Come fare a organizzare un viaggio in Israele

Israele ti colpisce in maniera prepotente. Mi viene in mente una parola inglese per descrivere il breve viaggio in questo paese: Israele è overwhelming. Lo è per il sole abbagliante, per il cielo di un blu quasi californiano, per il caldo anche in questa stagione, per gli odori di cibo e spezie che si respirano per strada, per il traffico continuo.
Siamo rimasti solo quattro giorni tra Tel Aviv e Gerusalemme: pochi per riuscire a conoscere un paese così complicato e sfaccettato, ma questo era il tempo che avevamo a disposizione.

Prima di scendere nei dettagli delle nostre tappe, parto dai consigli pratici per organizzare un viaggio in Israele.

Come fare a organizzare un viaggio in Israele: il volo

Israele era nei miei pensieri da quando anni fa organizzai un viaggio che poi fui costretta a cancellare. Da allora il pensiero non mi ha abbandonato, e finalmente si è trasformato in realtà quando Ryan Air ha inaugurato la tratta Bergamo – Tel Aviv. Ho acquistato i biglietti a luglio per fine ottobre, assicurandomi una tariffa impensabile con le compagnie di linea. La partenza da Bergamo per noi è abbastanza scomoda, ma vale il risparmio.

Aeroporto Bergamo

Oltre allo scalo di Orio al Serio, i voli diretti per Tel Aviv sono operativi anche da Fiumicino e da Bologna. Ci si impiega quattro ore per arrivare all’aeroporto Ben Gurion, per cui non dimenticate di portare con voi acqua (e cibo, se non riuscite a resistere) visto che tutto è a pagamento con Ryan Air.

Come fare a organizzare un viaggio in Israele: i documenti e i visti

Non occorre richiedere il visto per Israele, ma è necessario avere un passaporto a lettura ottica. I controlli non sono severi all’ingresso, soprattutto se paragonati a quelli per entrare negli Stati Uniti. Alla dogana viene consegnato un visto che sembra un piccolo biglietto da visita con la copia della foto del passaporto e i dati personali. Va conservato perché verrà richiesto negli hotel e al ritorno.

Israel visa.jpg

I controlli sono più meticolosi quando si lascia il paese, e infatti una mail di Ryan Air mi aveva avvisata di essere in aeroporto tre ore prima del volo. In realtà l’area delle partenze non era molto affollata, ma gli addetti alla sicurezza, prima di lasciarci accedere al controllo bagagli, hanno esaminato ogni pagina dei nostri passaporti, controllato i visti di ingresso e fatto tantissime domande. Al mio compagno hanno chiesto come mai fosse stato più volte in Giordania, che lavoro facesse, e se avesse ancora amici ad Amman. Dopo questo primo controllo, si accede a una serie di tornelli dove ritirare il permesso di uscita dal paese da esibire all’imbarco.

Come fare a organizzare un viaggio in Israele: i mezzi di trasporto

Dall’aeroporto fino al nostro hotel di Tel Aviv abbiamo preso un taxi. Uscendo dal terminal basta seguire le indicazioni fino alla pensilina dove un addetto chiede la destinazione e stampa una sorta di scontrino con la tariffa. Abbiamo speso 140 shekel (circa trenta euro) per un tragitto che con il traffico dura quasi un’ora. Si può raggiungere il centro anche in treno o in autobus, ma dalla stazione servirà comunque prendere un taxi per l’hotel.

A Tel Aviv c’è tantissimo traffico: macchine, scooter, autobus ma soprattuto un numero impressionante di monopattini e di biciclette a pedalata assistita. Non ho avuto il coraggio di buttarmi nella confusione delle strade del centro, così per gli spostamenti ci siamo affidati ai piedi e ai taxi (i prezzi sono abbastanza alti, sia a Tel Aviv che a Gerusalemme). Uber e Gett funzionano, anche se i tempi di attesa sono lunghi e il pagamento va fatto in contanti, ma almeno si ha la certezza che venga utilizzato il tassametro. Quando abbiamo fermato dei taxi in strada non lo hanno quasi mai acceso e ho avuto l’impressione che la tariffa fosse un po’ gonfiata se paragonata ad altre corse con distanze simili.
Per gli spostamenti da una città all’altra – nel nostro caso da Tel Aviv a Gerusalemme – è possibile utilizzare gli autobus della Egged, che partono dall’Arlozoroff Bus Terminal e arrivano alla stazione degli autobus di Gerusalemme in un’ora. La linea è la 480, con partenze ogni quindici minuti. Attenzione, perché di venerdì l’ultima corsa viene effettuata un’ora prima dell’inizio dello shabbat. In alternativa, si può viaggiare con gli sherut, i minivan condivisi che viaggiano anche durante lo shabbat: partono da Tzemach David Street, di fronte alla stazione centrale degli autobus.

Come fare a organizzare un viaggio in Israele: quando andare

La scelta del weekend tra fine ottobre e inizio novembre si è rivelata perfetta anche dal punto di vista del clima. Con una temperatura massima che varia dai 24 ai 29 gradi di giorno, si trova bene anche chi come me non sopporta il caldo. Si tratta di un clima secco, e la sera fa addirittura fresco con la brezza che soffia dal mare.

Tel Aviv Beach.jpg

Il clima sia a Tel Aviv che a Gerusalemme (dove le temperature sono appena più basse) è ideale per fare tanti chilometri a piedi senza sudare come a Ferragosto nel caldo umido della Pianura Padana. Fondamentale avere un maglioncino per cenare all’aperto. L’unico svantaggio di questo periodo è il numero ridotto di ore di luce: alle quattro e mezza è già buio.

Come fare a organizzare un viaggio in Israele: la valuta locale e le mance

La valuta locale è lo shekel, che equivale a circa 25 centesimi di euro. Per semplificare le cose, dividete per quattro la cifra in shekel e avrete l’equivalente in euro. Siccome la mia banca non riesce mai a procurarmi contanti diversi dai dollari o dalle sterline, sono partita con pochi euro nel portafoglio con l’idea di prelevare in aeroporto. Io non ho avuto nessun problema, ma il Prigioniero non ci è riuscito né con il bancomat né con la carta di credito. Pare che il problema fosse legato al terminale bancomat dell’aeroporto che per qualche motivo non leggeva le sue carte, perché il prelievo da uno sportello in centro a Tel Aviv è andato a buon fine. Il mio consiglio è di partire anche con qualche euro (o dollaro) da cambiare in aeroporto in caso di emergenza.

Tel Aviv Food.jpg

Come in tanti altri paesi, è buona abitudine lasciare la mancia alla fine di un pasto. Quando chiedete il conto vi viene domandato se volete aggiungerla al pagamento con la carta, o se preferite lasciarla in contanti. In qualsiasi caso, considerate una cifra compresa tra il 15% e il 20% del conto totale. Questo discorso non vale invece se mangiate da uno dei locali di street food dove si aspetta al banco che il cibo sia pronto.

Come fare a organizzare un viaggio in Israele: cosa fare 

La prima cosa da fare appena arrivati è cercare un locale che serva hummus e falafel. Questo è quello che abbiamo fatto noi appena arrivati a Tel Aviv, anche perché avevamo mangiato un croissant all’alba prima di partire e la fame ci stava provocando le allucinazioni.

Dopo aver messo qualcosa sotto i denti, ci si può dedicare all’esplorazione di Tel Aviv. Se ne avete la possibilità, fermatevi almeno due giorni perché c’è tantissimo da vedere. Con mezza giornata a disposizione, siamo appena riusciti a fare una passeggiata dalle parti di Bograshov Beach e di Jaffa all’ora di cena. Non abbiamo visto i mercati perché ormai era tardi, né abbiamo potuto fare il tour degli edifici in stile Bauhaus.

Jerusalem Dome of the Rock.jpg

Gerusalemme è un’altra tappa da prevedere: in questo caso, in un giorno e mezzo siamo riusciti a vedere quello che ci eravamo prefissati. Se, come noi, capitate in città durante lo shabbat, tenete conto che è praticamente tutto chiuso, dai negozi ai ristoranti (e non circolano nemmeno i tram) a eccezione della Città Vecchia. Per questo il sabato mattina abbiamo organizzato una gita di mezza giornata a Betlemme, a meno di mezz’ora di macchina. Siamo tornati a Gerusalemme proprio quando la città si stava risvegliando dallo shabbat e le strade iniziavano di nuovo a popolarsi.

Vi piacerebbe visitare Israele? Lasciatemi un commento se avete domande sull’organizzazione del viaggio.

69 pensieri riguardo “Come fare a organizzare un viaggio in Israele

  1. A me piacerebbe andarci, ma devo valutare, perché come con il tuo ragazzo, potrebbero esserci difficoltà in base ai timbri sul passaporto. Confermi che in Israele non ne fanno, così risulta “immacolato” per eventuali viaggi in Paesi arabi?
    Come siete andati a Betlemme?
    A me piacerebbe anche fare un salto a Masada.

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    1. Ti confermo che non fanno nessun timbro né in entrata né in uscita (e nemmeno li fanno ai check point tra Israele e Palestina).
      A Betlemme siamo andati in taxi: ci ha portati fino là e ci ha aspettati per portarci indietro. Avevo valutato anche qualche tour organizzato tipo Get Your Guide o simili ma la partenza era prestissimo al mattino e alla fine in due ci sarebbe costato più del taxi.
      A Masada sarei andata se avessi avuto ancora un giorno!

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  2. Confermo che Masada sia proprio un luogo che va visto: ero appena una ragazzina eppure ce l’ho ancora ben impresso nella mente!
    E, tra tutto, la cosa che mi piace di più, tra questi tuoi consigli, è: “La prima cosa da fare appena arrivati è cercare un locale che serva hummus e falafel”!!! 🙂

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  3. Sono contenta che finalmente sei riuscita a partire per Israele Silvia! ❤ E considerando che l'altra volta hai dovuto annullare il viaggio, questa volta partire con una low cost ha avuto quasi il sapore di una rivalsa! 😉 Non te lo so spiegare il motivo, ma quando in genere mi fanno delle domande è una tragedia…mi viene sempre da ridere e non oso pensare cosa potrei scatenare ai controlli in uscita da Israele 😂😂😂 Me lo immagino come un paese dal grande fascino ma allo stesso tempo moderno e vivace. Da Napoli invece parte il diretto EasyJet – Tel Aviv e prima o poi partirò anche io per una Crociata 😉
    Quindi avete dato vita al remake di "Piovono polpette" in versione piovono falafel? 😛

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    1. Davvero, ti viene da ridere alle domande? 😂 Io invece mi faccio prendere dal panico e inizio a pensare che sicuramente ci sarà qualcosa che non va nei miei documenti!
      Hai detto bene: è un paese ricco di storia, moderno e vivace, dove vecchio e nuovo si mescolano perfettamente.
      Il diretto Easy Jet mi sembra ottimo!
      Grazie e buona giornata 😘

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  4. Israele mi ispira moltissimo, ma non sono mai riuscita ad organizzarmi… terrò in considerazione che il periodo ottobre novembre è perfetto, mi piacerebbe una fuga dal grigiore di questi giorni 😉. E poi adoro sia falafel che hummus quindi mi troverei benissimo!

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  5. Io ci sono stata a capodanno, fermandomi una settimana. Abbiamo approfittato anche per una tappa sul mar morto e per raggiungere il mar rosso ad Eilat. La prima cosa che mi ha colpito atterrando è stato il tassista con la pistola nella fondina… poi al bar i ragazzini (militari) con i mitra, e anche sul bus per Eilat ragazzi e ragazze che stavano facendo il servizio militare sempre armati. Però, a parte lo shock iniziale, non ci si sente insicuri. E’ un paese decisamente complicato, ma estremamente affascinante.

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    1. Il Mar Morto mi sarebbe piaciuto, ma in quattro giorni purtroppo non abbiamo avuto tempo. Anche noi abbiamo visto tantissimo ragazzini-militari con il mitra nei locali e sul bus per Gerusalemme: come dici tu, passato lo shock iniziale ci si abitua.
      Spero di tornarci presto comunque!

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  6. Sarò sincera è un viaggio che non mi ispira molto, sarei più tentata di saltare la frontiera ed andare in Palestina. Purtroppo per ora non è possibile. Che tristezza l’essere umano….
    Non sapevo che anche lì si applicasse il 15-20% di mancia come a NY. Bel viaggio comunque, grazie per i consigli. 😉

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  7. Bellissime sia le foto che il post. Confido nel visitare Israele molto presto, mi piacerebbe davvero tanto. L’accoppiata Israele+Giordania mi ispira moltissimo, ma il sogno sarebbe quello di farlo in autonomia – noleggiando un 4X4. Chissà se riuscirò

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  8. A me Israele e la Palestina ispirano da matti: ho solo paura di trovarmi un po’ sotto il lancio di razzi da una parte all’altra com’è successo la settimana scorsa. Ma prima o poi ci andrò, Paura o non paura.

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  9. Io sempre titubante verso questi paesi ma semplicemente per il fatto che andrei da sola. Sono quasi convinta sia una paranoia stupida 😀 Comunque mi affascina molto Gerusalemme, anche Betlemme direi! E sono felice tu sia riuscita ad andare dopo aver annullato il viaggio; certo che Ryan poteva anche passarti un panino per aver inaugurato la nuova tratta! I soliti tirchi! 😁

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  10. Ogni volta che faccio un pensiero su un viaggio in Israele succede qualcosa che mi fa desistere. I razzi della settimana scorsa mi mettono un po’ di ansia. Non tanto per il mio viaggio che posso anche rimandare, quanto per gli amici ed ex colleghi che vivono a Tel Aviv.

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  11. Davvero molto utile questa piccola guida per un viaggio a Israele! Mi ispira moltissimo questo paese, e vedo dalle tue parole che Tel Aviv è proprio una città ricca di vita e fermento! Non sapevo della nuova tratta Ryan da Bergamo.. Adesso inizio a monitorare i voli! 🙂

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  12. Israele è un mio pallino da un po’, per un motivo o l’altro ancora non sono riuscita ad andarci ma spero presto di realizzare questo sogno, magari proprio tra ottobre e novembre come suggerisci tu. Grazie per i vari suggerimenti, sicuramente anche io vorrei mettere in contro sia Tel Aviv che Gerusalemme. Se aveste avuto più tempo a disposizione quanti arti giorni secondo te vi sarebbero serviti per approfondire un po’ la visita?

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    1. Non so se sei comoda da Bergamo ma ora c’è il diretto di Ryan Air ed è davvero conveniente. Per me non è molto comodo logisticamente ma sicuramente è meglio di un volo con scalo.
      Se ti capita, ti consiglio di prevedere almeno due notti a Tel Aviv perché nel mio caso è stato davvero un peccato avere poche ore a disposizione. A Gerusalemme con due notti ce la siamo cavata abbastanza bene, anche se con un giorno in più avremmo potuto aggiungere qualche altra gita per esempio sul Mar Morto.

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  13. Ciao Silvia! Israele è da tanto sulla mia lista dei viaggi desiderati e anch’io è da un po’ che tengo sotto controllo i voli di Ryanair. Ho solo un piccolo scrupolo di 10 kg e 0 denti che mi frena nel procedere con la prenotazione. Pensi che con i ritmi giusti sia fattibile con un bimbo piccolo, tenendo conto che siamo dei genitori scapestrati? 😉

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        1. Ho usato Uber ma un paio di volte ho dovuto cancellare la chiamata perché i taxi non arrivavano mai: hai presente quando ti fa vedere sulla mappa che sono a pochi minuti, e poi si bloccano? Quando non succede, il grosso vantaggio è che chiamandoli con l’app accendono il tassametro e non hai sorprese sulla tariffa (cosa che ci è successa a Gerusalemme con un taxi fermato per strada).

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