A spasso per Friburgo con Sara di Bagaglio a Mano Rulez

Sara Gramignano, fondatrice del blog Bagaglio a Mano Rulez, racconta il suo viaggio a Friburgo. Sogna di girare il mondo e di visitare i posti più disparati. Fotografa paesaggi, adora la natura, il campeggio e le piste ciclabili. Predilige il viaggio “essenziale”, quello dove un bagaglio a mano è tutto ciò che serve.

Siamo arrivati a Müllheim di sera, guidando tra strade serpeggianti in mezzo alle colline e una manciata di casette radunate in un piccolo paesello che dista circa 40 km da Friburgo. Dopo aver parcheggiato davanti al nostro alloggio, la Gästehaus Ehebachhof Hotel Garni, ci siamo affrettati verso la porta d’ingresso per effettuare il check-in in tempo con gli orari della reception ma, abbassata la maniglia, abbiamo trovato la porta chiusa. Io e Riccardo ci siamo guardati con un po’ di preoccupazione ma le luci accese all’interno della pensione indicavano che qualcuno doveva esserci. Dopo aver suonato il campanello un paio di volte per esser sicuri che ci sentissero, è venuta ad aprirci una signora sulla sessantina, in pigiama, con i capelli un po’ per aria che, sorridendo, ci ha dato il benvenuto in tedesco. Io, noncurante, ho iniziato a parlarle in inglese ma lei ha continuato a farfugliare frasi in tedesco – che, per fortuna, capisco a grandi linee -, mostrandoci subito la nostra camera, al piano terra, situata sullo stretto corridoio principale della casa. Ci ha fatto vedere come accendere le luci sopra il letto, ci ha detto che la colazione è servita dalle 8 alle 10 e ci ha chiesto se dovevamo uscire. “No, non dobbiamo uscire”. Non convinta che avessi capito la domanda, mi ha messo in mano le chiavi della stanza e mi ha detto, aiutandosi con i gesti, che aprivano sia la stanza che la porta di ingresso alla casa, così se fossimo usciti e rientrati tardi, sapevamo come aprire. Poi frettolosamente ci ha mostrato la sala per la colazione e, augurandoci la buonanotte, se n’è andata. Noi siamo andati a letto.

La mattina ha l’oro in bocca e Friburgo ci attendeva. Dopo aver fatto colazione alla Gasthaus e aver conosciuto anche il figlio della proprietaria che parlava un buon inglese, ci siamo diretti alla stazione di Müllhiem, attraversando in macchina le colline che dividevano il nostro alloggio dal paese, con un cielo azzurro e il sole che cominciava a scaldare per raggiungere Friburgo in treno vista la breve distanza e per evitare i problemi di parcheggio in una città che non conoscevamo. Il centro di Friburgo è pieno di negozi, le strade pedonali sono molto suggestive e, a lato, sono percorse da dei canaletti in cui scorre acqua, come rigagnoli, chiamati Bächle. I bambini si divertivano a saltellare da una parte all’altra e i cani, invece, bevevano o ci entravano con le zampe.

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Passando dalla Rathausplatz, la piazza del Municipio, abbiamo preso una mappa della città all’interno dell’Ufficio Informazioni Turistico e abbiamo proseguito verso la piazza della Cattedrale, Münsterplatz dove, tra tutti gli edifici d’epoca ai lati della piazza, spicca per il suo colore rosso forte e la particolarità della struttura, la Kaufhaus, la casa del commercio. Al centro della piazza, c’è la Cattedrale (Münster) che, purtroppo, aveva una parte coperta dai ponteggi per il restauro. Lo stile è puramente gotico: lo si intuisce dalle guglie, dagli archi rampanti all’esterno e dalle volte a crociera e dagli archi a sesto acuto all’interno, dove l’atmosfera era molto buia.

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Da qui, siamo andati ancora a zonzo per la città, un po’ seguendo la mappa, un po’ andando a sentimento e ci siamo trovati a camminare per viuzze del centro semideserte ma artisticamente decorate. Friburgo stava ancora dormendo, nonostante fosse ormai mezzogiorno, in giro c’era pochissima gente e abbiamo potuto assaporare la tranquillità delle sue vie. Proseguendo il nostro giro, siamo arrivati a Martinstor, una delle porte principali della cinta muraria di cui si dotò Friburgo e che dà accesso al centro città. Lì vicino, c’è un altro angolo molto suggestivo che si chiama Fischerau, l’antico quartiere dei pescatori: si tratta di una zona con dei canali che passano in mezzo alle case.

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Un altro posto che mi è piaciuto è stato Augustinerplatz. Sarà stata la luce che c’era, la piccola piazzettina, il ciottolato, l’ampia scalinata, non so esattamente cosa è stato, ma mi ha dato tanta serenità. Era uno di quei posticini dove mi sarei seduta a godermi il tepore di mezzogiorno e sarei rimasta a osservare la gente che passava, coi miei pensieri. È uno di quei posti dove avrei passato pomeriggi a leggere o a studiare, se avessi abitato lì.
Al pomeriggio, abbiamo pensato di fare una passeggiata sulla Schlossberg, una collina a ridosso di Friburgo da cui si può ammirare tutta la città e in cui si possono fare quattro passi nella natura. Volendo, per salire, c’è anche una funicolare, ma vista la facilità del percorso, abbiamo optato per la salita a piedi. Ci sono vari sentieri che portano man mano in cima e con 15 minuti di cammino si arriva ad una terrazza da cui si gode di un bel panorama sulle case e sulla cattedrale che, con una bella giornata come la nostra, è stato davvero rigenerante.

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Da lì poi, abbiamo proseguito su una via battuta e ad un certo punto, salendo una scala ripida, siamo arrivati in cima alla collina da cui, però, non si vedeva niente perché la visuale era coperta dagli alberi. Con immenso dispiacere per il fiato sprecato, ci siamo addentrati nel verde, tra i boschi, e siamo ridiscesi dall’altro lato della collina, dove sembrava davvero di essere in montagna, fino ad arrivare alla stazione della funicolare e poi, scendendo ancora, fino allo Stadtgarten, il parco cittadino. Qui c’erano 2 piccoli stagnetti con le anatre e due ragazzini che si divertivano a farle spaventare inseguendole con una barchetta telecomandata. Il parco era abbastanza affollato da persone che passeggiavano e da altre sedute sulle panchine che oziavano. Si vedeva la sagoma imponente del campanile della cattedrale che sovrasta praticamente qualsiasi angolo del centro.

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La giornata volgeva al termine e, prima di rientrare alla Gasthaus, ci siamo fermati a cena in una birreria, la Hausbrauerei Feierling, dove abbiamo cenato alle 18.30 come dei perfetti tedeschi. E’ molto carina, ha 3 piani, il servizio è stato abbastanza veloce e non abbiamo speso nemmeno tanto per assaporare wurstel e crauti. Dopo cena, abbiamo fatto una passeggiata in direzione della stazione, ripassando per il centro ormai illuminato.

Prima di andare a dormire, mi sono connessa con il wifi per far sapere ai miei che era andato tutto bene e mi sono messa in corridoio, vicino all’ingresso della Gasthaus, perché era l’unico posto dove funzionava. Ad un certo punto, sono entrate 2 persone che si sono dirette in reception e appena hanno aperto bocca ho sentito che erano italiani. Non sapevano una parola di inglese, né di tedesco, né di nessuna lingua che conoscesse il ragazzo alla reception. Alla parola “prenotation” mi sono intromessa e gli ho detto che se volevano potevo intercedere per loro. Erano 2 romani, un signore e un ragazzo, all’inizio pensavo fossero padre e figlio, poi ho scoperto che erano colleghi di lavoro in trasferta. Comunque, ho fatto da traduttore tra loro e il ragazzo perché, oltre al check-in, cercavano un posto dove mangiare.

Soddisfatta del lavoro svolto, ho terminato la giornata con un sorriso e mi sono addormentata con questa domanda: quanta vita ci può essere dentro un viaggio?

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3 pensieri riguardo “A spasso per Friburgo con Sara di Bagaglio a Mano Rulez

  1. Neanche io ci sono mai stata. Certo che la nostra Europa è davvero bellissima! Personalmente adoro le architetture gotiche di città come queste, che siano grandi capitali o piccoli borghi. Mi piacerebbe vedere tutta l’Europa centrale di stampo medioevale. Se potessi vivrei perennemente in un quadro fiammingo!

    PS: e quei rigagnoli? Un retaggio(ammodernato) delle strade medioevali?!

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