Vacanze “disconnesse”: dove andare?

Chi ricorda quelle vacanze in cui si partiva con la cartina nello zaino, perché ancora non c’erano i navigatori satellitari? O quando all’estero occorreva procurarsi un piccolo capitale in monete per telefonare a casa da una cabina telefonica per far sapere a parenti e amici che eravamo vivi? Niente TripAdvisor a consigliarci dove dormire e dove mangiare, e soprattuto niente ansia da condivisione sui social.

Ora, ad anni di distanza, una vacanza del genere sembrerebbe impossibile da sopportare ma, onestamente devo dire che ne sento la mancanza. Se non per una settimana, almeno per qualche giorno mi piacerebbe partire per una destinazione isolata e disconnettermi completamente da internet. Qualche idea in mente ce l’ho già.

White Earth Reservation, Minnesota

Una delle volte in cui mi sono ritrovata in the middle of nowhere, in un angolo sperduto del Midwest americano. Non è semplice da raggiungere, ma con un po’ di pianificazione è possibile trovare dei voli a una buona tariffa. Io ero arrivata a Fargo (passando per Amsterdam, Chicago e Minneapolis) e da qui avevo viaggiato in auto per una settantina di miglia fino a Ponsford, oltrepassando il confine tra North Dakota e Minnesota.

Ice Cracking Lodge.jpg

Dopo un paio di ore si arriva al White Earth, la riserva di nativi americani dove ho passato la notte. L’Ice Cracking Lodge è il posto ideale per un paio di giorni di digital detox: assomiglia a un campeggio, con la reception di legno e le cabins sparse lungo le rive dell’Ice Cracking Lake. Un’esperienza quasi surreale, in un posto lontano anni luce dal mondo: qui gli unici rumori sono quelli del bosco che circonda i bungalow immersi nella natura. Niente televisione, niente cellulare e niente internet.

Hemavan, Svezia

Un viaggio ai confini del mondo, in una regione, il Sápmi, che attraversa Svezia, Norvegia, Finlandia e Russia. È la terra dei Sámi, pastori semi-nomadi dediti all’allevamento delle renne. Trascorrono i mesi estivi nelle tende per seguire gli spostamenti degli animali sulle montagne, mentre in inverno vivono in piccole case di legno nelle foreste in una zona remota del nord della Svezia, raggiungibile via terra con undici ore di viaggio da Stoccolma, oppure in aereo. L’aeroporto di arrivo è quello di Hemavan-Tärnaby, servito dalla compagnia Next Jet con voli diretti da Stoccolma.

Lapponia Hemevan

Essendo un villaggio isolato, non c’è molta scelta per quanto riguarda gli hotel: io avevo optato per l’Högfjällshotell, una struttura essenziale con una trentina di camere. Anche se un po’ spartane, le stanze hanno tutto quello che serve: letti comodi, piumini caldi, TV, bagno in camera. La connessione internet va e viene, a meno di essere muniti di un cellulare satellitare. In un posto del genere non resta quindi che disconnettersi, godersi il paesaggio e dedicarsi a lunghe camminate.

Avete mai pensato di fare una vacanza per disintossicarvi da internet e dai social? Dove vorreste andare?

In collaborazione con @momondo #admomondo #owtravelers

Photo by Fabrizio Verrecchia on Unsplash

45 pensieri riguardo “Vacanze “disconnesse”: dove andare?

  1. Io! Io! Me le ricordo anche io! E hai ragione… Mancano!
    Sarebbe proprio una bella sfida: scegliere non solo un posto fuori dal mondo… Ma anche non portrarsi dietro nulla che ricordi le comodità a cui siamo abituati. Solo una guida cartacea ed una mappa stradale. Fine. Senza sapere preventivamente i ristoranti in cui mangiare, selezionati a casa tramite le recensioni, senza poter aprire Google Maps, senza blog,… Organizziamo!?

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  2. Io, non più giovanissima, me le ricordo bene quelle vacanze! e’ vero adesso sembra di non poter fare a meno di internet ma è solo questione di abitudine. Io andrei volentieri alla White Earth Reservation nonostante sia un pò difficile da raggiungere

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  3. A chi lo dici Silvia, anche io ne avverto la mancanza! Cartine stradali o al massimo abbassavi il finestrino e chiedevi informazioni ai local…salvo poi beccare sempre quello che non era del posto 😉 Che bella esperienza quella nella riserva indiana. Ricordavo della tuo viaggio fra i Sami ma se devo essere sincera la riserva indiana è troppo TOP, ecco magari andrei lì conoscendomi passerei la mia vacanza all’insegna del digital detox in sella ad un cavallo e in abiti da piccola squaw! 😉 Buon fine settimana! ❤

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    1. Sì, è vero: finestrino giù e “mi scusi…” ma non dopo aver provato per almeno quaranta minuti a convincere il guidatore a fermarsi un attimo 😉
      La riserva indiana è davvero top, e pensa che ho anche avuto la fortuna di partecipare a una specie di picnic nei boschi insieme ai nativi. Ti piacerebbe sicuramente!

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  4. Non ne ho mai sentito la necessità perchè nonostante il blog non sono troppo schiava dei social. condivido solo ne ho voglia e comunque quasi sempre al ritorno, durante il viaggio mi capita di rado. Però una vacanza in mezzo al nulla, con il telefono che non prende e la connessione che va e viene è sempre gradita. Per esempio, mi viene in mente l’anno scorso in Valdaora, tre giorni in un maso sul crinale della montagna, in mezzo a mucche e galline e dove non prendeva nulla, neanche l’antenna della tv.
    Posti stupendi quelli dove sei stata tu… Affascinante da morire la cabin in mezzo al verde…

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    1. Nemmeno io condivido molto sui social durante il viaggio, forse perché avendo io una certa età, non sono mai stata abituata a condividere cose in viaggio (se non far sapere ai miei dov’ero). Sì, ricordo la tua vacanza dell’anno scorso, e in effetti anche a me piace andare ogni tanto in montagna in una borgata dalle mie parti dove non c’è nulla da fare.
      Grazie e buon weekend 😘

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  5. Sarebbe bellissimo!! Io ricordo che i viaggi così erano quelli con i miei, da bambina. Si partiva in macchina, si seguiva la cartina e poi si tirava giù il finestrino chiedendo in giro. Io mi rendo conto di essere dipendente da condivisione sui social e allo stesso tempo la odio. Un viaggio detox sarebbe la soluzione!

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    1. Pensa che durante i miei primissimi viaggi da sola non esisteva nemmeno il cellulare! Cioè, esisteva, ma se lo potevano permettere solo gli uomini d’affari con la ventiquattrore di pelle 😉 Per cui tutto sommato penso che per me non sarebbe così difficile sopravvivere a qualche viaggio del genere ogni tanto.
      Buon weekend ❤️

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  6. Io ogni tanto amo “disconnettermi” ne ho bisogno per ricaricare le energie. Qui in Portogallo ci sono molti luoghi ideali per l’siolamento virtuale e reale. 😉
    La Svezia è uno dei miei sogni ma non ho ancora deciso bene in che stagione dell’anno visitarla.

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  7. Per quanto difficile possa essere ( lo dico onestamente) all’inizio, credo che poi con il passare del tempo la situazione diventerebbe molto piacevole. Io ricordo che a Cuba la connessione era molto poca. Dopo il primo giorno semplicemente cominciai a non considerarla proprio più. Senza telefono, senza rete ma solo a contatto con il luogo e le persone. Uno dei viaggi più belli!

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  8. Sono una nostalgica anche io, ricordo con piacere quelle vacanze completamente “disconnessi”, armati solo di cartina stradale 🙂 A dire il vero, in parte mi disintossico da Internet e dai social in vacanza, accedendo di solito solo la sera in albergo. Il PC, che di solito accompagna le mie giornate lavorative e molti dei miei hobby, lo dimentico proprio! La disconnessione totale però non l’ho mai provata, lo farei volentieri immersa nella natura, armata di tanti bei libri in cui tuffarmi.

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  9. Mi hai fatto ricordare un episodio. Quando non c’era Tripadvisor, ci spostavamo con le mappe cartacee, l’Internet si usava poco e molti siti di alberghi non erano bilingue come spesso accade oggi, mentre cercavo camping in Austria per un on the road con la mia famiglia ne ho prenotato uno vicino a Graz traducendo giuste poche parole chiave dal tedesco. Quando siamo arrivati abbiamo scoperto che questo camping sul lago stava davanti alla spiaggia per nudisti (probabilmente c’era scritto sul sito, ma in punti che non ho tradotto :P). In realtà tutta quella zona del lago era riservata ai nudisti, che giravano in bicicletta solo con un cappello di paglia o un piccolo pareo. In campeggio però erano vestiti 😛 E’ stato divertente, ed è una cosa che i miei genitori non si potranno mai scordare 😀

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    1. L’immagine di questi tizi in bici solo con cappello e pareo mi ha fatta morire 😂 Però alla fine queste vacanze sono sempre quelle che uno ricorda con più piacere: oggi un episodio del genere non potrebbe più succedere perché magari un campeggio con queste caratteristiche verrebbe scartato a priori! E se penso alle vacanze in camper con i miei, senza google maps, senza sapere in quale campeggio avremmo dormito la sera… che nostalgia!

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  10. Oggi ci informiamo così tanto prima di partire, leggiamo così tanto di viaggi, spulciamo sul web racconti così dettagliati dei luoghi che sogniamo (e che andiamo pure a vedere su google maps), che se da un lato la cosa è positiva perché ci permette di evitare pericoli, brutte esperienze e perdite di tempo (per quanto possibile e in base a dove andiamo), da un altro lato è un tantino negativa perché ci toglie il gusto della scoperta, il piacere dell’avventura. Il viaggio inizia dal nostro pc.

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  11. Ma come facevamo quando non potevamo utilizzare Google Maps in viaggio? Me lo chiedo spesso quando sono in giro, perchè in tutta sincerità è lo strumento di cui farei proprio fatica a fare a meno! Eppure una volta esistevano solo le cartine e per raggiungere un posto i 5 minuti diventavano facilmente 30. Però il bello era anche perdersi e scoprire angoli che non ci aspettavamo. Ecco, direi che oggi probabilmente abbiamo perso un po’ di interesse per l’inaspettato ed ogni tanto sarebbe bello riscoprirlo.

    Martina

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    1. Anche io me lo chiedo, soprattutto se ripenso ai primi “fly & drive” in Irlanda o in Inghilterra dove usavamo solo la cartina e le indicazioni dei passanti anche per raggiungere i B&B più isolati. Ma nonostante tutto siamo sempre arrivati a destinazione! Ogni tanto sarebbe bello rivivere l’emozione di arrivare in un posto e non sapere cosa aspettarsi.

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  12. Proprio ultimamente mi stava proprio tornando voglia di provare a fare una vacanza così, partendo senza prenotare nulla lasciandomi ispirare da quello che più mi attrae sul luogo, magari anche a stretto contatto con la natura. Tra i due sicuramente Hermavan mi ispira tantissimo, visto che non sono neanche mai stata in Svezia. Se vi andrò, terrò sicuramente in considerazione il tuo alloggio, grazie 🙂

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