Dove dormire a Manhattan, a Philadelphia e a Brooklyn

Durante la nostra ultima vacanza abbiamo trascorso sei notti negli Stati Uniti: due a Manhattan, due a Philadelphia e altre due a Brooklyn. Dormire in una grande città americana non costa poco, a meno di voler scegliere le camerate degli ostelli e, siccome questa non era un’opzione per noi, non ho consigli su come scegliere un albergo spendendo poco, né trucchetti per risparmiare.

Per la nostra unica settimana di vacanza cercavamo due cose: strutture in posizione centrale o comunque vantaggiosa rispetto alle cose che volevamo vedere; camere confortevoli e spaziose; servizi all’altezza di un albergo di livello medio-alto. Non abbiamo usato motori di ricerca perché per la maggior parte degli alberghi negli Sati Uniti, siti come Booking o Hotels.com non includono quasi mai la tassa di soggiorno e la city tax, quindi ho prenotato direttamente dal sito dell’albergo per avere le idee chiare sulla spesa complessiva. Poi ho incrociato le dita, perché in terra americana mi sono ritrovata spesso in alberghi che lasciavano molto a desiderare. Ma questa volta è andata benissimo.

Dove dormire a Manhattan: Hyatt House Chelsea

Un albergo di un grande catena internazionale, forse un po’ impersonale, volendo a tutti i costi trovare un difetto. La mancanza di carattere è però compensata dalla posizione centralissima dell’Hyatt House: in zona Chelsea, tra la Sesta Avenue e la Ventottesima Strada. Da qui, con una breve passeggiata si arriva a Times Square, al Flatiron Building, al Grand Central Terminal e a Bryant Park.

New York Bryant Park

La nostra stanza, una doppia dall’arredamento moderno al nono piano del palazzo, è molto spaziosa, soprattutto se si considerano gli standard di New York. Ingresso con scrivania ricavata da una nicchia e armadio, ampio bagno con doccia (shampoo, bagnoschiuma e crema compresi), piccola cucina con tavolo e sedie, e letto king-size con vista sulla Sesta Avenue.

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A disposizione degli ospiti una palestra e un mini-market dove acquistare snack e bevande. La colazione è inclusa e offre una buona scelta a buffet sia dolce che salato, con la possibilità di ordinare alcuni piatti caldi dalla cucina. La ciliegina sulla torta è il terrazzo panoramico, da dove sembra che sia sufficiente allungare una mano per toccare la punta dell’Empire State Building.

Dove dormire a Philadelphia: The Independent Hotel

Ho sempre qualche dubbio quando leggo che un albergo viene definito boutique perché a volte è sinonimo di piccolo hotel a gestione famigliare con camere ricavate nel sottotetto o nel seminterrato e mobili recuperati a casa di una vecchia zia passata a miglior vita. Invece The Independent è, appunto, una struttura indipendente, non affiliata ad alcuna catena internazionale. Si trova in un palazzo di mattoni rossi sulla tranquilla Locust Street, nella zona di Midtown Village, a dieci minuti a piedi della più caotica Center City.

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Le camere sono esattamente come vengono mostrate sul sito: ampie, luminose, con i pavimenti di legno lucidi di cera, l’arredamento vintage e minimalista, i quadri e le sculture di artisti locali (in vendita). La reception sembra un salotto: una scrivania al posto del banco del check-in, un divano di velluto davanti al camino, una consolle con bevande e snack sempre a disposizione degli ospiti.

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Anche in questo caso, in camera c’è tutto quello di cui si possa aver bisogno: shampoo, balsamo, bagnoschiuma, crema per il corpo, asciugacapelli, macchina per il caffè, asse e ferro da stiro (che questa volta ho usato perché ho macchiato d’olio una camicia e, viaggiando con un bagaglio molto leggero, l’ho dovuta lavare per poterla riutilizzare).
Ma la cosa che non dimenticherò mai è la bellissima carta da parati del bagno: bianca, con bellissimi pavoni blu stampati.

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Non esiste una sala comune per la colazione, che è comunque inclusa nel prezzo e che viene consegnata ogni mattina direttamente in camera in un cesto da picnic. È sufficiente lasciare fuori dalla porta entro le dieci di sera il menu con i prodotti scelti – bagel, croissant, yogurt, succo, latte – e indicare l’ora alla quale si desidera ricevere il cestino.

Dove dormire a Brooklyn: The Hoxton

Trendy, cool, hipster e chi più ne ha più ne metta. Ma d’altra parte, The Hoxton si trova proprio nel posto in cui secondo la leggenda è nata la sottocultura hipster. Williamsburg è un quartiere di Brooklyn che sognavo di esplorare da tanto tempo e che ho amato follemente. Così come ho amato dal primo istante l’albergo scelto per l’ultima parte del nostro viaggio.

The Hoxton è un palazzo che dall’esterno potrebbe ricordare un edificio sovietico o almeno di Berlino Est: squadrato, di mattoni e vetro e se vogliamo anche un po’ impersonale. Ma il fatto di trovarsi nel cuore di Williamsburg e per di più a due passi dall’East River cambia tutto. Basta scendere la rampa di scale, attraversare il bar e il ristorante dove ogni ospite sta scrivendo sulla tastiera di un MacBook Air, arrivare alla reception, prendere l’ascensore fino al quinto piano ed entrare nella 521.

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La stanza non è spaziosissima, ma a chi importa con questa vista? Lo skyline di New York è la prima cosa che si vede al mattino e l’Empire State Building illuminato di blu, bianco e rosso l’ultima prima di addormentarsi.
L’arredamento è contemporaneo, urbano, con dettagli in radica, ottone e velluto. In bagno, piastrelle bianche e lucide sulle pareti e lampadine a incandescenza. Anche in questo caso, sono a disposizione degli ospiti shampoo, bagnoschiuma, crema e asciugacapelli. La colazione, inclusa nel prezzo, viene consegnata in una breakfast bag ogni mattina; in alternativa, è possibile ordinare piatti caldi al ristorante al pian terreno.

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Un servizio molto utile è quello del late check-out, che abbiamo richiesto il giorno della partenza. Pagando un piccolo extra, è possibile avere a disposizione la camera fino alle tre del pomeriggio: molto utile per chi, come noi, deve prendere un aereo la sera tardi.

Cosa ne pensate di questi alberghi? Ne conoscete altri?

DISCLAIMER: questo non è un post sponsorizzato e non ho ricevuto alcun compenso per recensire le strutture. Le descrizioni sono frutto della mia esperienza personale.

43 pensieri riguardo “Dove dormire a Manhattan, a Philadelphia e a Brooklyn

    1. Scusa se non ho risposto subito ma non so per quale motivo questo commento era finito nello spam!
      Ho cercato il Gem Hotel online e mi sembra davvero bello: segno per la prossima volta (sperando che sia mooolto presto). Comunque Brooklyn è da prendere in considerazione se non è la prima volta a NYC.

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    1. Anche io se posso scelgo alberghi indipendenti ma a NY quelli che ho trovato costavano quanto il volo, allora visto le esperienze passate ho preferito scegliere una catena internazionale. Ovviamente non c’è paragone con gli alberghi indipendenti, che hanno tutto un altro carattere.
      Grazie e buona domenica 🙂

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  1. Quando ho letto “con camere ricavate nel sottotetto o nel seminterrato e mobili recuperati a casa di una vecchia zia passata a miglior vita” ho pensato alla soffitta di Lovely Sarah, invece che posticino grazioso! Bella l’idea di mettere in vendita le opere degli artisti locali e contemporaneamente arredare gli spazi. E la colazione nel cesto del picnic che bello! *_* E vogliamo parlare della vista dal The Hoxton? Hai scelto tutte sistemazioni comode, carine e provviste di tutto e soprattutto senza sorprese finali! Immagino che fosse presente anche il regolare climatizzatore a -20 in dotazione 😛 A proposito Silvia, come va l’influenza? ❤ Buon fine settimana!

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    1. Eh non sai quante volte sono finita in soffitte (o sottoscala) in stile Lovely Sarah 😉 Invece questa volta è andata davvero bene, al punto che non ci volevo credere!
      La vista dal The Hoxton,… non me ne parlare 😍 Sai che ogni tanto guardo la foto a sogno a occhi aperti?
      L’influenza sta passando, tu stai meglio?

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  2. Da quel che ho capito alloggiare a Manhattan, soprattutto se si è a New York per la prima volta, è indispensabile per spostarsi più celermente. Guardando i prezzi degli hotel mi sono spaventata 😅, però quello che avete scelto voi ha un vantaggio: la piccola cucina, in cui magari ammortizzare qualche spesa relativa ai pasti. Il panorama dall’hotel a Brooklyn è stupendo! 😍 Carinissima l’idea della colazione nel cesto in camera a Philadelphia!

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    1. Secondo me sì, la prima volta conviene scegliere Manhattan, perché le distanze sono notevoli e si rischia di perdere un sacco di tempo. In due giorni non abbiamo avuto occasione di usare la cucina ma per più tempo sarebbe stata utilissima, anche perché era anche “attrezzata” con piatti, pentole, detersivo…
      Ah il panorama dell’hotel di Brooklyn, un sogno 😍

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  3. Mi tornano sempre molto utili i suggerimenti sul dove dormire negli States! Quando andai io l’ultima volta a NY non mi fu facile trovare qualcosa di abbastanza economico per le mie tasche. All’epoca studiavo e viaggiavo con i risparmi praticamente. Alla fine scelsi una sorta Hotel/Ostello vicino Central Park. Ma conto di tornare presto almeno a NY e i tuoi consigli mi saranno molto utili!

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  4. Avremmo voluto anche noi alloggiare a Manhattan ma i prezzi proibitivi ci hanno fatto scegliere un albergo nel Queens. Adesso purtroppo ha chiuso ma la zona era molto tranquilla e comoda per spostarsi con la metro e arrivare comodamente a Manhattan. La prossima volta che andiamo terrò presente gli hotel che hai segnalato.

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    1. Se lo spostamento in metro è comodo, allora anche se l’hotel non è in pieno centro non è male. Manhattan troppo spesso ha dei prezzi proibitivi. Anche l’albergo dove sono stata la prima volta anni fa – due stelle, topo in camera, puzza di fritto – ha ancora oggi dei prezzi incredibili per la scarsissima qualità.

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  5. Io dovrei convincermi a tornare a NY, nonostante i tanti giorni che le dedicai mi limitai a fare la parte prettamente turisticissima (pensa che ho dormito praticamente a metà strada tra time square ed il Central) e mi sono persa quartieri come Williamsburg. Comunque in assoluto, la colazione nel cestino consegnata in albergo di una grande metropoli, è alternativa “abbestia”!

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