#UnBlogPerDue ovvero: weekend con Bernie

Marco e Chiara, aka I Viaggiascrittori, sono gli ideatori dell’iniziativa #UnBlogPerDue. Hanno lanciato il tag già lo scorso anno, con l’idea di coinvolgere chi è unito nella vita e nel blog. Ho commentato con entusiasmo: mi piace quando due persone si dividono i compiti editoriali: uno fa le foto e l’altro scrive, uno propone la meta e l’altro si occupa dell’organizzazione. Nel commento avevo anche promesso di provare a partecipare, raccontando il ruolo della persona che mi accompagna di solito in viaggio. Poi mi è venuta in mente la sua faccia quando gli propongo di partire. E la sua risposta è più o meno sempre la stessa: “Devo venire anche io?”
È passato più di un anno e nel frattempo ho dimenticato sia il tag che la promessa fatta a Marco e Chiara. Fino a qualche giorno fa, quando ho pubblicato un post e dall’altra stanza ho sentito una voce che chiedeva: “Posso commentare?” La mia reazione immediata è stata: cosa mai potrebbe avere da commentare? Proprio lui che, in vacanza, ha lo stesso entusiasmo di Bernie di Weekend con il Morto?
“Voglio raccontare della mia vita di prigioniero di viaggio.” Detto, con ironia, però. Dovete sapere che lui è molto sportivo: chiedetegli di fare 150 km in bicicletta, e in un secondo è in sella alla bici. Chiedetegli di partire per un weekend, e in un secondo scappa a cercare rifugio sotto una coperta.

Quando torniamo da un viaggio, racconta di marce forzate che io lo costringerei a fare ogni volta. Ovviamente esagera.
Ma lascio che sia lui a raccontare i nostri viaggi dal suo punto di vista.

Odio volare, ma non è proprio odio: è un terrore viscerale che, nonostante anni di voli, sia per vacanza che per lavoro, non riesco a superare, è più forte di me. Quando Silvia esce con qualche idea per un weekend che comporti lo spostamento in aereo, le prime tre cose a cui il mio cervello pensa non sono: vacanza, cibo e relax; no, il mio cervello inizia a proiettare a ripetizione le scene di Airport ’79, Alive I Sopravvissuti e Final Destination in una martona catastrofica mica da ridere… Quando sono in aereo ogni rumore mi mette ansia, al punto che fino a qualche anno fa non mangiavo prima di salire a bordo e in volo non prendevo niente, nemmeno da bere. Mi sono fatto le tredici ore fino a San Francisco senza un goccio d’acqua, e appena scesi avevo la polvere in bocca…

Un altro punto fondamentale è quello che, secondo me, una vacanza è tale solo se trascorri la maggior parte del tempo sotto l’ombrellone, hai un consumo calorico tendente allo zero e di contro ne introduci in quantità industriale sotto forma principalmente liquida (birra) e solida mangiando come se non ci fosse un domani. Per me questo rimane un sogno o un’isolata toccata e fuga una volta ogni tot anni, giusto perché così possa lamentarsi anche Silvia una volta tanto.

Capirete bene perché, fatte queste premesse, ogni volta che ci sia da organizzare un “viaggetto”, il mio cuore inizi ad andare a singhiozzi.
C’è da dire a suo vantaggio però che non mi devo preoccupare di nulla se non ricordarmi il giorno della partenza, che normalmente dimentico, tra l’altro.
Poi mi dice: eh ma andiamo via così ci riposiamo… Ragazzi, vado in bici, sono sopravvissuto ai 207 km della Nove Colli e ad alcuni passi alpini più alti d’Italia, ma vi assicuro che non mi sono mai stancato come quando cammino per ore in un weekend in qualche capitale europea o extra europea.

Sveglia di solito verso le otto e trenta, le va dato atto che è una Kapo con buon cuore perché mi permette di dormire fino a tardi (eh ma ci riposiamo). Dopo la colazione via, ci immergiamo nella città di turno per carpirne tutti i segreti. E in marcia senza fiatare, come un soldato che esegue gli ordini del sergente.

Non amo camminare, ormai passati i 40 inizio ad avere gli acciacchi dell’età (non che prima comunque fossi un campione di marce) e come la famosa ballerina russa, dopo quattro ore a girare come i criceti nella ruota, mi viene l’anca sbilenca – entrambe, a dire il vero. Riusciamo però a sederci per pranzo e per varie pause caffè o aperitivo, ma alla fine si riparte sempre – ma ci riposiamo… Verso le cinque del pomeriggio, dopo OTTO ore di camminata (dicono che la maratona sia lo sforzo fisico più massacrante in assoluto e dura in media 3-4 ore, per intenderci), inizio ad avere esperienze extra corporee e ad entrare in contatto con parenti morti e civiltà aliene. A quel punto la mia aguzzina, mossa a pietà, mi porta in camera dove posso svenire serenamente fino all’ora di cena. Sono certo al 100% di aver girato più io per le strade di Amsterdam in un paio di giorni rispetto a chi ci è nato e ci vive da trent’anni!
Poi io dico, ma in un giorno o due al massimo a queste andature una città la vedi tutta, cosa ci stai a fare gli altri due giorni?

Sulla cena però non si scherza: raramente sbaglia il colpo e devo ammettere che siamo sempre stati in ottimi posti.
Il film si ripete il giorno dopo e quello dopo ancora, fino a quando è ora di tornare a casa e prima della partenza ricominciano le mie visioni mentali di Cast Away e tutti i disagi del caso.

Ho la pelle d’oca ora a pensare che la prossima settimana saremo a Mosca, dove la nostra indosserà i panni del commissario politico e al grido “Indietro non si torna!” mi farà marciare alla conquista della riva orientale del Moscova.

army walking
Photo by Immortal shots on Pexels.com

Tornando seri, io sono pigro, amo stare a casa e, per mia volontà, non avrei mai visto le cose che la sua passione ci ha portati a vedere e a conoscere. Il “devo venire anch’io” a volte lo dico veramente, però quando ritorniamo a casa da un viaggio in qualche capitale, nonostante il fatto di aver consumato le gambe fino all’attaccatura delle ginocchia, sono contento di esserci stato e le sono grato di avermici portato.

Ah, le foto belle dei post di Silvia sono mie!

Miniatura Bernie

Cover photo © ErikaWittlieb from Pixabay

45 pensieri riguardo “#UnBlogPerDue ovvero: weekend con Bernie

  1. Ciao Bernie, sono Orso.
    Mi sono momentaneamente impossessato dell’account della “compare” della tua Silvia per dimostrarti la mia completa e sincera solidarietà.
    Comprendo esattamente il tuo disagio provandolo a mia volta sulla pelle/gambe/schiena. Tremo ogni santa volta che la vedo pensierosa perchè vuol dire che sta ORGANIZZANDO.
    Se non fosse per la distanza geografica mi verrebbe da proporti il seguente e vantaggiosissimo affare: birra+divano+2biglietti aerei per le “compari”.
    Complimenti per le foto. Per la forza. E per la pazienza.
    Orso

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  2. Credo che qualcuno mi abbia hackerato l’account. Non rispondo del commento precedente 😛
    Invece vorrei dire al compagno di viaggio di Silvia che se non avesse voglia alcuna di marciare sulla Piazza Rossa potrei sostituirlo volentieri, immolandomi con dedizione e sacrifizio non al grido “Devo venire anch’io” piuttosto al grido “Posso venire anch’io?” 😀
    Buon viaggio ragazzi! 😉

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  3. Ahahahhahah ma io lo odoro!! 😀 Io sono una via di mezzo tra voi due e infatti meglio se vado da sola così litigo con me stessa quando voglio camminare 8 ore e le gambe non ce la fanno, oppure quando voglio solo stare sdraiata sull’erba di un parco per tutto il giorno e l’altra urla di alzare le chiappe XD
    Buon viaggio a Mosca! Non vedo l’ora di leggere tutto! *-*

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  4. Ciao Orso,
    è una proposta allettante e il vantaggio è che potrei venire in treno evitando di alzarmi più di un metro da terra.
    La birra la porto io.
    Cara Orsa, ti lascerei volentieri il mio posto, ma poi SIlvia chi la sente? Attua una sottile e subdola guerra psicologica dove a un certo punto non vedo l’ora di partire, ormai sono in suo potere…
    Prima o poi mi vendicherò costringendola a seguirmi in qualche scalata ciclistica per farle provare il gusto di stare dall’altra parte della barricata 🙂

    Bernie

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  5. Che meraviglia questo post!! E povero “Bernie”, soprattutto la parte aerea non deve essere facile da come la descrive.
    Io sono stata fortunata, prima di conoscere me Pavel non aveva praticamente mai viaggiato, e all’inizio l’entusiasmo era così basso che nemmeno siamo partiti per un fine settimana a Londra per il quale avevamo già i biglietti. Adesso è diventato peggio di me xD Non abbiamo fatto mai viaggioni extracontinentali, o molto più lunghi di qualche giorno, ma al momento di partire è lui quello più depresso.
    Comunque ad entrambi buona Mosca!!!!

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      1. Non farmici pensare va… forse lì fu colpa mia però, Pavel ha bisogno dei suoi tempi ed un viaggio a sorpresa, per quanto breve, lo colse impreparato. Anche perchè sarebbe stato il primo insieme fuori dall’Italia o dalla Repubblica Ceca. E non avevo nemmeno preso in considerazione il fattore economico, parlo di quasi 10 anni fa in fondo… per fortuna li pagai poco quei biglietti!

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  6. Bernie è fortissimo! 🙂 Enri è un ottimo camminatore e raramente si lamenta, ma devo ammettere che ogni tanto anche lui prima della partenza butta lì un “Tanto ci riposiamo, no?”, spalancando gli occhioni stile Gatto con gli stivali di Shrek! Alla fine cerchiamo di venirci incontro (non voglio che la vacanza sia un tour de force, ma sono curiosa e mi stanco difficilmente quando sono in giro), ma…devo ammettere che di norma si attiene scrupolosamente all’itinerario che preconfeziono da casa! Poveri uomini! 😀

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  7. Un resoconto davvero spassoso Bernie, con tanto di chiusura ammiccante per intenerire il cuore della Kapo!
    Silvia però questa volta lo hai fregato visto che Mosca era la sua meta dei sogni!
    Bravi, complimenti per il post e buon viaggio!!!

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  8. Ahaha mi ha fatto morire “Indietro non si torna!” 😀 😀 sarebbe carino come tag, però in realtà io e Akos abbiamo abitudini molto simili in viaggio, quindi lo “shock” non è così divertente! Concordo, w le maratone da 8 ore 😉 buon viaggio a Mosca!

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  9. Anche io concedo la pausa delle cinque al mio prigion… ehm, compagno. Lui non ha paura di volare, ma c’ha l’ansia dei programmi. Qualsiasi frase inizi con “amore, stavo pensando per la prossima settimana/mese/6 mesi di fare una capatina a…” ha già la risposta pronta, che è “si’, c’è tempo per pensarci”. E non ci pensa mai. Una volta ho organizzato un viaggio senza dirgli la meta. Ho fatto l’errore di dirgli quando. Catastrofe.

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    1. Eh sì ai prigionieri di viaggio va concessa qualche pausa ogni tanto 😉
      Pensa che una volta si parlava di regali di compleanno a una cena e qualcuno ha detto che le SmartBox erano un’idea molto carina. Io annuivo, e “Bernie” se ne è uscito con: “Per me sarebbe una punizione”. Ecco, questo è il suo livello di entusiasmo…

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  10. Tra Silvia, Bernie, Orsa e Orso sto morendo dalle risate…riprendetemiiii!!!! :DDDDD
    Però devo dire a Bernie che ha tutta la mia comprensione su di un aspetto: la paura di volare.
    La foto della fusoliera sulle Ande è un’immagine che ho ben impressa nella testolina perché avrò visto quel film centinaia di volte e ho letto anche il libro (Tabù…stupendo)…e ogni volta che salgo su un aereo impreco in aramaico antico. Purtroppo non so con chi prendermela…perché ho organizzato tutto iooooo!!!!!
    Morale della favola, ritieniti fortunato: hai qualcuno da accusare! :p
    …e in fondo, senza noi divoratrici di chilometri, la vostra vita sarebbe un pochetto più vuota! :*

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    1. Ciao Cassandra,
      il problema è che le mie accuse e rimostranze sono parole al vento perché appena saliti sull’aereo, lei sviene fino all’arrivo, quindi io mi ritrovo solo per tutto il viaggio a pregare che la forza di gravità si faccia gli affari suoi 🙂

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  11. Silviaaaa, grazie per esserti ricordata e di aver dato questa preziosa testimonianza del dark side di #UnBlogPerDue! Sono sicura che dietro la stanchezza e la sottomissione agli ordini nel tuo Bernie si nasconda un cuore pieno di gratitudine per tutti i posti belli che gli fai visitare e i ricercati piatti che gli fai mangiare 😀
    Buona domenica, un bacione!

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  12. Ahahahah ma lui è veramente idolo!! Sulle esperienze extra corporali ed i contatti con le civiltà aliene mi sono piegata in due dalle risate. Per quanto riguarda la paura di volare, purtroppo lo capisco benissimo. Sai che una volta tanti anni fa, una mia amica sognò un incidente aereo dove l’unica a lasciarci le penne (annegata) ovviamente sono stata io, perchè nel momento dell’ammaraggio mi trovavo in bagno e non al mio posto. Nemmeno da specificare che io NON vado in bagno durante il volo…immagina la mia gioia durante gli intercontinentali…tipo California o Sudafrica.

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    1. Nemmeno Bernie va in bagno in aereo perché anche lui immagina che possa succedere chissà che cosa mentre lui è chiuso in quella specie di sgabuzzino 😉 Ecco però sui contatti con le civiltà aliene secondo esagera un po’ perché non lo sottopongo a tutta quella fatica – quando è stanco ci fermiamo sempre o quasi sempre!
      Ma la tua amica che sogni fa???

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  13. Bernie, quanto ti capisco sul volo. E’ bello sapere che qualcuno condivide questo sacro terrore dei mezzi staccati da terra. Ma suvvia, camminare fa bene e mantiene giovani. Soprattutto se si fa per otto ore di fila.
    Silvia, vorrei filmarvi durante un viaggio, siete fantastici!

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    1. Ciao Blueberry!
      Il nostro film durante un viaggio? Ha presente la pubblicità sui viaggi a Gerusalemme e Tel Aviv dove la ripresa è dagli occhi del fidanzato che tiene per mano la ragazza e lei lo guida per posti meravigliosi? Vedi solo il braccio di lui che tiene quello della ragazza e lei si gira con sguardo amorevole e sognante, quindi si immagina che il ragazzo sia anche divertito e sognante.
      Ecco, il nostro filmato dopo la sesta ora di marcia sarebbe simile, ma, con la differenza che Silvia si volterebbe e avrebbe lo sguardo di Jack Torrance in mezzo alle assi squarciate della porta e io sarei trascinato a pelle d’orso 🙂

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  14. Ahahaha o mio dio!
    Capisco bene Bernie perché sono anche io come Silvia e rivedo nel suo terrore il terrore di Stefano o delle amiche, soprattutto delle amiche, tutte quelle volte che stilo l’itinerario e non c’è lo spazio nemmeno per la pausa pipì! Solitamente però è vero che le mie buone intenzioni vanno spesso a farsi friggere e mi ritrovo seduta nel locale di turno ad abbuffarmi di cibo o delle leccornie tipiche del luogo perché pur avendo 24 anni camminare così tanto non piace nemmeno a me. Voglio vedere tutto, ma senza camminare tanto.
    Il mio povero cervello è in difficoltà! ahahha
    Un bacione e buon viaggio a Mosca ragazzi! 🙂

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  15. Ovviamente Silvia non penso che tu sia così cattiva (se no di me dovrei pensare molto peggio), ma giuro che è stata dura restare seri, leggendo il punto di vista umano di Bernie! Un racconto a metà tra la tragedia ed il comico, che per lui ovviamente è sempre tragedia.
    Ma cosa dobbiamo fare con questi maschietti? Anche da noi ci sono gli stessi problemi, sai? Un viaggio dovrebbe portare gioia, non disperazione! Per appena dodici ore di camminata (veramente il limite è 2/3ore?). È un evento straordinario, mica vita di ogni giorno. Poi tu, Silvia, lo fai persino mangiare, già per questo deve esseri grato…
    A presto cari!
    Claudia B.

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  16. Ciao Silvia sto ancora ridendo! Lo stoicismo di Bernie é da premio Oscar ma credo che sotto sotto sia contento di scorrazzare in giro per il mondo con te! A proposito di Nove Colli lo sai che quest’anno ha partecipato anche Salvatore! Altro patito di bici all’ appello! A presto!

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    1. Esattamente quello che dico anche io: lui fa tanta sceneggiata ma poi, sotto sotto, si diverte come un matto 😉
      Ma dai anche Salvatore ha fatto la Nove Colli? Quest’anno “Bernie” ha mollato un po’ con le gare ma lo scorso anno abbiamo girato un bel po’ per le gare!

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