Come fare a organizzare un viaggio ad Amsterdam

Ad Amsterdam dovevo un’altra possibilità dopo le prime due volte. Ora sono felice di aver deciso di tornarci, perché questa città mi è piaciuta. Non in maniera travolgente, come è successo con altri posti, ma tutto sommato i quattro giorni trascorsi nella capitale dell’Olanda mi hanno fatto dimenticare i sentimenti negativi legati al viaggio con il mio capo. Prima di raccontare le cose che più mi sono piaciute, ho messo insieme qualche consiglio pratico su come organizzare una vacanza ad Amsterdam.

Come arrivare ad Amsterdam

L’aeroporto internazionale di Schiphol, a meno di venti chilometri a sud del centro, è collegato alla maggior parte degli scali italiani. Un paio di mesi prima della partenza ho prenotato i biglietti con KLM, che opera due voli diretti al giorno da e per Torino. Le tariffe, anche da altri scali italiani, sono in linea con quelle delle compagnie low cost, per cui può essere utile tenere in considerazione la compagnia di bandiera per chi volesse raggiungere Amsterdam.

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Una volta arrivati a Schiphol, è possibile raggiungere il centro con un treno delle ferrovie olandesi: il tempo di percorrenza è di quindici minuti e il viaggio di andata costa poco più di quattro euro. I biglietti possono essere acquistati direttamente alla stazione ferroviaria dell’aeroporto, mentre quelli del tram o del bus si comprano a bordo. Noi eravamo in quattro, per cui è stato più conveniente utilizzare il servizio di Taxi Airport Schiphol: ho prenotato online, scegliendo il pagamento in contanti all’autista, ma si può anche decidere di pagare in anticipo con carta di credito. All’arrivo ad Amsterdam, ho ricevuto un sms con il nome dell’autista, il numero di targa e il punto di incontro. Il tutto per un totale di quaranta euro: appena un paio di euro in più rispetto a quello che ci sarebbero costati i biglietti del treno e del tram, ma la differenza di prezzo vale la comodità di essere portati direttamente in hotel.

Come muoversi ad Amsterdam

Il centro di Amsterdam non è grandissimo e permetterebbe di spostarsi a piedi da una zona all’altra. Ma i mezzi pubblici sono comodissimi per raggiungere ogni angolo della città a prezzi contenuti. Un’ottima opzione per chi si ferma dai due ai cinque giorni è la I Amsterdam City Card grazie alla quale si può viaggiare liberamente sulla rete dei trasporti urbani GVB, accedere gratis a una trentina di musei, tra cui il Van Gogh e lo Stedelijk Museum, e avere un biglietto omaggio per una crociera sui canali. La card si acquista sul sito I Amsterdam oppure in uno dei due visitor centers dell’aeroporto o della stazione centrale. Io ho ritirato la mia a Schiphol, dove ho trovato una serie di depliant molto utili e la mappa del centro.

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Tra le agevolazioni della card c’è anche un buono sconto per il noleggio delle biciclette, che purtroppo non abbiamo utilizzato perché faceva troppo freddo per passare ore sulle due ruote. La gente del posto non la ferma nessuno: adulti, anziani e bambini sfrecciano a ogni ora e con qualsiasi temperatura sulle piste ciclabili, ma noi non siamo stati così coraggiosi.

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Per la prima volta ho utilizzato Uber, di cui avevo sentito pareri diversi. Ho scaricato l’app sul cellulare, inserendo le informazioni di contatto e i dati della carta di credito. Nel momento in cui abbiamo avuto bisogno di un passaggio, non abbiamo mai aspettato più di cinque minuti e la spesa si è sempre aggirata tra i cinque e i dieci euro.

Dove dormire ad Amsterdam

Organizzare una vacanza ad Amsterdam per il ponte del 25 aprile non è forse stata la scelta migliore perché è il periodo del Konigsdag, il compleanno del re. Siamo rientrati in Italia prima della festività nazionale, ma molti degli alberghi non avevano più disponibilità o, se c’erano ancora delle stanze, le tariffe erano da alta stagione. Ho scelto l’Hotel V Frederiksplein sia per il prezzo più basso rispetto ad altre strutture di livello tre stelle superiore, sia per la posizione a due passi da parecchie linee di tram e autobus: una fermata è di fronte all’hotel, una dietro l’angolo e un’altra ancora a cinque minuti a piedi. Poi avevo letto una recensione entusiasmante sul blog The Slow Pace, che mi ha convinta in maniera definitiva.
Oltre alla posizione a De Pijp, quartiere multiculturale a sud della zona centrale, ho apprezzato lo stile, un po’ post industriale e un po’ hipster, ma di questo scriverò in dettaglio in un altro post.

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Quando mio fratello e il nostro amico hanno deciso di partire con noi, non hanno più trovato stanze libere all’Hotel V: per rimanere nella stessa zona, hanno prenotato l’Hotel De Kap, a un paio di minuti di distanza. Nonostante le valutazioni su Booking, la sistemazione non era delle migliori: stanze piccole e spartane, niente ascensore, niente colazione. Almeno c’era il bagno in camera.

Dove mangiare ad Amsterdam

Come in tutte le grandi città, c’è solo l’imbarazzo della scelta. A differenza di altre destinazioni, ho avuto però l’impressione che ad Amsterdam ci sia una concentrazione particolarmente alta di trappole per turisti, con ristoranti di catene che offrono piatti di “cucina internazionale” a prezzi non proprio da menu turistico. Noi siamo stati fortunati anche perché avevo salvato su Google Maps tutti i posti consigliati da altri blogger o di cui avevo letto recensioni positive. Per il pranzo o uno spuntino veloce, i mercati sono anche un’ottima risorsa.

Per le cene abbiamo prenotato in alcuni ristoranti lontani dalle attrazioni principali, evitando così quei posti che non vedono l’ora di far cadere nella loro rete i poveri turisti sprovveduti.
A breve i nomi, gli indirizzi e i dettagli.

Cosa mettere nella valigia per Amsterdam

Prima di partire avrei voluto scrivere un altro post da aggiungere alla serie #IlMioBagaglioPer, ma fino all’ultimo non ho deciso cosa mettere nello zaino. Anche perché a metà aprile avevo già lavato, stirato e messo via tutti i maglioni di lana. Stessa cosa per le scarpe invernali, ormai riposte nei loro sacchetti nell’armadio a muro, e per i cappotti e piumini. Se non avessi tenuto d’occhio le previsioni meteo di Amsterdam nei giorni prima della partenza, sarei sicuramente morta assiderata. Per tutto il tempo della nostra vacanza, le temperature non hanno mai superato i sei gradi e il vento gelido non ci ha dato tregua nemmeno per un minuto. Le nuvole grigie ci hanno quasi sempre fatto compagnia e, quando siamo partiti per tornare in Italia, dal cielo plumbeo scendeva qualcosa che era un misto tra pioggia ghiacciata e neve.

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Per fortuna all’ultimo minuto avevo deciso di non portare maglie di cotone, ma un maglione di cachemire che ho sfilato dal suo sacchetto nell’armadio, e un’altra maglia di lana comprata in saldo prima della partenza. Una sciarpa e un vecchio Barbour riesumato dalla naftalina mi hanno salvata dal congelamento, anche se mi sono pentita di non aver portato un berretto. Attenzione quindi al meteo prima di preparare la valigia.

Ci sarebbero ancora tante cose di cui scrivere: l’itinerario, il cibo e le impressioni. Ma per tutto questo ho ancora bisogno di qualche giorno per mettere in ordine i pensieri e gli appunti.

38 pensieri riguardo “Come fare a organizzare un viaggio ad Amsterdam

  1. Al di là del tempo infelice, e della scomodità di riesumare gli abiti dalla naftalina😉, sono felice che tu abbia fatto pace con Amsterdam.
    Attendo con curiosità i prossimi post 😘
    Claudia B.

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  2. Bentornata Silvia! Sono contenta che questa volta ti sia goduta Amsterdam (nonostante il freddo)!
    Praticamente saranno le stesse temperature che troverò io nella mia prossima partenza: dici di portare proprio guanti, sciarpa e cappello?
    Comunque info preliminari utilissime, le segno tutte. Comoda anche la card da ritirare in aeroporto.
    A presto con il resto del tuo diario di viaggio! 😉

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    1. Mi sa proprio che sarà più o meno la temperatura polare che troverai tu nei prossimi giorni, quindi ti consiglio di portare guanti, sciarpa e cappello se riesci a trovargli un posticino nello zaino! Se non c’era vento il freddo era sopportabile, ma appena si alzava l’aria gelida sembrava che mi si dovessero staccare le orecchie 😉
      A presto e buon viaggio!

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  3. Mi piace tanto leggerti, perché adoro entrare nel mondo di chi scrive attraverso i dettagli. Mi sono immaginata a preparare la valigia e a studiare le cose da fare ad Amsterdam… e ho rabbrividito vedendo quelle nuvolette grigie. Ho come l’impressione che, se riuscirò ad andarci, sceglierò agosto 😀

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  4. Ciao Silvia, lo sai che Amsterdam l’ho puntata anche io per un prossimo viaggetto con Salvatore per via dello scalo comodo a Fiumicino e dei voli in connessione con Lamezia, quindi questo post e tutti gli altri che aspetto con ansia mi saranno utilissimi! Così come il mio vecchio barbour, non lo metto da anni ma non ho cuore di darlo via per quanto lo pagò mia madre oramai quasi 20 anni fa! A presto!

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  5. Ciao Silvia, tra una decina di giorni partirò per la mia prima volta ad Amsterdam, quindi questo post è capitato proprio a fagiolo! Sono un po’ preoccupata per le temperature perché anche io ho già impacchettato i vestiti invernali e non ho intenzione di spacchettarli… ma almeno la cuffia mi sa che la devo riesumare. Attendo con ansia il post sui locali dove cenare, anche se da quel che ho letto in giro non mi sembra che la cucina olandese sia gran che…Mi confermi?

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    1. Sì ti consiglio almeno cuffia e sciarpa, soprattutto se c’è il vento! Ma magari da qui a dieci giorni la situazione migliore.
      Mi fa piacere che il post ti sia utile 🙂 Per quanto riguarda il cibo, ho in programma un post dedicato al tema entro fine settimana, quindi stay tuned! In linea di massima ti dirò che ho mangiato sempre bene: occhio a evitare i ristoranti “pseudo francesi” che hanno prezzi molto elevati, e anche i locali in pieno centro. Grazie per essere passata, al prossimo post!

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  6. Io da qualche anno questa parte ho deciso di non fare più il cambio di stagione, almeno qua a Budapest. Il primo anno, a maggio c’erano 30 gradi fissi e sono rimasta invariati fino a fine settembre, due anni fa siamo passati da 30 a 8 gradi nel giro di pochi giorni, l’anno scorso ad agosto avevo il maglioncino di lana e quest’anno boh, non ho ancora capito cosa vuole fare il meteo. Costume da bagno e cachemire ormai sono intercambiabili 😀 scherzi a parte, sono contenta ti sia piaciuta la città, è veramente carina 🙂 io ci sono stata 8 anni fa (sigh!) e già allora i ristoranti erano vere e proprie trappole per turisti, fortunatamente lo street food ci ha salvate. Un saluto cara!

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  7. Sono stata ad Amsterdam qualche anno fa per un weekend ed è scoccata la scintilla, non di un amore passionale, diciamo così, ma sicuramente c’è grandissima simpatia. Sono felice che tu abbia cambiato idea perchè immagino che te la sia goduta in maniera diversa rispetto alle volte precedenti. Attendo qualche info su locali e ristorantini per un eventuale ritorno: tu hai un occhio particolare a riguardo!

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