Viaggi e fotografie: come rivivere il viaggio attraverso le immagini

Ogni volta che torno da un viaggio, appena ho un momento libero, prendo il cellulare e scorro le fotografie. Capita solo a me? Mi fa tornare con la mente nella città o nel paese da cui sono appena rientrata. Un modo come un altro per rivivere ancora il viaggio. Ma quello che mi piace di più è poter vedere le fotografie stampate: sfogliare gli album, come si faceva una volta, oppure stampare gli ingrandimenti da appendere in casa. Ed è proprio quest’ultima cosa che ho deciso di fare: stampare una selezione di alcune fotografie fatte in viaggio e che per qualche motivo mi stanno particolarmente a cuore.

Ho pensato di realizzare dei fotoquadri in canvas, e ho scelto Stampa Dal Web: attraverso il sito internet si selezionano le misure e si crea la bozza. A questo punto è possibile verificare il file insieme a un tecnico per essere sicuri che sia tutto in regola, dopodiché si conferma la stampa. Nel giro di qualche giorno i fotoquadri vengono spediti direttamente a casa senza costi aggiuntivi. Fare una selezione non è stato facile, ma alla fine sono arrivata a cinque finalisti. A dire la verità c’era una sesta fotografia, quella che ho scelto come immagine di copertina di questo post: l’ho scattata durante uno dei miei primi viaggi di lavoro in solitaria. Ma questa è un’altra storia.

Djurgården, Svezia

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Noto anche come il giardino di Stoccolma, Djurgården è una delle quattordici isole sulle quali si estende la capitale svedese. Appena ho messo piede su quest’isola ho capito subito che se dovessi per qualche motivo trasferirmi a Stoccolma, vorrei vivere qui. Un parco dove si respira l’aria del Baltico, come in un’isola al largo della costa svedese. Casette di legno dipinte di giallo o di rosso, un sentiero che conduce a un porticciolo dove una vecchia imbarcazione è stata convertita in albergo. Affacciato sullo stesso porto, si trova quello che è uno dei miei ristoranti preferiti in assoluto, Oaxen Slip: è qui che ho scattato una delle fotografie che, secondo me, meglio rappresenta quella breve vacanza svedese.

Mosca, Russia

Stampa dal web Mosca

Una foto un po’ kitsch, non c’è dubbio. Tante matrioska allineate, dipinte con colori sgargianti e decorate in oro. Sì perché i russi con lo sfarzo non scherzano. Le ho viste in uno dei tanti negozi di Ulitsa Arbat, una delle strade più antiche di Mosca. Il contrasto con i grattacieli che la circondano è forte: case in stile Art Nouveau, gallerie d’arte e musei. È una via molto turistica e commerciale, con tanti negozi di souvenir, botteghe di artigiani che vendono gioielli in ambra, ristoranti di catene internazionali. Alla fine della via, da un lato e dall’altro, tutto finisce bruscamente e si ritorna alla realtà fatta di edifici in stile sovietico e strade a sei corsie. Le bambole della foto sono un po’ come Mosca: un anello più grande, che al suo interno ne racchiude tanti più piccoli, ognuno diverso dall’altro.

Berlino, Germania

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A dire la verità speravo di immortalare il murale che ritrae il noto amore mortale tra Brezhnev e Honecker, ma purtroppo era coperto da una rete quindi mi sono dovuta “accontentare” dell’altrettanto famosa Trabant che sfonda il muro. La East Side Gallery, forse la più grande galleria a cielo aperto, è come una cicatrice: quello che rimane della ferita che per anni ha tagliato in due Berlino. I murales che decorano il muro sono una celebrazione della ritrovata libertà ma anche un monito: Say no to terror and repression, recita una delle opere dipinte sul muro. Varrebbe la pena di farlo notare alle tante ragazzine (e anche alle meno giovani) che non è il caso di fare selfie ammiccanti come davanti alla vetrina di Louis Vuitton.
Per me è un’immagine per non dimenticare.

Isola di Sørøya, Norvegia

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Il mio amore per il nord non è un mistero. Amo il freddo, amo i posti isolati, amo i villaggi remoti. Quando sono arrivata sull’isola di Sørøya, oltre il circolo polare artico, mi sono sentita subito a casa. Un migliaio di abitanti, quasi tutti dediti alla pesca del merluzzo e alla sua trasformazione in stoccafisso; il relitto di una nave affondata durante la guerra; casette isolate dipinte di rosso e un’unica gjestehus mezza nascosta tra i mucchi di neve. Un luogo dove sogno di tornare da anni: ora almeno potrò rivedere Sørøya con la fantasia, immaginando di passeggiare tra i suoi sentieri innevati.

Londra, Regno Unito

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Questo è un regalo per mio fratello: gliel’avevo promesso durante il nostro viaggio a Londra a fine settembre. Abbiamo percorso Berwick Street, una Mecca per gli amanti della musica. Durante i nostri primi viaggi a Londra, era una tappa fissa, soprattutto per il Prigioniero Bernie: una via un po’ decadente, anonima e incolore, che contava qualcosa come venti negozi indipendenti di dischi. Più vari negozi di abiti usati, qualche sexy shop, un pub e dei venditori ambulanti di frutta e verdura. Poi è arrivata la globalizzazione, HMV, i siti di digital download e nel giro di pochi anni la maggior parte dei negozi di musica di Berwick Street ha chiuso: Vinyl Junkies, Sister Ray, Select a Disc – questi sono solo alcuni dei nomi che ricordo.
Mio fratello non sapeva che la fotografia sulla copertina di What’s The Story Morning Glory fosse stata scattata qui. Così l’ho fatto mettere in posa e l’ho immortalato in Berwick Street, ricreando un’altra versione di quella copertina.

Questo post è stato scritto in collaborazione con Stampa Dal Web

36 pensieri riguardo “Viaggi e fotografie: come rivivere il viaggio attraverso le immagini

  1. Anche io adoro fotografare quando viaggio… Scatto da che ero bimba! E adesso che non abbiamo più la limitazione del numero di scatti (i rullini in vacanza erano rigorosamente da 36!) immortalo veramente qualsiasi cosa. Magari cose non belle ma comunque da ricordare.

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  2. Per un attimo ho pensato che avessi scattato una foto a tuo fratello a tradimento, poi ho letto e ho pensato che figata la posa come il disco degli Oasis! 😉 Hai avuto un bel pensiero scommetto che l’hai fatto contento! 😉 Mi hai fatto venire in mente che è tanto che non stampo qualcosa e dire che prima realizzavo un fotolibro fisso al ritorno da ogni viaggio e ora se volessi recuperare verrebbe un’enciclopedia 😀 Inutile dirti che fossi in te farei una gigantografia dello scatto con l’isola di Sørøya ma ti faccio i complimenti anche per la foto di copertina! Trovo che sia bellissima e i colori starebbero divinamente a casa mia (stile Ikea con tonalità che vanno dal beige al testa di moro) 😉 Un mega abbraccio e buona notte! ❤

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    1. Ah ah no gliel’ho dovuto dire così si è messo in posa per la foto. Abbiamo controllato velocemente la foto su internet e abbiamo cercato di copiarla prima che arrivasse qualche macchina 😂
      Ricordo dei fotolibri e ammetto di essere stata tentata anche io, però non so se avrei la pazienza di comporlo!
      Se vuoi ti mando il file della foto di copertina, che in effetti sta molto bene anche con le mie tonalità Ikea (e Asta del Mobile 😉
      Grazie e buon weekend 😍

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  3. Adoro la foto scattata a Djurgården! La immagino in una stanza luminosissima e piena di ricordi di viaggio 💙 Ma la foto per tuo fratello è quella che più mi ha colpita, per il bel pensiero che hai avuto e anche perché sai che Londra ha un posto speciale nel mio cuore.
    Non conoscevo questo servizio, ora vado a dare un’occhiata!

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  4. Anche io amo fotografare e stampare gli scatti migliori! Come te mi appoggio a servizi online, ritiro nel punto di raccolta più vicino e poi archivio tutto nei miei album. Ogni tanto li prendo in mano e li sfoglio, mi piace rivivere i ricordi di viaggio, magari quando sono a casa durante una giornata di pioggia. Bellissime le foto che hai scelto, in particolare mi ha colpito l’isola di Sørøya, ma carinissima anche l’idea della copertina del disco degli Oasis (che adoro!)

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    1. Il problema è sempre lo spazio nel mio caso: dove appendere tutte queste foto? Dove sistemare gli album? Però è sempre bello scorrere le immagini e rivivere un viaggio, anche a distanza di anni. A volte anche per ridere un po’ e domandarsi: ma come ero vestita/pettinata???
      Oasis e Londra per me sono il binomio perfetto 😍

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  5. Inutile dire che io voto per quella dell’isola di Sørøya! Ma hai fatto in generale delle bellissime scelte; non deve essere stato facile, tra le migliaia che sicuramente avrai, dopo anni di viaggi… Io il foto libro, corredato da diario di viaggio, lo faccio sempre. E diventa sempre un regalo anche per gli altri partecipanti… E anche noi per casa abbiamo una miriade di canvas… Dalle foto del matrimonio, a disegni del piccolo principe che abbiamo usato sempre per il matrimonio a, manco a dirlo, foto di viaggio!
    Aspetto i tuoi racconti su Cracovia eh!

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  6. Io fino a qualche anno fa ne stampavo una decina a Paese visitato ma, vista la mancanza di spazio a casa, adesso ne stampo solo una per viaggio, la incornicio e la colloco al lato della mappa del mondo sulla parete della stanza da letto. Tutte le mattine quando apro gli occhi rivedo gli indimenticabili momenti vissuti nel “mondo”.

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  7. Tranquilla, mi sa che siamo in tante a rivivere i nostri viaggi attraverso le foto che scattiamo e, come dici tu, le foto stampate sono ancora più significative, perchè qualche volta ce le ritroviamo per casa e ci fanno tornare in quei posti in un secondo.

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  8. Ah le fantastiche foto analogiche, quei rullini da 36 in cui scattavi, scattavi, scattavi fino a quando ti rendevi conto che li avevi montati male e le foto non erano venute. Ovviamente si trattava delle foto più belle fatte nella tua vita… (sad and true story)

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    1. Oh no, che sfiga! Quello non mi è mai successo. La mia fonte di ansia principale (oltre alla paura di perdere i cilindri di plastica con i rullini da stampare) era che il fotografo per sbaglio consegnasse le mie foto a un’altra persona e che questa non se ne accorgesse. Per fortuna non mi è mai successo!

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  9. Anche io adoro le fotografie e più che al ritorno dal viaggio mi piace guardarle a distanza di tempo, a volte anche di anni, per farmi trasportare di nuovo in posti che ho vissuto pienamente. Inutile dire che anche io le stampo e faccio gli album! Quello dell’Irlanda è enorme e bellissimo, decorato in “scrapbooking”. Poi stampo una Polaroid per ogni città nuova e ho deciso che più avanti farò un fotolibro per ogni anno e/o per ogni viaggio!

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  10. Le foto in canvas mi sono sempre piaciute ma finora ho sempre esitato per un motivo molto semplice: lo spazio. Avrei problemi a trovare lo spazio sufficiente per poter appendere i fotoquadri. Pensandoci, ho un paio di foto che darebbero il meglio di loro su canvas, quasi quasi vado a dare un’occhiata al sito!

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  11. La mia passione più grande é la fotografia. Un articolo molto bello e mi rivedo in quello che hai scritto 🙂 quando viaggio la
    Mia reflex non manca mai, e nell ultimo periodo ho acquistato anche la gopro e là polaroid per scattare una foto in ogni città europea che visito!

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  12. Adoro stampare foto, sia dei viaggi che dei bambini (Samuele ma anche mio nipote che ha 7 anni). Ho la casa tappezzata di ricordi, e non sono mai abbastanza. Non conoscevo Stampa dal Web, grazie per la dritta. E mi piacciono tutte le foto che hai scelto di stampare, ma amando i soggetti a tema mare, la barca nel ristorante di Djungarden ha fatto letteralmente breccia nel mio cuore ❤️

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  13. Hai scelto immagini molto belle, sono certa che avranno una resa stupenda. E poi, onestamente, mi piacciono tanto i fotoquadri in canvas, perché li trovo moderni e d’impatto, ma anche eleganti. Credo sia un modo più vivo di tenere un viaggio sempre presente, senza dover entrare nella galleria di immagini sul pc o sul telefono. Un po’ come portare a casa la propria destinazione!
    Un abbraccio,
    Claudia B.

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