Dove dormire ad Amsterdam: l’Hotel V Frederiksplein

Di solito quando organizzo un viaggio cerco di prenotare contemporaneamente il volo e l’albergo, per non trovarmi nella situazione di avere il biglietto aereo ma non un tetto sulla testa. Forse sono un po’ paranoica, ma una volta ci sono andata molto vicino: dovevo andare a New York per lavoro e avevo prenotato il volo con molto anticipo, senza pensare all’hotel. Quando ho deciso di preoccuparmi anche della sistemazione alberghiera, ho scoperto che 9 hotel su 10 erano al completo. Era la settimana della maratona e le uniche opzioni erano o il Mandarin Oriental, o un albergo di infima categoria di fronte a Penn Station. 

Per il viaggio ad Amsterdam ho prenotato i voli mesi prima, per il semplice motivo che i biglietti costavano poco. Poi per un po’ non ci ho più pensato. Quando ho deciso che fosse giunto il momento di occuparmi anche dell’hotel, i motori di ricerca che utilizzo di solito mi indicavano pochi puntini verdi sulla mappa, e tantissimi rossi: la maggior parte delle strutture era al completo. Ho contattato anche molti B&B, ma o erano fully booked, oppure una stanza costava 200 euro a notte senza colazione. Finalmente decido dopo anni di tornare ad Amsterdam, e il destino vuole che il weekend scelto per il mio viaggio cada appena prima della festa nazionale del Koningsdag, giorno in cui orde di olandesi aranciovestiti si riversano nelle vie e nei canali della capitale.

Dopo una prima fase di panico, in cui mi vedevo costretta a dormire a chilometri di distanza dalla città o in un ostello in camerate comuni, ho selezionato alcuni alberghi in centro che avessero camere disponibili a prezzi decenti, e ho iniziato a leggere le recensioni. La rosa dei finalisti era ormai ridotta a quattro nomi, tutti in zona De Pijp, a ovest rispetto alla cintura dei canali.

00 amsterdam colori sapori

Il prescelto è stato l’Hotel V Frederiksplein, che è uno dei tre della stessa proprietà, tutti situati ad Amsterdam. L’ho scelto perché rispetto agli altri due era quello che costava meno. Per questo, temevo di vedermi rifilare una stanza nel basement, come mi capita il 99% delle volte. Invece no.

Appena arrivati dall’aeroporto ci guardiamo intorno prima di capire dove sia l’albergo: l’edificio di mattoni rossi che lo ospita ha una lunga vetrata scura, con un’insegna che quasi non si nota e che fa molto understated. Ma del resto anche entrando nella lobby tutti ti guardano come per dire: “Ehi, questo non è un albergo, è casa tua. Noi non siamo addetti alla reception, siamo i tuoi fighissimi amici.” Normalmente mi farebbe sorridere, ma in realtà la ragazza un po’ hipster che ci accoglie è molto gentile. Con piacere scopro che c’è anche l’ascensore, che ci porta al secondo piano, in un corridoio dove tutto è nero e marrone. In fondo c’è una finestra con una poltrona di pelle di design, che ti invita a sederti lì e guardare fuori la gente che passa, come se in effetti fosse casa tua.

Hotel V corridoio.jpg

La nostra stanza – una doppia standard, il livello base – ha un’ampia finestra sulla Weteringchans, una via tranquilla dove sfrecciano principalmente biciclette. La camera non è delle più spaziose, con il letto posizionato accanto alla finestra, una piccola scrivania, l’armadio a muro e il bagno con l’immancabile walk-in shower senza porta e senza tenda, dove finisco sempre per allagare il pavimento.

Hotel V bagno.jpg

Il tutto molto minimal, con colori che variano tra il bianco, il marrone e il nero. Predominano i colori scuri anche alle pareti e il design essenziale, con pochi elementi selezionati con cura che, come direbbe una mia amica, fanno arredamento. Al di là dei dettagli di stile, la cosa piacevole è che fa caldo sia in camera e in bagno, soprattutto visto il freddo che accompagna per tutto il viaggio.

La colazione è inclusa nella tariffa e questo è un altro punto a favore dell’hotel, visto che molte strutture ad Amsterdam o non hanno una breakfast room, oppure fanno pagare un extra non indifferente. All’Hotel V c’è una vasta scelta tra dolce e salato: croissant, pain au chocolat, cereali, salumi, formaggi, yoghurt. Si fa colazione al bar dove di sera viene servito l’aperitivo, accanto alle vetrate che si affacciano sulla strada, oppure vicino al camino.

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Tra gli altri servizi offerti, la possibilità di noleggiare le biciclette, e di acquistare i biglietti per i trasporti urbani GVB. Ottima sicuramente anche la posizione, con due linee di tram e bus alla fermata di Frederiksplein, all’angolo della strada, altre due di fronte di fronte all’albergo, e altre tre a cinque minuti a piedi, alla rotonda Weteringcircuit.

Hotel V strada.jpg

Non male nemmeno la presenza del Café Mulder, proprio sulla rotonda, dove facciamo tappa ogni sera per un’ultima pinta prima di tornare in hotel, insieme a una serie di personaggi curiosi che varrebbe la pena di osservare per ore.

DISCLAIMER: questo non è un post sponsorizzato e non ho ricevuto alcun compenso per recensire la struttura. La descrizione è frutto della mia esperienza personale.

18 pensieri riguardo “Dove dormire ad Amsterdam: l’Hotel V Frederiksplein

  1. HOTEL V suona quasi come “V per Vendetta” dopo la storia dell’hotel del capo! 😛
    Comunque molto spesso questi alberghi dall’arredamento minimal sono parecchio intimi, quasi più accoglienti di alcuni “collghi stellati” pomposi, più freddi e inospitali. La sala colazione con il camino circolare è molto bella, dev’essere stato piacevolissimo intrattenersi con il freddo fuori! Ottima anche la posizione con le fermate! Ultimamente la colazione inclusa nella tariffa sta diventando un lusso…una cosa in via di estinzione! Ti dico solo questa: può una colazione costare 19 euro a persona al giorno? Ma che mi fai mangiare? O_o
    Il post Silvia! Vogliamo il post sui personaggi curiosi! 😉

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    1. Ah non ci avevo pensato alla vendetta dopo il viaggio con il capo e quell’hotel che a suo dire era terrible 😉
      Questa cosa della colazione a parte è veramente una scocciatura anche perché io tante volte non avrei voglia di uscire dall’albergo e cercare un posto per mangiare qualcosa. E il costo quando non è incluso nella stanza è proprio troppo alto.
      Buona domenica 😊

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    1. L’hotel con la cancellazione gratuita prima del volo? Sai che non ci avevo pensato? È molto utile anche in quei casi in cui dopo cinque minuti che hai prenotato trovi un altro albergo più carino, più economico e più centrale. Lo terrò a mente per la prossima volta 😊

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  2. Trovo interessantissime le recensioni articolate di alberghi o ristoranti: le leggo da chi mi fido e da chi so coglierne le sfumature.
    Alla fine non ti è andata male e anche dalle foto si vede che è molto molto carino: immagino che iniziavi a pensare a una congettura contro Amsterdam, dici la verità!
    Un bacione! :*

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    1. Anche a me piace leggere le impressioni delle persone che conosco, anche se solo virtualmente, perché sento di fidarmi di più rispetto a quello che posso trovare su trip advisor o su Booking.
      Come ti ho scritto ieri mi piace molto la tua idea dei pro e dei contro di un posto, perché così per chi legge è più facile prendere una decisione.
      Eh ormai ero convinta che fosse la mia presenza ad Amsterdam a portare male 😉

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  3. Ho una voglia mattia di andare ad Amsterdam, perciò me lo segno! Noi di solito prenotiamo nel giro di un paio di giorni sia volo sia hotel, per non doverci pensare due volte. Leggersi papiri su papiri di recensioni è una cosa che preferisco fare in una sola seduta. Ciao Silvia, un bacione! 🙂

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    1. Sì, sì, meglio prenotare tutto nel tempo più breve possibile, sono d’accordo!
      Leggere le recensioni su TripAvdisor, Booking ecc a volte per me ha un effetto dannoso: magari ho prenotato un hotel, poi per sbaglio leggo una recensione negativa e inizio a farmi i film, della serie “forse avrei dovuto prenotare l’altro hotel che mi piaceva anche” oppure ” quasi quasi cancello la prenotazione e cerco un altro posto” 😉

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  4. Credo di avertelo già raccontato, ma Amsterdam credo sia stata la città con l’hotel più brutto che potessi scegliere! Era in zona centrale, è vero, ma talmente piccolo e sporco da non voler rientrare la notte a dormire ahahah
    Comunque inutile dirti che ho appuntato il tuo, per chi non c’è mai stato è una salvezza!
    Un bacione Silvia :*

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  5. Conosco quella sensazione di panico. E’ quella in cui navigo anche io. Mi terrorizza anche il contrario, ossia avere gli hotel, ma non i voli (anche se non capita mai, dato che ho una fissazione mentale per la prenotazione dei voli con “anni di anticipo”).
    Devo dire, che per aver quasi rischiato di restare senza hotel (sarebbe stato un modo difficile di fare pace con Amsterdam), alla fine siete incappati in una struttura deliziosa. Io mi sono innamorata del camino e dell’atmosfera. Sulla questione allagamento bagno…e che possiamo farci se è open space?!
    A presto,
    Claudia B.

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  6. Stiamo cercando delle possibili sistemazioni per Amsterdam per questo autunno quindi daremo sicuramente un’occhiata a questa!
    Le camere ad Amsterdam sembrano essere tutte così molto piccoline, ma meglio dei dormitori!
    Nemmeno io sopporto la doccia a terra, senza un minimo di protezione. Soprattutto perché mentre io cerco di fare attenzione lavandomi come se avessi gambe e polsi legati, Stefano schizza ovunque ed ogni volta che entro in bagno rischio di morire scivolando su pozze d’acqua che neanche dopo un diluvio…!
    Ora vado subito a controllare l’hotel! ❤

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    1. Ecco il problema è quello: io non porto mai ciabatte-infradito ecc in valigia per salvare spazio, quindi a piedi nudi rischio sempre anche io di scivolare nelle pozze d’acqua e spaccarmi la testa sul gabinetto! Possibile che questi interior designer non ci pensino?
      Grazie per essere passata 🙂

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