Destinazioni insolite in viaggio: due posti ai quali non avrei mai pensato

Cimiteri, fattorie, fabbriche abbandonate: vi è mai capitato di ritrovarvi in un posto nel quale mai e poi mai avreste pensato di mettere piede? A me succedeva spesso durante i viaggi di lavoro, con o senza il tanto temuto boss: si partiva per una destinazione con un programma più o meno definito, poi una volta arrivati i nostri ospiti decidevano di stupirci con effetti speciali, portandoci per esempio a sorvolare la campagna inglese in elicottero (true story: una nobile attempata voleva fare colpo sul capo; io sono quasi morta di paura). Oppure quella volta in Cornovaglia quando a sorpresa sono stata invitata in barca e ho aiutato i pescatori a “occuparsi” del pescato…

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Ma queste sono due storie che racconterò un’altra volta. In altri casi, mi è successo di finire in posti che di mia iniziativa non avrei mai pensato di prendere in considerazione. Ricordate il maratoneta tra i miei compagni di viaggio? Oltre a costringermi a fare almeno venti chilometri a piedi ogni volta che in trasferta avevamo del tempo libero, se capitavamo in una città dove c’era un casinò, quella diventava una tappa fissa.

Ora, io non so nulla né di blackjack, né di roulette o di baccarat. Quando ho preso i biglietti per il banco di beneficienza ho vinto uno scolapasta e un pettine, ma nelle occasioni in cui il mio collega maratoneta mi ha portata al casinò abbiamo fatto jackpot. In due casinò non troppo noti, in ogni caso. A parte la rinomata Las Vegas, definita ormai da tutti come la Mecca del gioco, negli ultimi anni altre città in tutto il mondo hanno consolidato la loro fama in questo settore. Nel nostro caso, abbiamo provato a far saltare il banco a Saint-Vincent e a New Orleans.

La prima volta io, il maratoneta e altri due colleghi veniamo convocati dal boss nell’hotel valdostano in cui sta trascorrendo le vacanze. Tre ore di macchina all’andata, riunione con il capo e poi cena a base di crostini e fonduta a metà luglio. Alla fine del pasto desidero solo tornare a casa e fare una doccia. E invece no. Il mio collega decide di fare tappa a Saint-Vincent, meta rinomata per le terme… e per il casinò. Immaginate la scena: quattro persone che scendono da una macchina che ha visto tempi migliori ed entrano al casinò in jeans, felpa e scarpe da ginnastica – ma con nonchalance.

Cedo facilmente al fascino un po’ fuori moda del locale rivestito di moquette e illuminato da lampadari di cristallo. Quasi quasi potrei immaginare di vedere James Bond a uno dei tavoli. Investiamo dieci euro a testa e dopo mezz’ora ne abbiamo vinti cinquecento. Non so esattamente come, perché mi sono limitata a scegliere dei numeri.

Un’altra volta, a New Orleans per un congresso, perdo una scommessa con alcuni colleghi, tra cui ancora il maratoneta. Come pegno devo indossare una parrucca blu che mi fa assomigliare vagamente a Yü dell’Incantevole Creamy. O a una figurante del Carnevale di New Orleans, che a una settimana dal Mardi Gras ci sta anche.
Sono costretta a cenare conciata in questo modo e poi a passeggiare tra le strade del French Quarter con la parrucca dal colore improbabile. E sono invitata a entrare per la seconda volta in un casinò. Niente a che vedere con quello di Saint-Vincent: A New Orleans è un locale moderno, che quasi ricorda una discoteca. È rumoroso, e ci sono tantissime persone ai tavoli e alle slot machines. Se in Val d’Aosta avrei attirato non pochi sguardi con la parrucca blu, qui nessuno bada alla mia capigliatura. Come la volta prima, investiamo pochi dollari a testa e, anche in questo caso, facciamo l’en plein. Nemmeno questa sera li reinvestiamo, ma decidiamo di spenderli in un bar del French Quarter.

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Due serate inaspettate, che forse non si ripeteranno più. Anche se devo ammettere che non mi dispiacerebbe fare una capatina in un altro casinò e sentirmi per un po’ come in Casino Royale.

Cover photo © Mike Boening on Unsplash

 

18 pensieri riguardo “Destinazioni insolite in viaggio: due posti ai quali non avrei mai pensato

  1. Silvia davvero hai indossato una cerata gialla e hai partecipato ad una battuta di pesca nei mari del Nord? Stai benissimo!!!! ❤ Comunque meravigliose le atmosfere alla Casino Royale, non sono mai stata in un casinò vero ma quello a bordo della nave da crociera non aveva nulla da invidiare a quelli di Montecarlo, anche come eleganza degli outfit dei giocatori! A proposito di outfit…ma la parrucca alla Yu come ti è venuta in mente hahahahah? Cosa mi hai ricordato, io adoravo Posi e Nega! Comunque mi passeresti il contatto del tuo ex collega maratoneta? Pare che porti una fortuna sfacciata al gioco 😛 Ti auguro una buona Pasqua Silvia, anche in famiglia! Un bacione grande! :*

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    1. Sì, una cerata scomodissima e puzzolente! E’ stata una giornata molto pesante quella ma mi sono divertita tantissimo (la mia collega un po’ meno: ha vomitato come la bambina dell’esorcista).
      In effetti se dovessi mettere piede nel casinò di una nave da crociera sarei un po’ in crisi per l’outfit… sicuramente non mi presenterei con la parrucca blu! Giuro che non è stata colpa mia ma dei miei compagni di viaggio che l’hanno scelta in un negozio di vestiti per Carnevale. Mamma mia, Posi e Mega: chi se li ricordava più?
      Buona Pasqua anche a te 😘

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  2. Fai venire voglia di puntare il proprio futuro sul gioco d’azzardo… Non pensavo fosse così facile vincere…
    Tra i luoghi in cui di mio non sarei mai andato c’è la fabbrica di turbine AEG a Berlino, progettata da Behrens, edificio vecchio (1909) e un po’ fatiscente che due compagni di viaggio ingegneri edili hanno voluto assolutamente vedere “come esempio di primo modernismo”.

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  3. Approfitto di una lunga sosta da un meccanico in Toscana che cerca di sistemare un problema alla moto, che ci ha bloccati nel nostro primo giorno di itinerario (no comment), per leggere il tuo articolo e per farmi due belle risate! Però adesso mi hai condannata: per tutto il giorno mi risuonera’ nella testa la sigla di Creamy!!!

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  4. Però, mica male il tuo rapporto con la Dea bendata nei casinò! Ci vorrebbe la foto con indosso la parrucca da Yu dell’incantevole Creamy! 🙂 Non vedo l’ora di leggere i racconti relativi ai due episodi che citi all’inizio del post, devono essere esperienze indimenticabili!

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  5. Dopo la foto con la cerata voglio vedere anche quella con la parrucca di Yu! Che idea pazzesca Silvia! Sono cose che effettivamente in Italia non faremmo eppure sapendo che li’ invece nessuno giudica ci lasciamo andare. e per fortuna! Sono ricordi che sicuramente non andranno mai via! Il al casino’ sono stata una sola volta, o meglio ho fatto mezza puntata e sono scappata via ahaha Era piu’ lo sfizio di provare che altro ma a me purtroppo non e’ andata affatto bene! 🙂

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  6. Non mi parlate di casinò…lo adorooooooooooo!!!!!
    Anche io sono stata a Saint Vincent, per la mia prima volta al casinò. Poi, almeno nei viaggi della “mia vita precedente”, ogni destinazione che aveva un casinò, meritava una mia visita: la Costa Azzurra, Malta e qualcosina in Austria. Fortunatamente, nonostante mi piacesse molto giocare, così come a casa d’altronde, ho sempre giocato responsabilmente…però è davvero un bel passatempo, perché ti proietta in una dimensione completamente differente.
    Il mio gioco preferito è la roulette, ma qui a casa mi diletto semplicemente in un burraco…sono bravissima! 😉

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  7. Fantastico! Io l’altro giorno ho vinto 20 euro al gratta e vinci ma so che non mi capiterà più!
    La prossima volta vengo con voi al casinò 😂
    Non mi vengono in mente posti inaspettati nei miei viaggi per il momento!

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