I tatuaggi (e i viaggi) delle Travel Blogger Italiane

Dicono che quando inizi poi non riesci più a smettere. Non ci credevo, ma è proprio così. Un po’ la stessa cosa che succede con i viaggi: non ne hai ancora finito uno e già pensi a quale sarà il prossimo. E ti dispiace quando lo devi annullare. Mi è capitato lo scorso marzo, con i viaggi programmati ma anche con l’appuntamento per quello che sarebbe stato il mio quinto tatuaggio.

Nell’attesa di ricominciare, ho chiesto alle amiche Travel Blogger Italiane di raccontarmi i loro tatuaggi e il legame con i viaggi. L’ispirazione per questo post arriva da Veronica, blogger di Lost Wanderer, che qualche mese fa ha scritto un bellissimo articolo sui suoi tatuaggi e sul loro significato. Lascio quindi che sia lei la prima a mostrarci ciò che ha disegnato sulla pelle.

Sicilia, rosa dei venti e fiori di ciliegio

Di Veronica – Lost Wanderer

Un tatuaggio non era nei miei programmi. Finché vivevo in Italia non mi sarei mai sognata di farmene uno. Eppure, le persone crescono e le idee cambiano ed eccomi ad averne quattro. Tre sono a tema viaggio. Avevo quest’idea di tatuarmi “Wandererlust” sul retro del polso all’inizio, l’idea però non attecchiva del tutto. Poi ho trovato l’immagine della rosa dei venti ed è stato subito amore. Venti minuti di piacevole dolore et voilà, per sempre sulla mia pelle. Il secondo non c’è voluto molto per volerlo. Quello a cui sono più legata.
La mia Sicilia è parte di me dal 23 febbraio 2018. Il Sud della rosa dei venti che punta proprio alla mia Isola. Perché un siciliano è uomo ed isola. Autori e scrittori molto più bravi di me con le parole hanno descritto come una persona nata e cresciuta su di un’isola avrà un rapporto indissolubile con la stessa. E da expat, a poco più di tremila chilometri dalla mia città natale, sento quel richiamo delle radici forte più che mai. Ho sentito il bisogno di avere un pezzo di me così importante interiormente che facesse mostra di sé anche esteriormente. Ho aggiunto anche dei puntini all’ombreggiatura del tatuaggio. Palermo, capitale e mia città universitaria; Trapani, luogo di nascita e crescita, luogo d’amore e odio; per ultime le bellissime Isole Egadi. Avrei potuto aggiungere le Eolie ma non le avevo ancora visitate e non avevo neanche avuto l’imprinting con loro.

Lost Wanderer Veronica tatuaggi
Photo credits Lost Wanderer

Ultimo tatuaggio a tema travel, una mezza luna stilizzata con i fiori di ciliegio e una piccola scritta. I fiori di ciliegio sono un monito per seguire il grande sogno di visitare il Giappone. La scritta è invece un monito personale. “Fiorisci, bambina”, per non smettere mai di lavorare su me stessa e crescere.
Piccoli pezzi di vita, abbellimenti della pelle. Ecco cosa sono i miei tatuaggi oggi.

Orologi, bussole e piume

Di Tania – Mamma Io Parto

Questo tatuaggio me lo sono fatto in Australia, durante la mia prima avventura di viaggio a lungo termine con il Working Holiday Visa. Ricordo che in quel periodo stavo finendo i miei 88 giorni in farm che mi avrebbero permesso di rimanere in quel paese meraviglioso per un altro anno. Avevo passato mesi difficili, dove il lavoro scarseggiava e l’idea di mollare tutto e ritornare a casa era forte. Ma finalmente la fortuna aveva iniziato a girare dalla mia parte, il lavoro non era più un problema e stavo riuscendo a mettere qualcosa da parte. Allora decisi di farmi un regalo, il mio primo tatuaggio legato ai viaggi, che mi ricordasse anche che se si ha un obiettivo vale la pena provarci fino in fondo prima di arrendersi.
Ero talmente entusiasta che mi feci prendere dall’impazienza e mi affidai al primo tatuatore disponibile, che non aveva idea di cosa stesse facendo e combinò un assoluto disastro. Per fortuna dopo poche settimane sono riuscita a farlo ritoccare da un vero artista che è riuscito a nascondere tutti gli errori e a regalarmi il tatuaggio che volevo.

Mamma io Parto TATUAGGI VIAGGIO - TANIA FESANI
Photo credits Mamma io Parto

L’orologio che è metà orologio metà bussola rappresenta la mia passione per i viaggi e allo stesso tempo la mia paura del tempo che passa e di non riuscire a cogliere l’attimo (e anche di invecchiare ad essere sincera!). Il fiore di ciliegio è li per ricordarmi che non bisogna mai dare nulla per scontato, che le cose belle durano poco, e che bisogna apprezzarle finché ce le abbiamo (come ben sappiamo questo fiore rimane sull’albero solo pochi giorni, per poi cadere). Infine le piume sono il simbolo della libertà assoluta. Insomma, un tatuaggio che ha all’interno tutti i motivi che mi spingono a viaggiare!

Berlino e le ruote con i piedi

Di Lucy the Wombat

Era una promettente notte di Natale, il mondo mi sorrideva e io a lui di rimando. Per celebrare un’annata speciale, in cui per alcuni mesi avevo abitato a Berlino ed ero stata felice e produttiva come poche altre volte nella vita, avevo deciso di tornare nella capitale tedesca anche per le feste. Il 24 dicembre, a mezzanotte, mi ritrovavo a saltare e ballare, tra pareti di velluto rosso rubino, un impensabile e sgangherato mix di discomusic e allegre canzoni popolari russe. Sulla mano avevo un timbrino, di quelli che si ricevono per entrare e uscire liberamente dal locale: una strana, piccola ruota con i piedi, simbolo che avevo già visto in giro più volte sui manifesti colorati sparsi per la città.
Berlino (prima di sapere che sarei finita prima a Parigi e poi in Australia) era mia, io ero sua e la magia sarebbe dovuta durare per sempre.
A tarda notte, uscendo nel buio più silenzioso, mi sono fermata in una sontuosa piazza del quartiere centrale del Mitte, beandomi del rumore isolato dei miei passi e del freddo vivificante nordeuropeo, che mi avvolgeva come per farmi da scudo contro un Male che ancora non conoscevo. All’improvviso, di fronte al Teatro della Volksbühne che troneggiava sulla piazza, ho incontrato di nuovo il simbolino che avevo sulla mano, stavolta in versione gigante: una solida, sicura, scanzonata ruota con i piedi, più alta di me (e che ho scoperto poi essere il simbolo del teatro), che se ne stava lì ad ammiccarmi, benevola.

Lucy The Wombat Berlino Rosa-Luxemburg-Platz
Photo credits Lucy the Wombat

Ci siamo guardate e lì ho capito che se volevo una testimone sincera e silenziosa di tutto quel periodo di gioia, doveva essere lei. Pochi giorni dopo avevo il suo simbolino di nuovo sulla pelle. Da allora, la mia piccola ruota con i piedi mi accompagna, per sempre.

Il mondo impresso su una pellicola fotografica

Di Eliana – Donna Vagabonda

Il 7 settembre del 2019 ho deciso di farmi tatuare il braccio destro: non era una novità, dopotutto avevo già tre tatuaggi. Così, decisa questa volta a farmi tatuare tre soggetti diversi, prenotai la seduta presso la mia tatuatrice di fiducia Micol dello studio Pitbull Tattoo di Siziano. Il “lavoro” più arduo è proprio il protagonista di questo articolo: il tatuaggio a tema travel sul mio braccio destro.
Avevo scelto di tatuarmi una macchina fotografica, simbolo della mia passione per la fotografia e in particolare per quella di viaggio e naturalistica, e qualcosa che ricordasse alcune delle mete che più mi hanno colpito e fatto innamorare durante il mio incessante peregrinare vagabondo. Così la mia tatuatrice ebbe l’idea di utilizzare la pellicola come “matrice” e di inserire all’interno di ogni fotogramma un simbolo di un luogo specifico che avevo visitato: l’idea mi piacque subito e così iniziò la seduta che è durata quasi quattro ore e mezza.

Donna Vagabonda Eliana Intruglio Tatuaggio 02
Photo credits Donna Vagabonda

Il tatuaggio, ancora oggi “in progress” e realizzato in stile “Watercolor”, è parte di un progetto più articolato che coinvolgerà anche l’avambraccio. Il primo luogo rappresentato all’interno della pellicola è il Madagascar, isola meravigliosa nonché mia prima meta nell’Africa Australe. Chi mi conosce sa che il viaggio in Madagascar per me ha rappresentato più di una semplice vacanza, dando origine al mio incurabile “Mal d’Africa”. Il secondo simbolo è una pulcinella di mare, in ricordo della mia escursione all’Isola di May e in onore della mia passione per il birdwatching: osservare e fotografare questi uccelli in natura è stato un sogno che si è avverato. Il terzo elemento è la sagoma della Basilica di Notre-Dame de Fourvière di Lione e questo riconduce al primo viaggio che io e il mio compagno Gabriele abbiamo fatto all’estero. Seguono due mete tedesche: la prima è il Castello di Heidelberg, meta che mi ha accolto durante il periodo della mia vita in cui ho vissuto in Germania e la seconda è il Neues Rathaus di Monaco di Baviera, la città che più amo di tutto lo Stato tedesco (che considero la mia seconda casa). L’ultimo ma non meno importante elemento è la sagoma dell’Isola di May, in Scozia, che ricorda il mio viaggio naturalistico svoltosi nel 2019.
Il tatuaggio rappresenta per me una vera forma d’arte e vedere questi luoghi impressi sulla mia pelle mantiene vivo il ricordo delle emozioni di viaggi indimenticabili, regalandomi sensazioni uniche al sol vederlo.
Spero di continuare presto ad imprimere con l’inchiostro altre mete sulla mia pelle, come timbri sul passaporto.

Destino e viaggi

Di Valentina – CLICmyTRIP

Un piccolo tatuaggio che parla di molto: di un credo, di una passione per un mondo e di un’amicizia fra due donne.
Quante volte ci è stata posta la domanda: “E dove sta scritto che…?”. Beh, personalmente parecchie. E sapete una cosa? Io credo fermamente che esista un tracciato che è stato designato appositamente per noi. L’Universo sa esattamente dove le nostre strade dovrebbero dirigersi affinché si possa completare quel disegno bellissimo chiamato VITA.
E la mia idea di destino non preclude in alcun modo la libertà. Essere destinati a qualcosa – ad un’esperienza, ad incrociare la strada di un’altra persona, a compiere un viaggio… QUEL viaggio – non implica una scelta obbligata. Semplicemente le cose accadranno… e si compiranno nel migliore e più perfetto dei modi… solo se ci abbandoneremo naturalmente al fluire degli eventi.

Valentina Click My Trip
Photo credits CLICmyTRIP

DESTINO, dunque. Me lo sono addirittura tatuata, proprio qui, sul polso destro. A portata di sguardo. Non un monito, ma un dolce promemoria. Questo è il significato dell’espressione islamica Inshallah per me: se Dio vuole, sarà fatto. Nel senso lato di un dio-realtà che è TUTTO e per cui noi rappresentiamo una piccola e fondamentale particella di un unico grande organismo che funziona perfettamente all’unisono.
Quindi se io mi trovo QUI ed ORA… è proprio perché qui ed ora devo essere.
Un regalo, questo pensiero, dai nostri tanto amati e molti viaggi in Medio Oriente, quella terra che ha saputo rapire i nostri animi. Viaggi che da sempre erano scolpiti nei nostri cammini. Dai colori del Marocco ai volti mascherati delle donne omanite ai bimbi ebrei giocosi sui tetti di Gerusalemme. Inshallah, il leit motif di queste fughe in mondi edificati da fede e rispetto. E nel mio destino ce ne saranno molti altri, di questi viaggi… inshallah. 
Pochi segni, un colore hennè, due corpi. Il mio e quello di Rossana, amica di una vita e miglior compagna di avventure, che con me spartisce l’amore per questi luoghi.
Perché se è vero che ogni vita segue un filo, il VIAGGIO per me si sublima solo in un senso: la condivisione con l’altro.

Di sogni e cambiamenti radicali

Di Raffaella – Raf Around The World

Correva l’anno 2003 quando ho deciso di farmi un tatuaggio. Non un tatuaggio qualsiasi, ma il “mio” tatuaggio perché per me è così significativo che è rimasto l’unico disegno a caratterizzare il mio corpo.
 Il mio tatuaggio non è legato a una meta di viaggio, bensì ad una scelta di vita. Un cambio radicale che mi è costato molta determinazione e qualche lacrima, ma che mi ha portato ad essere quella persona che sono. Soprattutto mi ha portato a fare la vita che ho sempre desiderato: una vita in movimento che non conosce la routine.
 Appena laureata in Economia del Turismo, nel 2001 ho realizzato un sogno e ho iniziato uno stage in un hotel simbolo dell’ospitalità romagnola: il felliniano Grand Hotel di Rimini. Dallo stage sono passata ad un contratto estivo nel 2002 e quindi ad un contratto a tempo indeterminato nel 2003. Sulla carta non avrei potuto chiedere di più e invece dentro di me non ero felice. Volevo di più, non mi accontentavo di poter viaggiare solo durante le ferie. Volevo trasformare la mia vita in un viaggio. 
Detto fatto: mi sono licenziata e rimessa in gioco. Non prima però di farmi tatuare sul mio corpo un disegno che mi ricordasse quel momento. Ho scelto un sole tribale, un simbolo non solo di rinascita ma anche di vitalità e carisma.

tatuaggio-Raf
Photo credits Raf Around The World

Da quel momento una serie di eventi mi ha travolta: uno stage in un castello tra le colline del Prosecco, lavori stagionali nelle Dolomiti, sei mesi di vita a Venezia per un progetto formativo in un’importante catena alberghiera, un lavoro come consulente turistica e infine la decisione di trasferirmi all’estero. In Andalusia, per l’esattezza, dove ho realizzato l’ennesimo sogno e ho preso in gestione un piccolo hotel. In tutte queste avventure il mio sole tribale se ne è stato tranquillo sulla mia schiena a ricordarmi quanto sia importante la forza di volontà.

Un ricordo indelebile del Giappone

Di Sabrina – Butterfly Journey

Fin da piccina sono sempre stata attratta dai paesi orientali, in particolar modo dal Giappone. Pian piano, mi sono innamorata di ogni aspetto che lo riguardava, dalla cultura, i paesaggi, la storia, l’arte, tutto. Ho sempre sognato il giorno in cui avrei finalmente realizzato il mio sogno di visitare quel meraviglioso paese. Finalmente, nel 2018, sono riuscita ad organizzare il mio viaggio in Giappone e me ne sono innamorata ancor di più. Per suggellare quel momento, ho deciso di farmi imprimere quel ricordo per sempre sulla pelle e ho preso l’appuntamento per farmi tatuare a Tokyo. Prima di partire ovviamente, ho pensato molto a cosa farmi tatuare, e alla fine, con l’aiuto di amici (sia italiani che giapponesi) ho scelto un qualcosa che per me ha un profondo significato.

Tatuaggio Loto
Photo credits Butterfly Journey

Lo studio si trova precisamente a Shibuya, uno dei quartieri più famosi e alla moda di Tokyo. I tatuatori che, fortunatamente parlavano un po’ di inglese, mi hanno accolta con una cortesia unica, tipica dei giapponesi e insieme abbiamo concordato sul lavoro. I giapponesi, in tutto ciò che fanno, sono estremamente precisi e attenti e anche nella realizzazione dei tatuaggi non sono da meno. Tutti i tratti sono stati svolti con estrema delicatezza e precisione e il risultato è davvero magnifico, esattamente come lo avevo immaginato. Se devo essere sincera, è stata un’esperienza magnifica e sicuramente è stato il miglior “souvenir” che potevo decidere di portarmi a casa. Ogni volta che guardo il mio tatuaggio, mi ricordo della realizzazione del mio grande sogno, ricordo uno dei viaggi più belli della mia vita e tutte le emozioni che ho provato e che non dimenticherò mai. 

Viaggi e tatuaggi… visti dal tatuatore

Di Elisa – Elimeli

Che dire, io adoro i tatuaggi e come compagno di vita mi sono scelta… un tatuatore 🙂
Io per ora non ho tatuaggi legati ai viaggi, anche se naturalmente ne ho parecchi. Per questo articolo quindi ho chiesto proprio a Luca, l’artista e l’altra metà del mio blog, di fare una riflessione sui tatuaggi legati al tema viaggio che spesso i clienti gli chiedono di realizzare.

“Viaggi e tatuaggi nel mio lavoro sono due argomenti molto più collegati di quanto non si possa immaginare. Capita spesso che i clienti mi chiedano di rappresentare con un tatuaggio la loro passione per i viaggi o luoghi a cui sono molto legati.
A me piace molto lavorare sulle interpretazioni dei luoghi, ad esempio realizzando piccoli paesaggi in stile acquerello o minimal. Mi piacciono queste piccole cartoline indelebili che, guardandole, rievocano subito nel proprietario una sensazione piacevole o il ricordo di quel luogo.
Anche bussole, rose dei venti, aerei di carta e mappamondi sono molto richiesti per descrivere l’anima vagabonda del viaggiatore tatuato 🙂

Tatuaggio-New-York
Photo credits Elimeli

Un altro tema di cui si potrebbe parlare all’infinito sono i simboli che appartengono a culture e luoghi più o meno lontani, di cui i viaggiatori apprezzano il significato e la filosofia. Ad esempio, simboli legati alla religione buddista o alla tradizione giapponese.
Un’altra categoria infine è quella del viaggiatore che si tatua in viaggio. Udine, dove viviamo e lavoriamo io ed Elisa, non è una città molto turistica, ma mi è capitato diverse volte di tatuare persone “di passaggio”, che per i motivi più disparati volevano ripartire con un ricordino diverso dalle nostre classiche porcellane friulane 😉

Poi ci sono i casi davvero eccezionali come Kiku, il nostro amico di Osaka innamorato dell’Italia, che è venuto a Udine dal lontano Giappone per farsi tatuare da me e poi ha proseguito il suo viaggio verso Napoli, per imparare i segreti della vera pizza napoletana. Inutile dire che siamo diventati buoni amici e che non vediamo l’ora di andare a trovarlo! ;D”

I miei tatuaggi: croissant, sardine, aurore boreali e Van Gogh

Ho fatto il primo tatuaggio il giorno in cui ho compiuto diciotto anni (quindi parliamo del Paleolitico). All’epoca gli studi di tatuatori non erano molti, quindi la scelta era parecchio limitata. Il risultato è stato un disastro, al punto che un paio di anni fa ho deciso di far coprire quel tatuaggio. E con cosa se non con uno spettacolo della natura che sogno di vedere da sempre? Non l’ho ancora vista dal vivo e chissà quando succederà, e per il momento l’aurora boreale me la porto disegnata su una spalla.

Tatuaggio aurora boreale

Da lì in poi si sono aggiunti un croissant, per il quale sono andata in uno studio a Milano ma che non vi mostro perché si trova sulla parte posteriore della spalla e non sono riuscita a fare uno scatto decente allo specchio, a meno di includere nella fotografia anche la doccia e il WC. Accanto al croissant c’è un secondo tatuaggio che mi ha fatto una bravissima ragazza che purtroppo è po’ lontana da casa mia. Cosma Cold lavora in uno studio di Firenze, così per farmi tatuare da lei sono stata “costretta” a organizzare due weekend in Toscana. La prima volta le ho chiesto una sardina (mi piacciono tantissimo, sia sul pane che sulla pelle) e la seconda la riproduzione di una nota opera d’arte.

Abbiamo utilizzato la versione in bianco e nero di Café Terrace at Night perché personalmente ho una predilezione per questo stile. Perché l’ho scelto? Innanzitutto perché mi piaceva il soggetto, e già è un motivo sufficiente, e poi perché il concetto di passare le serate seduta al tavolo di un caffè la sera è molto nelle mie corde. E poi ad Arles prima o poi ci andrò, quando tutto questo sarà finito. Ma prima ancora devo riprogrammare l’appuntamento cancellato lo scorso marzo per il quinto tatuaggio.

Avete dei tatuaggi? Cosa ritraggono? Raccontatemelo in un commento. 

Cover photo by Hobi industri on Unsplash

98 pensieri riguardo “I tatuaggi (e i viaggi) delle Travel Blogger Italiane

  1. Ciao Silvia, quando Elisa mi ha chiesto se volevo scrivere due parole per il tuo articolo ne sono stato felice.
    Quando si parla di viaggi e tatuaggi si potrebbe parlare a lungo, ognuno con il suo punto di vista, ognuno con le sue esperienze. Di queste ultime, da tatuatore, ne ho sentite parecchie, e non sono mai noiose o banali, come lo dimostrano anche i vari contributi che ho letto in questo post.
    Complimenti e grazie ancora.

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    1. Ciao Luca! Grazie a te per aver partecipato perché il punto di vista del tatuatore è molto interessante. Anche perché poi è inevitabile che quando ci affidiamo a un artista per un tatuaggio, finiamo col raccontare il perché di quel disegno specifico. Insomma è sempre bello sentire i racconti che hanno portato a una decisione ben precisa.
      Grazie ancora a te, e spero di poter finire presto “sotto i tuoi ferri” quando ci si potrà spostare!

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    2. Ciao Silvia, innanzitutto grazie per questo splendido spazio che hai lasciato alle Travel Blogger e secondo perché grazie ai vostri racconti adesso ho in mente altri tatuaggi da volermi fare.
      Tutti hanno delle storie bellissime e d’ispirazione dietro. Ed è bello vedere come ognuna ha la propria interpretazione magari dello stesso simbolo (esempio lampante il fiore di ciliegio).

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  2. Viaggi&tatuaggi è un binomio fantastico (e non solo per la rima) 😉 Bello questo post e interessante conoscere la storia che c’è dietro ogni singolo disegno, scritta o simbolo e quando c’entra appunto il viaggio, ecco che si scatena la mia curiosità! *__*
    Ah i tatuaggi… quanto ne vorrei fare qualcuno io (tu sai a chi)… a cinghiate dietro la schiena! 😛
    PS: te lo dissi già tempo fa, l’aurora sulla pelle è fantastica! 😉

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    1. Siamo in due allora ad essere curiose! Pensa che quando io vedo qualcuno con un tatuato vorrei subito chiedere: dove lo hai fatto, quando, perché? Poi ho paura di passare da impicciona e allora mi limito a un “Bel soggetto!”
      La scena dell’Orsa che tatua una persona non nominata a forza di cinghiate mi ha fatto MORIRE 😂

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      1. Sono una delle poche persone che conosco…a non avere tatuaggi! Mi piace vederli sulla pelle degli altri, ma ho sempre pensato che debbano avere un significato, per questo al momento non ho sentito l’esigenza di averne uno in particolare. Mi piace leggere la storia dietro un tatuaggio, ma aspetto sempre che sia il proprietario/a a parlarmene per non essere indiscreta 😊

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  3. Ciao Silvia! L’articolo mi piace molto, e dimostra ancora una volta che esistono molteplici modi per sognare…e per viaggiare. E continuiamo a farlo anche con i nostri tatuaggi, così come ogni volta che ne notiamo uno particolare sul corpo di qualcuno: inizi a fantasticare alla storia che vi sta dietro, ai luoghi, alle persone… anche questo è viaggiare, no? A me è venuta voglia del mio quarto tatuaggio intanto!!! Un abbraccio

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    1. Sono d’accordissimo con te: quando vedi un tatuaggio su una persona, vuoi subito conoscere la storia che c’è dietro! E anche questo è un modo di viaggiare.
      Ah ti capisco, anche io non vedo l’ora di fare il prossimo tatuaggio 😉
      Grazie ancora per aver partecipato 😘

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  4. Sono felice di far parte di questo post! La tua aurora boreale è bellissima, vedevo un disegno in stile simile proprio ieri su Pinterest e ne ero molto colpita… però sono curiosissima anche della sardina!
    Ps: complimenti per essere riuscita a farmi raccontare di una cosa personale come i tatuaggi, non credevo che ne avrei mai parlato! 😉

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    1. Anche a me piace tantissimo il risultato finale dell’aurora boreale: il tatuatore è stato bravissimo a capire cosa volevo e a metterlo sulla mia pelle. Deve essere una cosa difficilissima, io avrei un’ansia pazzesca se dovessi fare quel lavoro.
      Mi fa molto piacere che tu abbia deciso ci parlare di una cosa personale proprio tra queste pagine ☺️

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  5. Un post molto personale. Io non ho tatuaggi ma se ne avessi non so se riuscirei a parlarne… Boh, magari è una paranoia mia, ma li vedo alla fine come delle bellissime e creative cicatrici che uno si porta dietro per sempre e come ogni cicatrice che si rispetti non è che ti va di raccontare a tutti come o perché te le sei procurate. Trovo però l’articolo originale e regala una bella carrellata di opere d’arte e viaggi e momenti di vita. Spettacolo la sardina❤️

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    1. Hai ragione, perché per esempio io in linea di massa non li mostro mai, a meno di non essere in spiaggia e lì non ne puoi fare a meno. E a volte quando ti chiedono “cosa significa?” io rispondo “niente”. E pur essendo curiosa per prima di conoscere la storia di un tatuaggio di un’altra persona, non chiedo mai se non la conosco bene. Quindi sono davvero felice che le ragazze che hanno partecipato abbiano deciso di condividere la loro esperienza 😍

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  6. Bellissimi i vostri tatuaggi, io ne ho tre di cui solo uno ricorda un pochino il viaggio. Mi piacerebbe farne uno a tema Travel, ma so che se facessi il quarto poi vorrei anche il quinto per cui al momento non sto assecondando questo desiderio.

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    1. Sì, ricordo che avevi accennato a questa cosa! Non ho avuto figli ma immagino che partorirne uno sia moooolto più doloroso, quindi quando e se cambierai idea non temere da questo punto di vista 😉 E per il cambiare idea sul soggetto… puoi sempre farlo coprire da uno più grande 😂

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      1. Devo confessarti che io invece ho smesso dopo il secondo🤣🤣🤣🤣 e l’idea di riempirmi il corpo d’inchiostro non mi attira molto…sarà che ormai ne vedo così tanti in giro…ma nella vita mai dire mai…magari durante un viaggio particolare potrei cambiare idea😁

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  7. Avete tutte dei bellissimi tatuaggi con significati profondi. Io sono sempre stata tentata e poi non l’ho mai fatto però non è mai troppo tardi e leggendo questo articolo ho capito che certe cose bisogna davvero sentirle sulla propria pelle Mi è piaciuto molto anche il punto di vista di Luca

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  8. Dai ma che post figo, quando dici i viaggi tatuati sulla pelle. Bello, bello, bello. Molto originale, anche perché ho sempre ammirato chi trova il coraggio di farsi un tatuaggio, io incidere sulla pelle la propria storia. Io ho perso l’occasione da adolescente e ora non ne ho più il coraggio.

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  9. Sono bellissime le storie dei vostri tatuaggi. Un segno indelebile deve essere legato ad un ricordo indelebile: solo così può far parte di te per tutta la vita. Io ho fatto un tatuaggio in gioventù nel 1992 (non dico altro ma fate quattro conti) quando nessuno era tatuato. L’ho fatto nel box di un amico che, ai tempi, dipingeva i caschi per le moto con l’aerografo. Non è legato ad un particolare ricordo e me ne sono pentita quasi subito. Un insensato atto di ribellione che ai tempi mi portava ad essere diversa da tutti quelli che, a quei tempi, avevano corpi immacolati.

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    1. Quattro conti sono presto fatti perché il ’92 si avvicina molto all’anno in cui io ho fatto il mio primo tatuaggio… Parli di un’epoca in cui nessuno era tatuato, come dici tu, e soprattutto i tatuatori erano abbastanza improvvisati! La mia amica da cui mi sono fatta tatuare aveva deciso di intraprendere questa carriera… perché era brava a disegnare a china. Leggo le tue parole e mi sembra di sentire la mia storia 🙂

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  10. Io impazzisco per i tatuaggi, tanto che ne ho già 6 e alcuni di essi sono a tema travel. Tuttavia non ho mai provato l’esperienza di tatuarmi in viaggio… Direi che devo assolutamente rimediare! 😀

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    1. Io ne ho 6 ma nessuno a tema viaggio. Sono più a tema musicale (ho una frase di una canzone, una fenice con pentagramma, il simbolo alchemico dell’aria sul polso, un mega serpente con rose, un piccolo colibrì sulla caviglia ed infine le lettere dei miei genitori). Vorrei farne uno a tema irlandese e vorrei farlo proprio là. Prossima volta lo farò. Non so ancora bene cosa ma mi lascerò ispirare 🤗

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  11. Confesso di non aver mai amato molto i tatuaggi colorati. Almeno fino ad oggi. Dopo aver letto le storie che si nascondono dietro e visto le foto di questi tatuaggi ho riconsiderato l’utilizzo del colore. Alcuni sono delle vere e proprie opere d’arte. Comprendo benissimo la necessità di affidarsi ad un bravo tatuatore.

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  12. Veramente bellissima idea complimenti e poi io adoro le persone che si fanno tatuaggi dandogli davvero un significato, quando ne vedo uno mi chiedo sempre cosa possa significare per la persona. (potevi mettere anche me, pochi tatuaggi e uno pure sbagliato, che culo, tanto per mantenere coerenza con il nome del mio blog)
    Alcuni comunque sono davvero fighi!!
    Si beh Elimeli che si è scelta un tatuatore vince facile.

    bellissimo davvero.

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    1. Sì, è bello sapere cosa c’è dietro. A volte anche solo un “l’ho fatto perché mi piaceva” come per la sardina nel mio caso.
      Ti avrei ospitata molto volentieri, anche con la tua esperienza negativa! Di solito facciamo una richiesta di contributi per i post collettivi direttamente sulla pagina Facebook del gruppo e tutte possono partecipare 🙂

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  13. Non puoi mai sapere cosa c’è dietro un tatuaggio. Anni fa seguivo un reality su un tattoo studio di Los Angeles, e la cosa che mi piaceva di più era proprio scoprire le motivazioni dei clienti (e dei tatuatori stessi, che ovviamente avevano un sacco di tatuaggi). Io ogni tanto torno sul pensiero di farne uno, poi mi blocco perché sono una che cambia idea dall’alba al tramonto e ho paura di pentirmi il giorno dopo (infatti il tatuaggio che ho in mente ogni tot subisce modifiche più o meno drastiche nella mia testa, e la cosa più trasgressiva che ho mai fatto sul mio corpo è stata un piercing all’ombelico a 16 anni, che poi ho tolto a 23 perché mi ero già stufata). L’altro motivo per cui non lo faccio (ancora) è che non mi farebbero più entrare in un onsen in Giappone, lol.

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    1. Guardavo anche io quella trasmissione, che se ricordo bene aveva anche un secondo set a Miami. Anche a me piace molto scoprire le storie che stanno dietro a un tatuaggio.
      Il piercing invece mi terrorizza! Forse anche perché da ragazza avevo accompagnato due amiche a farlo ed entrambe sono quasi svenute dal male 😉
      Ho letto che in Giappone non è possibile entrare in un onset con i tatuaggi, e in effetti è un problema che mi sono posta!

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      1. Ti confesso che sono quasi svenuta pure io – sia quando l’ho fatto la prima volta, sia quando qualche anno dopo sono andata a cambiare l’anello che mi avevano messo con un’altra tipologia che mi avevano regalato. E pure l’amica che mi ha accompagnata a farlo è quasi svenuta mentre mi teneva la mano XD

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  14. Hai proprio ragione, tatuaggi e viaggi sono una calamita e quando si inizia è difficile smettere.
    Io ho 11 tatuaggi e uno di loro è proprio dedicato alla mia più grande passione: il viaggio. Sul polso ho tatuato la parola “wanderlust” e un aeroplano di carta, che è diventato poi il simbolo del mio blog!

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