Tipi da spiaggia

La spiaggia è un posto molto pericoloso. Si corre in ogni momento il rischio di incrociare lo sguardo dei vicini di ombrellone che dopo averti salutato si sentono in dovere di chiederti in quale albergo alloggi, quanto rimani, da dove vieni. Da lì all’invito a prendere un aperitivo e poi a mangiare un boccone il passo è breve. Per evitare di trovarsi in questa situazione, è importante essere un po’ maleducati: ricambiare appena i saluti di chi occupa l’ombrellone accanto, non mostrarsi interessati ai discorsi di nessuno.

Una volta imparate queste regole, sarà più semplice sopravvivere a una o più giornate in spiaggia e potersi quindi dedicare ai passatempi preferiti: prendere il sole, leggere, dormire sotto l’ombrellone, fare il bagno.

Cosa mi piace fare in spiaggia? Esaurite le fonti di intrattenimento elencate sopra, durante la settimana di vacanza trascorsa a Viserbella, io mi sono dedicata al mio passatempo preferito: osservare chi mi stava intorno. E, come in molti posti, ho visto gente davvero strana.

Tipi da spiaggia: il nonno costruttore

Impossibile non notarlo già a distanza: il nonno bergamasco, probabilmente muratore in pensione, che per intrattenere il nipotino annoiato decide di costruire un castello di sabbia in scala 1:2. L’aitante pensionato si presenta in spiaggia armato di pala con la quale in un’ora scava una buca profonda due metri per due.

A nulla servono i rimproveri del giovane bagnino che gli chiede gentilmente (forse troppo gentilmente) di coprire lo scavo per evitare che qualcuno possa caderci dentro. Il nonno aspetta con un ghigno strafottente che il ragazzo si allontani, e continua imperterrito a scavare. All’ora di pranzo, quando ormai neanche al nipote importa più nulla del castello, il nonno completa l’opera: una fortezza con tanto di rampa di accesso con carri armati giocattolo e soldatini di piombo. Per il resto del giorno il nonno operoso non farà altro che fermare la gente di passaggio invitando adulti e bambini a fotografare la sua opera.

Tipi da spiaggia: il marito (o fidanzato) geloso

Per due giorni quasi non li sentiamo parlare. I nostri vicini di ombrellone sono marito e moglie (o fidanzato e fidanzata): una coppia giovane, forse di nemmeno trent’anni. Lei molto mediterranea e molto carina, lui il classico bullo palestrato. Poi all’improvviso si fanno notare perché la ragazza compie l’errore imperdonabile che nessuna femmina deve commettere: si toglie il pezzo sopra del costume e rimane in topless sul lettino, esponendosi agli sguardi di tutti. Per lo più nonne addormentate all’ombra e mamme con bambini. Ma non importa, è il gesto che conta, e lui non ci vede più dalla gelosia.

Si alza dal lettino e inizia a inveire in dialetto, suggerendo alla ragazza di coprirsi, scostumata che non sei altro. Seguono altre imprecazioni che non capisco, al termine delle quali lei si rimette il costume e lui si allontana verso la riva, forse per raffreddare i bollenti spiriti. Sarà stata la loro ultima vacanza insieme? Spero proprio di sì per lei.

Tipi da spiaggia: il gruppo del pranzo in famiglia

Tra i servizi forniti dalla spiaggia di Viserbella, ci sono alcuni gazebo con tavoli, panche e sedie dove normalmente la gente gioca a carte o si siede per bere una birra al riparo dal sole. Ma ci sono anche quelli che hanno attrezzato l’area trasformandola in una sala da pranzo. La famiglia in questione si presenta ogni giorno verso le undici con un carrello del supermercato pieno di bottiglie di birra, Coca Cola, Fanta e chi più ne ha più ne metta. Per non parlare delle innumerevoli borse frigo straripanti. Le donne apparecchiano con tanto di tovaglia, piatti e posate e in men che non si dica allestiscono un banchetto nuziale.

Wedding dinner gente da spiaggia
Photo by Lee Hnetinka from Pexels

Saranno in dodici o tredici, e consumano un pasto completo dall’antipasto al dolce. A un certo punto servono anche un piatto di spaghetti al sugo di pomodoro: è difficile resistere alla tentazione di chiedere se li hanno scaldati e dove, o se invece li stiano servendo freddi. Alla fine del pranzo, intorno alle due del pomeriggio, il gruppetto si dedica al gioco – carte e dama – fino alle quattro. Poi spariscono tutti, non so dove. Forse a preparare il pranzo per il giorno dopo.

Tipi da spiaggia: i genitori che perdono i bambini

Premetto che non ho figli, per cui se state pensando di dirmi: non puoi capire perché non hai dei bambini, avete ragione. Non posso capire. Ma questo post è fatto per non essere preso sul serio, per cui non prendetemi sul serio. Però se potete aiutatemi a capire una cosa: come si fa a perdere un bambino? Ogni giorno, la musica degli altoparlanti della spiaggia viene interrotta almeno tre o quattro volte per l’annuncio del bambino smarrito.

Attenzione attenzione! È stato ritrovato un bimbo di circa x anni al Bagno y; indossa un costume blu/verde/rosso/giallo. Sarei curiosa di sapere come funziona concretamente. I genitori vanno a fare il bagno e lasciano il figlio da solo in spiaggia? Stai qui cinque minuti, mamma e papà tornano presto, tu intanto continua a mangiare la sabbia fingendo che si tratti di polpette. Oppure perdono conoscenza sotto l’ombrellone e il pargolo si allontana? La spiaggia di Viserbella non sarà come i peggiori bar di Caracas, ma il pensiero che un bambino possa finire tra le braccia di qualche psicopatico o annegato tra le onde non mi farebbe stare tranquilla. Ma forse in certi casi i figli sono più responsabili dei genitori.

Avete mai incontrato personaggi particolari o divertenti in spiaggia?

59 pensieri riguardo “Tipi da spiaggia

  1. Io quest’anno appartengo alla quarta categoria, quella che si perdono i figli!
    Come ho fatto? Semplicemente sorridendo a quegli occhioni blu di mio nipote, che era in braccio a me. Per dare un bacino al piccolo, in un attimo mi è sparita la bimba.
    Devi sapere che questi mocciosetti hanno delle gambine supersoniche, che possono raggiungere anche velocità inaspettate.
    Non appena mi sono resa conto che mancava all’appello, sempre con il piccolo in braccio, ho guardato prima il mare: non c’era nessun segnale sospetto di bimbo annegato.
    Poi mi sono girata verso tutti gli ombrelloni vicini. Non c’era. Ho mollato mio nipote al primo amico vicino e mi sono messa a correre chiamando mia figlia fino a quando lei, innocente, mi ha detto che “voleva fare la doccia con Ziomilio (zio Emilio tutto attaccato)”.
    Ecco come si fa a perdere i figli! -_-

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  2. Le spiagge italiane (ma non solo) sono anche per me una fonte inesauribile di spunti per confermare che a volte la gente è proprio strana! Quelli che sopporto di meno sono quelli che mangiano… ma possibile che non riescano a stare qualche ora senza ingozzarsi di spaghetti al pomodoro, formaggio, caffé e ammazzacaffè? Sotto all’ombrellone, poi, con il caldo e la sabbia..

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  3. É sul gruppo a pranzo che vorrei lanciare una granata (caricata a polpette). Di solito sono i più rumorosi e fastidiosi… che poi come facciano a fare chiasso con le bocche piene di tutta quella cibaglia io proprio non lo so 😛
    Sei stata fortunata, hai incontrato un rarissimo esemplare di nonno costruttore! Di solito questi esemplari si aggirano con braccia incrociate dietro la schiena a dirigerli i cantieri, non a lavorarci! 😂
    Forse il fidanzato geloso è meglio della fidanzata “amò spalmami la crema”, “tesò facciamoci un selfie”, “amò vammi a prendere un gelato BIO”… 😂
    Grazie per le risate, Silvia! 😉

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  4. Le vacanze “italian style” comprendono gli spettacolini organizzati dai vicini di ombrellone e sono imprescindibili. Io solitamente opto per spiagge lontane e spesso all’estero. Capita di avere vicini di ombrellone anche oltre oceano, ma almeno fai fatica a capire cosa dicono!

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  5. Oh no! I tipi da banchetto in spiaggia sono numerosissimi anche sulla costa dell’Andalusia. Là le spiagge sono libere perciò le famiglie arrivano direttamente con i loro gazebo e si installano per tutto il giorno mangiando ogni genere di porcheria, bevendo l’indicibile e rischiando un infarto ogni volta che decidono di abbandonare la roccaforte e di immergersi in acqua.

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    1. È sempre un piacere leggerti perché riesci ogni volta a strapparmi un sorriso. Io sono terrorizzata dai vicini che provano a rivolgerti la parola e a molestarti mentre leggi o ascolti musica, quindi se riesco evito anche di salutare 😅

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  6. I classicissimi italiani in vacanza, eccoli qua!
    A me fan sempre tanta…’tenerezza’…quelli di gazebo, sedie, tavoli e banchetto: non solo in spiaggia ma anche nei pic nic in montagna… mi chiedo, ogni volta, ma perché….!?

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  7. Mi hai strappato delle grasse risate leggendo della famiglia che apparecchia, mangia, gioca e poi se ne va. Questa scena l’ho vista fin troppe volte in Sicilia, al posto degli spaghetti trovi lasagne, melanzane fritte, cotolette… Insomma di tutto e di più! Viene da chiedersi cosa vengano a fare se poi per digerire ci mettono ore ed ore e il bagno non se lo fanno neanche!

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  8. 😂😂😂 che ridere!!! Intanto concordo pienamente sul non dare confidenza ai vicini, che altrimenti in poche ore rischi che prenotino la prossima vacanza con te.
    E che dire dei tipi da spiaggia? Beh, ovunque ne trovi uno per tipo, è un classico!

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  9. Il mio incubo in spiaggia sono quelli che giocando a palla sul bagnasciuga rischiano di farmi fuori per via della loro scarsa mira 😂 Sono anche poco incline a sopportare i bambini molesti, per intenderci quelli che ti deconcentrano dalla lettura o ti svegliano appena ti appisoli perché fanno i capricci e i genitori se ne infischiano…

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  10. Silvia! i tuoi racconti delle persone che osservi in vacanza mi fanno sempre ridere tanto.
    Io amo il mare, ma odio la folla, non mi piace stare attaccata ad altra gente, che spesso non rispetta il prossimo suo…, di solito vado o fuori stagione o in spiagge di pietra così scomode che il numero dei presenti è spesso limitato!

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