Come fare a organizzare un viaggio a Berlino

Per mesi ho immaginato il mio viaggio a Berlino, da molto prima della partenza, iniziando a sognare con gli articoli degli altri blogger e con la guida che da mesi mi strizzava l’occhio ogni sera dal comodino, immaginando anche cosa mettere nel mio bagaglio. Avevo un po’ paura che Berlino non mi piacesse. D’altra parte molti mi avevano parlato del grigiore della città, per cui temevo di finire nella schiera di persone a cui Berlino non ha comunicato nulla. 

Ma non è stato così, anzi. Forse il colore che a prima vista salta all’occhio è il grigio, quello di una Potsdamer Platz futuristica, ma non si possono non notare il ruggine e il giallo delle foglie dei parchi, i colori sgargianti della East Side Gallery, il rosso del Rotes Rathaus. Ma non è ancora il momento di parlare di ciò che a Berlino mi ha più colpita: per quello ci vorrà ancora qualche riflessione su questa città che porta sulla sua superficie le ferite di un passato non troppo lontano.

Per ora mi limito a raccontare gli aspetti pratici dell’organizzazione del viaggio.

Come arrivare a Berlino

Abbiamo viaggiato da Milano Linate a Tegel con airberlin, che opera diversi voli al giorno. Il nostro, quello delle nove del mattino, ci ha permesso di sfruttare tutta la giornata di sabato. È una compagnia con prezzi competitivi in cambio di servizi puntuali ed efficienti: ho avuto la fortuna di viaggiare nella nuova business class, dove lo spazio è maggiore rispetto ad altre compagnie. Ho apprezzato molto il kit di benvenuto a bordo, con un comodo cuscino, un cioccolatino Lindt e uno smoothie, oltre alla scelta di bevande calde.

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A bordo ho scoperto che airberlin serve i maggiori aeroporti italiani, con voli diretti non solo per Berlino e altre città della Germania, ma anche verso gli Stati Uniti (sto facendo un pensierino a New York per il mio compleanno).
Ottima anche l’esperienza con il volo di rientro, con partenza al mattino presto e arrivo a Linate in modo tale da avere ancora buona parte della giornata a disposizione. 

Dove dormire a Berlino

La mia ricerca dei posti dove dormire è quasi maniacale, come ho raccontato qualche mese fa. Non ero mai stata a Berlino e non avevo preferenze riguardo ai quartieri. Le mie necessità erano due: la posizione centrale e la qualità della struttura. Perché nonostante le recensioni positive che ho letto ultimamente sugli ostelli, purtroppo non sono ancora convinta.
Dopo qualche ricerca, ho scoperto Scandic Hotels, una catena scandinava con 200 alberghi in sette paesi. A Berlino gli hotel sono due, uno a Potsdamer Platz, l’altro a Kurfürstendamm: data la vicinanza ai posti che avrei voluto vedere, ho optato per lo Scandic Hotel Potsdamer Platz, a meno di cinque minuti a piedi dall’omonima fermata della metropolitana. La scelta si è rivelata ottima, sia per la posizione, sia per la qualità dell’hotel in stile scandinavo, con tanto di (finte) teste di alce che decorano le pareti.

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Il palazzo – come la maggior parte degli edifici della zona – è di costruzione recente e ospita i dieci piani dell’albergo. La nostra stanza è spaziosa, luminosa e pulita, in perfetto stile nordico. Comodo il letto king size, caldo il pavimento di legno e perfetta la vista sui grattacieli di Potsamder Platz.
Ottima anche la colazione a buffet, con un’ampia scelta di prodotti biologici e vegani. Ci sono anche una palestra, una Spa e un ristorante, che però non abbiamo provato.
I prezzi sono competitivi per una città come Berlino: le doppie partono da 99 euro a notte con colazione inclusa.

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Ho apprezzato molto la disponibilità delle ragazze della reception, dove abbiamo comprato anche la Berlin WelcomeCard.
E poi quel piccolo gesto che mi ha fatto sentire speciale ogni pomeriggio, al rientro in camera: cioccolato e frutta fresca.

Come muoversi a Berlino

Dall’aeroporto di Tegel si raggiungono facilmente le principali stazioni della città. Nel nostro caso avremmo dovuto prendere un autobus e un treno fino a Potsdamer Platz, ma essendo in due abbiamo preferito il taxi che in un quarto d’ora e venti euro ci ha portati all’hotel. Stessa soluzione anche al ritorno, visto che il nostro volo partiva presto.
In città ci si sposta principalmente con la U-Bahn (la linea metropolitana sotterranea), la S-Bahn (la linea di superficie) e i tram. È consigliabile acquistare la Berlin WelcomeCard, che permette di utilizzare tutti i mezzi di trasporto: ne esistono tipi diversi, a seconda della durata del soggiorno, e si possono acquistare presso gli uffici di Visit Berlin in città e in aeroporto. Noi abbiamo dimenticato di comprarla a Tegel, ma nel nostro hotel (e in molti altri) era in vendita. Abbiamo scelto la formula da 72 ore al costo di 25 euro. È importante ricordarsi di vidimare la card a una delle obliteratrici della metropolitana: non ci sono tornelli nelle stazioni, per cui se vi venisse chiesto il biglietto da un controllore, farà fede il timbro sulla WelcomeCard.

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Nonostante mi vanti di memorizzare al volo le linee della metropolitana quando arrivo in una città, a Berlino ho confuso la U-Bahn con la S-Bahn. I due sistemi di trasporto hanno spesso accessi diversi: per esempio, a Potsdamer Platz l’ingresso della S-Bahn si trova dalla parte opposta della strada rispetto a quello della U-Bahn. Niente di grave, prima di scendere le scale basta fare attenzione alla S o alla U giganti che io non ho visto… Nella peggiore delle ipotesi si sarà costretti a risalire in superficie per entrare dall’ingresso giusto. Le due linee hanno percorsi e fermate diverse, incrociandosi in più punti: difficilmente sarà possibile arrivare da A a B con la stessa linea della U o della S, per cui è consigliabile viaggiare sempre con una cartina dei trasporti.

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Io ho utilizzato moltissimo una app che ho scaricato dall’Apple Store prima di partire: si chiama Berlin Subway e funziona offline, quindi è ottima anche senza connessione internet. È sufficiente inserire la stazione di partenza e quella di arrivo, e in pochi secondi si avrà la soluzione, sia sotto forma di mappa che di elenco. Così per andare dall’hotel alla East Side Gallery inserisco i nomi Potsdamer Platz e Ostbahnhof, e il percorso viene visualizzato indicando le linee (prima la S1 poi la S2), la stazione di cambio (Friedrichstrasse) e il numero di fermate (6):

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Noi siamo arrivati un po’ ovunque con la U-Bahn e la S-Bahn, anche la sera tardi. Molto utile inoltre la rete tranviaria, soprattutto nelle zone della ex Berlino Est.

Dove mangiare a Berlino

Prima di partire avevo scoperto che a Berlino – come in altre città europee – stanno prendendo piede gli underground supper clubs, dei club semi-clandestini formati da giovani cuochi e da persone appassionate di cucina che si danno appuntamento a cena in posti insoliti. Quasi delle organizzazioni segrete, che operano con la complicità di negozianti o artisti che mettono a disposizione il loro negozio o il loro atelier per organizzare questi eventi. Le mie ricerche mi hanno portato il più delle volte fuori strada, conducendomi a siti internet che all’apparenza sembravano supper clubs ma che si sono rivelati poi nient’altro che catering. Alla fine ho scovato un uomo e una donna, due aspiranti cuochi, che regolarmente organizzano delle secret suppers: purtroppo però non avevano nulla in programma durante la mia permanenza in città.

Così ho “ripiegato” su altre soluzioni che mi hanno portata a scoprire dei locali di cui parlerò nei prossimi post, raccontando dei piatti teutonici. Ottimi in particolare quelli che abbiamo assaggiato da Henne, una vecchia Kneipe um die Ecke, una birreria situata su un crocevia, all’angolo di un palazzo. Si trova nel cuore di Kreuzberg, uno dei quartieri più turbolenti negli anni del dopoguerra. Qui il menu è basic come il locale: insalata, pollo impanato e fritto e un boccale di birra. Un’altra sera abbiamo cenato da Renger-Patzsch, un’altra kneipe a Schöneberg: arredamento essenziale e menu ricco di piatti della tradizione tedesca.

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Ottima anche la scelta di locali dove fermarsi a metà pomeriggio per riscaldarsi con un tè chai: in particolare mi è piaciuto Meierei, piccolo cafè nel cuore di Prenzlauer Berg, un tempo zona proletaria e alternativa.

In generale, a Berlino si può mangiare bene a prezzi assolutamente popolari. Da evitare dunque tutte le catene internazionali: l’alternativa c’è, e anche a prezzi contenuti.

L’itinerario: cosa vedere a Berlino

Avevamo a disposizione tre giornate intere, mentre il giorno della partenza non lo abbiamo sfruttato dato che il volo partiva presto. Purtroppo non sono riuscita a vedere molte cose a cui tenevo, come il mercato di Markthalle, avendo scoperto solo la domenica mattina che proprio quello era il giorno di chiusura. Ad altre cose ho rinunciato consapevolmente, facendo spesso una scelta arbitraria dettata dal poco tempo a disposizione e, a volte, dalla stanchezza.

Questo dunque il riassunto delle tappe, che prevedevano ogni giorno una passeggiata di circa 12 chilometri:

  • sabato: Check Point Charlie – Topographie des Terrors – Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa – Unter den Linden – Porta di Brandeburgo – Bundestag – Passeggiata nel Tiergarten – Kollhoff Tower.
  • domenica: East Side Gallery – Oberbaumbrücke – Mercato delle pulci di Boxhagener Platz – Karl-Marx-Allee – Fernsehturm – Rotes Rathaus – Nikolaiviertel – Museo della DDR.
  • lunedì: Bernauerstrasse – Berlin Wall Memorial – Kollwitzplatz – Rosa-Luxemburg-Platz – Alte Schönhauserstrasse.

Non sono riuscita a essere breve ma se siete arrivati fino qui magari avrete la curiosità di approfondire la conoscenza con questa città attraverso i prossimi post.

E voi siete stati a Berlino o avete in programma di andarci?

The Food Traveler ringrazia airberlin e Scandic Hotels per aver contribuito all’organizzazione del viaggio

57 pensieri riguardo “Come fare a organizzare un viaggio a Berlino

  1. checkpoint che meraviglia..ho pianto…l ho sentito come parte della storia abb. vicino a me nel senso che ricordo da piccola al tg la caduta del muro e veder il museo con le testimonianze m ha commosso..
    poi cara silvia io di berlino ho apprezzato il vicolo piu vecchio della citta. il nicolaiviertel correggimi se sbaglio la scrittura…sono una romanticona e al dinamismo e alla modernità della berlino in generale ho preferito questo piccolo mondo un po simile ad altre cittadine tranquille tipo della baviera per capirci ecco…

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  2. Quanto amo Berlino, non vedo l’ora di ritornarci (e sarebbe la quarta o quinta volta)! Sono contenta ti sia piaciuta, avete fatto davvero un bel giro. Sulla S-Bahn e U-Bahn ti capisco, per un breve periodo ho vissuto a Lipsia e ogni volta dovevo prendere i mezzi tra S-Bahn, tram, bus, filobus e chi più ne ha più ne metta era una comica. Aspetto il post sul cibo! Un saluto cara!

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  3. Ho appena scoperto che AirBerlin parte anche da Napoli, non l’avevo mai presa in considerazione: con tutti questi vettori low cost a volte ci dimentichiamo delle compagnie di bandiera! Invece la catena Scandic non la conoscevo, io impazzisco per lo stile nordico credo che mi piacerebbe un sacco!
    Che selva il sistema della metro O_O anche io mi sarei affidata alla cartina e all’app off line!
    Peccato per i pasti stile “carboneria” hahahha però l’atmosfera che si crea dev’essere molto intima, un’esperienza da provare.
    Dai comunque nonostante le chiusure domenicali hai stilato un itinerario abbastanza corposo per soli tre giorni! 😉
    Un bacio e buon inizio settimana!

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    1. Lo stile nordico dello Scandic ti piacerebbe, ne sono sicura!
      Airberlin è un’opzione da tenere in considerazione sia per i prezzi ottimi e per le destinazioni coperte.
      Mi sarebbe piaciuto da matti trovarmi a una di quelle cene, anche se immagino che il mio food traveler brontolone mi avrebbe insultata se ci fossimo presentati a una cena in cui si parlava solo tedesco 😉
      Buona settimana anche a te 🙂

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  4. Non sono mai stata a Berlino al contrario di Stefano che c’è stato anni fa con la scuola ma è l’unica città che ha visitato di cui non mi parla mai e di cui io non chiedo mai. Strano no?
    Ho sempre avuto una sorta di indifferenza per questa città che mi appare fredda e poco interessante ma…devo dire che sembra diversa raccontata dagli occhi di chi sa vedere e raccontare.
    Aspetto con curiosità i prossimi post Silvia e grazie per le dritte utili! ❤

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    1. Di sicuro è una città impegnativa, che a prima vista non ha il fascino che uno di solito associa ad altre città come Parigi, Roma o New York. Però ha qualcosa che ti rapisce, un po’ per i suoi contrasti, un po’ per il suo passato.
      Voi fareste delle foto spettacolari a Berlino, è davvero “fotogenica” per chi ha occhio e talento come voi!
      Un bacione ❤️

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  5. Anch’io come te dò molta importanza all’alloggio, in particolare alla posizione, è fondamentale per non sprecare tempo e anche perchè, diciamocelo, dopo una giornata intensa è bello rientrare in una stanza accogliente 🙂
    Non conoscevo però la catena Scandic, grazie dell’info!
    Attendo i tuoi prossimi post!

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  6. L’articolo è preziossimo e non vedo l’ora di utilizzarlo per organizzare la nostra Berlino. Ma prima devo convincere Marco, che sostiene che è una città grigia e non ci vuole andare. L’hotel sembra un posto delizioso, faccio una ricerchina per scoprire in quali altri paesi hanno sedi. Sono molto curiosa di leggere i vari articoli di approfondimento. Buona serata 🙂

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    1. Sono d’accordo: avere la possibilità di conoscere un posto facendosi consigliare da qualcuno che ci vive o lo conosce molto bene è sicuramente un valore aggiunto. Penso comunque che sia importante vedere anche i posti turistici data la loro importanza storica, altrimenti sarebbe un po’ come andare a Roma e non vedere il Colosseo 😉
      Grazie per essere passata!

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  7. Che figo questo post! Hai visto un bel po’ di posti interessanti. Io ho visitato anche qualche altro museo, però è stata la città in sé a colpirmi.
    Mi fa piacere sapere che hai viaggiato bene, io con airberlin non mi ero trovato granchè bene, due voli hanno fatto molto ritardo. Sono felice di leggere che hanno migliorato il servizio.
    Viva le kneipe sempre!

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  8. Hai visto tantissime cose! Leggendo questo articolo mi è venuta voglia di tornare, anche se il mio è un rapporto di amore e odio con questa città. La prima volta non mi aveva colpita molto, non mi convinceva la convivenza tra nuovo e moderno, e vecchio ricco di storia. La seconda volta ci sono stata un mese per “lavoro” e ho potuto vivere la città diversamente, avevo tutto il tempo a disposizione e mi sono ricreduta. Berlino rimane ancora una città molto particolare per me, ma devo dire che mi è rimasta ne cuore. Se non lo hai già fatto, per la prossima volta ti consiglio di visitare il museo ebraico, è stato progettato da Daniel Libeskind ed è molto particolare perchè la struttura stessa dell’edificio è il vero museo … non ti rovino la sorpresa!

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  9. Ciao Erica!
    Sono d’accordissimo con te: Berlino è una città molto particolare, dove la convivenza tra nuovo e moderno suscita delle reazioni strane. Anche a me è rimasta nel cuore, quindi spero di tornarci presto. Non sapevo del museo ebraico, segno per la prossima volta, sperando che sia presto!
    Grazie per essere passata e buona domenica 🙂

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  10. Quoto Erica sul museo ebraico, consiglio di andarci se hai del tempo a disposizione: io ci sono stato mezza giornata! E’ molto coinvolgente a livello emotivo e credo sia importante conoscerlo. Anch’io non ti dico nulla sull’architettura del museo, ma credo che già dalla mappa puoi rendertene conto!

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  11. Silvia hai raccolto tantissime informazioni utilo in un solo articolo 🙂 Anche io mi sono spostata frequentemente in metro (avevo fatto la card) per cercare di visitare in 4 giorni la maggior parte delle attrazioni e devo dire che, nonostante con la mia amica ci siamo confuse con le linee qualche volta, ci siamo riuscite. Che strano prendere la metro senza passare per i tornelli vero?

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  12. […] Mentre organizzavo il viaggio a Bergen, ho scoperto che come in altre città norvegesi, anche qui esistono alberghi no frills. Appartengono alla catena scandinava Citybox, una sorta di Ryan Air degli hotel che funziona più o meno così: arrivi alla struttura ospitante e fai il check-in tramite una macchinetta che emette le chiavi magnetiche per entrare nella stanza. Ma il fatto di non poter contare su una reception fatta di umani nel caso di bisogno mi ha scoraggiata. Anche perché il risparmio effettivo rispetto ad altri alberghi era di una trentina di euro, e per di più la colazione non era inclusa nel prezzo. Ho trovato alcuni ostelli abbastanza convenienti, ma non ho mai dormito in un ostello fino ad ora: perché iniziare proprio adesso? Sono tornata allo Scandic Hotel Neptun, uno degli alberghi dove avevo dormito in passato e che ora fa parte della Scandic, già provata a Stoccolma e a Berlino. […]

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  13. A week long trip is hopelessly insufficient to explore and experience all what Berlin has to offer. Since you purchased the Welcome Metro Card, you must also have received the free tourist attractions booklet and other flyers (hardly flyers, they are books in my opinion) in the kiosk located close to the Airport itself, right? When I got the same, I could feel that it was impossible to cover all what is mentioned even if I spend 10 days there. And those are just the ones which are documented or written in books. Berlin is much more than that..
    I stayed in Radisson Park Inn Hotel in Alexanderplatz. I found it to be a Central location with shops, markets and readily accessible Metro / Bus / Tram stations. I loved Berlin.. ❤
    Thanks for sharing Madam.. 🙂

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  14. Ciao Silvia! Berlino è una delle capitale più belle da visitare sicuramente e ci sono tantissime cose da vedere. Secondo alcuni per visistare la capitale della Germania sono necessari almeno 4 giorni dato che Berlino è una delle città che ha più di 180 musei ahaha! Sapevi di questa cosa?
    A presto

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