Sunshine Travel Awards 2018

La  prima nomination è arrivata qualche settimana fa, ma io me ne sono accorta in ritardo. E ora mi sono resa conto che in questi giorni di festa in cui non faccio altro che chiedermi se sia venerdì o lunedì, questo era in effetti l’ultimo momento utile per rispondere alle domande dei Sunshine Travel Awards 2018. Appena prima che inizi il nuovo anno.

Ringrazio chi ha pensato a me per questa iniziativa: Celeste di *Be Right Back, Alessia di Where Are Ale & Vale, Alessia di Piatto Ranocchio, Michela di The Traveling Fork, Stefania di Stamping the World, Erica e Fabio di Rivoglio la Barbie, i ragazzi di Travel Gudu e Andrea di Happily on the Road. Ma in cosa consiste il Sunshine Travel Award? Si tratta di un premio virtuale per quei blog che, attraverso i loro post e le loro pagine, ispirano gioia e positività.
Devo ammettere che è stata una sorpresa inaspettata perché io mi sento sempre un po’ Grinch 😉

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Il Sunshine Travel Award ha cinque semplici regole:

  1. Ringrazia i blogger da cui sei stato nominato, inserendo il link ai loro blog;
  2. Rispondi alle domande;
  3. Nomina altri 11 blogger che a loro volta dovranno rispondere ad altre 11 domande;
  4. Informa i candidati;
  5. Elenca le regole e includi il logo dell’iniziativa.

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Ecco le mie risposte a una selezione delle domande che mi sono state rivolte.

Di cosa parla il tuo blog?

Di viaggi, di cibo, dei posti che vedo in giro per il mondo e delle cose che mangio. E di solito mangio parecchio, o comunque non mi tiro quasi mai indietro quando si tratta di assaggiare qualcosa di nuovo. Ogni tanto parlo anche delle (dis)avventure con il mio ex capo, una sorta di Miranda Priestly nostrana.

Se potessi partire in questo istante, dove andresti?

Non devo nemmeno pensarci: a Londra. Me ne sono innamorata da bambina attraverso cartoni animati e libri, e poi è stata anche la meta del primo viaggio all’estero da sola, a sedici anni. Questa città ha un posto speciale nel mio cuore.

Londra cabina cropped

Preferisci il mare o la montagna?

Non sopporto il caldo, per cui preferisco la montagna. Anche se, devo ammetterlo, alcune vacanze trascorse al mare non mi sono dispiaciute affatto, come quella a Miami di qualche anno fa. In quel caso la sabbia bianca, le palme e l’atmosfera della Florida mi hanno quasi convinta che il mare non è poi così male. A volte.

Viaggi leggero o porti tutta la casa con te?

Viaggio leggerissima. Parto solo con lo zaino, indipendentemente dalla durata del viaggio e dalla destinazione. Porto con me l’indispensabile per cambiarmi tutti i giorni: non metto mai qualcosa in valigia “just in case”. Se una cosa si sporca la posso lavare, se una cosa si rompe ne posso comprare un’altra –  o anche farne a meno. La comodità ha il primo posto: non partirei mai con un bagaglio pesante.

Ti piace assaggiare piatti tipici di altri paesi?

Adoro mangiare, per cui la risposta è sì, assolutamente. Mi piace assaggiare di tutto: nei ristoranti, nei mercati, alle bancarelle dello street food. La conoscenza di un luogo passa attraverso la cucina e la gastronomia, per cui penso che sarebbe assurdo andare in un paese e chiudersi in una catena internazionale per mangiare qualcosa che si potrebbe trovare in qualsiasi posto del mondo.

Oggi sei realizzato nel lavoro e stai facendo quello per cui hai studiato o hai cambiato totalmente strada?

Ho studiato Lingue e Letterature Straniere perché mi hanno sempre incuriosita, ma una volta finita l’università ho iniziato a lavorare in un’associazione che si occupa di cibo. Sono rimasta lì per dieci anni e, anche se il mio lavoro non aveva niente a che fare con la letteratura, la conoscenza dell’inglese mi ha permesso di lavorare con gli Stati Uniti, il Regno Unito e il Nord Europa. E, ahimè, mi ha portata in giro per il mondo con il mio ex capo in qualità di sua assistente, portaborse e traduttrice. Ora ho cambiato completamente strada: mi occupo di qualcosa che non ha nulla a che fare né con il cibo né con le lingue straniere.

Hai mai provato sport estremi?

No, né estremi né “normali”. L’unico sport – se così si può definire – che pratico è il pilates. Vado alle lezioni non perché siano divertenti, ma perché mi fanno bene alla schiena. La cosa che mi piace di più del pilates è il post-lezione: una pausa pranzo veloce in un locale della mia città. La vera motivazione che mi spinge a frequentare la scuola di pilates è il pensiero del pasto che mi aspetta subito dopo.

Ti piace viaggiare in gruppo o da solo?

In gruppo non viaggerei mai. In passato mi sono ritrovata in trasferta insieme a dei colleghi, e in un paio di occasioni sono stata in vacanza con alcuni amici: esperienze che mi hanno provata. Sono partita spesso da sola per il mio vecchio lavoro, e mi sono tendenzialmente trovata meglio con me stessa che con altre persone. Quindi se devo organizzare un viaggio, parto solo con chi conosco bene: il Prigioniero, mio fratello e in alcune occasioni un nostro amico.

Hai mai imparato la lingua del luogo?

Se l’inglese conta, allora sì, altrimenti temo di no. Mi piace imparare qualche frase in altre lingue perché può essere utile ma soprattutto perché mi sembra carino nei confronti della gente del luogo. Prima di partire per Mosca ho preso delle lezioni con una ragazza russa che mi ha insegnato l’alfabeto cirillico e qualche frase. Buongiorno, arrivederci, grazie, prego, quanto costa: riuscire a dire qualcosa nella lingua locale mi fa sentire più rispettosa. Il connazionale tamarro all’estero che urla in italiano sperando che sia il tono di voce a fare la differenza non si può guardare…

Che libro hai sul comodino in questo momento?

Adoro Agatha Christie, per le sue trame mai scontate, le capacità deduttive dei suoi investigatori, le ambientazioni dei suoi romanzi. Immaginatevi la mia gioia quando ho scoperto che un’altra scrittrice inglese aveva deciso di ridare vita a Hercule Poirot, ideando nuovi misteri da risolvere. In questo momento sul mio comodino c’è The Mistery of Three Quarters di Sophie Hannah.

Quale tipo di viaggio, se c’è, non faresti mai?

C’è e l’ho fatto: il last minute all inclusive. Sono caduta una volta sola nella trappola: una vacanza a Fuerteventura, in un albergo buttato in riva al mare in un posto dimenticato da qualsiasi divinità, isolato da qualunque forma di vita. Niente autobus, niente negozi, niente taxi. Il nulla cosmico. Per di più non c’era nessun locale dove mangiare: solo il tristissimo ristorante a buffet dove venivano serviti “piatti internazionali”. Siccome non c’è limite al peggio, non ci si poteva nemmeno riposare in spiaggia perché da ogni angolo spuntavano i ragazzi dell’animazione. E vai di gioco aperitivo e trenini…

A questo punto non farò nuove domande, né nominerò altri blogger. Però mi farebbe piacere conoscere nei commenti le risposte di chi è arrivato a leggere fino a questo punto: scegliete una delle undici domande, a vostra scelta.

Fatevi sotto!

Cover photo by Thom Holmes on Unsplash

31 pensieri riguardo “Sunshine Travel Awards 2018

  1. La gif del trenino immaginando l’animazione in spiaggia mi ha fatto ridere ma anche un po’ tremare. In effetti anch’io, a quella domanda, risponderei mai in villaggio turistico. È qualcosa che ho fatto da ragazza ma direi anche basta🤣🤣🤣
    Grazie per aver partecipato Silvia, ancora tanti auguri di buon anno❤️

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  2. Mai, mai e poi mai (della serie sicuramente tra tre giorni ne prenoterò uno) il villaggio turistico, con tanto di animazione molesta sulla spiaggia. Boicottare ora e sempre! Non sai che darei per quel Lobster Roll… ho una fissa che non hai idea, anche ieri abbiamo ripetuto che dobbiamo assolutamente provare a farne uno.

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  3. Che il pilates facesse bene lo sapevo ma vedo che si presta ottimamente anche da “scusa” per attività clandestine a noi molto care 😛
    Ma lo sai Silvia che mi sembra di conoscerti talmente bene che anticipavo ogni tua risposta? Mi auto-aggiungo maleducatamente al gruppo Prigioniero/Fratello/Amico per un eventuale viaggio insieme! 😉
    I villaggi turistici credo che faranno la fine delle tigri del Borneo: l’estinzione! 😀
    Buon Anno di cuore!!!!❤️

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    1. A forza di leggerci a vicenda è come se ci conoscessimo davvero 🙂 Ma certo aggiungiti al gruppo, anzi propongo di aggiungere anche Orso così quando lui e il Prigioniero sono stanchi di camminare li possiamo “parcheggiare” in qualche bar a bere birra senza troppi sensi si colpa 😂
      Grazie, anche a te ❤️

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  4. Complimenti per tutte le nomination che hai ricevuto, che soddisfazione deve essere! Mi piace tanto questa iniziativa perché permette di conoscere meglio te e il tuo blog che ormai seguo da un po’. Ho scoperto che abbiamo molte cose in comune. Amare il caldo, scegliere pilates come unico sport estremo e provare i piatti tipici in viaggio. Giusto per citare i miei tre preferiti e rispondere ad alcune delle tue domende! Spero che questo 2019 sia ricco di tantissimi altri viaggi. Un abbraccio e a presto!

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  5. Mi sono divertita a leggere le tue risposte. Abbiamo diverse cose in comune: l’amore x la montagna… per i gialli di Agatha Christie… preferire viaggiare da soli o con pochi intimi anziché in gruppo. Grande!!! 👍😄😄😄

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  6. Cara Silvia…innanzitutto, a proposito del tuo blog, direi che solo il fatto di annoverarti tra le mie amicizie bloggose, mi porta gioia e serenità!
    Una cosa non sapevo…che sei allergica allo sport!!!!!!!!
    Io odio gli sport estremi e le cose pericolose, ma sono una pallavolista incallita, oggi in pensione e con la “panza”, ma rimango atleta inside.
    Ti auguro un felicissimo anno!

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    1. Ah grazie che carina che sei 😍
      Sì sono super allergica allo sport! E ne ho provati diversi: danza, corsa, nuoto, basket… ma nessuno fa per me. Mi sono anche lanciata con la pallavolo da bambina per imitare le varie Mimì e Mila, ma con risultati terribili. Sulla pallavolista in pensione e con la panza sono morta 😂😂😂

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  7. Tu vuoi dire che in giro c’è un revival di Poirot e io non lo sapevo? Ma scherziamo! Grazie Silvia per questo spoiler… Si, non c’entrava nulla iniziare così, ma ti prego cerca di capirmi. Amo Dame Agatha da sempre. Sono cresciuta con lei. Voglio assolutamente scoprire l’autrice che ha ridato vita al mio amato Hercule.
    Ancora sto ridendo con la storia del pilates. Sei grande! Praticamente il pilates è il mezzo per raggiungere il cibo in quel preciso locale 😂.
    Condivido così tanti dei tuoi pensieri. Compreso quello riguardante il mare. Di recente ho scoperto che dipende sempre dal tipo di mare! Stessa cosa sulla tipologia di viaggio da fare, dopo anni forzati di viaggi di gruppo. Dove comunque ero libera anche di esplorare in autonomia. Diciamo che ora però, mi diverto molto di più.
    All inclusive, last minute…con animazione? No Silvia, molto meglio un viaggio di lavoro con il Boss!
    Buona serata,
    Claudia B.

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    1. Ieri poi al pilates si è aggiunto un altro incentivo: la nostra insegnante non stava bene e il sostituto era un figo che non hai idea 😱
      Visto che ami Agatha Christie, ti consiglio assolutamente Sophie Hannah. All’inizio ammetto che ero moooolto scettica, però trovo che sia veramente brava a ricreare le atmosfere originali. Ho letto tre libri della serie di Poirot scritti da lei e ti giuro che mi sembra di leggere la Christie.
      Ah ah dici che è meglio il boss che l’all inclusive? Mi sa di sì 😂😂😂

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  8. Anche io ho studiato Lingue 😉 in realtà, tornassi indietro non la sceglierei mai, si è rivelata piuttosto inutile. Però mi ha permesso di fare ben due Erasmus, quindi dai, in fondo sono contenta. Sul mangiare andiamo d’accordo, io mi porto sempre il bicarbonato di scorta in viaggio ahah bellissima l’idea del pranzo post-pilates, della serie “non vado in palestra per dimagrire ma per mangiare di più” 😂

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    1. Sulla scelta della facoltà anche io tante volte mi sono fatta venire due dubbi sulla scelta… però almeno ho imparato bene l’inglese!
      Se dimentichi il bicarbonato la Coca Cola è un’ottima soluzione 😉
      La scorsa settimana l’insegnante di pilates era ammalata quindi niente piadina 😰

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  9. Carinissimo questo post, in cui racconti di te in maniera sfiziosa. Abbiamo lo stesso modo di vivere e lo stesso stile di viaggio. E come te …. bicarbonato o pillole di Melissa sempre nello zaino!!!! Io devo strafogare in piena libera le succulente prelibatezze locali!

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