#DesertIslandRecords: i dischi che il prigioniero di viaggio porterebbe su un’isola deserta

Un giorno, nella sala d’attesa del suo dentista, ad Alessia di Where Are Ale & Vale? è venuta in mente un’idea per un tag: si chiama #DestertIslandRecords e consiste nel fare una lista dei cinque album da portare su un’isola deserta. A differenza di quel figo del dentista di Alessia, il mio mette su dei CD più da centro estetico che da studio medico – avete presente gli uccellini, i grilli e i ruscelli? Anche per questo motivo l’invito a partecipare al tag mi ha messa un po’ in crisi. Sono stonata e quando ho in mente una canzone e voglio far capire a qualcuno di quale si tratta, provo a cantarla ma i risultati lasciano sempre a desiderare. Penso seriamente di essere affetta da quello che si chiama beat deafness: non sento il ritmo della musica, non ricordo le canzoni, invento le parole. Per fortuna però che c’è il mio prigioniero, oops, compagno: in viaggio ha la stessa utilità di una nave in un bosco, ma in questo caso approfitto della sua passione per la musica, e lascio che sia lui a partecipare a questo gioco.

Ma siamo davvero sicuri di voler portare solo cinque album? C’è talmente tanto musicalmente che mi porterei dietro, da pensare di rinunciare a quasi tutto e vivere di cocco e acqua piovana per il resto dei miei giorni pur di avere i miei cd e vinili.

Difficile fare una classifica, cosa lasciare fuori? Ci provo, tralasciando i mostri sacri, altrimenti solo Zeppelin e Stones farebbero già chiudere la valigia.

The Clash – The Clash

The Clash

Ero un adolescente negli anni ’80 e non ero appassionato di musica, mi piaceva, ma i miei canoni di buona musica erano Gazebo, Sandy Marton e Alberto Camerini, per intenderci. Un giorno, un mio compagno di seconda media mi presta una cassetta con la custodia verde con tre tizi dalla faccia stralunata e la scritta The Clash. Non troppo convinto, la prendo e la porto a casa canticchiando Wild Boys… Arrivo in camera, la metto nel vecchio stereo Seleco dei miei genitori, schiaccio play e boom! È un colpo di fulmine, amore eterno. La prima traccia di The Clash è Janie Jones, la voce di Joe che canta “He’s in love with rock’n’roll, woah, He’s in love with gettin’ stoned woah, He’s in love with Janie Jones, woah, He don’t like his boring job, no” mi inchioda. Quel giorno mi si è aperto un mondo nuovo e meraviglioso, il punk, con tutte le sue sfumature: i Pistols, Ramones, New York Dolls, Gbh e tutto quello che ha fatto questo genere per la storia della musica. Tutto The Clash è fantastico, anche se a dire la verità tutta la discografia dei Clash dovrebbe avere un posto di rilievo nella Hall of Fame. “I’m so bored with the USA” per citarne una ma, ancora adesso – alla soglia dei 44 anni – quando sento l’intro di batteria di Janie Jones inizio a battere su due Tom-tom immaginari come un invasato emulando Topper Headon.

Beatles – Sgt. Peppers Lonely Heart Club Band

Avevo detto che non avrei inserito i mostri sacri perché sarebbe stato troppo facile e bla bla bla, però puoi pensare di non portarti dietro questo capolavoro? Una collezione musicale che si rispetti può non avere il fab four dei Fab Four? Abbey Road, Revolver, White Album e Sgt. Peppers? No, non può e, visto che non posso portarmeli dietro tutti e quattro, scelgo tutta la vita questo. Vuoi mettere cantare a squarciagola la sera, sotto una palma “Lucy in the Sky with Diamonds”?

U2 – Achtung Baby

LA PERFEZIONE! Non credo esista un album perfetto sotto ogni aspetto come Achtung Baby, di cui ogni traccia è un capolavoro. Ritenevo che The Joshua Tree fosse l’opera massima degli U2, ma quattro anni dopo questi mi escono con The Fly. Proprio l’anno della maggiore età e dalla patente (uscito tra l’altro cinque giorni prima dell’esame di guida). Il 1991 è stato un anno divertentissimo, uscivo con un gruppo di amici completamente fuori di testa, forse più che Achtung Baby, la mia colonna sonora del periodo era Sono un Ribelle Mamma degli Skiantos. Ma quell’album l’ho consumato a forza di ascoltarlo, cantarlo tutto da Zoo Station a Love is Blindness era il miglior modo per passare le mie giornate da studente poco studioso.
Nel 1993 vennero in Italia per lo ZooTV Tour e una serata di quell’estate fu una delle migliori della mia vita musicale.

Oasis – Definitely Maybe

Era il 1994 ero ormai un alunno pluriripetente poiché, diciamoci la verità, la scuola era bellissima: perché andarsene così in fretta? È una mattina di settembre e stiamo andando a scuola su una Y10 verde, quando il mio compagno di classe mette su questo CD che gli aveva portato la sorella da Londra. Dire che è un album che ha segnato un’epoca è riduttivo, anche se in quell’anno la concorrenza era spietata, tra Dookie dei Green Day, Il Blue Album dei Weezer, Parklife dei Blur e Grace di Jeff Buckley, per citare i migliori. Ma gli Oasis spaccarono alla grande. Nella mia città c’era un locale abbastanza famoso nella zona, dove suonava musica alternativa: mettevano spesso gli Oasis, e la canzone di commiato a fine serata era puntualmente Married with Children che con Goodbye I’m Going Home dava un chiarissimo segnale che era ora di sbaraccare. In quel locale ho conosciuto Silvia, sono legato a questo album per quello che ha rappresentato in quel periodo della mia vita e che ancora oggi rappresenta.

Buffalo Tom – Let Me Come Over

Mi sono imbattuto nei Buffalo Tom quasi per caso ed è stato amore a prima vista. Non ho particolari cose da raccontare su cosa abbia rappresentato per me questo album – chiamiamola empatia. Mi ha preso e ho apprezzato tutto di queste tracce. Credo che Porchlight, la traccia numero 10, sia una delle poche canzoni che potrei ascoltare in loop per tutto il giorno senza annoiarmi mai, quindi merita di essere portata sull’isola.

A malincuore mi tocca fermarmi qui, ma credo che senza fatica potrei fare la top 1000 degli album da portare su un’isola deserta.

Dovendo scegliere ho messo quelli a cui sono più legato, questa sera andrò a chiedere scusa nella mia nicchia di cd e vinili, a tutti quelli che ho lasciato fuori.

Quali sono i dischi che portereste con voi su un’isola deserta? Scrivetelo nei commenti o, se avete un blog, partecipate al tag #DesertIslandRecords citando Alessia di Where Are Ale & Vale? come ideatrice dell’iniziativa.

Miniatura Bernie

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30 pensieri riguardo “#DesertIslandRecords: i dischi che il prigioniero di viaggio porterebbe su un’isola deserta

  1. Gazebo, Sandy Marton….LE CASSETTE *_* quanti ricordi! Io invece non ho cambiato idea su The Joshua Tree, ritengo ancora che sia la perfezione! 😉 Ottimi gusti comunque il “prigioniero”
    Mi sa che devo riscrivere il post che avevo in bozze…chissà perchè avevo capito il “pezzo” non il disco completo da portare su un’isola deserta. Così le cose cambiano! 😀
    Comunque non c’è Spotify o iPod che tenga: il fascino del vinile resta intoccabile! Buon finesettimana ragazzi! 😉

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    1. Vero, Joshua Tree è stato un album bellissimo, Exit l’ultima dell’LP è secondo me una delle loro migliori canzoni e la versione fatta in Rattle & Hum è spettacolare, però seguiva sempre le armonie dei primi album, diciamo che è stata un’evoluzione di Unforgettable Fire. Achtung Baby invece ha segnato il loro passaggio alla perfezione, musica diversa, sperimentazioni. Ricordo la prima volta che lo ascoltai quasi piansi dalla delusione, non erano i miei U2, sta chitarra di The Edge distorta e la voce di bono a tratti irriconoscibile, mi mandava ai pazzi, solo Ultraviolet ricordava gli album precedenti. Poi dopo vari ascolti è scoccata la scintilla e non sono più riuscito a farne a meno.
      Le cassette… Passavo le serate a fare compilation su delle TDK da 60′ che avevo battezzato Fac-Simile da passare ai miei compagni delle superiori, sono arrivato mi pare alla Fac-Simile 18.
      Concordo sui vinili, prenderlo farlo uscire dalla custodia, pulirlo con il panno, metterlo sul piatto e appoggiarci la puntina che fa il classico “pumf” appena tocca il vinile è un rito.
      Grazie per il commento 😉

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        1. Quando parlo di musica e bici tendo a diventare logorroico 😊
          Più che le BIC ho fulminato un sacco di “mangia-nastri” premendo simultaneamente play e avanzamento o riavvolgimento veloce per saltare da una canzone all’altra.😅

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    1. In effetti sono quelle affermazioni dove poi tutti ti guardano come se avessi tre occhi 🙂 Però ci sta, io personalmente odio i Pink Floyd, riconosco la loro bravura, ma un album intero non riesco ad ascoltarlo, mi annoia.
      Sui Clash, avrei messo 5 album loro da portarmi dietro, ma non sarebbe stata una top 5 sensata 🙂
      Grazie!

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  2. Uuh, che bello che avete risposto al tag! Grazie! 🤗
    Devo dire che i gusti del tuo compagno sono eccezionali. Mi trovo molto in sintonia soprattutto con i primi quattro, tutti album che ho a casa e che fino all’ultimo non sapevo se inserire nel post oppure o no. Mi resta da scoprire l’ultimo disco.. Buffalo Tom proprio non lo conosco. Ora mi ascolto qualcosa e poi ti faccio sapere che ne penso 😉
    Grazie ancora ragazzi, un abbraccio!

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    1. I Buffalo Tom fanno parte del mio Ghota musicale personale insieme a Screaming Trees, Dinosaur Jr. Pavement e altri. Vedendo i tuoi gusti musicali, secondo me, li apprezzerai 😉
      Grazie per l’idea della top 5, mi sono divertito un sacco a scrivere la mia!

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    1. Nonostante mi piaccia tantissimo leggere potrebbe essere un boomerang però portare solo libri su un’isola deserta.
      Parto con 5 libri, i preferiti della tua vita, quante volte potrò mai leggerli? 3-4 prima di iniziare a odiarli?
      Poi li posso usare come ventaglio o come accendi fuoco per arrostire il pesce che pescherò.
      Invece un disco per quante volte tu lo possa ascoltare non ti annoierà mai e sarà sempre una compagnia. 😉

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  3. Credo di aver fatto un tuffo indietro nel tempo, che mi ha come minimo tolto una tonnellata di zampe di gallina!
    Che bella l’idea di questo tag, soprattutto ho riso come una matta non solo per l’ironia della seconda metà del blog (che ha un futuro come autore di almeno un pezzo a settimana), ma anche all’idea di stare sotto una palma ad intonare (leggete: distruggere musicalmente) “Lucy in the Sky with Diamonds”. Che immagine sublime…
    E poi vorrei fare un giro in mezzo ai nostri baldi giovani, munita di registratore e musicassette, per mostrare loro un pezzo di storia!
    A presto ragazzi!
    Claudia B.

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    1. Il mio problema è che ho un rapporto di amore e odio con la tastiera e la punteggiatura, ma aspetto un’offerta economica da Silvia e potrei pensarci 😀
      Ogni tanto a dei colleghi molto più giovani di me cerco di far capire il concetto di buona musica e del vinile, ma ti guardano con la stessa condiscendenza con cui guarderebbero un vecchio (e un po’ rimbambito) reduce di guerra che racconta di come quella volta abbia attraversato le Alpi a piedi per andare a combattere i crucchi… 😦 Una battaglia persa per mano di J-Ax e Fedez…
      Grazie per il commento!

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    1. Biagio Antonacci ha almeno un suo perché, la cultura musicale di Silvia passa da Cosmo per arrivare a Rovazzi, quando metto un De Andre o un De Gregori mi dice testuale: togli sta lagna 😦 Solo per questo meriterebbe la richiesta di divorzio con addebito 😀

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        1. Sui film sono meno intransigente, mi piacciono i bei film, ma posso tranquillamente chiudermi un pomeriggio in casa a guardarmi le peggio boiate. Lo chiamavano Trinità per me meritava 8 Oscar.
          Invece sulla musica sono più un talebano integralista 🙂

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  4. Solo 5 album? Ma così non ci faccio nemmeno 2 band! Scherzi a parte, hai scelto degli album bellissimi. Le tue sono sicuramente scelte azzeccate, la vita sull’isola deserta ne trarrebbe incredibilmente giovamento! Anche vivendo di pane ed acqua 😀

    Io sicuramente porterei Funeral degli Arcade Fire e Ágætis byrjun dei Sigur Rós… per gli altri 3 non so come farei a scegliere!

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    1. I Sigur Ros andrebbero portati in gloria già solo per aver rifatto The Rains of Castamere di GOT, li conoscevo solo per quella canzone, però ascoltandoli non mi dispiacciono per niente, assomigliano ai primi Stone Roses. Arcade Fire grende scelta 😉

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  5. Non sono un’esperta del panorama musicale e le mie scelte sono guidate da un criterio che farebbe inorridire i puristi, ovvero: “canzone che mi emoziona=la ascolto in loop, canzone che secondo tutti gli altri ha segnato la storia ma a me irrita=non la ascolto”. Ma se dovessi portarmi della musica su un’isola deserta…Coldplay, Muse, Damien Rice da ascoltare camminando sulla sabbia all’alba 🙂

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    1. Anche io un po’ sono come te, odio per esempio Stairway to Heaven degli Zeppelin, canzone osannata da tutti, ma secondo me una delle peggiori del gruppo, ma li sarà anche colpa del mio spirito da Bastian contrario 😀 Ci sono però delle canzoni che potrei sentire tutto il giorno come quella che citavo nel mio post.
      I muse però all’alba la mattina sulla spiaggia sono impegnativi 😀

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  6. […] Oltre alla bicicletta ho due grandi passioni: il pallone e la musica. Purtroppo sono nato con la passione per il lato calcistico sfortunato di Torino, quello con le maglie granata, quindi ho avuto una vita di fede sportiva poverissima di soddisfazioni, ma sempre fiera. Come dice il buon Federico Buffa “Se la sorte ti ha dato in dote di essere innamorato di una squadra come il Torino, allora avrai la ragionevole certezza che quel tuo amore non sarà mai angustiato dalla monotonia. Ma da qualsiasi altra possibile condizione dell’anima, inevitabilmente, sì” Quando si parla di Toro divento un romanticone: ho registrato e protetto Buffa racconta il Grande Torino, l’ho già guardato mille volte, e tutte le volte che lo guardo piango, giusto per farvi capire la mia malattia calcistica, ora molto meno vissuta (sono stato abbonato per anni) ma sempre lì. La mia passione per la musica l’avevo già raccontata nel post Desert Island Records. […]

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