Maleducati in viaggio: le persone che non vorresti mai incontrare

Per qualche motivo ero convinta che la tipologia peggiore di personaggi bizzarri che si ha la sfortuna di incontrare in viaggio fosse di nazionalità italiana, ma i commenti ad altri due articoli semiseri mi hanno fatto capire due cose: che forse sono stata troppo severa nei confronti dei nostri connazionali, e che la maleducazione non ha bandiera. I cafoni si incontrano ovunque, purtroppo: negli aeroporti, nei ristoranti, negli alberghi, nei musei e sui treni.

Possono essere italiani, francesi, giapponesi, svedesi, australiani, polacchi… La malacreanza è un bel fritto misto che comprende tutte le nazionalità. Persone di culture diverse e provenienti da tutti gli angoli del mondo, ma con un tratto comune: la mancanza di rispetto e di buona educazione.

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Maleducati in viaggio: quelli che portano tutto il set di valigie 

Sono passati i tempi in cui il bagaglio da stiva era compreso nel costo del biglietto, e forse anche per questo motivo in tanti abbiamo abbandonato il trolley sostituendolo con lo zaino. Sia per ragioni di comodità sia per questioni di costo, visto che aggiungere al biglietto la possibilità di viaggiare con una valigia più capiente a volte costerebbe quasi più del volo stesso. Quello che non riesco a capire e che non tollero è questo: se hai scelto di viaggiare con il solo bagaglio a mano di dimensioni massime 40x20x25, per quale motivo arrivi al gate con un baule più grande di quello di Harry Potter? Come puoi pensare di riuscire a sistemarlo nella cappelliera o sotto il sedile?

Harry Potter Suitcase
© Karen Roe

È una scena che ho visto più volte all’aeroporto di Torino, dove forse i controlli non sono severi perché non si tratta di uno scalo troppo trafficato, ma in ogni caso non lo trovo giusto nei confronti di chi paga una maggiorazione per avere più spazio, e nemmeno nei confronti di chi come me si adopera per viaggiare con un bagaglio che rientri nelle dimensioni massime consentite. Perché il bagaglio gigante di chi se ne infischia toglie spazio a chi rispetta le regole e fa perdere tempo durante l’imbarco.

Maleducati in viaggio: quelli che si mangiano tutto il buffet a colazione

Non amo i buffet e forse l’ho già scritto in altre occasioni. Innanzitutto perché l’abbondanza mi mette ansia e finisco sempre per tornare al tavolo con una misera fetta di pane e marmellata o con uno yogurt magro. Ma soprattutto non sopporto le pazze folle che si riversano sul cibo esposto travolgendo adulti e bambini nel loro percorso. Si avvicinano armati di piatti e posate, come se non mangiassero da mesi, servendosi di qualunque cosa, senza nemmeno fare caso a quello che mettono nel piatto.

Buffet
© Naim Benjelloun on Pexels

Dolce e salato, tutto insieme – salmone, pizza, croissant, salame, formaggio, torta, uova. Se davvero la persona in questione non mangia da mesi, allora ben venga, ma fateci caso: nove volte su dieci più della metà del cibo degli altri commensali viene lasciata nel piatto. Uno spreco inutile, causato dall’ingordigia e troppo spesso basato sull’idea che “tanto è tutto gratis”. 

Maleducati in viaggio: quelli che vomitano nel cestino quando scendono dall’aereo

L’ho visto fare per ben due volte e anche ora, mentre lo scrivo, preferirei non credere alle mie parole. La prima volta mi è capitato a Linate: una donna asiatica esce dal tunnel che dall’aereo porta al terminal, poggia a terra la borsa Louis Vuitton, scosta il foulard di seta di Hermès da un lato, raccoglie i capelli in una mano, si china sul cestino della spazzatura accanto al gate e vomita. Con grazia, però. Come se avesse dovuto gettare via un fazzoletto usato. Poi, con altrettanta eleganza, raccoglie la borsetta da terra e si incammina lungo il corridoio, come se avesse fatto una cosa normalissima.

La seconda volta all’aeroporto di Cracovia. Un uomo e una donna scendono dall’aereo, lui passa lo zaino alla moglie e si toglie il peso dallo stomaco nello stesso cestino in cui poco prima avevo buttato via lo scontrino del bar. Con una nonchalance che al momento mi ha fatto pensare che forse è normale vomitare una volta scesi dall’aereo. Così, per liberarsi di tutto ciò che è negativo. 

Maleducati in viaggio: quelli che si portano il panino da casa

Maleducati in viaggio ma anche a casa, perché questa scena è successa anche nel bar accanto al mio ufficio. Gente che arriva, si siede al tavolino, magari nel dehor se il tempo è bello, ordina un caffè o un bicchiere d’acqua del rubinetto e poi apparecchia il tavolo con le cose portate da casa: fette di torta avvolte in fogli di alluminio, insalate di pasta in comodi contenitori ermetici, panini mozzarella e pomodoro conservati nella borsa frigo. La titolare del bar in questione mi ha raccontato che una volta un tizio le ha addirittura chiesto una forchetta per mangiare la torta salata che a casa aveva confezionato in una comoda busta sotto voto. 

Space Food
© Wikimedia Commons

Di recente l’ho visto fare a Barcellona in un bar dove ci siamo fermati per un caffè a metà mattina: la ragazza al tavolo accanto al nostro ha ordinato un caffè prima di estrarre dalla borsa un panino, che ha mangiato con grande disinvoltura. 

Maleducati in viaggio: quelli che al controllo aeroportuale ci impiegano un secolo

Sulla maleducazione negli aeroporti si potrebbe scrivere un libro. A chi non è mai capitato di scegliere ai controlli la fila più corta, per finire poi in coda dietro al tizio che ci farà aspettare per almeno quindici minuti? È facile riconoscerlo, a prescindere dalla nazionalità, perché si presenta con tre o quattro strati di abiti addosso, in qualunque stagione. Impermeabile, sciarpa, piumino, giacca leggera. Ovviamente non pensa di iniziare a rimuovere qualche indumento mentre si avvicina al nastro, e per di più ripiega tutto con cura prima di sistemarlo nel vassoio senza accorgersi che anche l’addetto alla sicurezza sta iniziando a spazientirsi. 

Poi non ricorda dove ha messo i liquidi (sempre che li abbia sistemati nel sacchetto trasparente), non ha tolto il cellulare dalla tasca, non si è sfilato la cintura con le borchie di metallo, ha dimenticato la borraccia con un litro d’acqua nella tasca dello zaino, ha le scarpe con la suola d’acciaio e chiede agli addetti i calzini usa e getta per non camminare scalzo e per finire ha due milioni di euro in moneta sparsi tra le varie tasche e pure un coltellino svizzero dal quale non si vuole separare. Magari è anche abituato a viaggiare, ma ogni volta ripete la stessa scena, senza curarsi degli altri passeggeri che, dietro di lui, inveiscono in tutte le lingue.

Sono sicura che la lista dei maleducati sarebbe molto più lunga di questa – quali avete incontrato nei vostri viaggi?

Photo by Anna Dziubinska on Unsplash

75 pensieri riguardo “Maleducati in viaggio: le persone che non vorresti mai incontrare

  1. Invecchiando divento sempre meno tollerante alla maleducazione e ultimamente mi ritrovo anche a rimproverare a voce alta chi si comporta male, prima o poi mi arriva un pugno. Certo che quelli che vomitano nel cestino…. no per fortuna non ne ho ancora visti…

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  2. Per mia fortuna, prendendo poco l’aereo (avendo il camper usiamo quello per le nostre vacanze) ho visto poche scene da te descritte ma molte volte l’abbuffarsi al buffet. A me piacciono i buffet perché mi danno libera scelta ma mai e poi mai mi permetterei di prendere ogni ben di Dio e poi avanzarne più della metà; è uno spreco che proprio non sopporto.
    Le scene a cui mi è capitato invece spesso di assistere, ed ahimè questa è prerogativa di noi italiani è quella di strillare ovunque ci si trovi, un museo, un parco dove si richiede il silenzio, o anche solo in campeggio.

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    1. Chi si abbuffa al buffet è veramente insopportabile: possibile che non si rendano conto che non si spreca il cibo?
      Non mi erano venuti in mente quelli che urlano ovunque, hai ragione. Capita anche da me in ufficio: si presentano in cinque ad accompagnare una persona e parlando a voce altissima!

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  3. Per fortuna non mi è ancora capitato di vedere quelli che vomitano nel cestino, mamma mia che brutta visione 🤦🏻‍♀️. Tra quelli che odio di più ci sono i furbi della fila, e ahimè, anche se noi italiani non abbiamo l’esclusiva, siamo sicuramente sul podio dei peggiori…

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  4. Aspetta, aspetta, aspetta! Perché vomitano una volta scesi dall’aereo? Non l’ho mai visto fare. Non avrò preso molti voli ma non mi è mai capitato. Cioè, se ti viene da vomitare aspetti di scendere? O è un effetto che arriva una volta sbarcati? 🤔 Comunque si, sarebbe carino utilizzare il bagno. Tanto c’è sempre in aeroporto appena scendi.. almeno solitamente

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    1. Ma non lo so, e secondo me non si tratta di gente che sta male, perché se uno sta male userà il sacchetto di carta dell’aereo o meglio ancora il bagno. Le due volte che l’ho visto fare sembrava davvero un gesto “normale”, come soffiarsi il naso o legarsi le scarpe 😂

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  5. La categoria peggiore secondo me è quella di chi salta la fila! Poi non sopporto le persone che urlano e parlano a voce troppo alta nei musei, penso sia proprio maleducazione. Anche quelli che si portano un intero set di valigie però, effettivamente, non scherzano…

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  6. Non avevo mai sentito parlare di chi vomita dopo esser sceso da un aereo, poi in un cestino, è a dir poco vomitevole! A me invece danno un immenso fastidio quelli che nella fila per l’imbarco spingono da dietro anche se sono tutti fermi e mi urtano continuamente lo zaino. Senza contare poi quelli che vogliono saltare le file, ovunque, il podio sul saltare le file al momento per me ce l’ha l’India. Abbiamo dovuto rimetterli al loro posto diverse volte.

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    1. Veramente una cosa disgustosa. Io non vorrei farmi vedere da nessuno! Magari è una sorta di gesto liberatorio…
      Ah quelli che spingono! Chi ha questa terribile abitudine lo fa ovunque, anche al supermercato: mentre sei in fila alla cassa loro da dietro a spingerti con il carrello. Ma dove vogliono andare?

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  7. Per fortuna non ho mai incontrato quello che vomita nel cestino …. mi farebbe veramente schifo. Ho notato un’altro tipo però, quello che al gate dimentica il passaporto e il biglietto dentro lo zaino … oppure mi è capitato un paio di volte con alitalia persone che prenotano solo bagaglio a mano e vengono con due o più.
    Non pensavo che il buffet era una cosa da maleducati … buttare il cibo si! Personalmente mi piacciono i buffet e mi piace assaggiare di tutto, ma non butto nemmeno un filo di cipolla

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    1. Invece certi non dimenticano il passaporto nello zaino ma nel vassoio che passa sotto la macchina per i controlli, e poi si allontanano verso il duty free…
      Guarda quelli che arrivano con tutto il set di trolley mi fanno venire un nervoso!
      Al buffet non sopporto quelli che ti spintonano per riempirsi il piatto – ben venga chi mangia tutto ma non chi spreca!

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  8. Non mi è mai capitato di trovare viaggiatori che vomitassero nel cestino della spazzatura, certo che li becchi proprio tutti tu eh!!! 🙂
    Unica cosa su cui non siamo simili, nella tua lista, è la tua avversione per i buffet, che io invece adoro! Però, giuro: finisco sempre tutto ciò che metto nel piatto! Condivido infatti con te il fastidio su chi si serve come non mangiasse da mesi… E poi si alza per tornare in camera lasciando il piatto semi pieno…
    Alla tua lista, ma forse li avevi già inseriti nell’articolo sugli italiani in viaggio, non ricordo, aggiungo i salta fila: soprattutto, gli italiani salta fila. Proprio li odio.

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    1. Quelli del cestino spero proprio di non incontrarli mai più!
      Io non mi trovo bene davanti ai buffet sia perché mi viene l’ansia davanti a tutta sta roba, ma soprattutto per quelli che mi spintonano e mi superano nella fila (sì, quelli che saltano la fila sono tra i peggiori). Chi si riempie il piatto ma finisce tutto va benissimo 🙂

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  9. Due volte ma allora è un’usanza! O_O
    Vado subito su YouTube a cercare il tutorial di come si “vomita con grazia”, santo cielo che scena, che poesia hahahahahaha 😀
    Fortunatamente non ricordo sul mio cammino di gente con la frittata di pasta (il cliché vuole napoletani) che consumano il consumabile da casa, ma tutto il resto del bestiario invece si. A cominciare dal nonnino inglese ai controlli con le bretelle, panciotto e orologio da taschino passando alla mandria imbufalita che prende l’impossibile dal buffet. E vogliamo parlare di quelli che ti fanno le radiografie mentre sei in fila al gate?
    Ma la categoria che io adoro come il formaggio sullo spaghetto a’ vongole, è composta da quelli con la moviola incorporata quando recuperano il bagaglio nella cappelliera. Si alzano e bloccano il corridoio: prima il guanto destro, poi il sinistro, poi la sciarpa, poi sbirciano se hanno lasciato qualcosa sul sedile, recuperano il maledetto trolley con calma e poi ti guardano anche male. E in tutto questo mezza cabina è già scesa a terra. Ecco lì vorrei urlare “dracarys”! 😛
    Bellissimo pezzo Silvia! 😉

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  10. Si trovano molti tipi di maleducati in viaggio purtroppo. Le brutte abitudini si conservano anche in vacanza! Per quanto mi sforzi ad essere più tollerante e benevola, ogni tanto perdo la pazienza. La cosa peggiore che mi capita spesso (e sarà capitata a tutti) è quella di trovare l’arrogantello di turno che si permette di prendere in giro per qualche caratteristica o accento le persone del luogo, davanti a loro, convinti che la barriera linguistica li protegga. Insopportabili.

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    1. Io mi sforzo però nove volte su dieci non ce la faccio e qualche commento ad alta voce mi scappa!
      Sì, il ramarro arrogante che pensa di poter prendere in giro la gente del posto è il massimo della cafonaggine. E se tutto va bene poi lui è il primo che non capisce una parola al di fuori della sua lingua!

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  11. Il mio preferito in questa esilarante lista è quello che si fa fuori il buffet della colazione 🤣🤣🤣 potrei mettergli le mani addosso se capitasse nell albergo in cui alloggio dato che una delle cose che amo di più è proprio la colazione in albergo e guai se qualcuno prova a sabotarmela🤣🤣🤣🤣😈😈😈

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  12. Noi abbiamo collezionato incontri del terzo tipo di maleducati e maleducate…ci urta particolarmente chi non rispetta gli spazi altrui, come hai scritto ad esempio portandosi tutto il set di valigie, o chi si porta il cibo da casa e in generale chi non rispetta le file e le regole tentando scorciatoie e soluzioni alternative alle quali nessun individuo sano di mente penserebbe.

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    1. Quando parli di mancanza di rispetto degli spazi altrui mi vengono anche in mente quelli che in aereo, nel posto accanto, tirano fuori di tutto: iPad, libro, bottiglia d’acqua, patatine, panino, computer, blocco degli appunti ecc di modo che quando devi farli spostare per andare in bagno ti tocca aspettare mezz’ora!

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  13. Silvia, quest’articolo mi ha fatto morire! Non credo di aver mai letto un articolo sui paludati in viaggio eppure ce ne sono tanti. Devo aggiungere che nella maggior parte dei casi purtroppo sono italiani. Ci facciamo sempre riconoscere e ci riconosciamo. Ammetto anche che tendo ad evitarli fatta eccezione per amici virtuali.

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  14. Sottoscrivo in pieno le categorie che descrivi e aggiungo:
    – quelli che continuano a giocare con il tavolino dell’aereo
    – quelli che che guardano film e telefilm sul tablet senza cuffie o auricolari
    – quelli che non sanno come posizionare zaini e borse nelle cappelliere… e che si arrabbiano se cerchi di dar loro consigli.
    – quelli che, viaggiando in inverno, portano via posto nelle cappelliere con giacche e cappotti.

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  15. Allora, c’è un video sui social che magari conosci, di certo lo ameresti. Chi lo ha montato è un genio assoluto. Lo schermo è diviso in due parti, con due scene diverse in parallelo. Nella metà di sotto, c’è un video fatto col cellulare: un tizio in aereo cerca di posizionare il suo trolley rigido nella cappelliera, provando a spingerlo in tutti i modi, sfidando l’evidenza perché si vede anche da lontano che non ci entrerà mai La cosa va avanti per un certo tempo. La metà superiore invece mostra un maiale (vero) alle prese con uno di quei giochi per bambini dove bisogna inserire ciascun oggetto colorato nella relativa sagoma combaciante dello stesso colore. Nello stesso tempo in cui l’uomo lotta con il trolley, il maiale inserisce correttamente tre sagome. Tre! Sto malissimo ogni volta che lo vedo 😂

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  16. Pure a me i buffet mettono ansia! Pure il buffet della colazione – di solito vado presto per non trovare (quasi) nessuno e mangiare le mie due cose con calma. Altri maleducati in viaggio: quelli che in volo mettono la valigia di traverso sulla cappelliera senza lasciare spazio per la tua, e per fargliela spostare devi richiedere per forza l’intervento di un’hostess; passeggeri davanti a te in economy che tengono il sedile reclinato per tutta la durata del volo (già siamo stretti: grazie di cuore!); gente che in un museo d’arte deve fare una foto al figlio davanti a ogni singola cavolo di opera, sostenendo che “sono ricordi” (il bambino non ne vede manco una, visto che deve sempre sorridere alla fotocamera, dando le spalle al quadro) e costringendoti a cambiare percorso per non cedere all’istinto di rompergli la reflex; gente che in un treno super-affollato ti occupa un sedile con la sua borsa. Se ci pensassi meglio sono sicura che mi verrebbero in mente altri episodi 🙂

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  17. Quanto è vero quello che scrivi! Io, nei vari viaggi che ho fatto, mi sono accorta di avere la predilezione per i francesi. Li becco tutti io e li riconosco da lontano, bastano due/tre scemenze che fanno. Impossibile poi dimenticare l’australiano che mi fece viaggiare da Dubai a Johannesburg con il poggiatesta ed il mio giacchetto sporco di vino, perché talmente ciucco da non reggere nemmeno il bicchiere che aveva in mano!!!!

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  18. Devo ammettere che molto spesso in viaggio mi capita di cercare di evitare gli italiani (a volte parlando in inglese con mio marito) non tanto per una questione di maleducazione quanto per la voglia di staccare da tutto e allontanarmi dalle consuete ‘polemiche’ che si vivono giornalmente. Sul buffet della colazione mi è venuto da ridere ricordando un mio amico che a Cracovia scendeva prestissimo a colazione per anticipare una comitiva di americane abbastanza in carne che spazzolano tutto il bufft ahahaha

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    1. Fingere di essere stranieri a volte è la cosa migliore, soprattutto perché poi c’è il rischio della situazione: “ah, anche voi italiani, facciamo amicizia e passiamo il resto della vacanza insieme” – anche no!
      Ah ah mi immagino il tuo amico che si avvicina al buffet cercando di arrivare prima delle americane 😂

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  19. Ammetto che l’unica tipologia a me sconosciuta sono coloro che di siedono al bar e tirano fuori la schiscetta (si chiama così a Milano il pasto portato da casa) . Posso comprendere una mamma che da una merendina come la frutta al cucchiaio ad un bimbetto di un anno ma un adulto non si può sentire 🙀

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  20. Silvia la maleducazione del bagaglio a mano è oramai una regola. Però devo dire che anche i vettori non sono molto chiari nei comportamenti. Spesso succede che vedi che fanno imbarcare persone con bagaglio spropositato, mentre chi è in regola deve lasciare il bagaglio in stima. Così la gente ha imparato che il controllo è a campione e ci prova 😉
    Io una cosa che odio sugli aerei, e non me ne vogliono le mamme, sono i bambini che piangono o quelli che ti riempiono di calci nello schienale . Sorry ma le famiglie le metterei tutte vicine e lontano da chi viaggia da solo .

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    1. Esatto, ormai è una regola e i controlli dipendono forse anche tanto dall’addetto che ti trovi davanti. A Londra per esempio l’ultima volta controllavano, ma a Torino non guardano proprio.
      Guarda, con il discorso dei bambini indisciplinati per colpa dei genitori maleducati con me sfondi una porta aperta! Il bambino che tira calci al sedile e la mamma o il papà che non dicono nulla sono un grande classico 😉

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  21. Per me “vincono” quelli che si portano il panino da casa e, soprattutto, quelli che ci mettono un secolo. Detesto chi, in generale, ci mette un secolo a fare le cose, anche al di fuori degli aeroporti. Quando io sono in fila, di solito faccio il più in fretta possibile per non intasare… Ma vedo che non tutti ragionano così. Che nervi!

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    1. Ah quelli che ci mettono un secolo! Io questa mattina sono uscita per andare in farmacia e, anche se non ho un tubo di niente da fare, devo dire di aver un po’ perso la pazienza con il nonnini davanti a me che ci ha impiegato dieci minuti perché ha iniziato a raccontare alla farmacista dei lavori che fa nell’orto. E intanto fuori eravamo in cinque o sei ad aspettare. In questa situazione nessuno di noi ha detto niente, però che rabbia!

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  22. Devo ammettere che il vomitatore seriale non mi è mai capitato (e per fortuna) ma sul rallenta-controlli hai tutto il mio sostegno. I
    Aggiungerei alla lista quelli che pensano di essere al cinema e non mettono le cuffie mentre ascoltano la musica o stanno guardando un film e quelli che ci mettono 10 anni per sistemarsi al loro posto, togliendo con molta calma il cappotto, sistemandolo nella cappelliera – portando via spazio ai bagagli – e facendo pure stretching, che sia mai atterrare con la sciatalgia!

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  23. Sono d’accordo con tutto, ma non ho potuto fare a meno di simpatizzare con i malcapitati che si sono ritrovati a vomitare nei cestini dei rifiuti. Confesso che è capitato anche a me e non è stato piacevole. Trovare un cestino con il buco aperto e non chiuso da tappo è sempre più difficile negli spazi pubblici. E quando uno si trova in un’emergenza simile a volte non ha scelta se l’alternativa è vomitare per terra, in un angolo o addosso. Non stiamo parlando di persone che svuotano lo stomaco per dimagrire, ma di chi sta male.

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    1. Non voglio assolutamente prendermela con chi sta male, ci mancherebbe. A me non è mai capitato in prima persona ma ho viaggiato due volte con persone che non si sono sentite bene in aereo: in un caso hanno “risolto” con il sacchetto di emergenza, nell’altro è stato possibile accedere al bagno dell’aereo dopo l’atterraggio.
      Le due scene che ho descritto in questo post semiserio mi hanno stupita perché in entrambi i casi, come ho detto, mi è sembrato più un gesto come potrebbe essere uno starnuto o un colpo di tosse, tutto qui.

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      1. Purtroppo i sacchetti di emergenza non li danno più sugli aerei. lo so perché quando mi è capitato ho dovuto ripiegare in quello del duty free, pieno di profumi. Credimi, non è mai come uno starnuto. E’ un gesto di estremo disagio che uno cerca di controllare per darsi un tono.

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  24. Allora me
    Ne vengono in mente 2:
    1-La fighetta hippie che come niente fosse al Gate tira fuori il Tappeto da yoga e inizia a fare i vari saluto al sole per far vedere che lei si che ha fatto trekking!
    2- la passeggera asiatica che gira e rigira riesce sempre a saltar le file in un modo o nell’altro facendo finta di non capire!
    3- quello che appena seduto in aereo PAM butta giù il sedile senza nemmeno aspettare 2 secondi!
    Santa pazienza

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    1. Viaggiando ho visto anche io un po’ tutte queste scene e non le sopporto proprio. Ecco, l’unica che ancora mi manca è quella del vomito, che sinceramente spero mi venga risparmiata… 😨

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  25. Bello questo articolo, raramente di parla di questi aspetti del viaggio ma è vero che ne fanno parte! Vero che bisogna essere davvero tolleranti e aperti, a volte le persone non si rendono nemmeno conto che potrebbero risultare maleducati con certi atteggiamenti!

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