livello allo svincolo per l’aeroporto: oddio, avrò dimenticato qualcosa, pensa se ora mi accorgo di non aver preso il passaporto o la carta di credito? Anche questo mi manca.

Vi siete rassegnati all’impossibilità di viaggiare fino a chissà quando o, come me, ci pensate ogni giorno? Cosa vi manca di più?

62 pensieri riguardo “Viaggiare, quanto mi manchi

  1. Lo dici a me, che con gli aerei ci ho persino lavorato! Ogni volta che ne sento uno, alzo la testa e quasi mi commuovo… Io sono stata un paio di volte in Italia questa estate, ma tutte le volte poi mi sono sorbita 2 settimane di quarantena fiduciaria. Per fortuna qui in mezzo ai boschi non sembra nemmeno quarantena. Comunque gli assistenti di volo e tutto il personale degli aeroporti erano ben felici di lavorare anche se con supermascherine e super misure di sicurezza. Non gli pesavano. Speriamo bene di riprendere al piu’ presto!! Buona giornata.

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  2. Cara Silvia, leggerti è sempre un piacere. Capisco bene il tuo sconforto perché anche io come te, soffrendo della sindrome di Wanderlust, sento il costante bisogno di preparare la valigia e di partire alla scoperta di mete nuove, ma anche di tornare in luoghi a me cari, quali la Spagna. Non salgo su un aereo da ormai 13 mesi e chissà quando sarà la prossima volta che decollerò… voglio però essere ottimista e sperare che i tre grandi viaggi previsti per questo 2020 e poi annullati (tour della Camargue previsto per Pasqua, on the road in Portogallo a giugno e Seychelles ad agosto), riuscirò a farli l’anno prossimo, quindi spero di poter utilizzare a breve il mio caro passaporto e di partire. A differenza tua, comunque, quest’anno sono uscita dalla mia regione, l’Emilia-Romagna, infatti ho cominciato l’anno in Lombardia, dove mi ero trasferita per iniziare un master a Milano (fatto poi online – non ti dico la delusione), e in estate sono stata in Abruzzo, godendomi un po’ di mare e montagna nella casa di famiglia. Avendo poi il ragazzo che vive a Zurigo, ho trascorso buona parte di questo strano anno a casa sua in Svizzera, dove mi trovo tuttora, approfittando delle blande restrizioni qui presenti per esplorare questo magnifico Paese. Nonostante questi giri – non mi posso certo lamentare, lo so bene – sento anche io, però, una certa astinenza dai viaggi e ogni tanto per curiosità consulto qualche sito di compagnie aeree, pensando a tutti quei posti che vorrei vedere appena questo stato di emergenza sarà finito. Cerchiamo di rimanere ottimisti, un abbraccio 🙂

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    1. Ricordo che avevi parlato dei tuoi viaggi annullati e soprattutto del master che avresti dovuto iniziare: posso solo immaginare la rabbia e la delusione! Devo dire che però provo un po’ di sana invidia per quanto riguarda la parte di Zurigo, che come ti ho già detto è una città che amo, soprattutto in questa stagione. Magari sarà una delle prime mete quando si potrà tornare a pianificare, e speriamo che sia presto!

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  3. Proprio stamattina facebook mi ha riproposto una foto dell’anno scorso: ero in Cameroun. Mi sembra passato un secolo, tante cose sono successe e il mondo non è più lo stesso. Io non sono più la stessa e il prossimo viaggio sarà del tutto nuovo e mi sembrerà una ricompensa per tutti i giorni faticosi di quarantena e di paura di questo periodo

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    1. Hai ragione: il mondo non sembra più lo stesso se guardiamo le fotografie di un anno fa. Qualche giorno fa riguardavo quelle di Barcellona, dove sono stata lo scorso dicembre, e la persona spensierata e sorridente non mi sembra la stessa. Non che mi sia successo niente di irrimediabile, però comunque quella leggerezza non c’è più.

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  4. Ciao Silvia, come spesso accade leggendo i tuoi post, mi ritrovo in tutto ciò che scrivi anche oggi. Questo per me doveva essere l’anno dei grandi viaggi, quelli sognati da tempi immemori. E invece mi ritrovo con le mani sudate e frustrate a scrivere cose a caso, in balia dell’incertezza e della frustrazione. Proprio come te, non faccio che pensare ogni singolo giorno a quando potrò riprendere un aereo senza mille paranoie (se non quelle legate alla mia terribile paura di volare, che però mi fa sentire viva). Chissà quando mi sembrerà normale riprendere un semplice bus senza aver paura di avere il fiato degli altri sul collo, oppure io stessa di respirare non danneggiando nessuno. Chissà quando potrò tornare a chiedere informazioni ad un passante che cammina per le strade di Parigi, Londra, Berlino. Siamo egoiste, superficiali? Può darsi, ma mi piaccio così. Ci hanno dato l’opportunità di scoprire il mondo, e abbiamo solo deciso di sfruttarla.

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    1. Mi è capitato di lamentarmi in questi mesi e di sentirmi dire che non ho nulla di lamentarmi perché per fortuna fino a questo momento sono rimasta sana, non ho perso parenti e amici e nemmeno il lavoro. E di tutto questo sono molto grata. Però non posso fare a meno di pensare che questo è stato un anno terribile, perché non mi è stato permesso di fare quello che ero abituata a fare, dagli aperitivi alle cene fuori ai viaggi che sognavo. Sono d’accordissimo con te: magari siamo egoiste, ma andiamo bene così 🙂

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  5. 😥 Lacrimuccia, soprattutto sull’immagine iniziale. Dalle notti insonni per la pianificazione alla fila al gate, tutto mi manca! Persino l’ansia per l’auto che non parte o la paura di bucare sulla tangenziale verso l’aeroporto!
    Siamo anche lontane, altrimenti c’era da organizzare una “giornata del pianto” tutti insieme tipo “analisi” a raccontarci cosa ci manchi di più.
    Quel profumo lo acquisterei subito, a casse intere!
    Bellissimo post, ti abbraccio forte forte! ❤

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    1. Sì sì anche l’ansia di bucare sulla tangenziale manca!
      L’idea dell’analisi di gruppo – magari tramite Google Meet o qualche app del genere – mi sembra un’ottima idea: ci aiuterebbe ad affrontare il problema tutte insieme 😉
      Un abbraccio anche a te ❤️

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  6. Non sto nemmeno a commentare quanto manchi tutto ciò anche a me perché oramai un po’ mi conosci, quindi sai che anche io mi sento in una trappola mentale, oltre che fisica, in questo periodo.
    La cosa che mi angoscia di più, dopo tutto questo tempo, sai qual è? Il non sapere affatto quando finirà. Il non sapere quante ondate ci saranno, quando e come i vaccini risolveranno le cose, quando accidenti si potrà veramente ricominciare non solo a sognare ma anche a pianificare materialmente…
    Proprio pochi giorni fa ho ricevuto da un’amica questa frase, scritta su un azzurro cielo, che mi ha fatto ridere e venire un groppo alla gola allo stesso tempo: “Mi manca anche quello davanti a me in aereo che mi abbassa il sedile in faccia” …. -.-

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    1. Esatto, la cosa più angosciante è non sapere quando finirà! A marzo si sperava nel giro due-tre mesi, poi in estate ci siamo illusi che fosse praticamente finita, e infatti mi ero lasciata tentare e avevo prenotato un volo. Poi arriva ottobre e siamo di nuovo nel buio più completo, chissà fino a quando. A un certo punto ho anche pensato di tirarmi su di morale con lo shopping, ma tanto poi dove vado con borsette, scarpe e cappotti nuovi se non nell’orto???
      Bellissima la frase che ti ha mandato la tua amica 😂

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  7. Tutti noi viaggiatori stiamo attraversando un periodo orribile; non solo abbiamo dovuto annullare tutti i viaggi già prenotati, ma non sappiamo neanche quando sarà possibile ritornare a viaggia. Personalmente, è proprio questa mancanza di certezze che mi angoscia. Speriamo bene!

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  8. Non mi sono rassegnata, ma accetto la situazione, consapevole che ciò che mi manca prima o poi tornerà. Mi sono abituata, negli anni, alla distanza dalle persone amate, per cui la momentanea ssenza di viaggi mi sembra una sorta di parente povera. Indubbiamente mi mancano gli odori dei luoghi che visito, persino quello del junk food americano. Mi manca volare. Mi manca sentirmi libera ed eccitata tra le strade di una nuova città. Attendo con impazienza, ecco.

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  9. Ormai è diventato difficile anche decidere qualcosa èer la sera stessa, e ci svegliamo con la continua ansia di poter essere chiusi da un momento all’altro. Mai avrei pensato che nella vita mi sarei trovata nel mezzo di una pandemia. A volte stento persino a credere che sia realtà… e aspetto sempre che esca qualcuno con lo striscione ” Sei su scherzi a parte”

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    1. Esatto, l’ansia ormai è una odiata compagna nella nostra vita quotidiana! Temo i discorsi di Conte come le ramanzine di mio papà quando da ragazzina rientravo tardi. Anche io come te a volte faccio fatica a credere che stia proprio succedendo ora e a noi… Sembra un brutto film.

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  10. Sarà che ormai sono abituata a rimandare, col lavoro che fa Massimo, ma diciamo che mi sto adeguando relativamente bene al fatto di non aver viaggiato per tutto il 2020. Il viaggio di fine anno è stato rimandato a data da destinarsi. Io, comunque, ho preso delle ferie che potrebbero servirmi per partecipare ad una fiera nordica a maggio, e confido nelle vacanze estive del 2021. Per allora ce la faremo a fare un viaggio, me lo sento.

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  11. Non solo mi manca viaggiare, mi manca il poter programmare liberamente! In questo momento non puoi pensare di poter viaggiare a febbraio, oppure a Pasqua. Devi aspettare e rimanere ferma. Una delle parti del viaggio che preferisco è proprio la programmazione: è come scartare il dolce e guardarlo prima di divorarlo.

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    1. Mi sono un po’ disamorata, ormai non leggo più neanche le offerte che mi arrivano via mail da parte delle compagnie aeree perché mi danno proprio dolore e forse sai è proprio questo essermi arresa che mi spaventa. Non riesco a rimanere ottimista per natura, la seconda ondata di contagi mi ha proprio buttata giù e considero un miracolo il fatto che ogni tanto mi fermo a scrivere qualcosa sul Blog. Il Lazio non è in lockdown eppure mi ci sono messa da sola. Sono davvero stanca. Scusa lo sfogo.

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      1. Ti capisco benissimo, qui da domani da rossi passiamo ad arancioni, ma non so bene in realtà cosa cambi. E’ veramente triste vedere i negozi chiusi e le strade deserte, anche se è per una giusta causa. Penso a tutte quelle attività che hanno aperto poco prima della scorsa primavera, e che ora si trovano in difficoltà.

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  12. Sto scrivendo anche io sul mio blog un articolo simile, è vero che non dobbiamo abbatterci ma diciamoci la verità: viaggiare, che per noi è fondamentale, ci manca e ormai non basta più crogiolarsi nei soli ricordi… É dura, durissima e ogni giorno di più ma ogni giorno che viviamo in questo incubo è un giorno in più verso il vaccino e verso la libertà… Speriamo!

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  13. Come ti capiamo! A noi manca tutto del viaggio e, quel che è peggio, non c’è neanche la prospettiva di poter iniziare a progettare qualcosa. In ultimo, la beffa delle compagnie aeree che continuano a inviare mail con proposte che vorremmo cogliere, se non fosse che abbiamo già una serie di voucher in pending che chissà quando potremo usare… insomma, siamo molto giù di morale 😔 e in astinenza massima

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  14. Come ti capisco, Silvia! Rivivo le stesse sensazioni in ogni tua considerazione, mi manca molto avere un viaggio prenotato (o la prospettiva di poterlo prenotare a breve). Quel viaggio prenotato è sempre stato la mia coperta di Linus, il rifugio sicuro, l’obiettivo da raggiungere che aiuta a superare le giornate più storte. Non vedo l’ora che possa tornare tutto alla normalità.

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  15. Quanto condivido le tue parole e quel senso di vuoto generato dall’impossibilità di programmare viaggi. Avevo immaginato quest’anno in modo diverso anche io: più week-end fuori porta, qualche last minutes e soprattutto sognavo un viaggio in treno in Russia! Ovviamente niente di tutto questo è stato fatto, anche se sono riuscita ad attuare un magnifico piano b! Il fatto che questa crisi sanitaria continui a protrarsi smorza sempre di più il mio entusiasmo. Avevo scoperto dei voli intercontinentali per l’america latina a prezzi imbattibili, ma non possiamo prevedere se e quando poter immaginare di partire ancora. Non perdo le speranze anche se questa pausa forzata fa male alla mente. Coraggio a noi!

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    1. Anche io avevo in mente tante idee, a partire dal ritorno a Tel Aviv in inverno insieme a mio fratello, al weekend a Zurigo insieme ai miei genitori… E invece niente. Almeno sapessimo che tutto questo ha una scadenza, sarebbe più semplice contare i giorni che mancano alla fine.

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  16. Ti capisco benissimo! Anche a me manca viaggiare, da morire! Bello poterlo dire qui… Ci sono tante persone che questa cosa proprio non la comprendono! Ecco, solo una cosa non mi manca: l’aeroporto! Negli ultimi anni, non so perché, mi infastidisce andarci e perderci del tempo! Ecco, appena ci metto piede, vorrei già essere a destinazione, che sia per arrivare a destinazione piuttosto che per tornare a casa!

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  17. Evviva i vaneggiamenti superficiali! 🙂
    Per chi è abituato a viaggiare parecchio, questo 2020 non potrà che passare alla storia come un anno orribile. Ovviamente nulla in confronto alle vere tragedie che stanno succedendo attorno a noi, ci mancherebbe. Cerco di non pensare alle mete che già avevo programmato per il 2020, né ai soldi già spesi in voli cancellati e che chissà se e quando mai torneranno nel mio conto in banca. La cosa più pesante è la sensazione di totale incertezza che stiamo vivendo. Una cosa bella dei viaggi era anche sognarli, poi studiarli e programmarli, prima ancora di viverli. In questo momento questo maledetto virus ci ha tolto anche questo. Dopo l’ennesimo volo cancellato a settembre e una bella settimana on the road tra Romagna e Toscana dove ricaricarsi un pochino, ho direttamente smesso di pensare a qualsivoglia nuovo viaggio. Ormai ho raggiunto uno stato di rassegnazione, so che quest’anno è andato e temo che il 2021 sarà in gran parte molto simile. Resto in attesa di un segnale positivo, per ripartire. E prima o poi arriverà! 🙂

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    1. Hai detto benissimo: non solo non abbiamo più la possibilità di viaggiare, ma non abbiamo più nemmeno la possibilità di sognare un viaggio. Anche se hai una partenza in programma lontana nel tempo, comunque hai qualcosa in cui sperare, mentre ora non c’è nemmeno la certezza di sapere che entro una certa data sarà tutto finito. Anche io come te non ho grosse speranze per il prossimo anno… Ma incrociamo le dita 🤞🏼

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  18. Mi sento esattamente come voi, ogni volta a capodanno facevo un viaggio in una capitale europea e mi vengono i brividi a pensare solo lontanamente che nonostante il vaccino ci possano essere restrizioni anche per quel periodo. Non ho voglia di fare un altro capodanno a casa.

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  19. Mi pare di aver capito che a causa della pandemia il Natale, il capodanno e l’inverno siano i periodi meno adatti per viaggiare, peccato, non ha senso poterlo fare solo in estate, visto che in quel periodo si va al mare. Il mio compagno di viaggio può spostarsi solo a capodanno.

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