Dove mangiare a Londra: vecchie conoscenze e una nuova scoperta

Mi piace mangiare e mi piace provare cose nuove: nuovi ristoranti, nuovi piatti, nuovi sapori, soprattutto quando sono in un paese o in una città che non conosco. Non mi tiro indietro davanti a niente e assaggio tutto – a parte gli insetti. Mi capita però anche un’altra cosa: oltre alla curiosità che mi spinge a provare ristoranti che ancora non conosco, nelle città in cui sono stata più volte mi piace tornare a mangiare nei posti in cui sono sicura di stare bene e di trovare piatti che non mi deludono mai.

Lo scorso gennaio a Londra ho fatto un mix di nuovo e di vecchio: due locali in cui vado quasi sempre da anni, un altro in cui non tornavo da secoli, e per finire uno in cui non avevo ancora messo piede. 

Dove bere a Londra: The Ten Bells, Spitalfields

Un appuntamento immancabile per bere più che per mangiare. Un pub vecchissimo, fondato nel 1666 e dove da allora probabilmente è cambiato ben poco. Un grande bancone centrale nella sala principale, pareti rivestite di piastrelle di maiolica, tavoli lungo il perimetro e pavimenti di legno che hanno visto tempi migliori. Nell’aria c’è odore di umidità e di birra, e il vociare è continuo, dal mattino alla sera.

The Ten Bells London

È sempre molto affollato e frequentatissimo dalla gente che lavora negli uffici e nei negozi della zona: siamo a due passi dal Gherkin e di fronte all’Old Spitalfields Market, nell’East End. The Ten Bells è il posto dove fermarsi con i colleghi per una pinta prima di tornare a casa, o dove trovare riparo dalla pioggia in un sabato pomeriggio di shopping aspettando che si faccia l’ora di cena.

The Modern Pantry, Farringdon

Un posto scoperto tanti anni fa. Un tempo era tra i miei preferiti in città, poi cambiando lavoro e colleghi per qualche motivo ho smesso di frequentarlo. E ho fatto malissimo, perché quando ci sono tornata il mese scorso mi è tornato in mente come mai fosse nella mia top five di Londra.

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Tutto, a partire dal nome, mi piace di questo posto. The Modern Pantry, la dispensa moderna, evoca immagini di cucine di campagna, con una stanza adibita a magazzino domestico dove vengono conservati burro, carne, marmellate, composte, salse. Da fuori è una casa di mattoni su St. John’s Square, una piazza lontana dai percorsi turistici, a metà strada tra Farringdon e Clerkenwell. All’interno, si cena al piano terreno in uno spazio informale e moderno, oppure all’esterno nella bella stagione. 

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Cucina casalinga con ingredienti moderni: così definisce il menù del suo ristorante la chef Anna Hansen. A partire dagli snack per arrivare ai dolci, i piatti serviti sono un mix interessante di ricette tipicamente inglesi con l’aggiunta di un ingrediente esotico. Zuppa di cipolle e zucca con l’aggiunta di spezie e di yogurt al limone, polpette di lenticchie con cumino e salsa tonkatsu, pancia di maiale Gloucester Old Spot con condimento a base di mela e feijoa, agnello con ras el hanout. Da bere, cocktails, vini e birre di produzione locale. 

St John Bread & White, Spitalfields

Una vecchia conoscenza, anche in questo caso. Un posto dove sono stata la prima volta tantissimi anni fa grazie al consiglio di un’amica, e dove ho portato anche l’incontentabile ex boss ottenendo la sua rara approvazione, nonostante lo avessi trascinato dal suo hotel di Hyde Park fino a Spitalfields, nel profondo East End londinese.

St. John Bread & Wine non è un posto per tutti. La filosofia del suo fondatore Fergus Henderson prevede di non sprecare nulla: from nose to tail eating, così ha battezzato il suo approccio alla cucina. Una scelta che si riflette nel menù, dove non è raro trovare piatti a base di offals – interiora – e di altre parti che comunemente vengono scartate, come le orecchie e la coda. 

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Questa volta ci siamo stati per colazione, quando in genere le opzioni a disposizione sono meno avventurose. Ma anche in questo caso, St. John’s Bread & Wine fa parlare di sé, grazie soprattutto ai suoi doughnuts, che avevo provato la volta scorsa e per i quali la domenica mattina la gente aspetta in coda dall’alba. In questa occasione abbiamo scelto un altro elemento fondamentale della colazione inglese, il porridge di avena, accompagnato dall’immancabile pane a lievitazione naturale con burro e marmellate artigianali. 

Burger & Beyond, Shoreditch

Non ho dubbi: il cheeseburger di Burger & Beyond è il migliore che abbia mai mangiato. Ma andiamo con ordine, partendo dalla zona. Il locale si trova lungo Shoreditch High Street, nel cuore del quartiere che da un po’ di tempo a questa parte si è guadagnato un posto tra i miei preferiti della città e a cui, nei miei ultimi viaggi, ho dedicato sempre più tempo.

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Tornando al locale. Burger & Beyond non è molto grande e ha pochi tavoli. È quasi impossibile notarlo se non sai dove si trova, o in ogni caso noi abbiamo fatto avanti e indietro lungo la strada più volte prima di capire dove dovessimo entrare. L’interno è essenziale e poco illuminato, al punto che l’unica fotografia che ho fatto al mio hamburger è inutilizzabile. Per questo ne mostro una dell’account Instagram del locale che renderà benissimo l’idea.

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Chi come me ama l’hamburger saprà bene che non è affatto semplice trovare quello perfetto. Anche quando si tratta di un prodotto di buon livello, non è da escludere che ci sia qualche difetto: la carne troppo cotta, il pane troppo secco. In questo caso invece mi sento di dirlo senza esitazioni: quello di Burger & Beyond è per me il miglior cheeseburger. Ho scelto quello semplice, senza troppi fronzoli: carne macinata, formaggio americano, maionese e cipolla caramellata. Tutto era al massimo livello di perfezione: dal pane, morbido al punto giusto, alla carne, la cui cottura era eccellente, alla maionese, né troppa né poca. Se ci penso, ancora oggi, mi viene l’acquolina in bocca. Ho segnato anche, per la prossima volta, di non perdermi una tappa al furgone di street food a Chalk Farm.

Londra non mi stanca mai né quando torno in luoghi che già conosco, né quando ne provo di nuovi. È una città dove tornerei sempre e che non mi verrà mai a noia. Anzi, ogni volta mi mostra un lato che ancora non conoscevo o che conoscevo poco e che mi fa desiderare di poterla rivedere prestissimo. 

47 pensieri riguardo “Dove mangiare a Londra: vecchie conoscenze e una nuova scoperta

  1. Silvia, però non è possibile che tu mi faccia venire gia questa terribile fame…alle 10 del mattino!!!
    All’improvviso, ho urgenza di un hamburger, di zuppa di cipolle, di una birra…di un porridge!!!

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      1. Niente di più semplice: 500 g di farina, 1 bustina o mezzo cubetto di lievito, un cucchiaino di zucchero, 3 cucchiai d’olio, un cucchiaio di sale, 300-350 ml di acqua tiepida. Impasti, lasci lievitare tre orette, stendi su una teglia, cospargi di sale grosso e olio… e attendi il profumino inconfondibile!

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  2. Dei locali che proponi mi ispira molto “The Modern Pantry, Farringdon”. Vedendolo da fuori sarei entrata sicuramente. 😉
    Anch’io provo quasi tutto, sugli insetti ti dirò: se non si vedesse la forma ma fosse tipo un hamburger di insetti lo proverei. hahahah

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  3. Noi anche, quando viaggiamo, andiamo alla ricerca di locali in cui provare piatti tipici del posto quindi leggo sempre volentieri articoli come il tuo che consigliano ottimi indirizzi. Non sono mai stata a Londra e penso che, quando riuscirò ad andarci, seguirò i tuoi consigli.

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  4. Con la foto del cheeseburger di Burger & Beyond sei riuscita a far venire l’acquolina in bocca anche a noi senza mai esserci state!
    Abbiamo segnato questo posticino che consigli e, non appena ci sarà occasione di andare nella splendida Londra, ci faremo sicuramente tappa.
    In linea generale siamo d’accordo con te: anche noi amiamo provare i cibi tipici di ogni Paese in cui andiamo, troviamo che sia una parte integrante e fondamentale del viaggio stesso.

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  5. Anche io adoro gli hamburger! 🙂 Sono perfetti in viaggio: l’one-shot di pane, carne, gustosi condimenti e a volte patatine, mi consente di consumare un pasto veloce quando non ho tempo per sedermi e ordinare in un ristorante affollato. E poi quando sono ben assemblati li trovo anche belli da vedere! Sono andata a spiare, veramente belli gli interni del Modern Pantry, hai fatto bene a riscoprirlo…alla faccia della vecchia colleganza 😉
    Anche io Silvia ho fatto l’ultimo viaggio a gennaio, mi sembra un secolo fa…. 😦

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  6. A Londra spero di tornarci presto, sarebbe la quarta volta in caso ma a me non basta mai, poi devo dire a Londra ho assaggiato dei cupckae e degli hamburger stratosferici, quello che hai descritto ancora non lo conoscevo quindi un motivo in più per tornare 🙂

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  7. Quanti bei posticini e deliziosi e quante cose buone da mangiare!
    Mi hai fatto venire voglia di mangiare un bel cheeseburger, in attesa di tornare a viaggiare e mangiarne uno vero! 😀

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  8. Sono stata a Londra 4 anni ma non conoscevo nessuno di questi posti! E’ vero anche che non frequentavo queste zone di Londra più di tanto, lavorando da tutt’altra parte. Gli hamburger sembrano super invitanti 🙂

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  9. Che nostalgia di Londra!!! In questo periodo ho ancora più voglia di viaggiare ma chissà quando si potrò tornare a farlo! Per ora mi accontento di leggere di viaggi sognando di mangiare in uno di questi posticini che hai consigliato che tra l’altro ancora non conosco! Grazie!

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  10. Io adoro mangiare nei pub inglesi, mi mette proprio il buonumore. Anche in Australia quando vado in piccoli villaggi dove c’è solo un posto del genere disponibile per riempirsi lo stomaco, invece che struggermi per la mancanza di scelta, sono felice. Basta che non li diano le interiora, quelle proprio no!

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      1. Se si continua a non poter viaggiare potrei pensarci! 😄 Dicono gli insetti siano il cibo del futuro, anche a me fanno senso, ma magari qualche anno ci farai un post sulle prelibatezze con le antenne, vai a sapere! 😄 Pure io le adoravo le frattaglie, poi i gusti sono cambiati 😬

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        1. Saranno anche il cibo del futuro ma io ho il terrore delle farfalle (ridi pure) quindi non potrei mai mangiare nessun tipo di insetto. Oddio, poi magari inizierò a mangiarli per farli sparire dalla faccia della terra 😂
          Pensaci al post sui pub australiani 😉

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