Conoscere Londra in 4 giorni: un itinerario e qualche consiglio

Non vi capita mai di sentire un profumo e di associarlo al ricordo di una persona, di un luogo o di una situazione? A me il profumo della lavanda fa tornare in mente la mia nonna materna, che metteva i fiori viola in sacchetti di stoffa per profumare cassetti e armadi.
Quando sento l’odore di gas di scarico, cipolla, curry e pioggia penso immediatamente a Londra, e al miscuglio che mi ha colpita lasciando un segno indelebile nella mia memoria olfattiva anni fa, in occasione del mio primo viaggio nella capitale del Regno Unito.

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Lunedì, appena sono arrivata, ho respirato a pieni polmoni quest’odore così familiare. Oltre al mio compagno (che in questa città ho trascinato fin troppe volte per i suoi gusti), ci sono anche mio fratello e la fidanzata: hanno solo un vago ricordo di Londra, risalente a una gita scolastica. In altre parole, è come se non ci fossero mai stati. Abbiamo fatto delle scelte, dato che il tempo a disposizione era poco e volevamo vedere destinazioni più tradizionali e mete meno note. Ho studiato un itinerario, anche se poi non abbiamo seguito il programma alla lettera: ogni tanto ci siamo fatti portare fuori strada, ma un’impressione della città i miei compagni di viaggio l’hanno avuta. Forse il nostro itinerario potrebbe essere utile a chi a Londra non ci è mai stato: al mio ritorno ho messo insieme un po’ di consigli pratici.

Come arrivare a Londra: non sempre low cost = più risparmio

Ormai è possibile raggiungere Londra dalla maggior parte degli aeroporti italiani, sia con le compagnie low cost che con quelle di bandiera. Io ho prenotato con British Airways dato che gli orari da Torino erano comodissimi: partenza alle 11.00 all’andata e alle 16.30 al ritorno. Ho acquistato i biglietti a febbraio, pagando circa 90 euro a testa. Volando invece con Ryan Air avremmo speso qualche euro in meno, con orari però molto scomodi: il volo delle 6.45 del mattino da Stansted avrebbe richiesto o una levataccia per prendere il treno Stansted Express, oppure una nottata trascorsa sulle poltrone del terminal.

Dove dormire a Londra: non ho (più) l’età

Una volta a New York ho diviso la stanza con un topo, mentre in Scozia ho dormito su un materasso che puzzava di pipì di gatto. Ma alla mia età non mi va più di dividere la camerata con altri ed essere costretta a nascondere le scarpe per paura che me le portino via. Forse esagero, ma quando prenoto un hotel deve essere in centro e deve avere delle recensioni positive. A Londra poi, spesso la qualità degli hotel di fascia media è piuttosto bassa. Per evitare di ritrovarmi in un sottotetto ammuffito prenoto sempre un hotel scegliendo tra il mio personale poker d’assi: il Lancaster Gate Hotel, il Park Grand Paddington, il Commodore Hotel e il Corus Hyde Park. Non sono economici, ma danno la garanzia di una stanza pulita, spaziosa e in posizione comoda, a cinque minuti a piedi dalla centralissima fermata di Lancaster Gate. Tramite Booking ho prenotato al Park Grand Paddington due doppie per tre notti a 360 sterline a stanza. Si possono trovare alberghi a prezzi inferiori, ma attenzione alla zona: spesso l’indicazione a due passi da Notting Hill può voler dire Gunnersbury, come è successo a un mio amico che si è lasciato ingannare dalla pubblicità e si è ritrovato a un’ora di treno dal centro.

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Come muoversi a Londra: la metropolitana più cara del mondo (o quasi)

La metropolitana permette di arrivare praticamente dappertutto. Peccato però che il biglietto singolo normalmente costa quasi 5 sterline. Qui in Italia ci si mangia quasi una pizza con quei soldi. Io da anni conservo come un cimelio la mia Oyster, una carta ricaricabile che permette di risparmiare qualche sterlina. Funziona così: si arriva alla stazione, si appoggia la Oyster sul lettore accanto al tornello d’accesso, poi si ripete l’operazione all’uscita. In automatico viene scalato il costo della tratta, e ogni corsa può costare al massimo 2 sterline e 40: meno della metà del biglietto ordinario. Inoltre, alcune tratte sono gratuite, a seconda del percorso e dell’orario. Io ho acquistato la mia Oyster anni fa durante un viaggio a Londra, e prima della partenza l’ho procurata anche ai miei compagni di viaggio sul sito Trasport for London, che spedisce in tutto il mondo. Si può ricaricare tramite qualsiasi macchinetta per la vendita dei biglietti ed è valida anche per i bus urbani. Con questa tessera, la spesa media giornaliera per i trasporti non supera le 10 sterline.

IntoTheWallet Oyster Card

Altra nota dolente è il trasferimento dall’aeroporto: il centro di Londra si può raggiungere tramite servizi economici, come gli autobus National Express (circa 10 sterline a tratta), che hanno lo svantaggio dei tempi di percorrenza molto lunghi. I treni permettono di arrivare in città in meno di un’ora, ma hanno prezzi elevati. Per esempio un biglietto andata e ritorno con il Gatwick Express sarebbe costato 30 sterline a testa fino alla stazione di London Victoria, da dove avremmo dovuto prendere la metropolitana fino a Lancaster Gate, cambiando due volte. Così mi sono rivolta alla ditta di trasporti ExpressWays: con 31 sterline a persona abbiamo prenotato una macchina che ci ha portati dall’aeroporto in hotel e viceversa. Una sola sterlina in più di quanto ci sarebbe costato il treno. Si tratta di un servizio affidabile, che è possibile pagare in anticipo tramite carta di credito o in contanti all’arrivo. Non conviene se si viaggia in due, visto che il prezzo del servizio è indipendente dal numero dei passeggeri.

Dove mangiare a Londra: non è vero che qui si mangia male

Lo ammetto: la prima volta a Londra ho mangiato malissimo. Sarà stata colpa della signora che mi ospitava e che ogni giorno mi rifilava un sacchetto di plastica con dentro un panino che sapeva di gomma? Con gli anni ho imparato a essere curiosa e a non tirarmi indietro davanti a (quasi) niente, e in poco tempo ho scoperto che non solo a Londra ma in tutto il Regno Unito si può mangiare bene senza spendere un capitale. Durante questa breve vacanza abbiamo pranzato nei pub, con birre, panini o insalate. Il pieno di energia lo facevamo a colazione, con porridge, scrambled eggs o eggs Benedict. Il mio posto preferito per il primo pasto della giornata è Daylesford Organic a Westbourne Grove, di cui parlerò in uno dei prossimi post. Racconterò anche di dove abbiamo cenato, a partire dal mio amato Mayfair Chippy, ottimo per i piatti a base di pesce, in particolare il classico fish and chips, passando per il Windsor Castle di Kensington e il White Horse di Parson’s Green dove abbiamo mangiato agnello alla menta, granchio del Devon e shepherd pie. Non abbiamo mai speso più di 25-30 sterline a testa per due piatti e un paio di birre ciascuno. Per i dettagli però ci vorrà ancora qualche giorno…

L’itinerario: la maratona di Londra

Si tratta di una grande città, servita benissimo dalla metropolitana. Ma attenzione: meglio non affidarsi esclusivamente alla mappa della metro per organizzare gli spostamenti. Nonostante sia molto semplice orientarsi quando si viaggia con the tube, bisogna tenere presente che la mappa delle linee che corrono sottoterra a volte può essere ingannevole. Prendete per esempio la stazione di Lancaster Gate e quella di Paddington: in base alla cartina della metropolitana, la scelta più logica sarebbe quella di prendere la Central Line fino a Notting Hill e da qui la Circle o la District fino a Paddington. Totale: quattro fermate in circa venti minuti. Quello che la cartina non dice è che a piedi si impiegherebbero meno di dieci minuti a percorrere i 650 metri che separano le due stazioni. Questo è uno dei tanti esempi. Per cui va bene la Tube Map, ma senza dimenticare di dare un’occhiata a uno stradario tascabile, oppure a Google per conoscere le opzioni più veloci per raggiungere la destinazione.

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Abbiamo usato molto la metropolitana ma abbiamo anche consumato le suole delle scarpe. In quattro giorni abbiamo raggiunto la quota di 45 chilometri a piedi tra un capo e l’altro di Londra. Il nostro itinerario può essere uno spunto per chi in questa città non ci è mai stato.

  • Lunedì: Regent Street – Oxford Street – Carnaby Street (con visita da Liberty) – Green Park – Buckingham Palace – Parliament Square – Big Ben – Westminster Abbey. Quasi 12 chilometri a piedi.
  • Martedì: Greenwich (Royal Observatory, meridiano di Greenwich, mercato, birrificio Meantime) – Arsenal Stadium – Leicester Square – Soho – Piccadilly Circus. Circa 13 chilometri a piedi.
  • Mercoledì: Notting Hill – Borough Market – Globe Theatre – Tate Modern – Millennium Bridge – St. Paul’s Cathedral – Covent Garden & Seven Dials – Bond Street.  Quasi 14 chilometri a piedi (più quelli a bordo del doubledecker sul quale abbiamo fatto il giro della città perché eravamo troppo stanchi per continuare a camminare).
  • Giovedì: Camden Town e Camden Lock Market – Hyde Park. Solo 6 chilometri, visto che alle 13.00 siamo partiti per l’aeroporto.

 

Mi ero riproposta di essere breve, ma non ci sono riuscita. Se non vi ho annoiato troppo, forse avrete voglia di leggere nelle prossime settimane i racconti di quello che più mi ha colpito durante il mio soggiorno londinese.

40 pensieri riguardo “Conoscere Londra in 4 giorni: un itinerario e qualche consiglio

  1. Assolutamente no Silvia, non mi sono annoiata, tuttaltro!
    Lo trovo un post molto utile e informativo, soprattutto in merito agli spostamenti. Mi segno anche i consigli sugli hotel…anche se quello che hai pagato è un bel po’ fuori budget per me 😛
    Aspetto il post sul cibo, mi incuriosiscono i posticini che scovi 😉
    Immagino che fratello e cognata siano rimasti soddisfatti del tuo itinerario!
    A presto!
    PS: sai che giovedì mi hai fatta preoccupare non rispondendo al tweet “Silvia tuttapposto?” 😉

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    1. Grazie Daniela! Hai ragione, l’hotel non costa poco ma ho davvero avuto delle esperienze in alberghi terribili a Londra 😉
      Ma sai che non riesco a trovarlo quel tweet? Mi dispiace averti fatta preoccupare! Tra l’altro ho anche visto il messaggio privato che mi avevi mandato, ma non capisco come mai risulta già letto, mentre io proprio non lo avevo letto… I misteri di twitter! Comunque grazie per avermelo fatto notare. Un bacione 🙂

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  2. Carissima! Innanzitutto, bentornata! ^_^
    Interessantissimo questo post…sono molto d’accordo con te: non amo i viaggi low cost, perché non mi piace risparmiare tanto, in cambio di una vacanza più scomoda.Sono molto oculata nelle mie prenotazioni, non sperpero denaro, ma mi piace viaggiare seguendo determinati standard.
    Per quanto riguarda Londra, invece, spero di andarci presto…sono pessima, lo so, non l’ho mai visitata e di certo seguirò i tuoi prossimi post, per farmi venire ancor di più l’acquolina in bocca! XD
    Un abbraccio e buon weekend!

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  3. Stiamo rivalutando molto articoli del genere, prima dell’ultimo viaggio in Romagna non ne avevamo mai scritti pensando fossero più noiosi o magari che avremmo detto cose banali ma abbiamo capito dal riscontro che sono molto utili e leggendo il tuo lo abbiamo capito ancora di più, ci si rende conto di quanto si potrebbe fare in quattro giorni in una città come Londra, si prende nota di posti dove mangiare o di come risparmiare. Tutte cose ottime per chi come noi ha pochi soldi e poco tempo (solitamente) per girare le capitali europee!
    Bentornata Silvia e complimenti anche per le fotografie ben fatte!!!!

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    1. Per me sarà forse la seconda o la terza volta che scrivo un post del genere, perché anche io temo sempre che possano risultare noiosi. Poi in realtà quelli degli altri li trovo sempre molto utili perché trovo che sia comodo trovare delle indicazioni pratiche raggruppate insieme.
      Grazie per essere passati!

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  4. Londra, quanto l’ho amata. Ancora oggi le volte che ci sono stata ho provato un tuffo al cuore nel rivederla. Londra mi ha vista all’età di vent’anni, mi ha rivista a 30 e poi altre due volte per lavoro. Sei stata perfetta nel buttar giù tutti i pro e contro. Concordo con te nel dire che per risparmiare due lire non bisogna immolarsi a sacrifici disumani sia per il volo che per gli alberghi. Concordo con te quando dici che alla fine a Londra non si mangia male, bisogna saper scegliere piatti e location ad hoc. Certo non puoi pretendere di andare in Inghilterra e mangiare pasta asciutta, qui hanno delle bistecche favolose e che dire dei classici e buonissimi fish and chips?
    Mi hai fatto venire una voglia matta di ritornarci per poterla girare per l’ennesima volta e per poter farne un post. Sai che io e te messe insieme potremmo organizzare dei viaggi favolosi? Sapessi quante volte ho desiderato nella mia vita di poter fare questo mestiere. Ahimè, sarà in un’altra vita. Un carissimo abbraccio che sa di ketchup e curry. Aspetto gli altri post con qualche foto 🙂

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  5. Ciao Silvia, bentornata! Questo genere di post a me piace, soprattutto quando sono scritti da chi conosce bene una destinazione! Mi sono già segnata gli itinerari del martedì e del mercoledì dato che alcune zone mi mancano! E poi…ora devo tornare anche per provare i ristoranti, oltre le caffetterie già consigliate!!!

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    1. Ciao Valentina, sono contenta di averti ispirata! Pensa che sono partita con una lista lunghissima di posto da provare, ma purtroppo in tempo non era molto. Mi dispiace soprattutto per una panetteria dove non sono riuscita ad andare e che a quanto pare fa delle ciambelle alla crema da buttarsi per terra 😋

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  6. Anche io la prima volta che sono andato a Londra sono finito in una topaia. Non ho altre parole per descriverla. Ho il terrore di tornarci, ma se dovessi farlo seguirò il tuo consiglio e prenderò una stanza in quegli hotel, in barba al prezzo. Io comunque ho mangiato bene, anche se mi drogavo (letteralmente) di fish ‘n chips: troppo buono! Peccato per il costo della metro, se non ricordo male avevo fatto un biglietto settimanale!

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    1. Anche se in albergo uno ci va solo per dormire e farsi la doccia, è pur sempre vero che farsi la doccia nello sporco e dormire nelle lenzuola puzzolenti fa passare la voglia di partire. I ricordi degli alberghi fetidi rimarranno con me per sempre 😱
      Come direbbero gli inglesi il fish & chips è addictive!

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  7. Ciao Silvia! Altro che annoiata, ho letto con molto interesse. Purtroppo devo confessare di non essere mai stata a Londra 😦 è un viaggio che aspetto da molti anni e anche Marco (che c’è stato 2 volte) promette sempre di tornare insieme. Quello che mi ha scoraggiato per tutto questo tempo sono i prezzi, abbastanza proibitivi per me che non ho ancora uno stipendio decente. Mi sconforta pensare che per la stessa cifra che spenderei a Londra posso fare vacanze molto più lunghe altrove. Non esserci mai stata, comunque, è molto deprimente. Quando mi farò coraggio ad affrontare il viaggio, il tuo itinerario sarà preziosissimo, anche il feedback sugli hotel (Marco una volta si è trovato in una vera bettola). Insomma, grazie mille e ben tornata 😀

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    1. Ciao Chiara, grazie per essere passata. I prezzi di Londra sono davvero alti se si vuole organizzare una vacanza decente. Io per fortuna ho avuto l’opportunità di andarci tante volte per lavoro, e quando ci vado per conto mio è comunque un bel salasso!

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  8. Io sono andata a Londra anni fa e mi sono sentita male mangiando messicano.. ancora mi chiedo chi me lo ha fatto fare! Ahahah Secondo me in viaggio bisogna andare sia a piedi che in metro perchè stando sempre sotto si perdono tante cose nel tragitto. Io spesso vado anche a piedi per evitare la calca!

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  9. Che a Londra si possa mangiare bene è vero, ma è anche un terno al lotto! Anche a me non è bastata la prima visita per nutrirmi per bene (e spesso incappo ancora in errori da principiante!)
    Aspetto il prossimo articolo con i consigli sui locali che hai scoperto, ne ho davvero bisogno per le mie prossime visite alla capitale inglese!

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    1. A volte gli errori di valutazione nella scelta di un locale possono capitare, e non solo a Londra (a volte capita qui in Italia). Poi io sono un po’ “fissata” con il cibo per cui prima di scegliere un posto faccio un bel po’ di ricerche, mi studio il menu, guardo la gente seduta che mangia, e se posso chiedo alla gente del posto, meglio ancora a qualcuno che conosco e di cui mi fido.
      Grazie per essere passata!

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    1. Sì se ti capita vale la pena di tornarci!
      Per quanto riguarda l’orario sai che a me in tanti anni non è mai successo di avere problemi? Pensa che la scorsa settimana abbiamo cenato in un posto alle 20.30 – ora molto italiana 😊

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  10. Post utilissimo, 12 chilometri al giorno sono una bella botta ma leggendo l’itinerario mi sono resa conto che tante cose mi sono sfuggite. Troppe. Per il volo la penso come te, se la differenza tra low cost e compagnie di linea non è troppa vado su queste ultime, perché gli orari e i servizi sono migliori. Per gli hotel direi che me li segno tipo tutti. Sul cibo per fortuna non mi sono trovata per niente male invece 😀

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    1. Più che i passi quello che mi ha ammazzata sono gli scalini della metropolitana: a fine giornata l’ultima rampa di scale era peggio di una cima a 3.000 metri…
      Ah il cibo inglese, la mia passione: peccato che non so cucinare altrimenti sperimenterei ricette british ogni giorno 🙂

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