Zurigo: mercati di Natale, vin brûlé, spezie e cioccolata calda

“Ma sei sicura di voler andare a Zurigo?” La domanda della mia amica mi torna in mente quando parcheggiamo nel cortile dell’Hotel Coronado, lungo la Schaffhauserstrasse. Le avevo risposto senza nessuna esitazione: Zurigo è una città affascinante, e sono certa che anche le tre persone che questa volta mi accompagnano ne saranno colpite. Appena il tempo di registrarci in albergo e siamo alla fermata di Milchbuck, di fronte a Irchelpark, il più grande parco cittadino. Il tram numero sette non si fa attendere, e in dieci minuti ci porta alla fermata Central. Quando scendiamo l’aria è gelida e il cielo del pomeriggio di dicembre è scuro, come se dovesse nevicare da un momento all’altro.

Attraversiamo il Bahnhofbrücke diretti verso la Hauptbahnhof, la stazione centrale, che da oltre vent’anni ospita il più grande mercato natalizio coperto di tutta Europa. Esplorare il Christkindlimarkt non è un’impresa semplice con la gente che si accalca intorno ai 150 stand che vendono di tutto, dalle decorazioni natalizie alle boule à neige, dalle ciabatte di lana cotta alle sciarpe decorate con cristalli di neve. Insomma, articoli che si possono trovare nella maggior parte dei mercati di Natale del resto dell’Europa. Mi sembra più interessante l’offerta alimentare: ci avviciniamo a uno stand che vende Pretzel e ne ordiniamo uno, mentre al banco accanto compriamo dei Bratwürst – salsicce bollite nel brodo – con pane di segale. Il calore del cibo ci rincuora, e le cose non possono che andare meglio dopo un assaggio di fonduta bollente. Attraversiamo la stazione, oltrepassando il maestoso albero di Natale con i suoi 15 metri decorati da migliaia di cristalli di Swarovski.

Christkindlimarkt Zurich.jpg

Ci lasciamo guidare dall’olfatto: seguendo il profumo della cannella e dei chiodi di garofano troviamo uno dei chioschi che servono Glühwein. Ne ordiniamo quattro bicchieri: l’aroma del vin brûlé è ottimo, ma il sapore lascia un po’ a desiderare, forse perché il vino utilizzato non è di ottima qualità. In ogni caso la bevanda ci scalda e ci dà l’energia per lasciare la stazione.
Quando attraversiamo Bahnhofplatz ha iniziato a nevicare: fiocchi piccoli come spilli cadono dall’alto, infilandosi chissà come tra la sciarpa e il colletto del cappotto. Ci incamminiamo lungo Bahnhofstrasse e, facendoci spazio tra le persone cariche di borse, proseguiamo fino a Schweizergasse, dove ci fermiamo all’angolo della piccola piazza per comprare un pacchetto di caldarroste da un venditore ambulante. Da qui proseguiamo fino a Paradeplatz, dove svoltiamo verso l’hotel Storchen, affacciato sul fiume Limmat.

storchen-limnat

Ci fermiamo qualche minuto ad ammirare Weinplatz e l’edificio del Rathaus, il municipio. Una volta attraversato il ponte, ci troviamo nella città vecchia, nel quartiere di Niederdorf. L’atmosfera che si respira è diversa rispetto a quella della riva opposta del fiume: i marchi di alta moda hanno lasciato spazio ai piccoli negozi di stilisti emergenti e alternativi, ai bar e ai ristoranti. Risaliamo Marktgasse fino ad arrivare a Niederdorfgasse, la strada che ospita il Niederdorfmarkt, il mercato di Natale più antico della città. Sarà perché siamo in giro da parecchie ore, sarà perché fa freddo, ma sta di fatto che le bancarelle non sembrano molto diverse da quelle della stazione centrale, per cui ci limitiamo a una passeggiata veloce tra gli stand intorno a Hirschenplatz prima di prendere una delle tante stradine della città vecchia per tornare verso il Grossmünster, l’antico duomo.

Da qui, scendendo lungo uno stretto vicolo, ci troviamo davanti uno spettacolo al quale non sappiamo resistere. Ci colpisce l’insegna a caratteri dorati: Schwarzenbach Kolonialwaren: generi coloniali. Le due vetrine sottostanti sono una festa per gli occhi, con i barattoli di miele e di conserve, i contenitori di frutta secca o candita, i cestini con le spezie. Entriamo e chiediamo informazioni alla commessa, che ci racconta come il negozio di alimentari sia stato fondato nell’Ottocento da Heinrich Schwarzenbach. Non so resistere alla tentazione quindi compro cioccolata, marzapane, scorze di arance candite e anice stellato, anche se non so bene a cosa mi potrà servire. Dal sontuoso bancone di legno, la commessa ci dice che proprio accanto al negozio si trova lo Schwarzenbach Teecafé, la pasticcieria omonima dove servono un’ottima cioccolata calda.

Non deve aggiungere altro: lasciamo il negozio e entriamo nel locale accanto. Il caffè è quasi al completo e non è molto grande, ma riusciamo comunque a trovare posto. Ci lasciamo cadere sulle poltrone rivestite di velluto rosa, godendoci il meritato riposo. Chiediamo la Käsekuchen, la torta al formaggio, e la Mohnkuchen, un dolce a base di semi di papavero. Per scaldarci ordiniamo la cioccolata calda: come per il tè e per il caffè, c’è un menu dal quale scegliere in base al paese di provenienza delle materie prime. Le tazze arrivano in poco tempo, piene di liquido scuro, denso e fumante. Penso alla mia amica e alla sua domanda, prima di partire: sì, una vacanza a Zurigo è un’ottima idea.

Questo articolo è stato pubblicato in origine su Non Solo Turisti

34 pensieri riguardo “Zurigo: mercati di Natale, vin brûlé, spezie e cioccolata calda

  1. E quando ti penti di non essere andata a Zurigo per i mercatini di Natale, ecco che milioni di articoli sulla città ti passano davanti gli occhi! E’ davvero bella addobbata in festa.
    Mi sono promessa di andare per il prossimo anno, un mese è troppo poco per vedere tutti i mercatini!eheheh Un bacione :*

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  2. Mia madre la prepara molto spesso la Käsekuchen è una fissata con le cose svizzere che non puoi capire! Ho dei ricordi molto sbiaditi di Zurigo ma sempre in versione estiva. Credo che l’apprezzerei tantissimo col vestito natalizio. Mi tocca ritornarci ma nel frattempo mi godo il tuo racconto!
    Buon inizio settimana Silvia, un bacio!

    PS: Bello l’albero brandizzato Swarovski… fa molto Raggi-Style! 😀

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  3. Non ho mai visitato Zurigo d’inverno ma ci sono stata ad ottobre. Mi ha incuriosito il mercato, doveva essere immenso. 😉
    È una città che pur avendola vista un po’ grigia mi ha riscaldata il cuore. Ha molti angolini nascosti interessanti. 😉
    Bello il giro che hai proposto, mi hai fatto ricordare bei momenti di uno dei miei viaggi in solitudine.
    Buona settimana!

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  4. Zurigo ci è stata raccontata dai genitori di Stefano che l’hanno visitata proprio sotto Natale un paio di anni fa.
    Quando la mettevano a paragone con Praga che hanno visitato lo scorso anno però, dicevano sempre che non ha niente a che vedere, che Zurigo è una città molto più fredda mentre la vicina San Gallo è da vedere.
    Sono felice di leggere qualche racconto in più, perché la Svizzera mi intriga molto sebbene sia così costosa e forse per le nostre tasche ancora poco avvicinabile!
    Come sempre racconti in maniera divina ❤

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  5. Che carino questo post!! Ora devo andare a Zurigo, fosse solo per fare incetta di delizie a quel negozio! Mi sono rivista un sacco nelle tue parole, perché anch’io a volte compro cose che mi sembrano bellissime senza sapere di preciso cosa ne farò 🙂 🙂

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  6. Da tanto voglio andare a Zurigo, perciò mi sono segnata tutto… anche perché adesso sogno di provare il dolce con i semi di papavero! (oltre che di ammirare le bellezze della cittadina, ovviamente 😀 )

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  7. Ora io mi chiedo come sia possibile affrontare questa giornata senza una torta ai semi di papavero ed una cioccolata calda. Mi piace quando il “nord” viene descritto in un modo così caldo ed “avvolgente”, come hai fatto te in questo post, me lo fa apparire un po’ più simpatico.. se non si fosse capito io sono una sud addicted al 107% 🙂

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  8. Mi unisco ai complimenti di Francesca qui su: l’immagine di copertina è davvero fantastica e la scelta del bianco e nero è azzeccatissima.
    Mi piace molto anche la seconda foto.
    Sai non sapevo dell’Hauptbahnhof ed il mercato natalizio più grande d’Europa: m’hai fatto venir voglia di andare di nuovo a Zurigo, però la prossima volta sarà sotto Natale!

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