Cosa sapere prima di organizzare un viaggio nelle zone rurali del Regno Unito

C’era una volta una coppia di viaggiatori che, in occasione delle prime vacanze insieme, sceglieva mete insolite per l’epoca. Quando amici e conoscenti sfruttavano i primi pacchetti all inclusive verso mete come Ibiza, Sharm El-Sheik e Mikonos, loro stabilivano gli itinerari usando mappe cartacee di zone allora poco conosciute con nomi come Somerset, Devon, Lake District, Surrey e via dicendo.

La viaggiatrice studiava letteratura inglese all’università quindi voleva approfondire la sua conoscenza della cultura e della storia di un paese che la affascinava fin da quando era bambina. All’altra metà della coppia importava poco o nulla ma, essendo di buon cuore, assecondava le richieste della compagna, che passava mesi a organizzare itinerari. Non essendoci TripAdvisor, sfogliava le guide degli enti del turismo e prenotava camere in villaggi abitati principalmente da quadrupedi pelosi.

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Da allora i due esploratori hanno continuato a spostarsi tra il vecchio e il nuovo mondo, senza però dimenticare quei primi viaggi durante i quali hanno imparato tante cose. Curiosità, usanze e tradizioni British sui quali non avevano potuto informarsi online prima di partire e che hanno scoperto in prima persona.

La geografia del paese

Londra non è il Regno Unito, non è la Gran Bretagna, non è l’Inghilterra. Un po’ come Roma non è l’Italia e Mosca non è la Russia. È una metropoli in cui convivono milioni di persone che provengono da culture diverse e che parlano lingue che non sono per forza l’inglese; una città che ha tantissimo da offrire, ma che non è rappresentativa del paese.

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Image by Matt Lewis at English Wikipedia

Anche perché, soprattutto tra noi italiani, c’è parecchia confusione. Regno Unito, Gran Bretagna e Inghilterra sono spesso usati come sinonimi quando invece non lo sono affatto. Il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland) comprende l’isola della Gran Bretagna, la parte nord-est dell’Irlanda e altre isole minori. La Gran Bretagna (Great Britain) costituisce la maggior parte del territorio del Regno Unito e comprende l’Inghilterra, la Scozia e il Galles. A sua volta l’Inghilterra (England) è la più estesa tra le nazioni che compongono la Gran Bretagna. Dopo questa breve lezione di geografia, non vi stupirete più se un abitante di Glasgow vi dirà: I am not English, I am Scottish. Il suo non è un puntiglio, ma un dato di fatto.

Guidare nel Regno Unito 

Che si guidi sul lato sinistro della strada lo sanno tutti, anche se per gli stranieri è facile dimenticarsene, soprattutto nelle rotonde. Per fortuna non ho mai dovuto mettermi al volante, lasciando quest’incombenza al Prigioniero.

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Per guidare nel Regno Unito, oltre alla prudenza vale una regola fondamentale: non siate italiani. Non suonate il clacson, non spazientitevi, non abbassate il finestrino per insultare la nonna che attraversa la strada. In particolare, tenete conto che al di fuori delle grandi città, spesso le strade di campagna sono molto strette o addirittura a una sola corsia, quindi moderate la velocità. Quando sono disponibili, usate i passing places, ossia le piazzole a bordo strada dove fermarsi per far passare chi arriva dal senso opposto. E ringraziate sempre, anche se siete stati voi a dare la precedenza.

Eye contact sì o no?

La risposta è: dipende. A Londra no, non incrociate lo sguardo della persona che si trova con voi sull’ascensore. Non rivolgete la parola a chi vi sta accanto in metropolitana, a meno che non sia fondamentale, come per esempio se durante l’ora di punta si avvicina la vostra fermata ma siete lontani dalle porte.
Detto ciò, in un villaggio di campagna sentitevi liberi di salutare la signora che porta a spasso il cane. Potete anche lasciarvi scappare un sorriso senza essere presi per dei pazzi schizofrenici.

Tuttavia, non toccate la gente: né il braccio di un cameriere per richiamare la sua attenzione, né la spalla di chi è davanti a voi in coda per chiedere se è la fila giusta. Ma soprattutto, for heaven’s sake, non baciate la gente a mo’ di saluto come fareste in Italia!

Abbigliamento informale

Questo è un altro aspetto che adoro: non esiste un dress code. Puoi vestirti esattamente come vuoi, o forse sarebbe meglio dire che posso vestirmi come voglio senza mai sentirmi underdressed. Che si tratti di una cena al ristorante, di un’uscita con i colleghi o una passeggiata tra i sentieri, l’abbigliamento può essere sempre lo stesso. Jeans, t-shirt, maglione di lana o di cotone a seconda della stagione, scarpe da ginnastica o stivaletti comodi. Una giacca impermeabile al posto dell’ombrello e sarete perfetti sia per una cena che per una passeggiata lungo il Vallo di Adriano.

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Nessuno vi guarderà pensando che siete usciti di casa senza nemmeno cambiarvi perché sicuramente anche le persone intorno a voi hanno fatto la stessa cosa. Facilissimo quindi preparare la valigia prima di partire per un viaggio nella campagna britannica, almeno per chi come me è abituato a essere informale in qualsiasi occasione.

Bed and Breakfast, guesthouses e countryhouses

Nei villaggi di campagna dimenticate gli alberghi di grandi catene dotati di ogni lusso. Per i nostri pernottamenti nelle zone più remote e più pittoresche del Regno Unito, il Prigioniero ed io abbiamo dormito per lo più in strutture a gestione famigliare. Dal B&B più spartano alla countryhouse più confortevole, dovete tenere a mente due cose fondamentali. La prima è che i padroni di casa difficilmente parleranno italiano, quindi questo tipo di sistemazione è sconsigliata per i nostri connazionali che con il loro inglese scolastico hanno la presunzione di farsi capire ovunque semplicemente ripetendo frasi del tipo the cat is on the table ad alta voce. Non è il volume che fa la differenza, è proprio una lingua diversa.
La seconda cosa da tenere a mente è che pur trattandosi di una struttura ricettiva, siamo ospiti a casa di qualcuno che ha deciso per vari motivi di condividere i suoi spazi con dei perfetti sconosciuti, con tutti i pro e i contro.

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È vero che non veniamo ospitati gratis, ma non dimentichiamo che siamo a casa di qualcuno. Oltre alle regole di base, non tralasciate di scambiare qualche parola con i proprietari, di fare qualche complimento su quanto siano lovely casa e giardino e di accarezzare il cane che cerca di attirare la vostra attenzione. Siate puntuali: se avete previsto di arrivare a una certa ora fate il possibile per non essere in ritardo. E se vi capita un contrattempo, avvisate i vostri ospiti.

I pub di campagna

Avete presente i pub inglesi o irlandesi che a un certo punto, qualche anno fa, sono sbucati più o meno in tutte le città italiane? Bene, dimenticate questo concetto, dimenticate la musica tamarra a tutto volume, dimenticate i diciottenni con un accenno di barba e un boccale di birra in mano. I pub del Regno Unito non sono luoghi di perdizione frequentati da ragazzini che sperano di conquistare la compagna di liceo in un qualunque sabato sera della provincia italiana.
I pub, soprattutto in certe zone isolate del Regno Unito, sono luoghi di aggregazione frequentati da persone di tutte le età. Uomini e donne dai più giovani ai più anziani che, invece di chiudersi in casa a guardare la televisione, prendono un impermeabile dall’attaccapanni e fanno due passi per bere una pinta in compagnia o da soli.

In tutti i pub in cui sono stata, dalla Scozia alla Cornovaglia, ho sempre visto non solo miei coetanei ma anche persone che avrebbero potuto essere i miei nonni. Se vi sembra che la gente smetta di parlare quando entrare, probabilmente è così. Siete dei forestieri, ricordartelo. Ma non per questo verrete trattati male. Comportatevi con educazione e rispetto, e magari il vecchietto al banco del bar vi saluterà con un impercettibile cenno del capo mentre ve ne andate, come se foste del posto. O quasi.

43 pensieri riguardo “Cosa sapere prima di organizzare un viaggio nelle zone rurali del Regno Unito

  1. Che bello Silvia questo tuo articolo, l’ho proprio divorato! Hai fatto benissimo, innanzitutto, a fare chiarezza sui termini, considerati spesso sinonimi. Insegno inglese nelle azienda e all’inizio del corso spiego sempre la differenza tra Inghilterra, Gran Bretagna e Regno Unito (molti studenti rimangono basiti confessandomi che loro li credevano sinonimi). Interessante, poi, la parte dedicata a come vestirsi e a come comportarsi con gli autoctoni. Per quanto riguarda l’abbigliamento, confermo proprio quanto hai scritto! Sono stata nel Devon per un corso di inglese qualche estate fa e il dress code è praticamente inesistente: la signora della host family con cui vivevo, una donna molto in gamba e pratica, terminate le lezioni a scuola è venuta con me a teatro: lei in jeans e t-shirt, tenendo addosso gli stessi vestiti della mattina, io, invece, in vestito e tacchi… sembrerà strano, ma ero io che mi sentivo un po’ fuori luogo!

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    1. Grazie Valentina, mi fa piacere che l’articolo ti sia piaciuto!
      La differenza tra Inghilterra, Gran Bretagna e Regno Unito me la insegnò proprio la mia professoressa di inglese delle superiori e anche io fino ad allora pensavo che fossero tutti sinonimi.
      Esatto, se ti vesti “troppo bene” rischi di sentirti fuori luogo 😂

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  2. Tutto vero, confermo! E aggiungo, mai chiedere una craft beer perché lo fanno solo gli hipster cittadini 😉
    Mi ha pure fatto morire dal ridere la tua frase per i nostri connazionali che l’inglese è una lingua diversa e non basta parlare ad alta voce ahahah

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    1. Infatti quando ordini una birra e ti chiedono “what kind of beer?” la risposta migliore è un nome a caso indicando lo spillatore con sicurezza!
      Gli italiani che parlano in italiano alzando il volume convinti che sia la soluzione per farsi capire li ho visti anche a Mosca 🤦🏼‍♀️

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  3. Articolo divertente e che condivido! Vorrei però spezzare una lancia in favore dei londinesi: è assolutamente vero che la Tube nelle ore di punta non è un luogo per socializzare, ma nei quartieri residenziali dove le persone vivono e non lavorano solamente, non è raro che qualcuno ti faccia un cenno di saluto passeggiando per strada. Al supermercato è estremamente facile che qualcuno faccia due chiacchiere mentre siete in coda alla cassa. Il postino ti riconosce… (come avrai capito io ci vivo a Londra). Chiaramente tutto questo non avviene a Tottenham Court Road ;). Comunque, tornando all’articolo, la campagna inglese mi ha conquistato il cuore…

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  4. Ma che carino questo articolo! Apprezzo molto l’essere “casual” in vacanza e l’assenza di dress code per me è un ulteriore punto a favore. W la comodità quando si è in esplorazione di nuovi luoghi! 🙂 Inseguo da qualche anno l’idea di un on the road in terre anglosassoni, chissà che prima o poi non si realizzi.

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  5. Ci immedesimiamo molti in questa coppia che scegli i viaggi insoliti ed in autonomia. Appena sento/leggo All Inclusive mi viene l’orticaria….
    Un on the road in quelle terre umide è sempre nel cassetto, vediamo quando riusciremo a realizzarlo per ora (tra poco) sto affinando il prossimo viaggio africano. 😉

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  6. C’era una volta una coppia di viaggiatori… Che si è capito subito essere tu e il Prigioniero! Tu, viaggiatrice seria, responsabile, che si pone delle domande su ciò che fa e vede, e che cerca di dare delle risposte; che è educata e sa come comportarsi, che è intelligente, precisa e sognatrice. Dillo, da parte mia, stasera, al Prigioniero, che è molto fortunato ad averti.

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  7. Adoro questo articolo! Lo condivido subito 😁 sia per la distinzione iniziale tra gran Bretagna, Inghilterra e Uk che per ogni punto perché non potrei essere più d’accordo. Il punto in cui specifichi che non basta urlare per farsi capire mi ha fatto piegare in due dal ridere. Quanti ne ho visti!! 😂
    Il punto sui pub in particolare, sono appena tornata dall’Irlanda ed i pub sono sempre un punto di riferimento quando si è da soli per fare una chiacchierata con la gente del posto che passa per verso una cosa, vedere la partita o cercare qualcuno per farsi una chiacchierata. Credo sia la cosa che mi manca di più quando torno a casa 🤗

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    1. E se ne vedono davvero tanti che urlano per farsi capire. Io in Russia ho avuto difficoltà a farmi capire ma mica mi sono messa a urlare, anzi continuavo a ripetere qualcosa che ora non ricordo ma che vuol dire “mi dispiace”.
      I pub mancano tantissimo anche a me perché è vero che noi abbiamo i bar, ma è molto diverso e soprattutto i pub sono molto più casual.

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  8. Preach! Non siate italiani credo sia il miglior consiglio che si possa dare in una guida per il Regno Unito. Ed anche il parlare a voce alta che non serve a molto se non sai almeno qualche parola base per comunicare decentemente.

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  9. La meraviglia del bb della campagna inglese e dell’atmosfera del pub locale! Non so se sia un po’ eretico ma la tua descrizione mi ha richiamato subito alla mente il film “L’amore non va in vacanza”, soprattutto il delizioso cottage e le stradine strette!! 😀 Hai visto il film Silvia? Che dici, può corrispondere?

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  10. Silvia questa chicca è da stampare, troppo sfiziosa ma soprattutto utile! Ad esempio non immaginavo che bisognasse evitare il contatto visivo a Londra, lo terrò a mente perché ultimamente in viaggio mi è preso il vizio di incrociare e salutare tutti (ma è per via dello stato di grazia) 😉
    Alle persone tamarre che cercano di farsi capire urlando io gli toglierei la cittadinanza italiana e per rispondere alla domanda che ti facevi più su in un commento, purtroppo si è un marchio di fabbrica italiota 😦 E allora il mio non-dress-code sarebbe perfetto!
    Che darei per una pinta in un pub di campagna!
    Buonanotte Silvia! ❤

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    1. Poi ci sono sicuramente differenze a seconda della zona, perché in parti meno centrali e meno turistiche c’è una dimensione “più umana”. Comunque devo dire che fa molto al caso mio questa cosa di poter evitare i contatti, gli abbracci, le strette di mano con gente a caso!
      Il bestiario degli italiani all’estero è davvero vario: quello che urla non è nemmeno il peggiore 😂
      Buon inizio di settimana 😘

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  11. Mi piace un sacco questo articolo, l’ho letto con molto piacere!
    Sono stato a Londra da poco, sono innamorato di questa città. Ti dico che mi sono trovato benissimo anche a livello umano, per esempio in un pub puro come il The Eight Bells situato a Putney, dove ho chiacchierato con la proprietaria del locale e scherzato col vicino di tavolo.
    Sai che conosco pochissimo l’Inghilterra? Da un sacco rimando il viaggio in Cornovaglia, una delle mete che mi stuzzicano di più in generale. E pure le Cotswolds sarebbero interessanti da vedere!
    Buon weekend 🙂

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  12. Che bello il tuo post! Mi hai fatto immaginare di essere lì mentre descrivevi le strade di campagna o i pub inglesi. Ho avuto modo, finora, di visitare solo Londra. Le zone di campagna mi incuriosiscono molto, ma mi spaventa l’idea di sopravvivere qualche giorno solo con il mio inglese scolastico. Ho deciso: parlerò a voce alta!!!! Scherzo!! : DDDD

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  13. La cosa che amo di più in assoluto è il fatto di potersi vestire praticamente a caso e non essere squadrati dalla testa ai piedi, come invece avviene qui in Italia. Uscire la sera in tuta, o infilarsi l’impermeabile per andare a cena… un sogno! 😍
    Comunque con questi nostri ometti che ci assecondano sempre siamo fortunate, sai? Hai presente trovarne uno che vuole andare ad abbrustolirsi a Ibiza mentre noi sogniamo la campagna inglese?!
    Complimenti per il bellissimo (e soprattutto utile!) articolo! 🙂

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    1. Sai che ci pensavo proprio sabato scorso? Siamo andati a cena in una specie di gastropub nella nostra città dove sostanzialmente fanno hamburger e polpette, e avresti dovuto vedere la maggior parte della gente come era in tiro! Comunque me ne frego ed esco sempre “British style” 😂
      Abbrustolite a Ibiza – non ci voglio nemmeno pensare 😱

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  14. Non so perché, ma questo post mi ha messo un po’ di nostalgia, forse per le cose che non ho ancora visto. Sono stata solo a Londra e sono ben conscia di non sapere davvero quasi niente dell’Inghilterra, e un viaggio dello stile di cui parli tu mi piacerebbe tantissimo. Però ho girato Scozia e Irlanda in auto e ricordo bene quella sensazione da pub di entrare, da forestieri, e vedere tutte le teste che si girano in tua direzione e le voci che si zittiscono, per capire chi sei e cosa vuoi. 😀

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